Recensioni per
Ha i capelli d’oro degli Æsir
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 172 recensioni.
Positive : 171
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
11/02/19, ore 01:49

Ciao cara <3
Come promesso sono giunta per lo scambio e arrivo a questa recensione con il cuoricino un po’ a pezzi.
Ammetto (perché sono scema) di non aver capito che era una mini-long e ci sono rimasta super male perché mi aspettavo millemila capitoli di questa bellissima AU, alla quale mi sono affezionata e che (come ti dicevo haha) non ho mancato di spammare alle fan della coppia perché merita, ma…le cose belle devono finire. In questo caso, più prima che poi >:



Stavolta partirò dallo stile, perché ci tengo a sottolineare come abbia trovato questo capitolo perfettamente bilanciato, oltre che scorrevole. Non hai fatto sembrare le cose affrettate, pur mostrando molto poco in sé dello sviluppo del rapporto tra Sigyn e il dio degli inganni, suo carceriere che, eppure, con iniziale ritrosia le apre un mondo di conoscenza che nessun altro nella sua era e nel mondo normale avrebbe potuto darle. Il passaggio di stagione è molto scorrevole, e rende bene l’idea che la ragazza si è abituata alla vita nella sua nuova prigione: c’è stato un tempo per disperarsi, ma alla fine la nostra cara ragazza si è rimboccata le maniche e la curiosità ha avuto la meglio.
Naturalmente, non poteva che trovare la biblioteca e ho amato, amato, amato come la passione comune per la conoscenza abbia rinvigorito Sigyn e, piano piano, si sia fatta strada anche in Loki, avendo la meglio sul suo carattere un po’ (tanto lol) freddo. Poi ho lollato un po’ sul fatto che lei si sia fatta valere a suon di domande, e apprezzo sempre come Sigyn trovi il modo di replicare con un’intelligenza non crudele, ma pungente, alle provocazioni Dio. Hai trovato la perfetta chiave: Sigyn non è l’eroina drammatica, è una donna con coraggio e domande, tantissime domande, e una voglia di imparare che parla alla parte di Loki che, un tempo, amava spiegare agli umani.
Credo che faccia assolutamente onore al dio degli inganni, che ha portato conoscenza ma che, allo stesso tempo, avrebbe distrutto la terra pur di vendicare il torto subito: alla fine, l’impressione che ho avuto è che sia stato l’amore per la conoscenza di Sigyn ad aprire un varco nel loro rapporto, a creare un mondo quasi parallelo di libertà in contrasto con il luogo in cui sono entrambi confinati. In qualche modo, la permanenza della ragazza, la sua curiosità che all’inizio incontra silenzi e resistenze, libera anche Loki dalla sua prigione, quantomeno quella mentale.

In un solo capitolo tracci un rapporto delicato ma credibile, che ho apprezzato per la naturalezza della sua evoluzione e per la dolcezza di come viene presentato.
Alla fine, la scelta del dio appare sì improvvisa, ma giustificata. Il tempo è il grande terzo protagonista di questo capitolo, quello che manca a Sigyn e che intrappola Loki (e gli Aesir) in un cerchio costante di semi-immortalità e profezie: è proprio il tempo, appunto, a spingere Loki a fare la scelta di liberarla.
Allo stesso tempo, si percepisce un minuscolo senso di gratitudine nei confronti della sua prigioniera, per avergli ricordato qualcosa che aveva dimenticato.

Ora, non te lo nascondo, io ho gli occhi a cuore leggendo di Loki tipo 24/7 (perché, dai, cioè…Loki), ma apprezzo moltissimo le descrizioni che ne dai. In alcuni momenti è un dio impaziente, dal corpo “nervoso” e dai tratti affilati (e con una presenza fisica nella scena che adoro, quasi schivo come potrebbe esserlo un “dio dell’ombra” in contrasto con l’idea possente che uno invece si fa di Thor e Odino), e altre volte si riesce a distinguere tutto il peso dei suoi occhi “verdi, quasi trasparenti” e i segreti che celano. Ne risulta un bellissimo contrasto cromatico con Sigyn, di cui continui a ribadire il tratto distintivo dei capelli d’oro. In Loki – al contrario – spicca la lingua d’argento che, pur non essendo un vero tratto fisico, rende la differenza tra i due ancor più spiccata, un po’ come il passaggio dal blu della foresta di Hallerbos al bianco della neve. E poi c’è il fuoco, che si sprigiona nel momento in cui entrambi si abbandonano ai sentimenti (e qui fangirlo tanto tanto tanto).
In tutto ciò, in un solo capitolo gestisci un’evoluzione del personaggio di Loki che è incredibilmente elegante, rendendolo IC e allo stesso tempo molto, molto affascinante; credo che i dettagli e riferimenti al mito aiutino moltissimo a dargli spessore, così come il fatto che per lui il tempo abbia un peso particolare.
Insomma, te la sei gestita davvero benissimo.


Dunque, ora che abbiamo sbrigato le cose serie posso fare la fangirl.
LOKI. NON. LA. MANDARE. VIA. MANNAGGIA. A. TE. 

Tienitela stretta e fate tanti bambini, che vuol dire che me la mandi via per farle vivere la sua vita, sposare e vedere il mondo? Ma vedere che cosa? Stai buono. Per fortuna Sigyn è intelligente e chiede di tornare (e vorrei ben vedere, con a) Loki b) una biblioteca gigante c) un castello d) LOKI) e, ancora una volta, Loki le lascia la libertà di vivere. Prima attraverso i libri, poi attraverso il lasciarla andare, infine, lasciandola tornare e dandole lo specchio. Se non è amore questo, io non so cosa sia.
Ho urlato alle parole finali di Sigyn, perché è una frase meravigliosa, soprattutto se detta da un personaggio così genuinamente coraggioso e interessato a scoprire il mondo: se il resto non le interessa, vuol dire che il suo sentimento è profondo.
Anche la gestione di Loki in merito, d’altro canto, mi ha lasciata estasiata e a sorridere come una scema davanti allo schermo.
"Sigyn. Effimera, splendida, delicatissima Sigyn. Che sai trovare la bellezza nascosta dietro lo spirito più nero. Non voglio vederti appassire." è una dichiarazione d’amore (no, forse di venerazione quasi, per l’intero genere umano) silente e dolcissima, ma soprattutto profonda. TUTTO nel loro rapporto, in questo capitolo, è ben più di una ship: è uno spunto di riflessione sulla caducità umana, sul tempo, sulle differenze tra una ragazza che osa innamorarsi di qualcosa di ben più grande e antico, sull’effimero vivere dell’amore –dalla sua nascita, all’inizio, grazie alla citazione del buon Dante che li unisce, al sacrificio e alla dimenticanza della fine. 
Sarei grata a Loki se non mi facesse prendere colpi con cose tipo “vattene sei umana mi hai stufato” (NON CI CREDE MANCO SIGYN, dio della Poker Face!) ma ho molto apprezzato l’angst praticamente improvviso di tutta la seconda parte del capitolo.
C’è da dire che qui le gioie ci sono ma sono brevi, eh? Haha


Potrei dirti che di questo capitolo ho amato lo stile di scrittura e la gestione dei personaggi, e sarebbe vero, ma c’è una cosa che mi ha colpita in particolare ed è lo spessore. Hai infuso ad una AU tutta la profondità del mito e degli Dei, hai preso un rapporto romantico, per quanto tormentato e costretto da una prigione, e l’hai reso qualcosa di più complesso che un semplice “Loki si innamora di Sigyn, fine”.
Tutto questo, trovando anche modo di droppare scene meravigliose come Loki che la salva dal libro degli incantesimi oscuri che l’ha quasi catturata, loro due che iniziano a discutere del tempo (potrei vivere per queste scene, e poi il manoscritto di Dante <3) e cose che mi hanno fatta urlare come: "Infiammato dal desiderio, tornò a essere il fiero conquistatore che, in nome del dio delle forche, aveva conquistato e schiacciato popoli interi sotto le suole dei suoi alti stivali."
Insomma. Se questo non è un capitolo completo, perfettamente bilanciato e con tutti, tutti, tutti gli elementi per far innamorare il lettore, io non so cosa possa essere.
Credo di aver blaterato un po’ troppo, ma sono sempre più felice di aver letto e sempre più triste di andare incontro all’ultimo capitolo. Gh. 
Grazie per la bellissima lettura (e per il mal di cuore 
Ellie 


Recensore Master
09/02/19, ore 10:04

Ciao, passo subito per lo scambio di questa settimana, visto che sono fresca di lettura del capitolo precedente mi sono buttata subito sul terzo e ultimo. Complice anche un po' il fatto che è decisamente più breve rispetto ai precedenti, sono riuscita a mettermi in pari subito.

Dunque, avrei un milione di cose da dire e voglio iniziare proprio dal modo in cui ho concluso la recensione al capitolo precedente. Avevo detto che avrei aspettato a parlare dell'amore di Loki perché la ritenevo un'impressione troppo soggettiva, e forse lo è ancora. Ma non del tutto. Nel senso che la maniera in cui si evolve la storia lascia meno spazio all'interpretazione in questo senso. Avevo detto che il comportamento di Loki e il suo gesto di lasciar andare Sigyn in realtà nascondessero anche un grande egoismo, perché Loki in quel momento pensa anzitutto a se stesso. Beh, a questo punto credo che fosse una mera facciata. La mia opinione non è cambiata in maniera radicale, ma un po' sì perché questo capitolo mostra a mio avviso molto bene il sentimento di Loki. Lui resta una persona molto complessa, resta sfuggente su alcune cose ma davanti al dolore nemmeno il Dio degli inganni è capace di sfuggire o di nascondere ciò che in realtà prova. Mi domandavo chi sarebbe stato in pericolo di vita tra lui e lei, ritenevo improbabile che fosse Loki a meno di non arrivare a uno scontro diretto con qualcuno non ce n'era ragione, e infatti è Sigyn a rischiare la morte e a essere "trasformata". A questo proposito hai adattato la favola splendidamente, asservendola all'uso che ne dovevi fare e assoggettando le situazioni ai vari personaggi. Sono ammirata da ciò che ho letto, il modo in cui hai trasposto le situazioni e come hai descritto con sapienza l'attaccamento di lui e a lei (e quello di lei a lui, che però è decisamente meno complesso nel modo in cui viene sentito ed espresso). Ritengo Loki una persona in grado di amare, anche se a suo modo. Sono convinta che ami suo fratello e anche suo padre e sua madre, nonostante tanto del suo comportamento dica il contrario. Ho già parlato tanto della somiglianza tra Odino e Loki e del conseguente odio di quest'ultimo proprio per questo motivo, nell'altra storia, quindi non mi ci soffermerò qui. Però il divario tra i due, che poi è fatto tanto di somiglianze, viene accennato. Non la fa da padrone per il semplice fatto che, a essere analizzato, è soprattutto l'amore di Loki per Sigyn che a questo punto ritengo sincero. Come accennavo anche prima, viene fuori lentamente. Non visto quasi e di sicuro non l'avrebbe mai ammesso se non fosse stato per il finale tragico di lei. Il dolore tira fuori l'impensabile, io ne sono assolutamente convinta e anche l'amore per un Dio degli inganni che giunto a quel punto si disinteressa quasi della libertà concessagli e si arrabbia con Odino per quel che ha regalato a Sigyn facendola diventare una dea. A Loki sembra quasi una punizione, anche se nell'ottica di Odino non lo è, lui ne è convinto perché ha la sensazione che quell'umanità di cui si era innamorato e che aveva finalmente imparato a capire è svanita per sempre. Forse si domanda cosa sarà di Sigyn adesso che è la dea della fedeltà, ma il finale lascia intendere che non si cruccerà di questo per molto tempo. Tempo che infatti ritorna a non aver più significato.

Insomma, è stata una stupenda lettura. Molto interessante. Ho amato tutti i parallelismi fatti e le citazioni che hai inserito perché sono il segno della cura e dell'impegno che metti nella stesura nelle storie e questo mi piace sempre molto trovarlo in un autore. Quindi complimenti, ora passerò certamente a leggere altro.
Koa

Recensore Master
07/02/19, ore 15:34

Ciao, sono riuscita finalmente a passare a lasciarti una recensione. Ti tengo sempre per ultima semplicemente perché i capitoli delle tue storie sono sempre piuttosto corposi e pieni di così tante cose, che mi ci vuole calma per leggerli ma anche tranquillità per raccogliere tutte le idee. E anche così temo che qualcosa me la sarò persa per strada.

La prima cosa che mi sento di dire riguarda La bella e la bestia, ovvero la favola che ti ha ispirata per questa storia. Se ne sente molto la presenza, cioè è evidentissimo da dove hai preso l'idea, ma nonostante ciò riesci a dare comunque un'impronta tua alla narrazione. Diciamo che La bella e la bastia c'è, ma scorre un po' sotterranea. La si intuisce, e se la si conosce diventa addirittura lampante, ma non è una presenza ingombrante. Belle e la Bestia non prendono troppo spazio, sono invece Loki e Sigyn i protagonisti indiscussi. Trovo che tu abbia dato alle due cose un giusto equilibrio e non è mai scontato che un riadattamento faccia convivere pacificamente dei personaggi che provengono da un conteso completamente differente, all'evoluzione di una trama che invece ne ha di propri e specifici (e spesso neppure così adattabili). Però tu in questo caso hai fatto un gran lavoro e ne sono ammirata, quindi complimenti.

L'altro aspetto su cui mi soffermo è la narrazione in sé e lo stile. Ora non ricordo se l'avevo già detto per il primo capitolo, ma in questo caso lo ribadisco e non è un problema. Sono molto ammirata dallo stile, lo dico sinceramente. Lo trovo sempre molto corposo, ricco di sinonimi, con un lessico medio-alto che alza tantissimo il livello. Ci sono frasi lunghe e ben strutturate, e resta uno stile tanto ricco, ma che però dà il giusto ritmo alla lettura. Cioè non è pesante o difficoltoso e potrebbe benissimo diventarlo, considerata la lunghezza importante. Ma così non è. E non è nemmeno questo ad avermi impressionata (perché sono cose che già sapevo, dato che ti ho già letto), quanto il modo in cui la storia viene narrata. Direi che è quasi favolistico, ma non penso a favole di Perrault o a quelle più "moderne", quanto a favole più antiche. C'è lo stesso sistema di improntare una storia di autori più antichi, non so penso ad autori latini per esempio. Anche per il modo stesso di scrivere, di usare il lessico a favore dei contenuti della trama o anche per come salti indietro e avanti nel tempo a citare fatti successi o semplicemente a inserire una citazione... ed è tutto molto naturale, com'è giusto che sia. Non facile, anzi piuttosto difficile. Quindi complimenti anche per questo.

Riguardo i personaggi, trovo sempre interessante notare come Loki e Sigyn abbiano ormai assunto un'impronta che è molto tua, che ti appartiene in toto insomma, e come questa caratterizzi le tue storie che li riguardano. Purtroppo questa è solo la seconda tua che leggo che li vede come protagonisti, e quindi non ho un range ampio per fare esempi più articolati, ma noto dinamiche molto simili. Il che non è scontato, se si considera che questa è una trama presa in prestito da un'altra storia ancora. Ma il modo che hai di caratterizzare Loki e la maniera in cui lei lo vede, lo definisco ormai un tuo tratto caratteristico. Loki è una figura affascinante, un Dio e un principe in primo luogo e tu ce lo fai capire perfettamente. Sono aspetti di lui che caratterizzano tutto ciò che dice o fa, è un essere immortale che qui e in questo luogo vive praticamente di noia e i cui pensieri più profondi sfuggono per la maggior parte del tempo. Non è mai del tutto chiaro che cosa lui veda in lei, non appieno comunque. Cioè il sentimento di Loki non si capisce mai se c'è e quanto sia profondo. Qui però c'è un'evoluzione, che nell'altra storia (che al contrario ha un ritmo e una trama più lenti, perché si sviluppato su più capitoli) non ho trovato. Loki arriva alla conclusione che la deve allontanare e questo, unito ai baci che si scambiano, ci fa intuire che c'è un sentimento. Ma cosa sia nello specifico, questo è difficile da capire. Ciò ne La bella e la bestia viene definito come "la capacità di amare" della bestia che finalmente nasce dentro di lui, mettendo il bene di Belle avanti a tutto quanto, persino al suo ritornare un mortale, qui è leggermente diverso. Il pensiero di Loki è più egoistico. Non c'è in lui il pensiero di farle vivere una vita felice, nonostante lo dica più volte sembra che il suo solo desiderio sia di non vederla sfiorire e invecchiare, ma perché non tollererebbe vederle vivere la sua breve vita mortale. Quindi in questo c'è una sostanziale differenza tra lui e la bestia. Nonostante venga definito in questo modo per la maggior parte del tempo e proprio da Sigyn stessa. E anche qui... c'è sempre una voluta ambiguità nel modo che hai di tratteggiarlo, ambiguità che nasce dal modo in cui i vari film ce lo propongono oltretutto, quindi è tanto IC. Si ha sempre la sensazione che la vera natura di Loki sfugga. Qui il suo tratto ingannevole, il dire il vero o meno, viene lasciato in disparte. Non conta tanto quanto contava nell'altra storia. Ma la sua natura ha una matrice molto, ma molto simile. Sfugge chi sia davvero e il parallelismo col mostro è azzeccato perché non sembra poi così mostruoso. Non ne ha l'aspetto e, a parte un brutto carattere, non pare neanche così pessimo per il modo di comportarsi. Sì, ci sono fatti accaduti in passato e un esilio in cui vive ancora adesso, e nel quale probabilmente vivrà per l'eternità, ma sono fatti remoti e lontani nel tempo, a cui forse si pensa poco quando si vede Loki parlare e agire sulla scena. Viene descritto come un essere molto logico, distante e freddo, implacabile nel modo che ha di dire le cose, ma basta tutto questo a far di lui un mostro? Secondo Sigyn no, visto che lei per la prima volta vede anche un qualcosa di bello. Certo, lei parla in quel modo perché è innamorata e mi chiedo se il suo giudizio valga di più o di meno proprio per questo motivo. Forse è solo un modo di vedere le cose, di vedere Loki per la precisione. Il capitolo in questo senso non ci dà una risposta precisa a riguardo, Loki resta tale ovvero un essere immortale la cui essenza sfugge e che mette nel modo in cui appare tantissimo di ciò che vuole far vedere agli altri. Certamente la seconda parte aiuta a far luce, almeno in parte, su un sentimento. Ci sarebbe da domandarsi però quanto sia vero, quanto sia paragonabile all'amore sincero che prova lei e soprattutto per quanto possa durare. Ma questi sono aspetti legati principalmente all'interpretazione personale. Forse all'ultimo capitolo darò un parere anche su questo, dopo averla letta per intero, per ora mi limito a farti i complimenti per questo eccellente lavoro. Ricco di dettagli, davvero tantissimi, e citazioni superbe.

Koa

Recensore Master
06/02/19, ore 21:45

Ciao, eccomi qui per lo scambio libero di domenica... finalmente sono riuscita a passare. Ti chiedo scusa per il ritardo, sto passando un momento in cui ho un po' di casini di salute e devo fare diversi controlli medici, quindi le storie che trovo più appassionanti e più belle da leggere me le lascio per ultime perchè voglio trovare un momento in cui poterle leggere e recensire con calma... E la tua al momento è una delle storie più belle che sto leggendo, dico davvero. Hai un modo di scrivere che incanta, proprio come il tuo amato Dio degli inganni, e potrei stare ore a leggere le tue parole, soprattutto perchè inserisci anche dei fatti realmente accaduti nel mondo, che si collegano benissimo a quello di cui stai scrivendo, che rendono la storia ancora più vera e più interessante.
Confesso, infatti, che la cosa che più amo di questa tua versione de La bella e la Bestia sono proprio queste chicche che dissemini nei capitoli, di cui corro quasi sempre a leggere le note prima ancora di arrivare alla fine. Naturalmente anche il resto è molto ben scritto, entrambi i personaggi risultano trdimensionali, reali, si muovono nelle righe come persone vere e tengono il lettore incollato allo schermo. Confesso di aver fangirlato quando finalmente si sono baciati, e ho trovato estremamente doloroso leggere di come poi Loki le abbia detto di andarsene, lasciandola libera di tornare al mondo dalla quale era stata strappata con la forza e con l'inganno, appunto. Un mondo, dopotutto, incredibilmente vasto ma al contempo di vedute ristrette a quei tempi (ma anche ora, in verità), nel quale Sigyn non era poi così libera come pensava di essere. Come invece si riscopre tra i libri e i racconti di Loki, fra le sue braccia, chiusa nel suo castello. Adoro questo aspetto della loro storia, è davvero romantico <3
Ho urlato anche quando lui le dà lo specchio ahaha adoro queste similitudini che inserisci con la fiaba, e sono davvero curiosa di sapere come andrà a finire questa storia, e allo stesso tempo sono triste perchè non voglio doverla finire :( è un cane che si morde la coda.
Detto questo, rinnovo i complimenti (e ti chiedo scusa per questa recensione senza arte nè parte, ma sono in piedi dalle 5 e ho trascorso metà mattinata in ospedale per degli esami ematici e il resto del giorno a lavoro, quindi sono cotta -.-)
A presto prestino vicina (loool)
Alice

Recensore Master
30/01/19, ore 16:19

Ciao, finalmente eccomi qui anche da te per lo scambio del giardino... e... WOW come sempre scrivi da Dio, leggerei le tue storie per ore: le tue parole hanno un che d'incantatore, proprio come Loki. Ho amato moltissimo questa storia, adoro la Bella e la Bestia e sono curiosa di leggere questa tua versione che racconta di Loki nei panni della Bestia e di Sigyn in quelli di Belle. Devo dire che hai costruito il tutto benissimo, nulla risulta forzato o fuori luogo, le note che hai inserito accrescono ulteriormente la storia, arricchendola, e le donano una forza e una bellezza che comincia dalla prima riga e termina nell'utlima. Sei davvero dotata... è un dono, saper scrivere così bene, e confesso che mi piacerebbe molto avvicinarmi al tuo stile, anche se ne ho uno completamente diverso, più da thriller forse.
Comunque, ho amato tutti i riferimenti legati al mondo di Thor e Loki che hai inserito e quelli che si collegano alla fiaba, soprattutto la rosa, e sono davvero curiosa di continuare la lettura, di vedere come si evolveranno i rapporti fra loro e come sarà la vita di Sigyn al castello incantato... e quali incontri curiosi farà con la servitù, se ce n'è una ;)
A presto prestissimo
Alice <3

Recensore Veterano
26/01/19, ore 16:09

Ciao Shilyss, eccomi qui!
Ora che mi sono un attimo calmata, vedrò di farti una recensione come si deve... purtroppo spesso blatero a vanvera, oppure sono estremamente sintetica, per cui voglio migliorare ^^
Parto dal titolo, che a mio parere è poetico. Mi è piaciuto che tu lo abbia ripreso nella storia, e che sia la prima caratteristica di Sigyn che Loki nota. Lei, che è una semplice umana, ha i capelli d'oro degli Dei, e in qualche modo gli ricorda la patria perduta, tutto ciò da cui è stato escluso. 
Mi è piaciuto inoltre che tu abbia fatto riferimenti a manoscritti antichi, leggende, libri perduti, storiografi e personaggi realmente esistiti (Ibn Battuta e Dante su tutti). Ho trovato interessante il fatto che il padre di lei fosse assetato di conoscenza e che abbia trasmesso questa sua curiosità e voglia di sapere anche alla figlia che, come personaggio, mi è sicuramente più simpatica di Belle. Non so perché, non sono mai riuscita ad entrare in sintonia con lei, mentre Sigyn la vedo meglio calata nel ruolo della ragazza compassionevole sì, ma dalla mente vivace. 
Il tuo stile inoltre lo trovo perfetto: è scorrevole, poetico e riesci ad esprimere bene i sentimenti.
Anche se la storia si sviluppa in soli tre capitoli, e quindi hai dovuto condensare gli sviluppi romantici tra i due, ho trovato il tutto molto naturale e spontaneo.
Da un lato avrei preferito che questo racconto fosse più lungo, dall'altro lato invece penso tu abbia fatto bene a darti un limite e rispettare l'idea di partenza che è appunto una favola. 
Una cosa che ho apprezzato moltissimo è il fatto che sia stata Sigyn stessa la rosa che, una volta appassita e sfiorita, abbia fatto comprendere a Loki il valore e la bellezza di Midgard e degli esseri umani. Altra cosa, ho amato ancora di più che Loki non volesse "corromperla" facendola diventare una dea... perché per lui era già perfetta così. Questo è amore! Complimenti!
E comunque Odino gli ha fatto un mega regalo... adesso non può davvero lamentarsi hahahaha
Ciao, a presto!

Recensore Veterano
21/01/19, ore 21:48

Io ti adoro, ti adoro ufficialmente.
La storia è davvero bellissima, scritta magnificamente e che ha tutti i toni delle favole, più un tocco di mistero e di fascino antico che mi piacciono da morire.
Non amo particolarmente la Bella e la Bestia, ma la tua versione mi ha incuriosito parecchio: Loki è gestito magnificamente e anche Sigyn, mi sono piaciuti moltissimo entrambi.
Errori grammaticali non ce ne sono, o meglio non li ho trovati; la lettura scorre piacevolmente, non ho riscontrato nessuna forzatura nei dialoghi o nelle descrizioni, e questa è una dote rara. Per cui... complimenti!!
La seguo con interesse, la inserirò tra le preferite perché vedo già che si prospetta davvero intrigante.
Ti dico, non lascio spesso commenti così entusiasti, anzi stavo cominciando a preoccuparmi perché ultimamente sono diventata più puntigliosa nel notare gli errori...
Nelle prossime recensioni cercherò di dare una struttura più articolata al tutto, ma sono ancora mezza shockata da quanto mi piace hahaha
Comunque ti meriti un 30 e lode solo per aver citato il mio amore Ibn Battuta!
Devi sapere che ho studiato Arabo all'università, per cui quando incontro riferimenti a personaggi arabi o leggo cose sensate sul mondo mediorientale, vado in estasi.
Ancora complimenti per questo primo capitolo veramente intrigante.
La storia sarà pure sempre quella (alla fine della Bella e la Bestia ne esisteranno millemila versioni), ma la tua rielaborazione è veramente speciale.
A prestissimo!!!

Recensore Master
10/01/19, ore 10:52

Ciao gemella <3 sono qui per l'ultimo capitolo.
Che cosa devo dire? Le tue storie mi lasciano sempre senza parole. Come te, anche io condivido l'amore per la fiaba de "La bella e la bestia" e, oltre a quelle da te nominate, adoro anche la versione in "Once upon a time", la serie TV (se non l'hai vista, ti consiglio di guardarla: ti piacerebbe!).

Sebbene il finale fosse un po' "spoilerato" (andiamo: lo sanno tutti che Belle s'innamora della Bestia, e che i due sarebbero rimasti insieme per sempre) non risulta per nulla scontato o banale; il tuo modo di raccontare di questi due, così diversi e simili, mi ha sorpresa e affascinata. E' una fiaba ma è anche una storia di punizioni, rabbia, solitudine... e amore.
Lui ha lasciato andare Sigyn eppure non riesce a convivere senza di lei, non basta la presenza del fratello a lenirlo dalla solitudine, lui vuole la sua rosa (per inciso, questa cosa mi ricorda anche un po' "Il piccolo principe") e quando l'allarme è stato dato, quando scopre che qualcuno si è addentrato nella foresta, il cuore fa un balzo e spera, spera sia lei.
Sigyn è tornata.

Ma non è tornata allegra e felice, non è tornata per vivere con Loki ma perché sta per morire e lei non voleva farlo lontano dal suo amato, "perché peggio di morire quando si è ancora giovani c’è solo farlo lontano da chi si ama" (ma quanto è bella questa frase?). E lei lo ama, lo ama da impazzire a tal punto di rischiare di morire durante il viaggio, piuttosto che restare nel suo villaggio senza provarci. Quanto coraggio e quanto amore c'è in tutto questo?

Loki impara, con quel gesto tanto estremo, che si può odiare il mondo e amare anche una singola persona, una rosa speciale ("un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiato") la sua rosa, la sua amata, la sua Sigyn. E non c'è bisogno di un "ti amo" per capire cosa c'è in quell'abbraccio straziante quando lei se ne va, quando il suo respiro si ferma e tutto diviene immobile, tranne la disperazione del dio degli Inganni.
Infine, la magia: appare Odino, che ribadisce l'ovvio a suo figlio, con quel suo tono pomposo e sapiente. La trasforma in una dea, regalando al figlio la cosa più importante: l'amore e la fedeltà. Non una donna, non qualcosa di fisico, ma qualcosa che non si può toccare e che risiede nel cuore della ragazza. Un sentimento che potrà durare davvero "per sempre", e che risiede nel cuore di Sigyn.

E' stato un racconto bellissimo, sei la regina delle AU! E' sempre bello leggerti.
Un abbraccio <3

Recensore Master
09/01/19, ore 00:37

Ciao cara! 

Sto scrivendo l’inizio dopo aver scritto la rece quindi fammi subito scusare per la lunghezza imbarazzante di questa recensione, ma avevo mille cose da dire. 

Iniziamo subito in grande con il processo di un Loki sconfitto e, a suo modo, tradito. “Tutti i Nove Regni erano stati sconvolti dalla sua furia terribile di figlio non amato, di erede truffato”: credo che questa frase mi abbia spezzato il cuore, soprattutto per il dettaglio [chapeu, mille volte] del figlio non amato messo prima di erede truffato. Loki come lo vediamo in Thor è prima e soprattuto un figlio che scopre di non appartenere a quella che ha sempre creduto essere la propria famiglia, e /poi/ l’erede che si vede sottrarre tutto quello che credeva gli spettasse di diritto. In una singola e semplice frase credo che tu abbia descritto Loki alla perfezione e, anche se poi mostrerai alla perfezione i lati più freddi e sarcastici del suo carattere, mi è venuto in mente quel frame del film in cui guarda Odino [quello che poi è diventato un meme LOL vabb] e mi si è spezzato di nuovo il cuore.
Le descrizioni sin dall'inizio sono a dir poco azzeccate ed estremamente vivide: “il suo corpo nervoso, asciutto, elegante, ogni pezzo della sua anima corrotta, appassionata, bruciata.” 
BAM. Tre aggettivi per il corpo, tre per la mente e hai descritto Loki in una maniera che non solo è estremamente visiva e, passami il termine improprio, “cinematografica”, ma è anche in linea con l’immaginario che ne danno mitologia, Marvel e opere che, negli anni, hanno parlato del Dio degli Inganni. Chiudiamo gli occhi e grazie a queste bellissime parole ci troviamo un Loki dalle movenze per niente rilassate, dal corpo minuto in contrasto con la possente immagine degli altri Dei [Thor, da buon Asgardiano born-and-bred, sarebbe l’esatto opposto di questa descrizione] e dalla mente svelta, ma più maliziosa [Loki non è mai stato una crocerossina, lo si vede anche nel sarcasmo, nella spietatezza che riserva a chi sbaglia, come un ladro che tenta di rubare una rosa per la figlia] e portata a fare di necessità virtù. E quasi di conseguenza, legandosi a quella mente corrotta, le parole che gli escono non possono che essere sprezzanti, il suo ghigno “lupesco”. ADORO. Sono alla quarta riga e sono innamorata del tuo Loki. 


Una parte importante di questo primo capitolo, così come di tutta l’esistenza di Loki, è il suo rapporto conflittuale con l’uomo che l’ha cresciuto, che giustamente viene definito “sovrano travestito da genitore” (qui il disprezzo del buon Dio degli Inganni è palese) ed è, lasciamelo dire, straziante.
Parlando sempre di descrizioni, fammi spendere due parole sul castello: ecco, io sono una di quelle bambine cresciute a pane e Disney, e la Bella e la Bestia è la mia favola preferita ma anche il mio cartone iper-super-preferito da SEMPRE, sono schizzinosa come lo schifo su qualsiasi cosa provi a imitare quella meravigliosa voce narrante e il castello incantato e tu sei stata B.R.A.V.I.S.S.I.M.A

Io boh, nel leggere i vari pezzi dedicati alla descrizione della “prigione” del Dio, il bosco blu, la foresta e il castello, avevo quest’espressione ebete perchè è tutto così perfetto, tutto così credibile: le voci che dicono che ricorda Asgard, chi dice che è un labirinto, chi dice di essere stato lanciato nelle segrete con un drago e chi invece sostiene ci sia un lupo (ciao Fenrir, cucciolo di zia) a fare la guardia. AMO i riferimenti alla mitologia Norrena e alla storia personale di Loki che sono lì, bellissimi eppure per niente “pesanti”, amo il senso di mistero che riesci a creare con le informazioni contrastanti. Le voci discordanti di chi ha provato a cercare il castello maledetto nascosto dagli Dei e il Dio che lo occupa sono vive anche nelle informazioni di Sigyn, anche se non rimane che l’eco delle storie e degli incubi che hanno suscitato. In poche righe ben spese e (soprattutto) ben distribuite nel testo, riesci a rendere perfettamente la sensazione di un luogo creato da Odino in cui Loki possa finalmente regnare, isolato e maledetto, un luogo che agli uomini procura solo curiosità, sofferenza, more e incapacità di discernere il reale dal sovrannaturale [penso invece a quella descrizione più avanti: “Visioni false cristallizzate nella testa, tutte uguali”].
 Chapeau, non so più come dirlo. É la miglior descrizione di un retelling della Bella e la Bestia che io abbia mai letto, sono a metà e sto praticamente urlando [simpatico il mio livello di maturità, ma sono troppo entusiasta].



Passiamo alla seconda parte e a Sigyn. Siamo nel 1882 e se l’esordio è “non si insegue una leggenda" sappiamo già che ci sarà da farsi malissimo. Ouch. Sappiamo tutti che invece la nostra cara protagonista la seguirà eccome, la leggenda, e che finirà in casini che nemmeno si aspetta. 
Vediamo subito che Sigyn è alla ricerca di suo padre considerato matto, sparito seguendo una traccia che, a detta di Sigyn, è poco più che una favola, una chimera. Qui il richiamo alla Bella e la Bestia si fa più forte, indubbiamente citando Lord Theoric di Gastonblury [sono MORTA] ma rimandando anche alla famosa promessa del portare a casa una rosa per la figlia che, ora, si trova a dover setacciare le foreste per riportarsi a casa il babbo: tutta la parte narrativa è estremamente scorrevole, nonostante i dialoghi siano quasi nulli fin qui, e non ho percepito come pesante o noiosa l’introduzione del passato di Sigyn e della fonte di quell’unico frammento di che la lega ancora al padre. 
Pensiero fastidioso di Gastonblury e la sua spocchia a parte, vediamo Sigyn avventurarsi nel bosco blu (me lo sono googlata per andarlo a vedere, è bellissimo <3) e venire salvata dall’essere sbranata per un pelo grazie a questo giovane dal bell’aspetto e con una voce che sembra rassicurare la nostra protagonista grazie a qualche incantesimo. Ho il batticuore haha onestamente, non mi aspettavo di vederlo subito così, ma c’è qualcosa di profondamente torbido nel tuo Loki, di affascinante (sarà l’aria di Midgard, sarà l’esilio?) e allo stesso tempo estremamente affilato.
Allo stesso tempo mi pare rimanga anche la sua lucida intelligenza, quel guizzo calcolatore che ricompare quando è palese che Loki l’abbia salvata solo perchè ha i capelli dorati delle divinità.

Il loro scambio rivela non solo il caratterino di Sigyn e la sua fiducia nella scienza, ma anche tutta l’amarezza del Dio, la sua natura bugiarda e di trickster (ho apprezzato particolarmente l’uso del termine in lingua, che a mio parere è perfetto).

Ho amato anche il dialogo tra Sigyn e suo padre, il modo in cui le viene rivelata la vera natura degli dei e delle bestie da cui è circondata: hai un modo molto particolare di unire la storia (e mi riferisco all’originale francese), la mitologia Norrena (sulla quale è palese ci sia un enorme lavoro di documentazione) e l’universe di Thor, e lo adoro. L’ambientazione è quasi gotica, dark, sicuramente molto interessante, e per la prima volta vedo un Loki mantenuto IC dalla prima all’ultima virgola, un Loki che si definisce mostro senza troppi piagnistei e che ha il coraggio di dire a Sigyn che il suo sacrificio è non solo inutile, ma stupido.


Quindi, complimenti. Per tutto, dalle descrizioni ai dialoghi fino alle note estremamente precise, ma soprattutto complimenti per la caratterizzazione impeccabile.
 Scambi o meno, è sicuramente una storia che continuerò a seguire e che sono felicissima di aver trovato (il fandom di Thor lo leggo per lo più su AO3 ;-;). Non si trovano spesso su EFP questa qualità altissima nello stile e della narrativa, sembra di leggere il primo capitolo di un libro — ergo, aspettati di rivedere le mie brutte recensioni extra lunghe fin troppo presto hahaha
Davvero tanti complimenti e mi butterò presto sul secondo capitolo (Google alla mano), promise <3



Ellie

Recensore Master
04/01/19, ore 22:00

Ciao, cara!
Eccomi a recensire l'ultimo capitolo di questa bellissima storia.
Io mi sono innamorata di questa piccola long che si basa su una storia bellissima come la bella e la bestia.
Sono rimasta abbastanza colpita dal fatto che nella tua storia sia la bella a morire al contrario del film dove muore la bestia.
La scena in cui muore tra le braccia di Loki è tristissima, mi veniva da piangere, anche perché Loki capisce che Sigyn è tutto per lui.
Parliamo della conversazione con Odino devo dire molto interessante, ma la parte più bella e il ritorno di Sigyn in vita tra le braccia di Loki e quest'ultimo le aveva promesso che sarebbe sempre stato vicino a lei.
Devo dire che è stato bellissimo leggere questa spettacolare storia.
Tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
04/01/19, ore 01:06

Eccomi qui di nuovo tesoro, ciao! Ho deciso di proceder direttamente con la lettura dell'ultimo capitolo, perché ho assoluto bisogno di sapere, di leggere, di scrutare come tutto vada avanti attraverso le tue dita, la tua penna. Cambio scenario? No, siamo di nuovo in inverno perché il tempo passa, e lei ancora non torna; in compenso arriva Thor, e come sempre porta tomi e volumi con sé, chiedendosi giustamente come abbia fatto Loki a non liberarsi per mille anni nonostante tutto. Un motivo c'è ed è ovvio. Poi, il fatto che per la prima volta il dio non conosca nulla di Asgard fa comprendere al fratello che lo specchio di Frigga non sta facendo certo il suo dovere. Ahahahah chissà perché! Penso sia stupito di vederlo cambiato in tale maniera, e chi non lo sarebbe?
Nooo non dirmi così cazzarola. Finalmente torna Sigyn con in mano ancora lo specchio donato, ma si vede davvero che sta male. Non è vecchia, non è cambiata, eppure non è la stessa di prima. Infatti è malata, e di una malattia da cui non c'è scampo. Sto male all'idea, come anche Loki che arriva a maledire il destino tramato dalle Norne per lui. Lei sta morendo ed è tornata da lui prima di andarsene per sempre. Cuoricino mio non cedere adesso ti prego, perché so che l'ultima parte che leggerò sarà di un angst tale da farmela piacere ancora di più!
Ecco, se n'è andata tra le braccia della persona che amava.
E io sto male mannaggia. Lei era la personificazione della rosa, e in tutta la storia ho notato riferimenti a questo, aggraziati e delicati. Loki, per la prima volta dopo n n millennio, ha perso la sua fermezza e si è ripercossa in tutto il territorio. Lo so che non dovrei stare così, perché so che il lieto fine poi mi risolleverà, ma in questo momento non ce la faccio soprattutto nel discorso di Odino al figlio: ho apprezzato molto le sue parole e la sua scelta, davvero. Finita la maledizione per la capacità del dio di catturare la meraviglia dei midgardiani, e riconoscerne la sincera e pura bellezza.
Sigyn torna come dea della fedeltà, perché così è stata fino alla fine, e quello che dice all'amato mi ha davvero aperto il cuore. Conclusione meravigliosa per una storia assolutamente stupenda, che mi ha rapita dalle prime alle ultime parole senza lasciarmi fiato, e mi ha stupita. Mi ha stupita come l'hai esposta e trasposta, come l'hai scritta e raccontata, come sei riuscita a restare fedele all'originale gestendo il tutto in maniera magistrale e stregandomi immensamente. Sono così soddisfatta che dico senza alcuna ombra di dubbio che questa è la storia più bella che ho letto nel tuo profilo, e se pensi da quanto tempo scambiamo, si tratta di parecchio materiale preso in considerazione.
Ti faccio i miei complimenti perché davvero questo primo posto te lo sei meritato tutto! Alla prossima cara, e buon lavoro! :3

Recensore Master
04/01/19, ore 00:10

Ciao tesoro! Eccomi qui pronta per riprendere la lettura di questa storia che mi sta ammaliando e mi ha catturata completamente: ho deciso che approfitterò del pluriscambio per leggerla tutta di seguito, così da arrivare alla conclusione senza lasciare spazio tra la lettura del secondo e quella del terzo capitolo. Mi spiace davvero molto di essere arrivata così tardi credimi, ma ho avuto tante di quelle avventure (de merd) in questo ultimo mese, che sto recuperando adesso tutti gli arretrati ahahah! (rido amaramente ma almeno rido).
La storia riprende con una immensa consapevolezza da parte della protagonista, che le piomba addosso tutta d'un colpo: ha reagito impulsivamente, anche se in buona fede, ma solo dopo s'è resa conto della sorte che le tocca per la propria prigionia. Insomma, è consapevole del suo stato e del suo destino ora più che mai, ma giustamente piangersi addosso non serve a nulla. Il fatto che abbia reagito e cominciato ad esplorare la sua prigione lo trovo decisamente qualcosa di interessate da fare, piuttosto che autocommiserarsi. Quanto è affascinante la torrre con i libri: mi ci perderei pure io, che spettacolo! E il dialogo che Sigyn e Loki hanno lì è ben costruito. Lei consapevole di restare lì per sempre, si rende conto di condividere lo stesso destino con lui, che comunque vivrà imprigionato per molto più tempo; forse è questa idea che le permette di parlargli in quella maniera, di essere così sincera fino a farlo incazzare... e perché? Perché ha semplicemente ragione la ragazza, e lui lo sa benissimo.
Ora sembra che il dio abbia ceduto. Sembra. Noia, curiosità? Voglia di passare il tempo in maniera diversa, di studiare comportamenti umani? Insomma, non importa il motivo, basta che Sigyn ora abbia il permesso di leggere. Una piccola vittoria per lei, qualcosa di diverso dal millennio appena passato per lui: un buono scambio, dai. Anche perché grazie a questo la faccenda comincia a cambiare. Questo cambio di atteggiamento da parte del dio nei suoi confronti, che comincia a rispondere ai suoi quesiti e alle sue domande, è una direzione che mi ispira parecchio perché comunque lei ha sete di conoscenza da sempre, e lui gliela spegne giorno dopo giorno. Una compagnia inizialmente obbligata che invece adesso comincia ad essere meno spregevole, e io mi ci crogiolo in questa cosa.
Il riferimento alla Divina Commedia mi è piaciuto un sacco, sappilo cara, davvero! E li ha avvicinati un poco di più. :D Ero lì tipo dai, dai dai dai ed è tutto un insieme di pensieri e attesa, attesa che si protrae grazie a quelle labbra sfiorate con le dita. Feels che salgono proprio sempre di più. E quando finalmente si baciano io mi sciolgo, aspettando da tempo questo momento! Feels e basta!
Ora naturalmente cerca di trattarla il peggio possibile per farla andare via perché sa benissimo che orca miseria lui vivrà ancora molto, mentre lei rimane comunque un'umana. La descrizione di Sigyn in questo periodo è bellissima. Loki cede a lei, alla sua mente, al ricordo della bionda gente da cui proveniva, alla leggera brevità della sua vita, e poi la donna vuole andare per poi tornare, tornare da lui.
Alla fine lei parte con in dono uno specchio, nella speranza di tornare; Loki invece crede che lei non farà, aggrappandosi alla volubilità della mente umana.
Se il primo capitolo m'era piaciuto, questo ancora di più: il tuo modo di raccontare questa fiaba trasposta con tale ricercatezza, dando importanza al dialogo, all'introspezione, utilizzando un linguaggio "antico" che permette di leggere facendosi incantare. Tesoro, lavoro stupendo, e adesso nonostante la stanchezza ci provo: leggo direttamente anche l'ultimo, e già ora capisco il motivo per cui tu abbia ottenuto tale risultato al contest. Alla prossima cara e buon lavoro! :3

Recensore Master
03/01/19, ore 14:40

Gemella, gemella, gemella. Cosa mi rimane da dirti? Nulla. Questo capitolo mi ha lasciata senza parole.
E' un capitolo ricco di avvenimenti, dove i due si odiano, si avvicinano, e poi si separano. Se nella storia originale ci sono il ballo e lo specchio, qui ci sono i libri (ok, c'erano anche nella versione Disney, ma qui diventano un pretesto) e l'angst. Questo tormento interiore di Loki che si rende conto di quanto Sigyn sia preziosa e fragile in quanto umana, la paura di doverla guardare mentre si spegne, di pensare che possa morire mentre lui sarà costretto a sopravvivere in eterno senza di lei... wow.

Sigyn, come Belle, non è stupida né debole: è coraggiosa e rivoluzionaria, non vuole reprimersi né sottomettersi alla paura per quel losco figuro i Loki. Per questo lei è diversa dalle altre persone, perché vive in un tempo diverso, avanti; la ragazza sembra essere la versione buona e femminile della bestia. Amano la conoscenza, la lettura, inoltre lei lo sprona a parlare, a condividere: come può Loki resistere a un fascino del genere?

Proprio per questa "debolezza" Loki non può continuare a vivere con lei: l'eternità di sofferenza per qualche "battito di ciglia" trascorso con Sigyn. E allora deve stroncare tutto sul nascere, prima che sia troppo tardi per riprendere a vivere come se nulla fosse successo; ma è già troppo tardi, poiché anche se l'ha mandata via, lui non sa come fare senza di lui.

Sei bravissima, gemella. <3

Recensore Master
02/01/19, ore 22:41

Ciao carissima! **
Eccomi! Giungo, all'ultimo capitolo dopo aver brillantemente (sul serio?!) superato la parte più 'pesante' delle feste natalizie, anche dal punto di vista emotivo.
Questo finale nel complesso potrebbe essere paragonato ad un candida carezza d'addio. La realizzazione del reciproco sentimento del dio degli inganni e della bella – ma mortale – Sigyn. Insomma, in parole povere: una meraviglia! Ma quando si tratta di una tua storia credo davvero che non possa essere altrimenti.
Nella prima parte troviamo un Loki totalmente perso nei suoi pensieri, 'svuotato' di ogni sua più viscerale emozione, inerme di fronte alla realtà dei fatti e soprattutto, terribilmente solo. Punito da Padre Tutto, si ritrova ancora vittima del suo castigo, ma questa volta appesantito da una sofferenza ancora maggiore. Stravolto dall'infelicità, dalla mancanza della creatura per lui divenuta la più importante tra tutte, divinità o mortali che siano: Sigyn. Arriva persino ad ammettere di invidiare la 'libertà' e lo stile di vita del fratello. E di certo questo non è un compito facile per Loki e per la sua personalità ottimamente delineata.
Leggendo la seconda parte mi sono praticamente sciolta. Ho quasi pianto, ecco. **
Sigyn, sul punto di morire, decide di andare un'ultima volta dalla sua Bestia, l'essere che ha finalmente realizzato di amare e della quale non può più fare a meno negli ultimi istanti della sua breve esistenza. Ci ha provato a vivere, come le aveva richiesto (non consigliato, me proprio richiesto!) lo stesso Loki. Ma non ci è riuscita. Un male mortale la sta per condurre lentamente sino alla più nera delle bestie: la morte. Ma prima di concedere a quest'ultima tanta grazia, ha ben deciso di tornare da lui, di spirare tra le sue forti braccia. Molto emblematica e potente l'immagine degli occhi della donna che rimangono sbarrati (vitrei, vuoti) anche dopo l'esalazione del suo ultimo respiro. Dà proprio l'idea di non volersi staccare completamente da quel legame fortissimo che ha creato con Lingua d'Argento, facendo diventare lo splendore del suo viso il suo ultimo ricordo legato alla vita.
Donnah, che ti devo dire se non: Wow!
Scrittura impeccabile, stile che io mi sogno la notte (decisamente!), linguaggio curato e perfettamente adatto al contesto portato alla luce. Caratterizzazioni perfette (Sigyn rimane meravigliosamente forte nonostante il crudele destino a cui sta andando incontro) e lavoro di ricerca che mi ha lasciato davvero a bocca aperta e, di conseguenza, senza parole!
Grazie davvero per aver scritto questa storia e per aver riportanto alla luce la bellissima favola de 'La Bella e la Bestia'. Anch'io la amo fin da quando ero bambina e la conobbi per la prima volta nella trasposizione cinematografica della Disney.
Che sei bravissima e che non dovresti mai smettere di scrivere te l'ho già detto, vero? **
Un abbraccio e ancora buon anno!
Mahlerlucia

Recensore Master
02/01/19, ore 20:17

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Alla gentile attenzione dell'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte.
Sono dell'opinione che questa storia debba essere evidenziata per le sue enormi qualità.
Lo scritto, in prosa benchè si adoperi un linguaggio poetico e arcaico, presenta dei personaggi ben apprezzabili anche da chi è esterno al fandom. Ciò è possibile grazie alle spiegazioni pazienti e dettagliate, mai prolisse, dell'autrice che si preoccupa non solo di descrivere con meticolosità l'ambientazione, ma anche di delineare i protagonisti a tutto tondo.
La psicologia adoperata è sottile ma profonda, ogni dettaglio è studiato e approfondito a livello non solo linguistico ma anche storico.
La trama, seppur apparentemente semplice e lineare, è invece ricolma di intrecci e tormenti interiori che rendono il tutto più complesso e apprezzabile.
Le tematiche fondamentali che sono state affrontate sono: l'amore, il tempo della vita, l'immortalità, la maledizione, la vendetta e la punizione, il sacrificio e la passione.
A parer mio, in questo racconto, le tematiche sopracitate sono state affrontate con grande maturità e con un'incredibile capacità di giustificare e rafforzare le proprie tesi con l'ausilio di cenni storici e letterari, come l'accenno al V canto della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il linguaggio, come precedentemente specificato, è arcaico e ricercato, a tratti poetico ed incalzante. Lo definirei musicale. Altro punto su cui vorrei soffermarmi a proposito, seppur sia un parere del tutto personale, è la salvaguardia della nostra lingua.
L'italiano è senza dubbio una lingua intrisa di cultura, di riferimenti e -perchè no?- di magia. Pertanto credo che debba essere protetta e che le parole più antiche e spesso svalutate debbano essere riproposte, come in questo caso, senza affaticare la lettura.
Sintassi, morfosintassi, ortografia impeccabili, non ho riscontrato la minima sbavatura.
Vorrei puntualizzare che, oltretutto, al fine di agevolare la lettura, l'autrice si è premurata di utilizzare un font facilmente leggibile e ha impostato il testo in modo chiaro e scorrevole.
Un ultimo appunto va al piè di pagina, dove sono segnalati volta per volta i riferimenti storico-letterari, in modo da poter coinvolgere un pubblico più vasto.

In sintesi: La storia è meritevole, apprezzabile e di grande stimolo.
E' fondamentale spingere ed incentivare non solo gli scrittori a continuare con la propria passione, ma anche proporre racconti validi che riescano a dar onore alla lingua italiana e alla sua cultura.

Cordiali saluti
SkyDream
(Recensione modificata il 02/01/2019 - 08:19 pm)