Recensioni per
Perdere una parte di sè
di Cdegel

Questa storia ha ottenuto 72 recensioni.
Positive : 72
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/12/19, ore 15:09

Ma ciao!
Che bel regalo di fine anno.
Certo, Cam è uno scoglio duro in primis per se stesso. Non riesce a perdonarsi in alcun modo, non riesce a perdonare Hyoga, che in fondo ha già perdonato, pensando a lui solo nell’isba.
Milo non ha tutti i torti nel pensarlo innamorato di Agasha. Anche all’occhio del lettore questo può sembrare amore, ma corregimi se sbaglio, è più un forte affetto fraterno con un tocco di amore.

Molto intensa e bella!
A presto e buon anno
LS

Recensore Master
31/12/19, ore 13:03
Cap. 4:

Ciao!
Nonostante i presupposti di questo capitolo mi siano un po' oscuri (perché si riferiscono alla long, immagino), l'ho comunque apprezzato.
Mi piace il modo in cui tratti Camus; sì, è schivo e introverso, ma non così tanto da risultare irraggiungibile.
Poche cose lo toccano davvero, e fra queste c'è sicuramente il suo rapporto con Agasha: ne è riprova il fatto che Aquarius tema per l'amica (?), a causa dei sentimenti di questa per Albafica.
Conosco poco Lost Canvas, ma ho avuto modo di approfondire qualche aspetto del Saint dei Pesci dell'epoca, e mi sembra che tu lo abbia dipinto in maniera coerente col personaggio originale: un soggetto la cui beltà è velenosa come una maledizione, e che l'ha reso letteralmente inavvicinabile (tanto fisicamente, quanto caratterialmente).
Ma, al contrario di Camus, Agasha conosce Albafica. Da tanto, tantissimo tempo. E ne è già innamorata. Per lo stesso motivo che, probabilmente, la sta spingendo ad attaccarsi ad Aquarius. 
"
Un non morto. Che vita di merda. Quella di un Saint. Che destino beffardo. Il tuo. Albafica. E il mio. E quello di tutti noi." 
Questa riflessione mi trova d'accordo: credo anch'io che Camus soffra più di altri per la precaria condizione della sua vita di Saint. Non che non provi fede, ma penso che la consapevolezza di camminare perennemente in bilico su una fune lo renda maggiormente disilluso. 
Mentre recensivo, mi sono accorta che hai già pubblicato il capitolo successivo ... ho un tempismo pessimo XD
A presto, e buon anno!
Irene 

 

Recensore Master
30/12/19, ore 17:15
Cap. 4:

Aspettavo un tuo aggiornamento su questa storia ed eccolo, appena ho potuto mi sono precipitata... bellissimo regalo di Capodanno, se così si può dire! :) E' un capitolo quasi interamente di dialoghi, frenetici, di botta e risposta, ma più che le cose dette tra loro ci sono una marea di cose NON dette ma pensate, l'ho apprezzato molto :)
Il mondo di Agasha e quello di Camus entrano in collisione, ognuno di loro certi dei propri convincimenti, tanto da non ascoltare l'altro. Camus ha ragione a proposito di Ophiuco, non poteva essere altrimenti vista la sua intelligenza, ma non sa nulla del passato di Agasha, non sa di quello che ha dovuto passare (lo saprà mai?), non sa che lei conosce già Albafica e pertanto reagisce in maniera assai protettiva, in certi casi esagerando addirittura. Effettivamente sembra anche gelosetto, ma noi sappiamo che non è così, Camus non è tipo da relazioni amorose, ma da tutto ciò che può per le sue persone speciali, andando oltre sé stesso. "E' una parte di me" dice, a proposito di Agasha, ed io lo trovo dolcissimo qui <3 (però se fossi Agasha a qualche provocazione non mi sarei trattenuta così tanto, ahaha!). Trovo il legame tra i due molto profondo, spero riusciranno a parlare di più del loro passato, anche se pare che Agasha sappia molto di più rispetto a Camus. Trovo anche io Albafica e Camus molto simili caratterialmente, infatti mi piacciono un sacco entrambi. Non vedo l'ora di vedere i risvolti futuri... alla prossima e auguri! Appena riesco commento anche "un compromesso" che mi manca da leggere, visto che questo capitolo è ambientato dopo. Complimenti come sempre!

Recensore Master
30/12/19, ore 13:42
Cap. 4:

Buonasera cara, eccomi qui per andare avanti e leggere la terza storia. Questa davvero è straziante in un certo senso: qui ho a che fare con Agasha e Camus, che parlano della stessa cosa in un dialogo serrato e molto sentito, con due punti di vista non solo differenti ma proprio opposti. Si incontrano a metà strada e si scontrano, non c’è proprio modo di vederli concordare su nulla o quasi. Nonostante la quasi totalità di dialogo diretto hai anche aperto un chiaro spiraglio nella testa dei due, facendoli interagire sia con le parole che con i pensieri; ho notato un netto distacco tra ciò che dicono e quello che tengono per loro nella loro mente, giustamente, perché temono di ferire, scoprirsi, o rivelare troppo e non sarebbe certo una cosa utile, a detta loro. Particolare il modo in cui hai gestito questo, ma molto efficace devo dire, il tutto chiarito ancor più dall’utilizzo del corsivo per dare a colpo d’occhio il modo al lettore di comprendere come leggere la storia, con che chiave. Tutti e due sanno tanto, dicono poco, mostrano molto e pensano troppo, eppure sono lì, si muovono ancora insieme, si vogliono bene e si rispettano, tanto simili quanto alle volte distanti.
Me la sono goduta proprio, anche perché con le loro parole e le loro introspezioni qui mi hai catturata sappilo. Interessante, parecchio interessante questa OS, credo proprio che la ricorderò nella sua unicità di gestione perché è stata proprio ben fatta e soprattutto rara da trovare. (Adoro quando i personaggi non si muovono tramite le parole, bensì parlando essi stessi, lo trovo più coerente e più chiaro.) Alla prossima cara, è sempre un piacere scambiare con te e notare come tu ti muova bene in stili differenti a seconda di quello che necessita la tua storia. Buon anno e buon inizio! :3

Recensore Master
27/12/19, ore 16:18

Ciao!
Come forse avrai notato, ho una vera e propria passione per Camus e Milo; sono i miei personaggi preferiti e, pur avendone letto (e scritto) ad abundantiam, sono alla continua ricerca di storie che li riguardino.
Seppur cosciente dell'irrealtà della cosa, mi piace pensare che essi siano legati da qualcosa di più di un'amicizia, e tuttavia non disdegno neppure la versione "canonica" del loro rapporto.  
In particolare, la morte di Aquarius e il riflesso di questa su Scorpio è in assoluto la tematica che più mi appassiona; ho dunque letto con piacere il presente capitolo di questa tua raccolta, che mi ha trasmesso tutta la tristezza e l'angoscia che Milo deve aver provato nel momento da te descritto. 
La speranza di riuscire a rianimare Camus, come quel giorno in Siberia dopo la tragedia di Isaak; il senso di irrealtà del tenere tra le braccia il corpo dell'amico, sapendo che questo rimarrà immoto per sempre; il dubbio sottile di aver giocato un ruolo determinante nella sua dipartita: tante cose passano nella mente dello Scorpione, scandite dal gioco di contrasti fra il freddo indicibile dell'Undicesimo Tempio e il calore che egli vorrebbe trasmettere all'Acquario ... se solo non fosse troppo tardi. 
Ha salvato lui e non te. Non sei più utile allo scopo, povero amico mio. 
Come sono d'accordo. L'ingiustizia del comportamento di Atena, se raffrontata ai valori di perdono e redenzione che tanto propugnano i cavalieri di Bronzo, appare ancora più manifesta. 
Per fortuna, nel contesto della tua storia l'epilogo che noi tutti conosciamo non è tale, e alla fine si scopre che Camus non è affatto morto come sembrava. 
E' stato un sollievo gradito, che ha fatto dissolvere tutta la tensione accumulata nel corso della lettura. 
Grazie per avermi segnalato questo racconto!
A presto, 
Irene

Recensore Master
13/12/19, ore 10:34

Buongiorno cara, eccomi qui per procedere con la lettura di questa raccolta. Rispetto al capitolo precedente noto sollievo, felicità, ironia, come se i due scherzassero come nulla fosse accaduto; una pubblicazione fatta di dialoghi che aiutano a comprendere chiaramente gli stati d’animo, tanto da non aver bisogno di fermarsi con tanti fronzoli a parti descrittive che in casi simili sarebbero state superflue. Io do un’importanza fondamentale a queste cose, e sono la prima a riconoscere che certe cose è più facile farle dire a chi le sta vivendo, piuttosto che scomodare uno spiegone impersonale: questo è il tuo caso, e questa è l’efficacia che leggo qui. Si nota l’importanza dei legami che tengono assieme i tre, in modi diversi ma comunque profondi, e veder scherzare Milo e Camus, alternando a piccoli momenti di seria tensione dopo ciò che è successo, è bellissimo: riconoscono l’errore ma anche il coraggio, la testardaggine, la forza di volontà e la voglia infinita di voler riportare di fatto qualcuno indietro dalla morte.
Ce la fatta, io ti giuro sento ancora che ha dell’incredibile questa cosa, ce l’ha fatta con il suo cosmo a riportarlo indietro dal gelo infinito ed eterno.
E la seconda parte? L’incontro con Agasha? Mi si è letteralmente scaldato il cuore – e stavolta non grazie al cosmo eh – e ho impressa nella mente a fuoco l’immagine di Camus e della ragazza che si parlano fronte contro fronte, che sussurrano tra le lacrime di felicità immensa che li avvolge… una scena stupenda, ricca di quel sentimento che va al di sopra di ciò che noi comunemente possiamo definire amore. E Milo a guardarli stare bene, sta bene pure lui.
Questo capitolo è dolcissimo, è emotivo ed emozionante, fa parlare il cuore attraverso i personaggi e mostra quanto fragili possano essere gli uomini, ma come basti così poco per farli tornare a sorridere dopo il buio e la paura della morte. Insomma, davvero, mi sono deliziata di questa lettura che ha addolcito la mia mattinata, te la cavi davvero bene a far suscitare le emozioni attraverso le tue parole, brava! Alla prossima cara, buon lavoro e buona giornata! :3

Recensore Master
07/12/19, ore 22:25

Buonasera cara, eccomi qui per la lettura per lo scambio del Giardino. Con questa storia sei riuscita davvero a incuriosirmi e soprattutto a rendere vero qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Ti giuro, più andavo avanti nella lettura, più ero convinta, io e non solo io, del destino ultimo del personaggio che giaceva morto.
Morto, privo di vita, trapassato. Un fatto che sembrava ovvio, così come lo avevi descritto; soprattutto, inevitabile. Ti sei soffermata su tutto quell’insieme di sensazioni sviluppate dal lutto, su tutto ciò che una persona può provare nella più completa e profonda disperazione data dalla perdita, che ci ho creduto tranquillamente pure io, senza neppure rifletterci un attimo di più sopra. Ho detto: si è concentrata su un momento tanto intenso interpretando una deathfic e concentrandosi di fatto sull’angst e l’introspezione del protagonista. Lo hai datto, sei entrata in lui e hai scavato nel suo cuore, nella mente e nei ricordi per far riaffiorare momenti tragici ma dall’ultimo lieto fine; e poi… cado letteralmente dal pero, nel senso positivo.
Non si sa quante ore, non si sa come, ma il cosmo di lui è riuscito a riportare indietro il Saint.
E ti giuro, ho espresso un gridolino di sorpresa quando me ne sono resa conto: confuso, infreddolito, incapace di muoversi più di tanto ma era lì. Lo era, vivo, e la differenza tra i gesti mancati, il colore assente, il pallore mortale e l’attuale vivacità del viso e delle parole rendono ancora più netto il distacco dalla parte centrale a quella finale. Che dire se non “brava!” che non me l’aspettavo e il lieto fine me l’hai regalato così. Alla prossima cara, buon lavoro e buonanotte! :3

Recensore Junior
05/12/19, ore 23:24

Come posso capire io questa one shot, credo che in pochi la possano capire e vivere e, sicuramente, come me non sono stati fortunati e, sopratutto non fortunati come Milo.
Perdere un amico caro, fraterno, è uno dei dolori più grandi da metabolizzare e, sinceramente, non lo si metabolizza mai.
Sì, Milo, avresti ricordato al sua voce anche dopo un migliaio di anni e avrebbe fatto sempre male, come la prima volta.
Athena, il fato, però gli ha dato una mano e si sono ritrovati.
Molto bella e molto verosimile.
LS

Recensore Master
04/12/19, ore 18:52

Le raccolte mi piacciono molto...anch'io ne ho una in corso e credo che facciano luce su dei punti dell'opera che non sempre vengono trattati a dovere. Permettono, a chi come noi umilmente si diletta a scrivere fanfinction, di esternare il proprio pensiero e punto di vista. Di approfondire sentimenti e carattere di un personaggio, mettendoci dentro anche un po' di noi stesse.
Ecco perché ho lasciato, per un attimo, i tuoi bellissimi ed introspettivi racconti su Albafica ed Agasha per gustarmi altri personaggi vedendoli dal tuo punto di vista. E direi che hai trattato Milo e Camus con una dolcezza e delicatezza unici. Evidenziando lo stretto rapporto che c'è tra i due ma non soffermandoti troppo sulla parte sentimentale, che può essere vista a discrezione del lettore secondo il suo gusto e punto di vista personale.
Un frangente doloroso, il termine della battaglia alle dodici case, un Milo in lacrime e disperato stringe a sé Camus ormai esanime. Lo veglia per ore cercando di trasmettergli il calore del suo cosmo sperando che si riprenda. La rabbia di essere stato la possibile causa che ha innescato quella morte assurda. Se non avesse lasciato proseguire Hyoga forse si sarebbe potuta evitare? Probabile...
Ma non vi è risposta adesso che tutto si è compiuto.
Poi...sul finale, quando sembra che ormai la rassegnazione abbia preso il posto del dolore, un pallido colorito riaffiora sulle gote di Camus, e il cuore di Milo torna a battere.
Forse non tutto è perduto, forse le cose potevano andare diversamente, forse con l'immaginazione di una brava scrittrice si può sperare che il bel Aquarius alla fine di tutto abbia riaperto gli occhi.
Ed io ci ho sperato con te, leggendo ed emozionandomi ad ogni parola. Brava davvero, una bella introspezione, con un pizzico di angst e un finale che regala tanta speranza. Sarò felice di proseguire la lettura di questa bella raccolta, quindi l'appuntamento è per la prossima volta. A presto.

Recensore Master
02/12/19, ore 13:12

Eccomi anche per questo secondo capitolo che ho, letteralmente adorato :) Camus è davvero molto protettivo con Agasha e, come è sua natura, se può non racconta di sé e infatti insulta il povero Milo che, poverino, è stato nuovamente traumatizzato dalle scelte sconsiderate di Camus. Cos'altro poteva fare il poveretto?! Camus era morto, qualcuno ad Agasha doveva dirlo e, sì, ok, forse non è una grandissima idea dire che Camus è morto al telefono, ma non sarà stato in sé. Fortuna che poi si sono chiariti. Il rapporto tra Agasha e Camus è sempre più approfondito, mi piace molto e lo condivido, vedo molto più Camus così che non innamorato. L'affetto che prova per Agasha travalica i confini dell'amicizia per andare oltre, in un qualcosa che l'Acquario non sa neanche totalmente spiegare. Vedere Agasha in lacrime è stato straziato, ma vederli riabbracciare è stato l'apoteosi della tenerezza. Menzione d'onore per il "fronte a fronte" tra il Cavaliere e la ragazza, per me questo gesto ha molti più significati di quanto banalmente sembra. Intanto, sempre per me, è la manifestazione di affetto più alta che ci possa essere tra due esseri umani, va oltre il "Ti voglio bene", significa proprio "tu sei dentro di me, sei una parte di me, così sarà per sempre" (infatti anche io uso questa gestualità nelle mie storie, per un rapporto in particolare), quindi non posso che apprezzare la tua scelta di metterlo tra Agsha e Camus, leggerei di questi due senza mai stancarmi! Anche l'ultima frase che pensa Camus è la quintessenza di voler bene ad una persona, l'augurare che possa essere felice e, nell'impossibilità di promettere che non gli succederà più niente (un cavaliere per l'appunto non può permetterselo, forse neanche un essere umano comune), giurare comunque che farà di tutto per rimanere in vita per non arrecargli un altro insostenibile dolore. Li adoro!!!
Sono felice che Isaac sia vivo, anche se non mi è perfettamente chiaro come Camus abbia fatto a portarlo indietro. Spero di vedere maestro e allievo nuovamente insieme, mi piacerebbe vederli fianco a fianco se lo meritano per quanto hanno passato!
Attendo il prossimo aggiornamento, ma stai pur cerca che se tratterà di Camus e Agasha lo adorerò come questo. Sono troppo belli insieme!

Recensore Master
01/12/19, ore 15:13

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio a catena.
Questa one-Shot è adorabile. Ho sempre visto Milo e Camus una coppia perfetta.
Lui taciturno e freddo, mentre lo scorpione l'esatto contrario.
Mi sono davvero piaciuti i pensieri e i sentimenti di Milo alla vista del suo compagno morto o almeno cosi credeva, visto che alla fine è vivo.
Ti faccio tantissimi complimenti questa storia è stata la dolcezza e spero di leggere presto altre tue storie su di loro.
Alla prossima :)

Recensore Master
29/11/19, ore 12:18

Potevo io mancare ad una one shot di Milo e Camus? No, certo che no! E poi questo piccolo gioiellino fa da incipit alla tua long, quindi appena ho potuto sono corsa a commentare! :)
Dunque, ho letto e riletto storie su storie, descrizioni su descrizioni di questo frangente avvenuto dopo le 12 Case. La morte di Camus. La disperazione di Milo. Non mi stancherei mai di leggere di loro due, né ora né mai!
Questa one shot si divide in due sezioni: la disperazione, il senso di perdita, la sofferenza e poi la speranza, la nuova vita, il cuore che ricomincia a battere. Hai reso bene i sentimenti di Milo, rabbia e disperazione convergono in lui, rabbia per sé stesso, per Camus, per Hyoga, per Atena, insomma per tutti. Hai reso bene la corsa all'undicesima casa, il tentativo disperato di Milo di riscuotere Camus, come già era stato in Siberia. Molto indicativo che Milo sia decisamente rotto tra la tristezza, mista ad impotenza, ed una rabbia atroce, che riversa pure su Camus, per la sua incoscienza (Lo Zero Assoluto non paralizza, ti uccide, coglione!). Posso capire perché non abbia detto più del necessario ad Agasha ma... povera ragazza, come la fanno tribolare. "Camus non c'è più, maledetto tu e lo spazio che ti sei preso nel mio cuore", ho trovato molto toccante questa frase, mi piace molto il rapporto che lega Agasha a Camus e viceversa, non mi stancherei mai di leggere di loro.
Poi il miracolo: Camus si sveglia, Milo quasi stenta a crederci, e ovviamente il suo primo pensiero va ad Isaac, neanche starlo a dire, poi a Hyoga e poi ad Agasha, insomma, al suo mondo e ai suoi affetti. Fortunatamente se l'è cavata solo con un raffreddore, poteva andargli molto, ma molto peggio! Ho trovato adorabile il suo chiamare Milo (anzi, Bilo, essendo raffreddato XD) mi è proprio risuonato in testa e non so perché, ma mi ha fatto sorridere! Immaginarsi Camus con il raffreddore non è affatto facile ma l'ho trovato molto diverte!
Come al solito un altro piccolo gioiellino :) rimango in attesa di altre one shot che approfondiscano la tua serie principale, alla prossima! :)

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