Carissima Lightning,
giungo di nuovo qui, tra i lidi della tua storia, provata di nuovo dalla rilettura di questo inizio che, per il suo impatto emotivo, mi farà sempre male. Potrei leggerlo altre cento, mille volte, io mi farò sempre sopraffare dalle emozioni e sai perché? Perché di storie dove Peter è tornato ne ho lette (e scritte) tante, ma non ho mai avuto modo di deliziarmi del momento stesso del ritorno e tu... tu me lo hai piazzato davanti così, riuscendo a miscelare tutto. Riuscendo a mantenere Tony il solito Tony ma descrivendo un Tony che ha vinto, che è incredulo, che aveva perso le speranze ed è quasi disincantato di fronte al ritorno di Peter. Qualcosa che personalmente ho apprezzato, perché verosimile, in linea con un personaggio che, come dici, ha trattenuto lacrime per mesi e ora, di fronte ad un evento simile, le lascia scorrere via.
Peter è fatto di risate, battute leggere, di pura gioia e spensieratezza. Il suo pianto è opprimente, profondamente sbagliato, e gli sferra una stoccata nel petto ad ogni singhiozzo smorzato.
e niente, qui ho tipo pianto. Peter. Nella sua forma più umana e unica. Il ragazzino che per noi tutti dovrebbe sorridere sempre. Niente... io sono innamorata del tuo Peter. Volevo lo sapessi.
Hai riproposto una scena simile ma non identica a quella della scomparsa, con la differenza che qui si torna a casa e lì la si abbandonava. Rimane comunque quella nota di malinconia e stupore, quasi come se non potesse essere vero ed è, a mio parere, uno dei motivi per cui questa scena che hai voluto descrivere, funziona così (ma proprio tanto) bene.
Peter però non ha così tanti lati oscuri – probabilmente non ne ha neanche uno – né qualcosa da nascondere.
E niente, per la seconda parte mi tocca esordire citandoti ancora, perché anche qui non ho altro da dire che: wow. La bellezza di Tony, in questa parte, sta nella sua umanità. Tony Stark è uno che ha smesso di fidarsi della gente e con Peter, invece, gli riesce quasi naturale. Esattamente come gli accade con Pepper. Ha preso a cuore le sorti di quel ragazzo, perché la sua genuinità lo ha colpito e, il suo obiettivo, è chiaramente quello di spingerlo a intraprendere sempre e solo la giusta direzione, esattamente l'opposto di ciò che ha fatto lui. E tu, a Tony, hai dato una punta di scetticismo, appena percettibile, perché pur non pensando davvero che Peter possa deluderlo dal punto di vista umano, Tony è fatto così. Lui deve dubitare ma, a differenza di altre volte, il solo pensiero gli dà la nausea. E' inverosimile, ma non può farne a meno. Con nessuno.
E la sua imperfezione ce la racconti ed è Tony stesso a farlo, sotto forma di favola della buonanotte, ad un Peter inerme e forse fuori dal mondo. Tony racconta se stesso e si espone, perché Peter è il figlio che ha sempre desiderato, ma già troppo grande per poterlo educare, così può guidarlo. Lo guida dove dovrebbe andare, raccontando i suoi sbagli. Tutti. Ed è qualcosa che, a mio parere, hai descritto in modo molto appassionato, specie perché Tony non cambia. E' impacciato, cerca il modo più spavaldo possibile di fare da mentore, senza fare la figura di quello che non ha idea di quanto quel tentativo possa servire. E pare servire.
Se Tony vede in Peter una figura da proteggere, come si farebbe con un figlio, Peter vede in Tony quella figura paterna che gli è stata strappata via già due volte. Suo padre, zio Ben... e Tony c'è. E' rimasto, lo ha riportato a casa... ed è per questo che, anche il fatto che la prima, vera reazione a quel ritorno, la abbia con lui, ricercando la sua mano.
Un capitolo meraviglioso. Un calderone di emozioni davvero forti; dalla malinconia, alla tristezza, alla felicità, fino al sollievo. C'è speranza, a quanto pare, ed io ce la vedo.
Non so che altro dire, cara Lightning, a parte farti ancora i miei complimenti per tutto e, soprattutto, per la canzone scelta (io sono tipo una fan di quelle bimbominchia degli Imagine Dragons, quindi puoi solo immaginare quanto ho potuto apprezzare XD).
Sperando di non aver dilagato troppo, ci sentiamo presto,
Un bacio
Miry |