Recensioni per
Arma a doppio taglio
di Artnifa

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/03/20, ore 07:36
Cap. 7:

Buongiorno.
Accettare il passato, crescere, rafforzarsi con consapevolezza; bellissimi questi due testi proposti, molto ispiranti, la vita è così... :)

Recensore Master
29/03/20, ore 20:35
Cap. 7:

Ehilà, eccomi qui a recensire anche stavolta *-*
Ho trovato questo scritto particolarmente originale, non mi aspettavo affatto che portassi un argomento simile. Forse a un certo punto della nostra vita siamo troppo presi dalla praticità delle cose per vederne la bellezza, per farci caso. Come se la bellezza poi non si notasse più, si desse per scontato. A tal proposito, mi è venuta in mente una cosa durante il mio primo (e finora unico, ma spero non ultimo) viaggio a Firenze.
Quado sono arrivata davanti al Duomo - e se l'hai visto dal vivo sai bene quanto può essere splendido dal vivo - sono rimasta a bocca aperta per la sua bellezza e maestosità, sono rimasta incantata dalla sua struttura e da ogni suo dettaglio, completamente ipnotizzata. Ti giuro, l'avrei fissato per ore. Poi mi sono guardata intorno e ho notato tanti fiorentini che andavano dritti per la loro strada, passandoci accanto di fretta e senza quasi rivolgergli un'occhiata. Mi è sembrato davvero pazzesco che molta gente, passando di fronte a quella fantastica struttura, si sia abituata talmente tanto a vederla che non si sofferma più a contemplarla, che non subisce più il suo fascino. Per queste persone la piazza sono soltanto altri metri da calcare. È utile.
Grazie per avermi fatto riflettere anche stavolta… e comunque la stanza tonda la vorrei anch'io, sarebbe troppo originale :D
Forse, anche se cresciamo, abbiamo bisogno ancora di quella stravaganza caratteristica dei bambini, quella che ci porta a sognare a occhi aperti e che in nessun modo si può fermare ^^
Alla prossima, non vedo l'ora di scoprire il prossimo argomento *-*

Recensore Master
29/03/20, ore 12:07
Cap. 7:

Ciao. ^_^

Da bambina il mio sogno era una casa normale con una stanza tutta mia adibita a laboratorio per le invenzioni dove trascorrere la maggior parte del tempo, e una stanza per rilassarmi, che doveva essere interamente nera: pavimento nero, muri neri, un divano nero ed uno stereo massiccio, e al posto del lampadario una sfera da discoteca. Sarebbe stato un luogo solo mio e di nessun altro.

Crescendo, quello che mi interessava era di avere una casa con finestre da tutti e quattro i lati, e ad un certo punto ho capito come dovrebbe essere la mia casa ideale: ottagonale, su più piani, con un grande camino al centro che porti calore alle stanze in inverno e da usare in estate come una serie di finestrelle sempre aperte per creare il giro d'aria.

Un'altra casa dei sogni per me sarebbe scavata direttamente nel terreno, per avere come tetto tutta la terra e l'erba possibile. Sì, mi piacciono le case-rifugio.

Poi anni fa ci ho lasciato gli occhi e un pezzo di cuore su un paio di vecchie masserie mezze diroccate, sai che per me tutto ciò che parla di epica mi fa battere il cuore, e me ne sono innamorata in un lampo, mentre le vedevo già immaginavo come sarebbe stato vivere lì, mettere nella sala principale un unico tavolo lungo, tappezzare i muri di tutte le stanza con della stoffa damascata e avere una sala per le armature e con le armi ad asta appese ai muri. *__*

Quella che continuo a sognare di più è quella ottagonale.

(Recensione modificata il 29/03/2020 - 12:08 pm)

Recensore Veterano
28/03/20, ore 19:35
Cap. 6:

Ciao! Questa riflessione sul tempo che sfugge mi ha molto colpita. Negli ultimi anni mi sono spesso soffermata a riflettere su ciò che ho perso, sui momenti passati che non torneranno più e sulle persone che ne facevano parte.
Da un lato è vero che il ricordo provoca dolore, soprattutto se le ferite sono fresche. Però se c'è una cosa che ho imparato a suon di schiaffi è che i ricordi sono importanti: ci appartengono e ci definiscono. Quello che intendo è che una memoria, bella o brutta che sia, anche se appartiene al passato fa comunque parte di noi nel presente perché è servita a definrci come persone, ad arricchirci, a insegnarci. Ciò che ci accade non svanisce semplicemente nel nulla, altrimenti saremmo solo fotogrammi immobili senza passato né futuro.
Credo che non dobbiamo essere tristi che alcuni momenti felici siano passati per sempre. Al contrario, dobbiamo essre grati perché abbiamo avuto la possibilità di viverli.
In particolare mi è capitato di perdere una persona a cui tenevo molto. All'inizio è stato atroce sapere che di fatto non esisteva più su questo mondo. Mi prendeva davvero l'angoscia di non poterlo mai più rivedere. Però neanche per un istante ho pensato che avrei preferito dimenticare tutto. Sono sempre stata fortemente convinta che ne era valsa la pena di incontrarlo: sono cresciuta, sono cambiata in meglio, mi sono sentita capita. Pian piano, guardando indietro non mi sono più detta "quei momenti non torneranno più", mi sono detta "se potessi tornare indietro nel tempo rifarei comunque tutto quello che ho fatto, lo incontrerei di nuovo anche se sapessi già che devo perderlo perché ne è valsa la pena".
Quindi credo che l'angoscia sia inevitabile nei momenti più bui, ma tutto passa e a volte è meglio soffrire per un po' ma tenerseli stretti nella memoria quei ricordi per poi, in un futuro, riuscire a sorridere guardando indietro.
(Recensione modificata il 29/03/2020 - 11:20 am)

Recensore Master
28/03/20, ore 17:48
Cap. 6:

Ciao cara, eccomi qui!
Caspita, che tema ampio hai portato fuori! I ricordi intesi come qualcosa di triste, anche solo per il fatto che se ne sono andati e non torneranno, rimarranno per sempre delle immagini nella nostra testa.
Ed è vero anche che ci si accorge di aver vissuto un momento bello, cruciale, solo quando ormai è diventato ricordo.

Ma sai, la vita è come una montagna russa e, per quanto noi ci possiamo voltare indietro a guardare le vette che abbiamo raggiunto - e da cui siamo inesorabilmente scesi - non dobbiamo dimenticare che altrettante vette ci aspettano, sono davanti a noi e aspettano di essere raggiunte, proprio perché la vita non ha un percorso lineare, è tutto un sali e scendi e per mantenere l'equilibrio l'unica cosa da fare è guardare dritto davanti a noi.

Ecco, questa è la mia riflessione. Non so nemmeno io cos'ho scritto XD infatti pensavo che non sarei riuscita a presentarti niente, ma se vuoi puoi prendere per buono questo mezzo delirio XD
Complimenti per portare avanti quest'iniziativa, è sempre bello scoprire i punti di vista delle altre persone, in cui a volte riusciamo a ritrovarci ^^
Alla prossima!!! *-*

Nuovo recensore
27/03/20, ore 11:33
Cap. 6:

Artnifa gentile,hai scritto un autentico pezzo di filosofia sull'angoscia.La malinconia ad esempio ne e' figlia ed e' una componente centrale della poesia.Tu comunque devi vivere altre atmosfere,giovane come sei,perche' sia possibile avere nella tua bisaccia le ricche emozioni che ti aspettano.Un saluto.
Pasta 27/3/2020

Recensore Master
27/03/20, ore 07:40
Cap. 6:

Buongiorno.
Grazie, che bello, non me l'aspettavo!
Comunque anche questa volta mi hai invitato a riflettere... esiste sempre un istante decisivo...

Recensore Junior
26/03/20, ore 21:31
Cap. 6:

Buonasera, mi piace molto come scrivi e mi piacerebbe davvero prender parte a questa iniziativa.
Io sto scrivendo una sorta di diario, uno sfogo personale più che altro, in cui cerco di affrontare diversi temi, anche se spesso lascio che siano le mie emozioni a parlare per me.
Mi piacerebbe avere info per aggregarmi :)

Per quanto concerne il tuo scritto invece è triste e malinconico conservare piccoli momenti speciali che ormai fanno parte del passato, è proprio doloroso sapere che non li avremo più indietro e che anziché esserceli vissuti appieno li abbiamo valorizzati solo dopo averli persi.
Però, aldilà dell'avversione che avrei provato anch'io, probabilmente lanciando da qualche parte il libro, non sono d'accordo su quel ' non si può tornare così in alto' perchè spero che ci siano molte altre vette più alte da raggiungere.

Detto ciò, attendo tue notizie.

Un saluto, Wolfirea :)

Recensore Master
20/03/20, ore 20:07

Eccomi eccomi! Scusa il ritardo!
Ah caspita, non sapevo che anche fiore di girasole stesse partecipando *-* mi piace molto lo scritto che hai deciso di pubblicizzare questa volta, l'ho trovato molto "reale", un vero estratto di vita vera (scusa il gioco di parole :D)
Anche stavolta tema molto interessante, devo dire!
Alla domanda del titolo rispondo: niente divisa, mai e poi mai, per quanto mi riguarda! Anche perché sono talmente tanto fuori dagli schemi che la divisa mi starebbe stretta XD
È davvero complicato, in effetti, capire se una persona è quello che fa e fa quello che vuole nella sua vira, c'è chi non è riuscito a realizzarsi e non lo si può certo giudicare in base a come appare. Anche perché ognuno di noi ha talmente tante sfaccettature, talmente tanti interessi nascosti, che è impossibile riuscire a capirlo a primo impatto.
Per esempio, se vediamo un avvocato a cui piace pure il suo lavoro, lo inquadriamo subito nello stereotipo di avvocato, ma che ne sappiamo noi se quando torna a casa si mette a dipingere?
Insomma, noi siamo ciò che appariamo, i ruoli che incarniamo durante la nostra vita? E, tolti quei ruoli, cosa rimane? Molto pirandelliana come riflessione ^^
Complimenti per l'interessante spunto di riflessione anche stavolta, seguire questa raccolta mi tiene attivo il cervello ahahah XD
Alla prossima *-*

Recensore Master
20/03/20, ore 13:19

A me non piace fare domande precise alle persone, quando conosco qualcuno si finisce col parlare del più e del meno e quando noto che con una persona si è creato un bel rapporto ma non so nemmeno di dove sono o come si chiamano aspetto che me lo dicano o che venga fuori, ma non chiedo apertamente domande precise. E così mi capita di avere amici di internet che conosco da anni e non ho mai pensato a chiedere come si chiamano, e lo stesso vale per i genitori dei compagni di classe di mio figlio: interagiamo ogni giorno, andiamo gli uni a casa degli altri, condividiamo cose importanti però dopo anni di frequentazione (in questo caso addirittura "dal vivo") è davvero imbarazzante dire non ricordo come ti chiami, non ho capito cosa fai nella vita, e così via. ^^

"Cosa fai nella vita?" non lo chiedo mai per delicatezza, ci sono troppi disoccupati che non vorrebbero esserlo. Conosco uomini rimasti a casa dal lavoro che si sforzano di farsi andare bene l'idea dell'uomo casalingo, è vero che non c'è niente di male, ma è anche vero che quando loro ne parlano è perché hanno sofferto molto di non essere il coniuge che mantiene la famiglia, gli italiani sono troppo ancorati a questa mentalità, per la nostra generazione può essere diverso ma per i nostri genitori/nonni è una vergogna come poche se il marito non lavora, accudisce i figli, mentre la moglie lavora e porta a casa lo stipendio. Per cui domande come "che lavoro fai?" posso rivolgerle a chi so già che lavora e si vede che ha grandi competenze in alcuni campi ben precisi, sennò non la faccio. Così come non mi azzardo mai a chiedere a una coppia "perché non fate figli?" o "quando vi decidete a fare figli?" per lo stesso motivo: c'è chi li vuole, non riesce magari per motivi di salute più o meno gravi e per i quali non è giusto né umiliarli né costringerli a renderne conto a terze persone, senza contare che la gente ha il sacrosanto diritto anche di sposarsi o convivere per trascorrere la vita insieme ma decidendo di non avere figli perché vogliono fare la coppietta a vita.

Scusa, mi sono sfogata pensando ad alcuni amici a cui mi rendo conto di quante pressioni fanno perché in molti hanno l'abitudine di fare certe domande senza rendersi conto del peso che hanno.
(Recensione modificata il 20/03/2020 - 01:32 pm)

Recensore Master
20/03/20, ore 07:08

Buongiorno.
Io personalmente non sopporto le classiche situazioni in cui subito mi chiedono; studi? Che lavoro fai? Solo per catalogarmi. Ci sono persone che mi rivolgono appunto queste domande indagatrici con la stessa pressione di chi non ha il pane a mezzogiorno. Come se dovessi pagarglielo io, il pane.
Sono una persona molto riservata e non esordisco mai in questo modo, a volte dalla parvenza un po' brutale, comunque a queste persone vorrei dire; piacere, sono un essere umano. Nel senso di... xD, che io studi o che io faccia tal lavoro remunerato, sono un essere umano come te, guarda, nella mia infinita umiltà.
Ok magari è una riflessione un po' confusa fatta alle 7 di mattina ma il succo è questo.
Fiore è una grande e quello che scrive lo conferma ogni volta :)

Recensore Master
18/03/20, ore 10:43

Ho uno strano rapporto con lo specchio. Se mi trucco prendo uno specchio piccolo, a volte per il rossetto uso una superficie riflettente tipo un cd, un coperchio, lo specchietto del portapillole, mi conosco abbastanza bene da fidarmi a stendere un rossetto indelebile basandomi su un'idea generica del profilo delle mie labbra. Però quando mi guardo a figura intera non mi riconosco. I capelli sono l'unica parte di me che amo, ricci e castano scuro quasi neri ma con riflessi freddi. Se indosso qualcosa di nero o di viola scuro si scuriscono e sembro un'altra persona, se li stiro nello specchio non riconosco me stessa, mi sembra di vedere mia cugina, e siccome quando mi guardo voglio riconoscermi non li stiro più da un sacco di anni. Adesso stanno uscendo i primi capelli bianchi e sinceramente li adoro, da lontano si vedono appena appena, sembrano dei brillantini. Sarò strana ma ne vado orgogliosa. :P

Recensore Master
18/03/20, ore 10:30

Il mio libro sarebbe un romanzo epico d'altri tempi, perché l'epica è ciò che ha acceso la scintilla della mia fantasia. Mi piaceva leggere di cavalieri, non ho mai smesso di leggere le fiabe di una volta piene di principi e principesse, servitori fedeli, valori morali, buoni e cattivi, lotta tra il bene e il male, grandi simboli, grandi imprese… E ancora adesso amo leggere di come l'astuzia e la caparbietà siano superiori alla forza fisica; e la forza fisica non è per forza un male, può essere un'opportunità in più per chi ha un cuore eroico. Mi piace leggere di come i grandi valori, la lealtà e la dignità siano superiori all'egoismo e alla convenienza e indichino la giusta via, anche quando non sembra conveniente, di come la speranza e la fede in qualcosa/qualcuno siano d'incoraggiamento.
Se poi aggiungiamo colpi di fulmine, grandi amori, persone disposte ai più grandi sacrifici e alle più grandi rinunce per un bene superiore…
ecco cosa mi frulla per la mente fin da quando da ragazzina studiai a scuola L'Orlando Innamorato, per non parlare di quando in musica ascoltammo la cavalcata delle valchirie: i due momenti in cui a scuola mi capitò di sentire il cuore battere fortissimo per l'emozione.
Diversi anni fa ho iniziato a scrivere un romanzo epico, ero già a circa 18000 parole ma è tutto da riscrivere prima di proseguirlo. Anche lì ispirazione epica, mi capita tra le mani un cd di epic metal, sfoglio l'opuscolo allegato e trovo un volto così particolare che esclamo "Questo è il mio re". Giuro che lo sistemo, lo scrivo tutto e te lo faccio leggere. ^^

Recensore Master
18/03/20, ore 10:01

Ciao, hai avuto un'idea stupenda. Grazie anche alla persona che ti ha ispirata a sua volta con la sua idea.

Ho notato quest'iniziativa solo adesso, inizio dal "capitolo" nuovo e se avrò da aggiungere qualcosa anche per quelli vecchi lo farò tranquillamente. ^^

Recensore Master
18/03/20, ore 07:26

Buongiorno.
Bello!
In realtà non c'è nulla di più faticoso di conoscere sé stessi... ma credo che con il tempo passi, per lo meno per me è stato così... almeno credo xD