Recensioni per
Perdere una parte di sè
di Cdegel
Ma ciao! |
Ciao! |
Aspettavo un tuo aggiornamento su questa storia ed eccolo, appena ho potuto mi sono precipitata... bellissimo regalo di Capodanno, se così si può dire! :) E' un capitolo quasi interamente di dialoghi, frenetici, di botta e risposta, ma più che le cose dette tra loro ci sono una marea di cose NON dette ma pensate, l'ho apprezzato molto :) |
Buonasera cara, eccomi qui per andare avanti e leggere la terza storia. Questa davvero è straziante in un certo senso: qui ho a che fare con Agasha e Camus, che parlano della stessa cosa in un dialogo serrato e molto sentito, con due punti di vista non solo differenti ma proprio opposti. Si incontrano a metà strada e si scontrano, non c’è proprio modo di vederli concordare su nulla o quasi. Nonostante la quasi totalità di dialogo diretto hai anche aperto un chiaro spiraglio nella testa dei due, facendoli interagire sia con le parole che con i pensieri; ho notato un netto distacco tra ciò che dicono e quello che tengono per loro nella loro mente, giustamente, perché temono di ferire, scoprirsi, o rivelare troppo e non sarebbe certo una cosa utile, a detta loro. Particolare il modo in cui hai gestito questo, ma molto efficace devo dire, il tutto chiarito ancor più dall’utilizzo del corsivo per dare a colpo d’occhio il modo al lettore di comprendere come leggere la storia, con che chiave. Tutti e due sanno tanto, dicono poco, mostrano molto e pensano troppo, eppure sono lì, si muovono ancora insieme, si vogliono bene e si rispettano, tanto simili quanto alle volte distanti. |
Ciao! |
Buongiorno cara, eccomi qui per procedere con la lettura di questa raccolta. Rispetto al capitolo precedente noto sollievo, felicità, ironia, come se i due scherzassero come nulla fosse accaduto; una pubblicazione fatta di dialoghi che aiutano a comprendere chiaramente gli stati d’animo, tanto da non aver bisogno di fermarsi con tanti fronzoli a parti descrittive che in casi simili sarebbero state superflue. Io do un’importanza fondamentale a queste cose, e sono la prima a riconoscere che certe cose è più facile farle dire a chi le sta vivendo, piuttosto che scomodare uno spiegone impersonale: questo è il tuo caso, e questa è l’efficacia che leggo qui. Si nota l’importanza dei legami che tengono assieme i tre, in modi diversi ma comunque profondi, e veder scherzare Milo e Camus, alternando a piccoli momenti di seria tensione dopo ciò che è successo, è bellissimo: riconoscono l’errore ma anche il coraggio, la testardaggine, la forza di volontà e la voglia infinita di voler riportare di fatto qualcuno indietro dalla morte. |
Buonasera cara, eccomi qui per la lettura per lo scambio del Giardino. Con questa storia sei riuscita davvero a incuriosirmi e soprattutto a rendere vero qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Ti giuro, più andavo avanti nella lettura, più ero convinta, io e non solo io, del destino ultimo del personaggio che giaceva morto. |
Come posso capire io questa one shot, credo che in pochi la possano capire e vivere e, sicuramente, come me non sono stati fortunati e, sopratutto non fortunati come Milo. |
Le raccolte mi piacciono molto...anch'io ne ho una in corso e credo che facciano luce su dei punti dell'opera che non sempre vengono trattati a dovere. Permettono, a chi come noi umilmente si diletta a scrivere fanfinction, di esternare il proprio pensiero e punto di vista. Di approfondire sentimenti e carattere di un personaggio, mettendoci dentro anche un po' di noi stesse. |
Eccomi anche per questo secondo capitolo che ho, letteralmente adorato :) Camus è davvero molto protettivo con Agasha e, come è sua natura, se può non racconta di sé e infatti insulta il povero Milo che, poverino, è stato nuovamente traumatizzato dalle scelte sconsiderate di Camus. Cos'altro poteva fare il poveretto?! Camus era morto, qualcuno ad Agasha doveva dirlo e, sì, ok, forse non è una grandissima idea dire che Camus è morto al telefono, ma non sarà stato in sé. Fortuna che poi si sono chiariti. Il rapporto tra Agasha e Camus è sempre più approfondito, mi piace molto e lo condivido, vedo molto più Camus così che non innamorato. L'affetto che prova per Agasha travalica i confini dell'amicizia per andare oltre, in un qualcosa che l'Acquario non sa neanche totalmente spiegare. Vedere Agasha in lacrime è stato straziato, ma vederli riabbracciare è stato l'apoteosi della tenerezza. Menzione d'onore per il "fronte a fronte" tra il Cavaliere e la ragazza, per me questo gesto ha molti più significati di quanto banalmente sembra. Intanto, sempre per me, è la manifestazione di affetto più alta che ci possa essere tra due esseri umani, va oltre il "Ti voglio bene", significa proprio "tu sei dentro di me, sei una parte di me, così sarà per sempre" (infatti anche io uso questa gestualità nelle mie storie, per un rapporto in particolare), quindi non posso che apprezzare la tua scelta di metterlo tra Agsha e Camus, leggerei di questi due senza mai stancarmi! Anche l'ultima frase che pensa Camus è la quintessenza di voler bene ad una persona, l'augurare che possa essere felice e, nell'impossibilità di promettere che non gli succederà più niente (un cavaliere per l'appunto non può permetterselo, forse neanche un essere umano comune), giurare comunque che farà di tutto per rimanere in vita per non arrecargli un altro insostenibile dolore. Li adoro!!! |
Ciao! |
Potevo io mancare ad una one shot di Milo e Camus? No, certo che no! E poi questo piccolo gioiellino fa da incipit alla tua long, quindi appena ho potuto sono corsa a commentare! :) |