Recensioni per
The Last Remaining Light
di Soul Mancini

Questa storia ha ottenuto 65 recensioni.
Positive : 65
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
04/06/20, ore 11:31
Cap. 12:

Recensione premio per il contest "Butterfly Effect" di _Vintage_ {3/3}

Io lo sapevo, Soul, lo sapevo! T_____T
Tanto per la cronaca, non voglio sapere come andrà inevitabilmente a finire, acciderbolina! *^*" Avrei dovuto saperlo che sarebbe stato angst allo stato puro, ma questo è troppo pure per una queen del dramma come me!
Vabbè, mi ricompongo. Anche se non dovrei, perché questa recensione mi appare più come uno sfogo per la situazione d'Ives che un vero e proprio commento alla vicenda. In effetti, questo finale aleggiava da un po' di tempo nei tuoi capitoli. Addirittura sembra come se Ives se l'aspettasse. 
E' una mia impressione, ma adesso dalla fragilità del cristallo si è passati ad uno stato di sfocatura del protagonista, appare quasi della stessa consistenza di un'allucinazione, come se tutta la sua vita stesse lentamente sfumando. E' una rappresentazione così forte da risultare ingestibile dal punto di vista emotivo, perché una speranza per Ives dovrebbe esserci, ma più si va avanti nella lettura più ci si rende conto che non è così, e che il finale - probabilmente - era già stato scritto da un pezzo.
Lui lo sa, per questo fa così male leggere della sua rassegnazione. Perché di questo si sta parlando alla fine, della pacata accettazione della cosa, salvo poi uscirtene con una frase del genere: "Perché improvvisamente mi sono ricordato che devo morire e ancora non ci ho fatto l’abitudine." Cioè, ma quanto puoi essere sadica?! T.T Il nostro adorato Ives che ci appare ancora una volta spaventato e timoroso, esattamente come quella parte di sé che non è mai davvero cresciuta, che ha trovato rifugio nel confortante carattere di Ethan che, nonostante tutto, è ancora lì con lui, più incazzato che mai, ma che dietro quella corazza inviolabile cela una tristezza infinita e che non riesce a gestire. Penso che tutti noi dovremmo avere un Ethan nelle nostre vite: quella persona che ci comprende nonostante tutto, che ci sostiene anche se siamo nel torto marcio, ma che ci molla anche due sberloni se serve. 
Il loro rapporto è così profondo che il lettore - o almeno questo è ciò che è accaduto a me - si sente quasi di troppo a leggere d'una storia che comincia ad acquisire sempre più i contorni d'un finale straziante e pieno di rimorsi.
Ives ripercorre giorno per giorno i suoi sbagli, ma la cosa incredibile è che non li demonizza. Sembra prenderne consapevolezza, e se una parte di sé è così egoista da non voler morire, dall'altra spera che sia l'eroina - la stessa che gli ha distrutto la vita - a liberarlo da quella non-vita. Forse, ma questo posso solo supporlo avendo imparato un po' a conoscerlo, in realtà lo fa più per chi gli sta attorno. E' il suo gesto più altruistico, peccato che gli altri non riescano a vederlo. 
Con la sua fragilità, con le sue emozioni e gli scheletri nell'armadio che ormai è come se gli siedessero accanto, Ives è un personaggio così straordinariamente buono da non riuscire neanche a giudicarlo per aver fatto tutto quello che ha fatto. Ciò che vorresti fare è poterlo abbracciare e dirgli che andrà tutto bene. Anche se non è così, anche se si è consapevoli del finale. Lo si fa per aiutarlo, raccontando una menzogna allo scopo di farlo stare meglio. O almeno questo è quello che ho pensato io leggendo queste righe che mi hanno letteralmente straziata. 
Fa male vedere una persona a cui tieni tanto scivolare via. Lentamente, inesorabilmente. Da questo punto di vista, simpatizzo tantissimo con Ethan, perché comprendo la sua paura mal celata, la sua impotenza, e tuttavia la sua incrollabile forza d'animo nel non voler abbandonare la persona più importante per lui.
Questa non è una storia triste e basta. E' una storia che insegna, che riesce a far imparare il significato profondo dell'amicizia, del sacrificio, della volontà e del fatto che, persino quando la speranza fa le valigie e ti saluta, c'è sempre qualcuno che rimane lì per te.
Soul, tu sarai davvero cotta di sentirmi svarionare a questo modo, ma questo tuo racconto è davvero bello: coinvolgente, nostalgico, triste, vero. Perché anche se non proprio nella stessa situazione, una cosa del genere capita sempre nella vita di tutti noi e tutti noi siamo un po' come Ives o come Ethan: abbiamo paura, siamo terrorizzati oppure siamo coloro che consolano, che aiutano, che donano ancora un briciolo di speranza a chi sente di non averne più.
Bellissima, come sempre. A presto,

Ever/Vintage

Recensore Master
16/04/20, ore 00:46
Cap. 12:

Ahhhhhhhhhhhhh! No, leggere questo capitolo prima di mettermi a dormire non è stata affatto una buona idea! Ora penserò a Ives e al suo destino per tutta la notte!
Ma torniamo a noi. Il ragazzo finalmente ha ammesso a se stesso di aver fatto una grandissima cavolata nella sua vita, ovvero cominciare a bucarsi. Ma naturalmente ormai è troppo tardi ed è stato assalito da quel morbo che non lascia scampo, o almeno non lo faceva all'epoca. Ed è triste pensare a quanta gente è morta per l'AIDS.
Pensare di farsi un overdose per morire mi ha lasciato un po' di amaro in bocca... certo, forse quando sai che devi morire ti viene voglia di aggrapparti alla vita, ma quando stai troppo male allora anche la vita diventa una maledizione.
E in tutta questa merda (passami il francese elegante) Ethan si dimostra un vero amico, un fratello, colui che non lo abbandonerà mai. È una cosa molto bella e il personaggio di Ethan è, forse, il migliore della storia, senza nulla togliere al protagonista, ovviamente. Un finale che si preannuncia amarissimo per tutti, e che attendo con ansia.
A presto, bacioni!

Recensore Master
15/04/20, ore 22:07
Cap. 12:

Ciao cara! CARA UN CORNO EHM COFF COFF.
Cioè, me la lanci così? Io sconvolta. Ho aperto il capitolo aspettandomi la depressione e il magone, ma sinceramente non mi potevo MAI aspettare una cosa del genere. Buffo, visto che comunque è anche estremamente logico, ma comunque è stato tanto inaspettato! E ovviamente ti detesto, perchè mi hai straziato il cuore.
Questo capitolo mi ha veramente colpito, moooolto di più di tutti gli altri. Il che significa che hai fatto davvero qualcosa di estremo, visto che anche i tuoi precedenti aggiornamenti erano sempre molto forti dal punto di vista delle tematiche trattate, ma qui davvero hai superato ogni aspettativa! L'ho trovata una scelta maledettamente reale, seppur dolorosa. Poi, hai descritto davvero bene tutto il flusso di sentimenti che Ives prova, ne ho percepito la frustrazione, la paura, il dramma, in maniera davvero vivida e realistica, mi hai proprio colpito nel profondo e scombussolata tutta quanta, il senso di nausea ce l'ho io adesso! Una delle cose che mi ha fatto più male di tutte è stato Ethan, comunque. Mi sono davvero sentita il mondo crollare, infrangersi tutto intorno a lui. So che tutto questo sta succedendo a Ives, ma Ethan da una parte mi fa ancora più tristezza perchè in un certo senso lui è pulito e ha cercato di farlo smettere, di farlo uscire dalla dipendenza, pur restandogli sempre vicino. Gli vuole un bene dell'anima e quella notizia quanto diamine può averlo ucciso dentro? Troppo, è un dolore inimmaginabile.
Sto veramente soffrendo tantissimo, ma questo può solo significare che il tuo lavoro è estremamente curato e intenso. La scena in cui vomita ancora e Ethan lo sostiene, promettendogli comunque di stargli vicino e di non lasciarlo morire da solo (quanto mi ha ucciso quella parte) è veramente traumatica, e quando lo chiama fratellino mio in Brasiliano direi che ho aperto proprio i rubinetti.
Attendo il prossimo aggiornamento Soul (per farmi del male come si deve), e sappi che sei riuscita a creare qualcosa di davvero bellissimo con questi personaggi, si percepisce che Ives sia diventato un pezzo di te, a me sembra sempre così vivido e reale ogni volta che mi immergo nelle tue parole!
Un abbraccio fortissimo! <3

Recensore Master
15/04/20, ore 13:40
Cap. 12:

Soul... io devo trovare il coraggio per recensire questo capitolo, perché la prima cosa che devi sapere è che mi hai fatto piangere!!!!
Mi hai strappato il cuore con questo piccolo momento tragico riguardante Ives, ma soprattutto la commozione è arrivata quando Ethan è rimasto accanto a lui e gli ha detto che ci sarebbe sempre stato per il suo fratellino... MA TU VUOI UCCIDERMI??? ç_________ç
Ho pianto davvero, perché questa storia è veramente troppo triste e drammatica, ma questo non è certo un male, anzi!
Riesci sempre a trascinarmi in questo baratro senza fine, e mi fai sentire come se anche io fossi accanto a loro. Sai, questa cosa di Ethan che sta accanto a Ives anche se vomita, se puzza, se sta male e a chiunque altro farebbe ribrezzo (non è da tutti rimanere accanto in questo modo alle persone quando si trovano in difficoltà, è inutile fingere che non sia così), mi ha intenerito e mi ha fatto capire che il loro legame è davvero ma davvero profondo e intenso, stupendo, una cosa rara da vivere. Non parlo solo per il fatto che Ives sia in queste condizioni, ma in generale: trovare amici disposti a supportarti e amarti sempre quando sei in qualsiasi difficoltà è tipo impossibile XD
Mi hai veramente commosso e non so come altro dirti che con questa raccolta stai facendo un lavoro esemplare, capace di arrivare dritto al cuore e all'anima di chi legge.
Non so, veramente, che altre parole usare! Hai portato fuori un capitolo dal carico emotivo pazzesco e io non potrò dimenticarlo tanto facilmente.
Complimenti, anche se è una parola davvero scontata da usare!
Alla prossima ♥

Recensore Master
12/04/20, ore 19:45
Cap. 12:

Dio mio Soul, quando mi avevi detto di preparare il mio cuoricino a questo capitolo, non avrei mai pensato si trattasse di AIDS...
Dovevo prepararmi meglio a questa pugnalata. Penso che questo capitolo, dopotutto, sia la naturale conseguenza del precedente.
Ancora una volta, mi pare tutto al proprio posto. Le cose stanno chiaramente cambiando, e stanno peggiorando terribilmente, e molto velocemente, sicuramente troppo velocemente per Ives, e troppo dolorosamente per ogni lettore affezionato a lui e alla sua vita, come me.
Ogni capitolo si avvicina alla pugnalata finale, che si sente chiaramente che arriverà, perché ormai la speranza non è più un opzione per Ives. Non ho conoscenze approfondite dell'argomento, ma, se non sbaglio, può passare anche molto tempo prima di morire per un malato di AIDS.
Immagino che però tutto questo porti delle sofferenze a livello fisico... e non solo, perché in fondo è come avere una clessidra, o un orologio. Sai che, quando la sabbia non scenderà più, la tua ora sarà arrivata. E' davvero un modo terribile di morire, e non ci avrei mai mai mai pensato!
Ha tutto senso, è tutto architettato in modo straordinariamente perfetto, ma la mia testolina non era arrivata a comprendere questa possibilità!
E qui si rivela tutto il tuo genio: la trama diventa terribile, dolorosa, la fine è vicina, ma dietro tutto questo si vede il gran lavoro che hai fatto nel sturdiarla e mettere insieme tutti i pezzi, facendoli combaciare esattamente come un puzzle.
Tutto questo è straordinario, davvero. Ed è anche terribilmente doloroso, perché sento che Ives soffre profondamente, e non posso fare niente se non guardarlo morire e aspettare con lui l'ora in cui Ethan lo metterà nella tomba. E, in qualche modo, riesco a capire ciò che prova: il lettore si può identificare senza difficoltà in Ethan, soprattutto a questo punto della storia, quando non si può fare altro che aspettare l'evento.
E, lo ammetto, leggendo mi sono sentita terribilmente in colpa, perché, in fondo, che ne so io di che cosa vive un tossicodipendente? Che ne so io della droga, che non ho mai neanche fumato una sigaretta? E come posso osare esprimere giudizi, se tali si possono chiamare, su queste persone?
Forse è come dire a un senzatetto che è colpa sua se muore di fame, o forse no.
Sinceramente non lo so più, non so più cosa pensare, anche se la mia opinione, in parte, non vuole cambiare. Mi dicevi che sei stata in una comunità di tossicodipendenti con la scuola... e questo mi ha fatto riflettere, perché non ho dubbi sul fatto che, se anch'io avessi fatto questa esperienza, avrei sofferto troppo nel vederli, avrei empatizzato con loro e forse sarei anche arrivata a pensare che loro non avevano colpe per trovarsi in quella situazione.
La parte più razionale di me, invece, mi suggerisce che le cose stanno così, ma anche che, se queste persone avessero reagito, forse sarebbe tutto andato meglio. E questo mi fa sentire in colpa, perché alla fine io non ho il diritto di parlare di qualcosa che non conosco appieno!
La storia di Ives mi offre sempre degli spunti di riflessione straordinari, che adoro davvero. C'è talmente tanto oltre ciò che si legge, oltre ciò che pensa e che crede di pensare... ed è tutto bellissimo, nella sua bruttezza.
E' bellissimo perché funziona. E il fatto che Ives voglia bucarsi ancora, anche dopo aver scoperto di essere malato praticamente... terminale? Si può dire? Beh, ai miei occhi questo dimostra quanto in realtà lui non capisca affatto la gravità della situazione, o sia talmente privo di speranze, che preferisce morire da drogato, come lui stesso dice.
Questo è fondamentale, perché rende questo personaggio di una chiarezza disarmante. Ad ogni capitolo si vede l'impegno che hai messo nel delinearlo, nel crearlo, coerentemente e perfetto nelle sue millemila imperfezioni.
Ives è una persona terribilmente umana, su questo non ci sono dubbi, ed è per questo che leggere di lui è così doloroso... perché è come se fosse qui, accanto a me, e io non posso aiutarlo, non posso fare niente, come Ethan.
Non ho davvero parole per ciò che sei riuscita a creare, ogni volta mi viene da piangere non solo per la storia, ma perché è tutto perfetto. Mi sembra un quadro in cui tutto è al proprio posto, in cui nessun dettaglio è stato tralasciato... e, come ho già detto, è tutto talmente bello da far piangere.
E il bello è che tutta questa raccolta non è nemmeno composta da capitoli lunghi, da frasi chilometriche o termini particolarmente ricercati. E' tutto alla Ives, è tutto strepitosamente e dolorosamente umano.
L'AIDS, poi, come ho detto, è stato un vero colpo di scena inserito nel momento giusto. Queste storie sono il mio pane quotidiano, questo è il genere di cui mi cibo, perché... è tutto così bello da far star male.
Non so quali altre parole utilizzare per dirti quanto sia tutto perfetto, magari pensi che stia esagerando, ma davvero, sono sempre sincera e questa storia mi sta dilaniando il cuore, quindi, se possibile, lo sono ancora di più del normale.
Ora sto sproloquiando, me ne rendo conto ^^'
E se il conto dei capitoli non mi inganna... dovremmo essere arrivati quasi alla fine, SIGH SIGH SIGH SIGHISSIMO T___________T
Attendo con impazienza il prossimo capitolo (so che non sono dei veri e propri "capitoli", ma non so come chiamarli XD), non m'importa se sarà l'ultimo o il penultimo, questa è una di quelle storie che leggerei tutto d'un fiato anche se le palpebre fossero sul punto di chiudersi dal sonno <3

Nuovo recensore
12/04/20, ore 16:17
Cap. 12:

Ciao! :)
Dunque, ci ho pensato un po' prima di scrivere questa recensione, ma poi rassicurata dall'anonimato mi sono convinta: ho avuto a che fare con un tossicodipendente e, lo ammetto con vergogna, sono stata io stessa una tossicodipendente.
L'atmosfera che si respira quando Ives si droga mi riporta indietro, con dolore, a quando al posto suo c'eravamo io o il ragazzo che amavo, con un realismo ed una plausibilità che mi colpiscono forte.
Prima di lasciare la mia opinione ho letto un paio di recensioni di altri utenti, qualcuno ti chiede come mai Ives non pensi di provare ad uscirne in certi momenti, io penso di sapere la risposta, ma non la scriverò qui, non voglio influenzare in alcun modo la narrazione o la lettura.
Sappi solo che è tutto come dovrebbe essere: le emozioni, i sentimenti, tutto al proprio posto senza enfasi che renderebbero il racconto troppo teatrale.
~everything at its right place~
Scusa se non mi dilungo oltre, ma non vorrei esagerare con l'emotività.
Complimenti.
Elise