Eccomi qui per lo scambio del giardino! Ho molto apprezzato questa breve originale. Il protagonista sta cercando di trovare il coraggio di compiere un ultimo gesto che gli permette di chiudere una relazione. Quel continuo procrastinare l'azione: se lei lo guardasse, se parlasse danno l'idea che in fondo lui non voglia. Il contesto, credo volutamente, vago permette al lettore di spaziare con la fantasia. Per esempio io che sono un po' macabra ho immaginato un contesto violento. Lei è paralizzata sulla poltrona dalla paura e non lo guarda perché darebbe realtà all'inimaginabile. Magari lui ha un'arma con sé, magari l'ha già colpita e per questo lei non parla. E i suoi pensieri in questo contesto sembrano completamente distaccati dalla realtà in una folle ma lucida coerenza. Questa potrebbe essere una possibile lettura. E sei stata brava perché sei riuscita a dare corpo a una materia, quella del flusso di coscienza, particolarmente complicata da rendere
(Recensione modificata il 29/07/2020 - 12:12 pm)

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Questo capitolo parla di Alzheimer, secondo me.
Non mi è piaciuto.
Forse è una tematica troppo dura e triste.
Mi da una strana sensazione vederla descritta in questo racconto.
Anche se si vede che c'è rispetto, tocca un punto troppo delicato per me.

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Mi piace perché è molto originale, da avanguardia letteraria.
Non si leggono spesso cose così.
Dei capitoli che ho letto è quello che mi è piaciuto di più.
Mi ricorda vagamente certe poesie dei poeti crepuscolari.

Ho trovato il seguente errore "Potresti trovala noiosa"

Alcuni periodi sono troppo lunghi, secondo me.
"Se potessi avere tre minuti del tuo tempo la suonerei e se mi rimanesse quello stesso tempo da vivere in questo mondo ti canterei quella canzone."
Magari è il tuo stile, ma per me è troppo lungo.
Io metterei almeno qualche virgola per spezzare un po'la frase.
Per esempio scriverei "Se potessi avere tre minuti del tuo tempo, la suonerei e, se mi rimanesse quello stesso tempo da vivere in questo mondo, ti canterei quella canzone."

"È piuttosto triste vedere ogni tua occasione di svago risucchiata dalla prepotenza dei tuoi impegni, mentre io fisso il soffitto e spero in un momento in cui la serena melodia che sta scivolando dalle mie labbra possa raggiungere le tue orecchie"
Questo periodo è ancora più lungo.
Più un periodo è l'ungo, più è complicato e più perdi l'attenzione del lettore.
Ti suggerirei di fare periodi più brevi, a meno che non ci sia una ragione per usare un simile stile.

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Bello e triste.
Credo che siamo passati tutti per un momento simile nella nostra vita.
Forse come vittima, forse come carnefice, a volte entrambe le cose.

Ancora una volta si vede che il tuo stile letterario tende verso la poesia e la literary fiction più che verso la narrativa.
Questo normalmente è un malus.
Usare metafore in un racconto, lo rende meno concreto, più ampolloso e confuso, meno chiaro.
Invece devo ammettere che tu riesci a mantenere lucidità e chiarezza anche facendo ricorso ad uno stile astratto, complesso e ricercato.

Complimenti.

Questa storia ha tantissimo cuore.
Mi ricorda vagamente Spoon River.

Tu scrivi molto bene.
Le emozioni escono dallo schermo.
Questo capitolo è più una poesia che una prosa.
Ma questo è anche il suo maggior difetto.
Come molta poesia , è molto astratto.
è un racconto suggerito, più che mostrato.
Mentre la grande regola della narrativa è "Mostrare, non raccontare".
Molte cose sono lasciate non dette.
Perchè il protagonista non viene guardato?
Ha tradito la sua compagna e lei ora non riesce neppure a guardarlo?
è un fantasma?
L'altra persona ha un qualche tipo di disabilità?
Bello, ma spero che si risponda ad alcune di queste domande nei capitoli successivi.

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Buongiorno.
Come una lettera, questo testo si sviluppa in modo assolutamente introspettivo. Bello anche perché ha profondità.