Ciao :-) |
Ciao :-) |
Caro Yonoi, |
Uff... ecco svelato il mistero, dunque... la 'reliquia' era avvelenata! Anche se resta il dubbio che fosse un falso del tutto oppure se quelli di Roma avessere usato una vera reliquia per imbimberla di veleno: del resto, più di tutto, a Teofano ha lasciato una sensazione di pace quando guardava il Dormiente; quindi magari dietro c'era un vero artista se pure non si trattava di una reliquia a tutti gli effetti. |
Ave Yonoi, mi gusto la storia, a cominciare dalla prima scena, il novizio mi ricorda Adso, è ironico e tagliente, nonostante si ritenga uno sprovveduto.. Ben ce lo immaginiamo, lui e il suo maestro, con una metaforica coda bassa, con Rosvita a fare da pendant ante litteram.. Le ore trascorse sull’evangelario, che (ap)pare perso per sempre.. E invece riecco i tre del ciuco, insalamati come prosciutti dagli sgherri, liberati dal colpo di genio/invetiva/compassione del magister, almeno recuperano l’affoliato e i monaci tornano alla loro abbazia, i tre furfanti salvano piedi e mani. |
Finalmente approdo al secondo capitolo! |
Buon pomeriggio. |
Certo che a quei tre "pellegrini" ne capitano di ogni. Non fanno in tempo a guadagnare due soldi, che non solo vengono arrestati, ma arriva anche la notizia della guerra contro i mori e perciò vengono arruolati a forza. E per di più, legati come prosciutti...anzi, come presiutti, per usare le parole del buon Teodoro. E nonostante l'aiuto dei due monaci, i tre in Andalusia ci sono finiti lo stesso. Poveretti, quasi mi dispiace per loro. Quasi. Intanto, un giovane monaco impara qualcosa di più sul suo maestro, e la giovane Teofano scampa miracolosamente a un attacco di un simpatico gruppo di barbari. La storia però non è ancora finita, e ho l'impressione che debba ancora accadere qualcosina ai nostri eroi... |
Ciao Yonoi! |
Un unico impero... Che magnifica Storia sarebbe stata!!! Temo però non con Ravenna capitale, data la |
Buongiorno. |
Ave Yonoi, passo a volo radente, stile rondine al tramonto mi godo la tua continuazione, tra un bicchier di vino e un caffè.. Il corpo del defunto viene condotto all’eterno riposo in quel della pianura delle Carceri, descrizione magistrale.. anche di un monastero tra il nulla e l’addio, il viaggio della piccola “Augusta” prosegue, ora diventa suo, intimo e personale sul filo del tramonto. |
Continuano ordunque le tragicomiche vicende dei nostri allegri (non tanto) personaggi. Dico tragicomiche perché, per quanto la vicenda di fondo sia abbastanza seria, non ho potuto fare a meno di ridacchiare in più di un'occasione. Come era facile immaginare, i tre ciarlatani non avevano portato la reliquia da Compostella, ma l'avevano trovata sul luogo di un attacco dei banditi. E devo dire che non mi sembrano neanche cattive persone; sono solo dei poveracci che cercano di arrangiarsi come meglio possono (ed essendoci tra di loro un napoletano, la cosa non poteva che riuscirgli bene). Altra risata me l'ha strappata la scena finale, in cui il monaco si accorge di essere stato derubato. Lo so che non è bello, però ho sghignazzato lo stesso. E intanto, sullo sfondo incombe la morte dell'imperatore, e una nuova guerra contro i mori in Spagna. E' proprio vero che le disgrazie non vengono mai da sole! |
Ave Yonoi, finalmente passo, dopo svariate letture, la tua storia si snoda a ritmo lento e godibilissimo, mi ricorda “Il nome della Rosa” e i libri di Marcello Simoni, la triade sull’Abbazia dei cento peccati, etc.. Non per tediare, ma i libri, a mio parere, come le storie si parlano tra loro, eccetera. . |
"In verità, tendevo a confondere il paradiso con l’ozio" |