Recensioni per
Scrivendo
di Jonghyun88

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
02/05/20, ore 15:17
Cap. 1:

La storia è ambientata nel mezzo della Guerra di Secessione Americana ed è incentrata sulle piccole donne di casa March, Meg, Jo, Amy e Beth, che conducono una vita tranquilla fino a quando il padre non è costretto a partire per il fronte, lasciandole sole con la moglie e la domestica. Sebbene si trovino presto a dover rinunciare a gran parte delle proprie aspirazioni, a causa delle ristrettezze economiche, le quattro ragazze riescono a non soccombere alle difficoltà che si presentano quotidianamente, aggrappandosi all’unica certezza che sembra non vacillare: il profondo legame che le unisce.
La solidità di questo rapporto è il risultato di una combinazione perfetta tra personalità completamente differenti. Meg, in quanto primogenita, è il riferimento principale per le altre sorelle. Si contraddistingue per la sua dolcezza e per il suo essere socievole, pur peccando ogni tanto di vanità e di superficialità. Decisamente l’opposto è la secondogenita, Jo: anticonformista, impavida, testarda e impulsiva. Il suo temperamento irrequieto fa di lei il vero “maschiaccio” della famiglia. Considerata l’eroina indiscussa del romanzo e alter ego della stessa Alcott, Jo nutre passione per la letteratura, sognando di diventare un giorno scrittrice. Inseparabile da lei è Beth, ragazzina timida e altruista, sensibile ed eccessivamente schiva, tanto da non riuscire a socializzare con nessuno al di fuori della famiglia. L’ultima delle s

Recensore Junior
10/01/19, ore 23:10
Cap. 1:

Ciao!
In realtà non so bene cosa dire su questi tre versi, perché, più che una poesia, mi sembrano una frase da aforisma. La metafora è usata in una maniera non precisissima (non c'è un'immediata corrispondenza tra "alto" e "grande"); la fiamma di chi scrive, che è la sua passione (e quindi utilizzare il fuoco non è una cattiva idea di fondo), è una buona idea, ma è ridimensionata perché il "piacere" è qualcosa di frivolo, effimero e che si può trarre in molteplici modi (e per quanto riguarda la poesia, sono poche le persone che vi cercano piacere).
Visto che hai condensato tutto in soli tre versi, avresti potuto sfruttarli meglio, selezionando il lessico con una cura maggiore: manca la forza evocativa che in una poesia è necessaria.
C'è un solo artificio retorico (l'enjambement), che sostanzialmente tra secondo e terzo verso, a separare "è" da "piacere"; anche se in realtà tutto il gruppo del predicato occupa un verso, così come il gruppo del soggetto... ma visto che il primo verso è una frase compiuta, ho ritenuto opportuno segnalarlo.
Perdona l'asetticità della recensione, ma non ho trovato molto da dire, mi spiace. In ogni caso non intendevo (e non intendo tutt'ora) offenderti in alcun modo; sono solo molto critica.
Alla prossima,
Cory.

Recensore Master
10/01/19, ore 20:07
Cap. 1:

Quanta verità in ciò che hai scritto, c’è sempre quel turbinio di parole nel quale non è difficile ritrovarsi e con l'impellente desiderio di esporre e di esporsi.
La condivisione di ciò che si scrive è troppo importante, ecco perchè esistono i confronti ed ecco perchè esistono siti come EFP.
Ovviamente è vero anche per me, un turbinio fino a qualche anno fa di tipo serale/notturno che si trasforma per poi "realizzare" anche di giorno in immagini, pensieri...
Scrivere per me, anzi per noi, tra l'altro è anche terapeutico :) ragion per cui la sensazione sotto forma delle poche parole rappresentate in questa picccolissima pubblicazione risulta condivisibile.
Io di solito dico una cosa più fisiologica quando ho quest'urgenza ovvero: "mi sto scrivendo sotto!" oppure
"La scrittura è come la pipì, quando scappa, scappa!" oppure "Ops, mi scappa di scrivere!"
Brava, non è facile esternare una passione con pochissime parole.

Recensore Master
10/01/19, ore 14:42
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Parole molto sagge.
Ma anche quando si scrive in fondo si arde di passione ^^
Buona giornata :)

Nuovo recensore
10/01/19, ore 10:09
Cap. 1:

Mose' l' avrebbe scritta meglio fra le sue massime eterne.A quel tempo Leopardi,Pascoli,Foscolo carducci e gli altri piu' vicini a noi,avevano del dolore una idea piu' epica.Ti ricordo il dolore feroce di Achille.La poesia ne e' poi lo strumento come il forte piano per i nostri grandi compoditori.Complimenti in ogni caso.
Pasta 10/1/2019

Nuovo recensore
09/01/19, ore 23:32
Cap. 1:

Incuriosita dalla nota in bio, mi sono cimentata nella prima lettura.
Estremamente coerente direi.
Prima di tutto, il piacere e bisogno di scrivere. Dopodiché, il piacere di riscontro e ricambio di piacere. Un feedback positivo.
Come lo è il mio.
Buona serata!
S.

Recensore Master
09/01/19, ore 23:16
Cap. 1:

allora rischi di andare a fuoco, piccola mia <3
avrai sempre il mio supporto <3

Nuovo recensore
09/01/19, ore 22:40
Cap. 1:

Mai fu detta cosa più vera! È sempre bello sapere che il proprio lavoro venga apprezzato, o anche se viene criticato in parte, di sapere che se ne ci interessi!
Poche parole, semplici e dirette: a volte basta davvero poco per un componimento, se sentito.

Alla prossima!

- Rhymesketcher

Recensore Master
09/01/19, ore 22:17
Cap. 1:

Ciao, ho voluto leggere qualcosa di tuo. E ho fatto bene. In poche righe l'essenza che ci fa scrivere, che ci fa accettare critiche, il fuoco dell'Arte. Seppur piccola, anche insignificante, a volte, che ci rende felici se rendiamo gli altri felici. Brava. A presto 💓 Lucciola 67

Recensore Junior
09/01/19, ore 21:50
Cap. 1:

In tre semplici versi è contenuta una verità dal valore universale: uno scrittore trae piacere dallo scrivere, ma ancor di più dalla consapevolezza di rendere felici i propri lettori.
Lo stile che hai adottato, conciso ma accurato, mette ancora più in risalto questo aspetto; mi ha ricordato molto la poesia di Ungaretti: breve, ma d'effetto :)

Complimenti, hai svolto un ottimo lavoro!

Recensore Master
09/01/19, ore 21:32
Cap. 1:

Ciao!
Hai scritto un breve pensiero ma secondo me molto efficace ed intenso su ciò che significa davvero scrivere e trarne gioia - una gioia che chi legge e basta spesso non può immaginare.
Grazie per averlo condiviso!
Un saluto