Recensioni per
La guardiana della famiglia
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/06/20, ore 18:42

Ed eccomi anche qui Yonoi, finalmente sono riuscita a concludere la lettura di questa splendida storia. E' un racconto intriso di malinconia, solitudine, ma anche di sentimenti e legami forti, indissolubili, come quello tra Eddy e May. Si nota chiaramente l'accortezza e la minuziosità che inserisci nei tuoi scritti, non lasci nulla al caso e spesso mi ritrovo a chiedermi se è storia vera e propria oppure si tratta di un passaggio creato ad arte da te. Ciò che scrivi mi ricorda sempre una musica, una specie di melodia dolce, una cantilena forse non dissimile da quella udita dalla regina May.
Complimenti, ancora una volta hai aggiunto una piccola e splendente perla alla tua collezione.
Nina ^^

Recensore Master

Ciao Yonoi!
Ho dovuto rileggere velocemente il primo capitolo di questa mini-long, ma ne è valsa la pena riprenderla.
Eddy è uno che mi piace. Non ho mai avuto la sensazione che fosse tonto, come lo reputavano, semplicemente mi sembrava un solitario. Uno che ama fantasticare ed essere lasciato in pace. Non mi ero sbagliata. May invece è una donna forte, come tutte le regine che hanno seduto sul trono d'Inghilterra. La moglie perfetta per un uomo tenue e ingenuo come Eddy. Adesso però il seme del sospetto è stato piantato...

Adoro il tuo modo di scrivere (te l'ho mai detto?), anzi, di "raccontare". Tu racconti storie, leggende, fiabe. E lo fai così bene che spesso trovo a chiedermi: chissà se Yonoi l'ha inventato o questo è un fatto storico.
C'è una frase che in particolare mi ha colpito, detta dalla regina Vittoria, nel suo ultimo saluto a Eddy: "Ma tu ricorda sempre che dove l’intelligenza non arriva, perché non si può mai arrivare dappertutto, il cuore è sempre avanti di un passo. Seguendolo, non sbaglierai.”
Ecco, questa frase, è frutto della tua immaginazione o è un fatto storico? Perché potrebbe tranquillamente essere l'uno o l'altro senza che io provi meraviglia.

Che altro dirti, se non chiederti scusa per la lunga assenza, prometto di recuperare ^^
Nina

Recensore Master
21/10/19, ore 14:14

Ciao yonoi! In attesa di leggere qualcosa di nuovo scritto da te, sono andata un po' indietro a scavare tra i tuoi racconti. E così mi sono imbattuta in questa storia dove il reale si mischia al fantastico in perfetta armonia. Più che fantastico però direi folkloristico, perché tu sei bravissimo a farci conoscere le vecchie usanze popolane.
Eddy quindi è vivo per miracolo... o forse è stato "risparmiato"? Questo non ci è dato ancora sapere, per adesso cominciamo a scoprire il suo passato, passando prima per l'infanzia e poi la giovinezza. Costringerlo ad arruolarsi in marina credo sia stata una scelta giusta per sciogliere la timidezza di Eddy e farlo maturare, facendogli scoprire il mondo e anche avendo a che fare con tipi poco raccomandabili. Primi fra tutti gli altri cadetti a quanto pare, dal momento che si divertono a prendersi gioco di lui. Tuttavia, quando capiscono che è inutile si stufano e lo lasciano in pace. Ecco, potrebbe essere un buon metodo da adottare da chi è vittima di bullismo...
Un'ultima cosa: "si salpava da pivelli e si tornava da uomini" è una frase che ho sentito al giuramento di mio fratello :D
A presto caro yonoi, ti auguro buon pomeriggio
Nina ^^

Nuovo recensore
26/02/19, ore 23:30

Terzo classificato al Victorian Age Contest: La guardiana della famiglia di yonoi
Stile: 2/5p
Trama: 2/5p
Personaggi: 3/5p
tot. 7/20p

Lo stile è sul fiabesco (ad es, la descrizione della “signora dagli occhi rossi”) poetico, con immagini dove non ce n'è bisogno, ad es: “occhio” per finestra, anche perché, almeno per me, non innovative, e altre esasperazioni come “lunghissime tende”, stessa riga.
“quei drappi di nebbia trasformavano gli alberi in velieri incagliati in un mare immaginario, fatto di prati ondulati, di colline basse e selvagge.” è confuso (come “un lume scivolava fioco dietro alle tende, un fuoco fatuo o il segno di una presenza umana.”).
Ti consiglio di suddividere la storia in sequenze come in un film, ma con tutti e cinque i sensi, con la priorità alla resa dell'”immagine” più che alle parole e all'unire quante più sensazioni tra loro (come “mulinelli di rabbia”), senza digressioni, alcune storiche, inutili all'economia della trama; come ad es la foresta della seconda riga, ma anche la vita di Georgina (bastava introdurre la serva con lei) e tra i dialoghi: “Sorprendendolo alle spalle, May scandì a voce alta il titolo del libro: “Mi piacciono le storie, vorreste leggere per me?” Era il periodo in cui il principe, tredici anni schiacciati da studi noiosissimi e dalla fama di stupido che lo inseguiva ovunque, aveva scoperto le consolazioni della lettura: da quel giorno in cui Vittoria del Regno Unito lo aveva iniziato ai segreti della biblioteca di Windsor, non appena ne aveva la possibilità correva a rifugiarsi col naso dentro a un volume. Non ammetteva interferenze, e quel giorno venne meno alle regole della più elementare cortesia: non si prese neppure la briga di rispondere ma scacciò la cugina con un solo gesto deciso, chiudendo il volume e voltandole le spalle per andarsene altrove. “Sei cattivo, non si fa così!” protestò May, improvvisamente regredita alla sua età naturale di dieci anni. Così staresti più sulla trama, ad es nel cap 1 saltando dall'epidemia del villaggio, tutto chiuso, a tutti attorno al principe; inoltre più ad effetto, del tipo: la malattia non risparmia nessuno. Una suggestione ogni tanto, ma al posto giusto, fa più di un concetto di un paragrafo.
Comunque il testo è senza errori per tre, interi capitoli, tranne per il fatto che usi un po' troppo spesso i dei due punti al posto della virgola o del punto fermo. Ad es: “Assiso sul trono, nella penombra di un baldacchino che sapeva di polvere ma almeno riparava i suoi occhi arrossati dall’eccesso di luce, Eddy si rilassò: (1) approfittò del fatto che la cerimonia dell’unzione era considerato un rito riservato al sovrano, che aveva luogo senza il concorso del popolo e quindi lo sottraeva, almeno per un poco, agli sguardi indiscreti. Quasi un anno prima, il canto della Guardiana era tornato a farsi sentire in una notte di luna a Clarence Cottage: (2) il giorno successivo re Edoardo VII, affetto da una bronchite trascurata per troppo tempo, dopo una breve agonia aveva lasciato questo mondo all’età di sessantotto anni, di cui nove di regno. Era il 6 maggio 1910, un quarto d’ora prima del rintocco di mezzanotte. L’annuncio era stato dato nella formula consueta: “Il Re è morto, lunga vita al Re!”
In quella stessa notte, il principe ereditario era stato proclamato sovrano del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, e imperatore d’India con il nome di re Vittorio I.
Secondo la tradizione, la cerimonia dell’incoronazione seguì a distanza di molti mesi, una volta esaurito il periodo del lutto: (3) nel caso di Eddy trascorse un intero anno, che fu impiegato nei preparativi per l’evento, di cui Mary di Teck si occupò personalmente.”
L'humour inglese della regina Vittoria, se voluto, è abbastanza riuscito, ma lei è un po' troppo popolana nel registro.
La storia è più saggistica, con infodump, che trama, anche perché biografica; sebbene “saggistica” è riduttivo, vista la quantità di ricerca (ad es la Britannia, il Bachelor Cottage e lo scandalo della molly house), per la quale rivolgo a voi tutti molti complimenti. La storia è più un riassunto che show, don't tell, non fa immaginare le scene né identificarsi col personaggio, ad es: “Di certo Eddy era un sognatore, e molto probabilmente non possedeva le qualità necessarie a un regnante.”, “dietro alla sua presunta lentezza mentale scorgeva un tratto di purezza, che nessuno dei suoi numerosi figli e nipoti possedeva. Eddy era un carattere dolce, persino affascinante nella sua estrema riservatezza.”. “Saggistica” anche perché gli eventi sono “superflui” a una trama, perché ne manca una vera e propria.
“Quell’evento inspiegabile di cui era stato protagonista sembrava non averlo neppure sfiorato”: per correttezza storica, sebbene non originale, Eddy rimane del carattere che ha, inadatto a regnare; ci si aspetta che spicchi per qualcosa che lo arricchisca dallo “sognatore amante dei libri” standard, cosa che avviene (fidandosi di lui) qui: “Io non ho mai sfiorato quel tale neppure con il pensiero”, assicurò Eddy a May, “ho cercato di trovargli un’occupazione, ho ottenuto per lui un sussidio grazie agli enti benefici che operano a Sandringham. Questa è la verità e tuttavia non conta nulla, perché persino la parola di gente sconosciuta, di volgari ricattatori, valeva più della mia agli occhi di mio padre.”, a cui tra l'altro riesci a collegare il “solito” brutto rapporto col padre che non si fida di te. Rimane coerente, ad es nel mettersi in quella posizione, sebbene dopo Cleveland Street, in quei tempi, è un pelo troppo da ingenui anche per lui.
La suspense c'è solo per la storia della Guardiana, originale, che avrebbe potuto essere alimentata un filino di più dal Bachelor Cottage ma è ben inserita stile “il Dono della Vista”, ripresa dal grido lontano alla morte di lady Foster e Edoardo VII e dal vascello fantasma.
Nella scena con Georgina ci si aspettava come dovesse andare avanti, e punta troppo sulla propria sensazionalità.
Accorcerei le note a due righe.
Ho apprezzato la storia, soprattutto il tema della fondatezza alla radice dei pettegolezzi e del cementificarsi sempre più in un ruolo fisso per tutta la vita.
(Recensione modificata il 26/02/2019 - 11:31 pm)
(Recensione modificata il 26/02/2019 - 11:32 pm)

Recensore Master
19/02/19, ore 20:26

Io non ho parole, davvero
sapevo a priori che avrei letto qualcosa di incredibilmente curato e bello, ma la realtà supera la fantasia!
per prima cosa, mi vergogno molto di aver partecipato al tuo stesso contest, ahahahaha! Le originali e poi storiche mi sembrano una cosa che ti appartiene, anzi, ti reclama
Ammetto di non conoscere molto del principe "Eddy",ma essendo un racconto distopico me lo sono goduto come una sorpresa, per capirci. Doveva morire col canto della Banshee, ma è tornato dal mondo dei defunti.
perchè l'inferenza del sovrannaturale la AMO e poi è importantissima ma non hai parlato tutto il tempo di questo dettaglio, quindi non cambia il fatto che il genere sia "storico"
p.s il mio viaggio in Irlanda lo ricordo con gioia immensa e così il suo folklore. non potevo desiderare strega migliore ^^
La signora del titolo, è esattamente la peste? non soon convinta di questo, mi pare che tu non abbia voluto dire in modo netto quale delle malattie d'epoca fosse, anche se mi pare che forse in quegli anni era debellata... o no? posso chiedertelo? *-*
Comunque se non sapessi che è maneggiata avrei pensato di leggere uno biopic, tanto è credibile (anche con le grida, e la spettrale Georgina che è il mio personaggio preferito), perchè la base rispetta il più possibile la verità, come le nozze, i rapporti familiari, e il carattere del principe.
nella mia (pochissima) memoria, quello che accusavano di varie "nefandezze" non era il figlio di Vittoria? cioè, quello che si diceva fosse Jack lo Squartatore? ora mi hai messa un gran curiosità di rispolverare le mie conoscenze, perchè una storia così fantastica ha questo potere. tre lunghi capitoli senza errori - una cosa incredibile - coinvolgenti, e che mi sono scorsi in un attimo, e a me da noia leggere molto di fila sulla schermo. ero appassionata e non potevo staccarmi più
ieri mi hai detto una cosa molto dolce:una recensione è un regalo, e lo è anche per me. Non è uno "scambio recensioni" - pratica triste - ma una mia grande voglia di leggere malgrado il tempo tiranno
vittoria (Non la regina, la tua!) più che meritata, quasi obbligatoria. togli il quasi!
con un inchino da corte,
tua, Setsy

Recensore Junior
14/02/19, ore 10:22

V Classificato per il Contest "L'Amore, quello vero..." - La guardiana della famiglia di yonoi. 

Grammatica: 10/10 
Non ho molto da dire, la storia non presenta errori evidenti ed anche l’utilizzo della punteggiatura è ineccepibile. 

Stile e sintassi: 9.5/10 
Ho davvero amato il tuo stile, hai una prosa davvero pazzesca. Hai reso il tono della storia aulico e ben preciso per i fatti che sei andato a raccontare. L’unico appunto che mi sento di farti, vi sono alcune scene dove a volte la descrizione minuziosa oscura parte della vicenda che vai a raccontare – è un mio punto di vista, chiaramente. Ad ogni modo, bravissimo. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10 
Mi sono piaciuti tutti, indistintamente, ma andiamo per gradi. 
Alberto Vittorio. Un personaggio storico che reca di per sé le fattezze di un uomo misterioso ed ostile alla pubblica comprensione, tant’è che anche nella tua storia la sua vita si conclude con un grande punto interrogativo. Era buono? Era cattivo? Hai descritto la vicenda come avrebbe fatto Verga: hai lasciato perdere il narratore onnisciente e hai dato voce ai dimenticati, che in questo caso sono il popolino. Per cui, dal punto di vista del volgo, Alberto Vittorio rimane un personaggio controverso, con i suoi lunatici pettegolezzi e la sua aura di persona – se vogliamo – inetta, poco consona al trono. Un personaggio ambivalente, timido e introverso, ma che nell’opinione pubblica diviene subito sintomo di stravaganza e incompetenza. Un uomo, prima di un sovrano, che si riscopre dall’animo poetesco e privo di qualsiasi attitudine al comando: dapprima un giovane bimbo con lo sguardo trasognato ed assente, poi uno studentello fanatico di letture soprannaturali, poi un uomo dall’aspetto decaduto, che trascina con sé la malinconica e la nostalgia di una vita vissuta poco serenamente, vittima costante di voci e maldicenze. 
“[…] perché persino la parola di gente sconosciuta, di volgari ricattatori, valeva più della mia agli occhi di mio padre”. È forse stata l’unica frase in cui sono riuscita a percepire qualcosa di diverso nell’atteggiamento costantemente passivo del protagonista: è sarcasmo, è frustrazione, forse anche rabbia. Un punto in cui si riesce chiaramente ad evincere il contrasto continuo tra un padre ed un figlio che non si è sentito accettato, a causa della sua natura apparentemente indolente. Anche sul finale, la serenità con cui ha capito di star per morire mi ha profondamente colpita. Sono rimasta davvero sorpresa di questo personaggio così controverso, ed è stato grazie a te se un simile carattere ha potuto prendere vita. 
Il principe Giorgio e Mary di Teck. Anche qui, gran bei personaggi, per un istante mi sono parsi il Paolo e Francesca della situazione. Hai descritto il loro avvicinamento in maniera molto graduale, e per un istante questo bizzarro triangolo formatosi tra la donna e i due fratelli mi è parso come una sottile e implicita rivalità tra i due uomini. A volte l’atteggiamento allegro e spensierato di Mary nel primo e nel secondo capitolo fa persino sorridere, salvo poi riscoprire in lei un cambiamento dovuto all’improvvisa posizione che ricopre: è una donna innamorata del fascino impacciato dell’uomo che ha sposato, ma è anche colei che sembra fare le veci di un uomo che non ha la capacità di regnare, e che si riscopre vicina a Giorgio per rifuggire quel sentimento che l’allontana da Eddy e contemporaneamente la lega a lui ancora di più. Anche il tuo modo di descrivere la sua razionalità con poche efficaci frasi la rende indubbiamente un personaggio molto affascinante, così come Giorgio, che dal primo capitolo lo ritroviamo un pigro bambino svogliato, salvo poi vederlo sbocciare come un uomo estroverso e sicuro di sé, acclamato dal popolo come il degno erede della Corona, in netto contrasto col fratello che è rimasto com’era, nella sua indole pacifica e incapace d’imporsi come figura salda e degna di governare. 
Anche la Regina Vittoria, in quegli spezzoni di vita quotidiana, mi è parsa come una guida davvero eccezionale. Una donna controcorrente, che vede nel nipote la caratteristiche di un uomo dotato di una squisita bontà. Capisce che non è nato per essere un grande condottiero, ma per essere un re buono. E forse è davvero l’unica ad amarlo fino alla fine, per quello che è, per la sua natura pacifica e quieta, lontana dal fulgore e dallo splendore della corte. 
Il personaggio di Georgina, invece, mi ha procurato talmente tante emozioni che non saprei descriverle tutte per bene: mi ha resa inquieta, mi ha fatto tenerezza, mi ha messo paura. Insomma, un personaggio che rimane avvolto nel pensiero fino alla fine e di cui si perdono le tracce. È come se lei stessa fosse un fantasma frutto della mente di Alberto Vittorio, e richiama in sé le fattezze di quei racconti tanto amati da Poe nei suoi racconti, in un limbo tra mistero e soprannaturale che – spesso e volentieri – ritorna come tema corrente all’interno dell’intera storia. 
Bravo, insomma. Non ho altro da dirti. 

Attinenza alla citazione: 10/15 
Dunque, passo a spiegare. La citazione è presente, e ricorre anche più di una volta. Tuttavia, ciò che mi ha lasciato un po’ di dubbi è proprio la tematica principale sui cui il contest verte: l’amore. L’amore che May prova per Alberto Vittorio è reale, lo si nota. Persino quando parte del suo cuore sembra legarsi a Giorgio, non abbandona mai l’amato consorte, il primo che ha suscitato in lei questo sentimento. Eppure, la storia sembra approfondire l’introspezione dei due personaggi senza mai legarli davvero. A giudicare l’opera nel suo complesso, mi sembra che la citazione sia solo parte integrante della storia, senza che sia davvero il filo conduttore della narrazione. Come dire, è una frase che il principe rammenta alla sua amata, ma non costituisce uno dei capisaldi della trama. 

Gradimento personale: 4/5 
Indubbiamente mi è piaciuta. È una storia scritta molto bene, pensata adeguatamente e con dei personaggi veri, nel senso letterale del termine. Non hai descritto degli uomini di potere, ma semplicemente degli uomini, con i loro difetti, le loro debolezze e i loro dubbi. Insomma, mi ha davvero entusiasmato. Bravissimo. 

TOTALE: 43/50 

Recensore Master
12/02/19, ore 15:11

PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 48,9/50
Yonoi., con “La guardiana della famiglia”

Grammatica e Stile: 9,5/10
La grammatica non presenta gravi errori, in particolar modo quasi tutti quelli che ho trovato durante la lettura sono di banalissima distrazione nell’ennesima rilettura (una doppia sfuggita, qualche virgola o lettera mancante, ecc.) e solo uno è di sintassi. Per quanto riguarda invece l’aspetto stilistico, dalla metà del primo capitolo in poi si è dimostrato ancora una volta il tuo punto di forza: hai usato un alto livello lessicale, coerentemente con la classe sociale dei personaggi e con l’epoca storica, e in generale hai anche mantenuto il realismo dei dialoghi e l’attenzione del lettore (o almeno, la mia di appassionato di storia). L’unica pecca sotto questo punto di vista è forse solo la descrizione iniziale, che nonostante presenti delle immagini molto suggestive è stata proprio un po’ troppo lunga.
Infine, un altro pregio è stato dato dalla scelta di non confermare né smentire totalmente le voci sul conto del principe, ma di riportare solo le voci di corridoio e le reazioni e i giudizi che esse hanno suscitato nei vari personaggi della vicenda.

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 15/15
Il modo in cui hai deciso di costruire l’ucronia, ovvero partendo dal mai avvenuto risveglio di Eddy, è stato davvero geniale, e la costruzione della trama non è stata assolutamente da meno: hai ripercorso in un lungo flashback tutte le tappe salienti della vita del principe, per poi riprendere il racconto “in diretta”: la storia non ha mai avuto un calo di intensità, e ogni capitolo ha saputo tenermi attaccato allo schermo per l’ottimo alternarsi di introspezione e narrazione. Pacchetto rispettato perfettamente e ben approfondito.
L’ultima scena, infine, è stata veramente da brividi: anche Mary ha sentito il canto della banshee…

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Voglio partire dal protagonista, Alberto Vittorio: innanzitutto, la tua versione del suo personaggio mi ha veramente lasciato interdetto, in particolar modo per la spiegazione che ne hai dato. Una malinconia insita da sempre in una persona, infatti, non è una cosa facile da trovare e soprattutto da capire: ci hai presentato un personaggio trainato sia dall’inerzia che dalla voglia di conoscenza, dalla voglia di fare del bene e dal disinteresse verso lo Stato vero e proprio, dalle emozioni sincere ma raramente espresse… eppure non l’hai mai sdoppiato come se soffrisse di bipolarità, ma hai mantenuto intatto il suo essere secondo la tua visione, senza mai contraddirti nonostante i dubbi sul conto del personaggio. Centrata anche la scelta di farlo morire subito dopo l’incoronazione: non era destinato ad essere re, non in quella vita così fragile.
Altri personaggi mi hanno colpito molto, a partire dalla regina Vittoria che ammiro così tanto da non poter commentare… May, invece, è stata molto fedele a quella donna distrutta che depone la corona di fiori d’arancio sulla bara del promesso sposo: l’hai fatta avvicinare a Giorgio, come storicamente avvenne, ma non l’hai fatta nemmeno allontanare da Eddy; come si direbbe in una fanfiction, è perfettamente IC.
Infine Georgina, che passa in un secondo da povera orfanella a bambina da film horror e viceversa… un personaggio senza dubbio enigmatico, tanto quanto lo stesso principe.

Titolo: 4,5/5
Il titolo non mi ha convinto del tutto per un semplice motivo: la guardiana della famiglia (nonché banshee nonché signora dagli occhi rossi) è sì una figura importante all’interno della storia e che segna molto Eddy, ma a mio parere non è questo l’argomento più centrale dell’intera storia. Di sicuro è un titolo in grado di attirare e incuriosire i lettori, e per questo il punteggio resta comunque alto, ma a lettura finita ho subito pensato che svii l’attenzione dalla parte più emotiva della narrazione.

Gradimento personale: 9,9/10
Mi hai detto fin da subito di essere estremamente preoccupato per l’inserimento del genere soprannaturale, nonostante non fosse permesso dal bando, e questa cosa mi ha lasciato molto perplesso: infatti, come mi ha suggerito anche il titolo, hai voluto rendere parte fondamentale della storia un elemento che hai inserito per arricchirla, ma che a mio parere non ne è il vero centro. Il modo in cui hai trattato i contrasti dell’animo umano in ognuno dei personaggi è stato, in una sola parola, sublime, e ciò ha per me preso il sopravvento su tutto il resto (in un punto mi sono persino commosso – la morte della regina -, cosa che non mi succede nemmeno spessissimo). Amo molto la figura della regina Vittoria, e ho davvero amato il risalto che le hai dato. Inoltre, il lavoro di ricerca che hai svolto è stato semplicemente esemplare, in quanto sei riuscito a raccogliere molti particolari su qualsiasi aspetto della vita e della società dell’epoca: dall’abito bianco delle spose, al rituale d’incoronazione, fino alle febbri di cui il principe morì. Ti assegno 9,9 solo perché ho deciso di dare il punteggio pieno nel gradimento solo alla mia storia preferita, ma questa volta il primo posto te lo sei veramente guadagnato!

Recensore Master
27/01/19, ore 23:05

Ciao^^
Il tuo Eddy mi ricorda per alcuni aspetti re Ludwig II di Baviera: anche lui era un sognatore, una persona inadatta alla vita di sovrano, che avrebbe voluto solo starsene nelle sue montagne a leggere antiche leggende.
Eddy è una persona introversa, persa nei suoi libri, che ha un contatto con la realtà unicamente quando si trova nelle condizioni di aiutare qualcuno, di fare del bene. Lo fa con commovente ingenuità, senza pensare ai secondi fini che può avere chi chiede il suo aiuto, dando disinteressatamente.
Per contro, nelle situazioni ufficiali si distrae, parte per i suoi voli pindarici, non è in grado di mantenere un contegno adeguato. A queste cose pensa Mary, la sua contoparte concreta, colei che lo lega alla realtà e al mondo. Che lo capisce e lo accompagna in ogni difficolità.
Molto belli gli episodi della Banshee, che fanno pensare a una presenza ancestrale, solenne, i cui lamenti fanno parte di un rituale antico. Anche quando muore Eddy si sentono, ma non sono più strazianti: sono piuttosto la canzone dolce e rassicurante di una nonna che accudisce il nipotino, perché in effetti forse per Eddy la morte è stata una liberazione e un sollievo.
Come sempre una storia impeccabile, complimenti!

Recensore Veterano
27/01/19, ore 18:11

La storia è finita e ne vorrei altri dieci capitoli.
Confermo e ribadisco il mio giudizio: un racconto ottimo, in perfetto stile vittoriano/gotico - anche se i fantasmi alla fine sono rimasti sullo sfondo quello che invece ha dominato su tutto è stata l'atmosfera e il dubbio (non so bene come spiegarmi, per tutta la storia mi è parso che la malinconia di Eddy fosse dovuta al fatto di non sentirsi compreso dagli altri e del fatto che nessuno alla fin fine fosse disposto a credergli incondizionatamente, a parte Vittoria, preferendo considerarlo un incapace, un (forse) omosessuale, un debole di mente, perfino sua moglie May, quella che lui invece adora - e mi è parso anche di sentire l'atmosfera vittoriana, quella secondo la quale non si doveva parlare delle cose scomode (come tendenze sessuali e povertà) ma bisognava invece nasconderle sotto il tappeto (come fa May mandando via Georgina tipo).
Spero che la mia riflessione abbia un senso. ^^'
Ricapitolando: mi aspettavo una storia di fantasmi, ho avuto una storia in cui i fantasmi hanno fatto da contorno per un AU in cui un principe ereditario sopravvive e si chiude progressivamente in se stesso mentre attorno a lui la Storia scorre. E mi è piaciuto davvero. (ti stringo virtualmente le mani a ripetizione) Il bello dei contest è che di solito trovo storie molto più belle di quelle che troverei cercando da sola su efp o cercando in libreria e anche questo giro sono soddisfatta. ^^
Credo mi andrò a rileggere qualche libro di storia vittoriana per mantenere l'atmosfera XD
Di nuovo complimenti e spero alla prossima!

Recensore Veterano

Di nuovo salve!
Sapevo che nemmeno questo capitolo mi avrebbe delusa: meno tensione sovrannaturale rispetto al primo, d'accordo, ma molto più approfondimento su personaggi e fatti storici poco noti (almeno a me). A cominciare dalle insinuazioni sulle dubbie frequentazioni del passato di Eddy - e qui mi è piaciuto molto come hai gestito il racconto dell'episodio: non è mai stata fatta nessuna accusa/asserzione precisa, tutto è stato raccontato tramite pettegolezzi e tramite una sorta di resoconto delle "indagini", lasciandomi il dubbio: ma per caso... Un dubbio che poi nelle righe successive veniva riconosciuto come menzogna, eppure restava, così come resta a May (che avrebbe tutti i motivi per poter liquidare Somerset senza più pensarci e invece ci pensa). In poche parole hai descritto molto bene il processo di diffamazione di un individuo e il meccanismo che porta tutte le persone coinvolte ad accusare, mentire e dubitare fino a che nessuno capisce più nulla. Ottimo.
Per quel che riguarda la Guardiana, dal momento che la coppia felice si è trasferita proprio nel villino infestato mi aspetto grandi cose (si sfrega le mani sogghignando).
Quindi per evitare di attendere troppo vado direttamente al prossimo capitolo.

Recensore Veterano
27/01/19, ore 17:26

Ciao! E tu avevi il coraggio di dire che non sapevi se partecipare al Victorian Contest? Sono al primo capitolo e già ne vorrei altri dieci: quel che finora ho letto è puro gotico vittoriano (occhioni lucidi di una fan del genere). A partire dalla veglia funebre: adoro il modo in cui hai descritto passo passo l'atmosfera, la sala, la tensione che sale alle parole della veggente e la "sorpresa" finale del trovare vivo un morto (o quasi morto: tant'è che in quella scena finale mi sono chiesta se era davvero guarito oppure era tornato dalla morte ma cambiato o peggio... Lo scoprirò).
Ma chi mi è piaciuto più di tutti è stata Sua Altezza Vittoria: vederla nei panni di una nonna che bacchetta dottori e precettori per difendere il nipote (e per spiegare l'inspiegabile) è stato impagabile - e probabilmente vicino al vero storico.
I ricordi della giovinezza di Eddy e della Britannia mi fanno pensare che ci sarà un prima (questi ricordi) e un dopo (il post resurrezione) e che la Guardiana della Famiglia tornerà a farsi sentire (il momento dove lui mostra il libro alla nonna ha fatto salire di nuovo la tensione dove non mi aspettavo di trovarne: ottimo).
Quindi capirai che date le premesse andrò a leggere il resto subito. Ciao!

Recensore Master

Ciao carissimo^^
come sempre, riesci mirabilmente amostrarci i turbamenti e le incerteze del passaggio dall'età infantile all'adolescenza e poi infine a quella adulta, che si sia pronti per entrarvi o no.
Quando non è nella sua amata biblioteca, il principe Eddy sempra sempre alle prese con qualcosa di più grande di lui, di caotico, di chiassoso. Il matrimonio, che ti descrivi mirabilmente, ci mostra la principessa May, che alla fine, con quel suo buon senso da piccola donna cresciuta in fretta, si adatta abbstanza bene alla situazione, mentre possiamo immaginare che il suo sposo abbia solo aspettato con ansia che tutto finisse.
Eddy sempra sempre in bilico fra due mondi, quello reale, nel quale si sente un pesce fuor d'acqua, e quello della fantasia, dove invece si trova finalmente a suo agio: May è in grado di riunire le due metà e farle convivere felicemente.
Come sempre, un capitolo scritto mirabilmente, complimenti!

Recensore Master
20/01/19, ore 21:50

Ciao^^
eccomi qui a commentarti.
In questa storia ritroviamo temi a te cari: le agonie, il mistero e la crescita, non solo anagrafica ma anche interiore.
La vicenda parte con i toni della storia gotica, parte con un morto che rimane morto per sessanta minuti e poi come se niente fosse si risveglia.
Una misteriosa bambina l'aveva annunciato. Una bambina poveram vestita di stracci, che non si sa da dove provenga.
Anche la povertà diventa un Leitmotiv in questa capitolo, con le sue miserie e i suoi espedienti, e orienta la coscienza e i propositi di questo giovane principe, che tu ci dipingi così alieno da ogni aggressività e così amante dei libri e delle avventure.
È una storia onirica, in un certo senso, con i toni da fiaba che ti sono cari e che sai così ben gestire, un po' raccontando con tono remoto, un po' prendendo il lettore sottobraccio e facendogli una confidenza nell'orecchio.
Come sempre complimenti per la tua prosa raffinata e preziosa.

Recensore Junior
11/01/19, ore 23:35

Che peccato che sia già finita!
Se Eddy fosse sopravvisuto, non ho difficoltà a immaginare che sarebbe stato realmente così come l'hai descritto.
Un racconto curato nei minimi particolari, con un lessico principesco.
Complimenti.
F.
(Recensione modificata il 11/01/2019 - 11:35 pm)

Recensore Master
10/01/19, ore 02:23

nooooo già finita e con questa fine poi....☹☹
e così hai richiuso il cerchio si potrebbe dire.
e lo hai richiuso con un impareggiabile delicatezza degna della tua bravura. mi sono un poco commossa alle ultime battute quando lui stesso realizza che non sarebbe sopravvissuto e quando poi è morto quest'uomo singolare, dal cuore buono e caritatevole nonostante la complicatezza di questo mondo non facesse per lui, lasciando persone che in fondo non erano mai riuscite totalmente a capirlo, ma lasciando anche tanto bene fatto perchè decisamente non era (e non è) da tutti da potente e ricco personaggio scegliere di dedicarsi anche manualmenteai lavori più umili scendendo in gioco di persona.
si dice che la depressione sia il mal di vivere e che la testa può tutto a volte; beh, qui hai scritto per davvero entrambi questi concetti direi e sicuro non è una cosa facile ma ci sei riuscito benissimo (poi credo proprio che foss malaticcio di suo, magari contratta da qualche parte o gli strascichi di quella a cui è sopravvissuto, altrimenti quel febbrone costante non si spiega...)
hai poi dato "normalizzazione" agli eventi che dovevano accadere sul continuum storico reale (giorgio e may che si trovano bene assieme per esempio o il fatto che alla fine regna giorgio comunque) il che non è poco!
sei riuscito a descrivere molto bene poi l'intera epoca anche le varie cerimonie, tanto che sembrava uno di quei film sul periodo da vedere in tv, e questo finale con la spsa sopravvissuta che alla fine sente avvero la banshee ululare la sua nenia tranquillizzante per il morto è un finale inaspettato ma gradevole.
la pianto di stressarti coi miei papiri e ti saluto, alla prossima caro!
Nala

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