Buongiorno cara, che piacere essere di nuovo qui e trovare un tuo aggiornamento! No ma cominciare con questa tenerezza intima e famigliare è bellissimo, destabilizzante per la mia avanzata emotività. Sul serio, stupendo: che poi si riconoscono proprio i caratteri delle due persone dalle poche interazioni e dialoghi, è veramente una buona cosa. Sei riuscita in questo salto nel tempo a mostrarmi loro con uno sguardo di intesa in una quotidianità che coinvolge in modo piacevole.
Un passato così cozza dolorosamente contro un presente che purtroppo mostra quello che è inevitabile: il dolore della scomparsa della moglie, madre della loro figlia, che inevitabilmente è invecchiata e deceduta, si fa strada in modo imperante attraverso quelle sensazioni che Inuyasha mostra. Ha pianto, e io piango con lui, perché i ricordi restano anche se le persone non ci sono più… molto emotiva questa parte, il dolore c’è anche se soliltamente non lo mostra.
Quanto è tenero il momento dedicato a Kagome e al nonno, in ospedale per colpa dei polmoni: qui si capisce tutto quello che è accaduto e ha segnato la vita della famiglia Higurashi. Una tragedia, ed ecco che si comprende un po’ l’instabilità emotiva di Kagome, l’intraprendenza di Rin e il suo carattere, le situazioni che hanno avvicinato le due cugine e portato il nonno a stare in ospedale. L’entusiasmo che lui mostra nonostante siano passati sette anni fa capire quanto sia forte davanti alla nipote, è straordinario: penso lo faccia per lei, perché essere chiuso lì fa male, fa male a lui, alla nipote a tutti, e quell’ansia che prende Kagome prima e dopo il suo incontro è più che capibile, così come il suo tentativo di camuffare dolore e mancata rassegnazione per il passato che si portano tutti sulle spalle. Queste sue sensazioni sono estremamente chiare, hai fatto e stai facendo davvero un ottimo lavoro di introspezione su di lei.
E Sesshomaru? Certo non può mancare lui, anzi, non vedevo l’ora tornasse, soprattutto dopo ciò che è accaduto con la faccenda di Rin e del terreno. Lo si vede però che ha bisogno di lei, fisicamente e non solo, ed è una cosa che salta all’occhio per ogni sua reazione. Koga dice la sua e senza problemi, la sua sfacciataggine si fa sentire anche nel dialogo con il demone cane, e Rin figuriamoci se molla, ma scherziamo? Ci tiene, poi l suo carattere non le permetterebbe mai di cedere, tanto meno in presenza di quella figura che tanto lo attira, pericolosa e incostante.
La battuta tra i denti e nella testa di quest’ultimo è stata epica: il cinismo nei confronti del padre, chiarissimo, lascia intendere come la famiglia tenda facilmente a farsi fregare dagli umani di sesso femminile. Padre e due figli non scampano a tutto questo, in fondo. E mica da ridere, visto che Rin si sente ugualmente coinvolta in questo gioco pericoloso e difficile da gestire. Trovo i due così opposti che vederli assieme mi è necessario in ogni parte e con ogni tentativo, c’è troppa attrazione, troppa chimica unite al semplice fatto che sono ai due antipodi.
Il cambio POV dedicato ad Inuyasha mi lascia davvero con un grande punto interrogativo: come è possibile stia accadendo questo alla figlia proprio in quel momento senza mai dimostrare altri sintomi così prepotenti? Sono un po’ spaventata dal fatto che sembra non sappia cosa le stia accadendo, e questa amarezza che il padre sente è chiara, fisica, prepotente, si impossessa di lui. Chissà cosa intende poi con questo suo non affrontare da solo la faccenda… a chi dovrà chiedere una mano per la gestione di una bambina mezzo demone che sta cominciando a mostrare i lati del proprio sangue demoniaco? La sua famiglia? Non penso proprio, non credo vada da loro a chiedere cosa fare, ma chi allora? Naturalmente non vedo l’ora di scoprirlo, anche perché stai portando avanti molte interazioni diverse tra loro, ugualmente interessanti, variegate, ben gestite senza mai appesantire la trama e anzi, arricchendola di legami e di sentimenti e sensazioni contrastanti. Muovi con maestria i tuoi personaggi mescolandoli e mantenendoli fedeli a ciò che ho cominciato a imparare da loro e da te. Sono intriganti, ognuno a modo loro e soprire qualcosa di ognuno mano a mano è sempre una novità ben apprezzata. Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3 |