Recensioni per
Non possiamo scegliere chi amare
di Maqry

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/04/20, ore 16:13

Ciao!
Cimentarsi con personaggi e scenari insoliti spesso pare un azzardo, ma se si riesce a dare alla vicenda coerenza e logicità il risultato finale può rivelarsi molto soddisfacente. 
Dato l'imperituro sentimento di Jorah per Daenerys, era difficile ipotizzare l'esistenza di una vera e propria relazione fra il cavaliere e Missandei; perciò, ho trovato davvero azzeccata la tua idea di impostare la cosa "a senso unico". 
Benché dotata di straordinario acume, dopo essere stata liberata l'ex schiava non aveva gli strumenti necessari a concepire la differenza tra un rapporto amoroso e uno puramente carnale, né conosceva le dinamiche culturali e comportamentali di Westeros – decisamente improntate a una concezione patriarcale, ove la donna può essere, tutt'al più, una principessa da salvare. 
Si lascia dunque sedurre da Ser Jorah, illudendosi che quello che l'uomo le dimostra sia autentico sentimento – nonché l'unico possibile. Tuttavia, una volta compreso che non tutto si riduce a servire, la sua mente brillante le suggerisce la verità: per Mormont lei non è altro che un bel passatempo. 
Un mezzo per lenire il vuoto che gli pesa come un macigno, riempibile soltanto da una regina.
Il fatto che, successivamente, Missandei riesca a guardare alla sua prima fiamma senza rancore – con la consapevolezza che l'amore è altro, giacché, nel frattempo, l'ha conosciuto – dà giustizia alla maturità e all'intelligenza di questa figura, che io ritengo uno splendido esempio di quanto un buon consigliere possa essere prezioso. 
Al pari di quanto avviene negli altri capitoli, anche qui sei riuscita a dare spessore e profondità ai personaggi messi in scena, senza tuttavia alterarne le caratteristiche canoniche – anzi, dando loro valore aggiunto. 
Complimenti, e a presto!
Irene 

 

Recensore Master
02/04/20, ore 01:49

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio a catena del Giardino, dato che avevo già iniziato questa raccolta ho pensato di proseguirla con molto piacere, anche perché amo follemente GOT e inoltre questo secondo racconto incentrato su questa coppia in particolare ha facilmente attirato la mia attenzione. 
Non so se te l'avevo già detto precedentemente, ma la tua scrittura mi ha colpita. Ho trovato uno stile profondamente poetico ed introspettivo, ho amato come hai approfondito la vita di Missandrei spiegando ciò che le è successo, una tematica che ho sentito fortemente in questo racconto è sicuramente la nostalgia e ho percepito questa emozione durante l'intera lettura. 
Trovo che la coppia Missandrei/Jorah sia davvero improbabile per i miei occhi (anche perché non riesco a vedere quest'ultimo con nessun'altra che non sia Daeneris), e infatti qui non racconti di una semplice storia d'amore, ma affronti la tematica di un amore che non è del tutto corrisposto, che fa male e che non può essere dimenticato, il modo in cui ci hai introdotto il punto di vista di Missandrei con una narrazione in terza persona mi ha colpita davvero tanto, sai misurare la giusta dose di pathos in ogni riga, sono piacevolmente stupita da tutto ciò, davvero. Inoltre mi è piaciuto anche come hai utilizzato la figura quasi mistica della Madre dei Draghi, la seconda parte è stata ancora più forte emotivamente, il modo in cui hai chiuso il capitolo è pura nostalgia, come quella che prova Missandrei stessa anche se ormai è consapevole che ciò che è stato con Jorah è solo ormai un lontano ricordo che però le fa ancora male. Anche se lei afferma che non è più così, non lo so. Non le credo del tutto. Complimenti per questa piccola perla, alla prossima!

Shakana

Recensore Master
12/03/20, ore 11:07

Ciao cara Maqri!
Mai avrei pensato di leggere un simile crack e pure io ho visto le serie una vita fa, al momento della loro uscita, per non parlare dei libri, ma ricordo ancora tutto piuttosto bene, anche se col colore degli occhi di Jorah mi rifaccio perlopiù all’attore. Missandei mi è piaciuta moltissimo. Il suo essere stata liberata da Daenerys la rende una donna in grado di amare, libera di decidere cosa fare del proprio corpo (un concetto impensabile per chi viene fatto schiavo), ma la scelta di unirsi a Jorah è dettata dall’amara consapevolezza che si tratta di un amore non totalmente corrisposto; lei rappresenta più da una consolazione che un amore vero e proprio, in eterno e inevitabile secondo piano rispetto alla regina Targaryen. Di questo l’intelligente Missandei è conscia fin dal primo minuto e ciò contribuisce a rendere la shot ancora più drammatica, perché non c’è alcun velo dell’illusione a ingannarla (e lei è stata addestrata ed educata per non lasciarsi ingannare, come dici all’inizio, anzi, per carpire e leggere anche il non detto). Ecco perché riesce a intuire e a interpretare quello che gli altri dicono e ne è sempre consapevole.

La shot è pervasa da una nostalgia incredibile, dato che questa relazione a parziale senso unico è destinata a finire o a non concretizzarsi (e Missandei vuole volare, con le sue ali di farfalla); tuttavia il sapere (o ricordare) perfettamente come stiano le cose tra loro non le impedisce, quando rivede il cavaliere, di provare una sorta di rimpianto per quelle serate passate a consolarsi a vicenda. Molto indicativo in tal senso è che Daenerys sia una figura che domina su tutta la storia, sì, ma che resti dietro la sua tenda, inaccessibile in un certo qual modo. L’uso della poesia e il riferimento a Naath sono bellissimi e molto poetici perché crea delle immagini incredibilmente forti di questo amore sentito come un bisogno o una necessità e marcato dalla consapevolezza dell’intelligenza di una donna come Missandei. Con il riferimento finale a Mereen e a Verme Grigio capiamo che Missandei, pur avendo volato altrove in un amore altrettanto infelice e mai completo del tutto, ma almeno ricambiato con forza, non ha dimenticato. E forse, in effetti, l’amore non si dimentica mai del tutto.
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Veterano
26/01/20, ore 14:45

Ciao!
Solitamente non riesco quasi mai ad andare oltre al primo capitolo quando comincio una fanfiction: recensisco quello e poi non trovo più il tempo per proseguire. Oramai ho perso il conto di quante volte sia successo.
Con questa raccolta, però, mi sono decisa ad andare avanti, e devo ammettere di esserne immensamente felice: non mi era mai capitato di leggere qualcosa su Missandei e Jorah, ma mi hai piacevolmente stupito. La storia è costruita bene, con uno stile sempre impeccabile e incalzante, che invoglia a proseguire la lettura. Hai descritto l'amore a senso unico di Missandei in maniera struggente e allo stesso tempo lucida, facendomi immedesimare tantissimo in lei.
L'accenno velato a Verme Grigio sul finale mi ha riempito di gioia (shippo immensamente questi due), ma il fatto che Jorah rimanga sempre nella mente di Missandei mi piace: è qualcosa in cui mi rivedo moltissimo.
In conclusione, ancora complimenti. Spero di poter continuare a leggere questa raccolta senza intoppi xD
A presto! *-* Baci, Jacki.

Recensore Veterano
24/01/20, ore 20:03

Ciao mia adorata!
Già ieri sera avevo visto che avevi aggiornato questa raccolta quindi ho approfittato di un momento di tranquillità qui in casa per leggere questo nuovo capitolo perché davvero incuriosita dalla tua scelta di inserire questa coppia formata da Missandei e Jorah.
Missandei non è tra i personaggi che preferisco, ma devo ammettere che la sua vita non è stata per nulla semplice. Da bambina è stata portata via dalla sua amata Naath (devo ammettermi di essermi davvero commossa quando nella puntata 8x2, Verme Grigio le dice dove vorrebbe andare una volta finito tutto e lei gli risponde di voler solo tornare a Naath, perché, in fondo, “nessun posto è come casa), venduta come schiava e costretta ha imparare così tante lingue per fare da traduttrice ai suoi padroni. Mi piace molto il passaggio dove le dicono “sii interprete, non semplice traduttrice…” perché è veramente una sua dote questa qui, una capacità di andare oltre il semplice linguaggio quando fa da interprete durante una conversazione. Questa settimana mi è capitato di rivedere la terza stagione perché l’hanno trasmessa su Sky e mi ha colpito molto come, durante il primo incontro tra Daenerys e il suo padrone, lei cerca molto di adattare il linguaggio e le parole usate a seconda di chi dei due traduce, in modo proprio da far trovare un punto d’incontro tra i due e non farli entrare in conflitto.
Mi piace molto che una delle prime cose che fa da donna libera è lasciarsi andare all’amore per un uomo. Ho trovato la scena del loro incontro amoroso molto delicata, cosa che di sicuro meritano sia lei che Jorah.
Ho davvero apprezzato la similitudine con l’orso e la farfalla e la spiegazione che, come l’orso e la farfalla possono solamente giocare e divertirsi insieme per un po’ di tempo, ma niente di più, anche il sentimento che c’è tra di loro può solamente avere vita breve; infatti, presto lei si innamorerà di Verme Grigio e Jorah rimarrà sempre fedele all’amore che prova per la sua khaleesi.
Penso che anche con questo capitolo hai fatto un vero e proprio capolavoro: è facile prendere due personaggi e creare una coppia crack, internet n’è pieno, ma tu sei riuscita perfettamente a inserire questa coppia in un discorso più ampio e devo ammettere che ci starebbe anche nella storia. Vista in quest’ottica, poteva essere plausibile un piccolo flirt tra i due, infatti ho apprezzato che, alla fine, non li hai resi una coppia stabile.
Ovviamente non posso che riconfermare i complimenti che ti ho fatto nel primo capitolo; si vede proprio l’amore che hai per la scrittura e questa è sempre una cosa bellissima da notare per un lettore.
Non vedo l’ora di leggere i prossimi capitoli e sono prontissima a farmi ancora sorprendere da te.
Alla prossima mia cara,
Jodie

Recensore Master
23/01/20, ore 18:52

Ciao di nuovo! Eccomi a leggere anche il secondo capitolo, in cui hai proposto una coppia davvero interessante. Jorah è un personaggio che mi piace molto e, ipotizzandolo lontano da Daenerys, ho spesso voluto leggere su questo pairing (anche se, per i miei gusti, è quasi vicino al canon ahah). Lo stile è brillante anche qui, mi ha colpito molto la tua capacità di calibrare ogni parola (in particolare quel miele e quelle farfalle ripetute, e l'orso che diventa metafora dalle mille sfaccettature) e anche di raccontare in poco un'intera storia. Ci mostri, infatti, dapprima il passato di Missandei, poi la canzone cantata da Barristan che svela in modo sottile un'attrazione ("Galeotto fu la canzone e chi la cantò" è il caso di dire) e infine lo scoppiare della passione clandestina, che è per entrambi un modo per consolarsi (in modo da non snaturare l'amore di Jorah per la Khaleesi). Mi è piaciuta molto anche la chiusura, con lei innamorata ormai di VermeGrigio, ma che riesce ancora a leggere la canzone nei suoi occhi. Questa storia potrebbe inserirsi davvero nel canon, amo questo tipo di storie, quindi ti faccio mille complimenti! Spero scriverai presto su una nuova coppia^^

Recensore Master
23/01/20, ore 14:15

Ciao Maqry, che struggente ritratto che hai dipinto di una Missandei a cui non sono riusciti a togliere la possibilità di sognare e di essere se stessa. Qualcosa della sua infanzia prima di essere venduta come schiava le è rimasto ancorato nel cervello e più ancora profondamente nell’anima. Ha imparato molto, ha ascoltato molto, ed ha appreso ad interpretare i pensieri degli altri. E’ riuscita a imprimere un suo marchio in ciò che non semplicemente traduceva, poiché aveva imparato più lingue, ma a trasferire un pensiero che si formava nella sua mente. Ma una donna come lei, con le sue capacità non poteva pensare di poter continuare a rimanere in quella condizione di sudditanza, la sua anima aveva bisogno di qualcosa a cui ancorarsi per continuare a sentirsi viva. E così Missandei farfalla che svolazzava sulle dune di sabbia aveva compreso cosa sentiva la persona che stava sempre vicino alla sua regina, la quale l’aveva liberata dai padroni che in lei avevano solo visto una donna da vendere e non una persona con un cervello funzionante capace di pensieri e slanci propri di un essere umano. E come essere umano aveva voluto provare a capire cosa si provava ad essere amati; aveva compreso l’immensa solitudine che il cavaliere, che osservava Daenerys con occhi trasognati e adoranti solo per lei, sentiva dentro di sé per non poter esternare il suo sentimento verso l’unica donna per cui lo provava, ma si era concessa a lui comunque per provare calore e vicinanza senza però ottenere quello che stava cercando, l’amore era probabilmente un’altra cosa, e faceva male non poterlo provare sulla pelle e nel cuore. Missandei aveva affinato tutti i suoi sensi ma più di tutto aveva affinato l’udito della mente (bella espressione) ed era per questo che si accorgeva che non essere ricambiati faceva male ma lo accettava ugualmente. Ma poi qualcosa cambia nell’orizzonte di Missandei e l’amore bussa questa volta alla sua porta e lei si innamora ricambiata e guardandosi indietro e pensando a ser Jorah non prova più il dolore di un tempo ma rivede nello sguardo innamorato di Jorah verso la regina dei draghi il suo stesso sguardo di quando gli era vicina e gioiva delle sue carezze, ma essendo una mente accorta aveva compreso che era un’altra la donna che occupava il cuore del cavaliere; ora ripensadoci finalmente non fa più male. Mi è piaciuto immensamente questo tuo esperimento, il tentare di mettere insieme due personalità completamente differenti accomunate entrambe da un sentimento comune: quello della lealtà totale ed incondizionata verso la regina dei draghi per tutto ciò che rappresentava per ognuno di loro. La donna verso cui doveva la sua libertà, Missandei, mentre Jorah l’amore irrealizzabile della sua vita. Due vite diverse, due destini differenti da compiersi e due parabole che hanno raccontato molto della personalità di questi due personaggi. La tua scrittura poi è sempre molto evocativa ed immaginifica nel senso che le tue parole riescono a disegnare un’atmosfera, a far percepire perfettamente uno stato d’animo, a far vedere in maniera particolare il compiersi di atti e gesti che ad un occhio poco attento potrebbero sembrare usuali. La scelta delle parole associata alla cadenza che riesci ad imprimere al tuo racconto aiutano il lettore ad immedesimarsi nei personaggi che fai agire sul palcoscenico che hai allestito per loro permettendo di entrare in loro completa empatia, tralasciando il pensiero se questa coppia avrebbe potuto o meno esistere nella realtà del racconto. Tutto diviene talmente magico che personalmente mi godo ogni parola che hai scritto senza intestardirmi sulla possibilità che una tale situazione avesse potuto verificarsi. Sei veramente bravissima nel creare questo gioco sottile di introspezione. Ti aspetto pertanto con le prossime coppie, sicura che saprai stupirmi nuovamente con la tua narrazione elegante e profonda. Un affettuoso saluto.