Ciao! Scusa se è tanto tempo che non passo da questa storia, ma in realtà è colpa tua perché scrivi altre storie che mi attirano e allora finisce che passo prima da quelle, come ho fatto per la drabble su Amos Diggory! XD
Ed ecco che, dopo qualche capitolo, qui ritroviamo Christian! Devo ammettere che, anche se mi piacciono tutti i personaggi che hai creato, ho un affetto particolare per Christian e Katherine e quando scrivi di loro mi sento ancora più coinvolta, forse perché hanno avuto tante difficoltà nella loro vita eppure sono persone forti e generose e io voglio che tutto vada bene per loro (per tutti, ma per loro in particolar modo!).
In questo capitolo mi hai veramente colta di sorpresa, ovviamente so che siamo in una zona di guerra e che scene drammatiche e angst sono all'ordine del giorno, ma un attentato che colpisse proprio la base in cui si trovavano Christian e Gwendoline non me lo aspettavo, mi fido di te per il fatto che non farai succedere niente di male ai tuoi personaggi, ma un po' di paura l'ho avuta.
E così le strade di Samuel e Karim si incrociano con quelle di Christian e Gwendoline, per fortuna ci sono loro a soccorrere prima la giovane donna insieme alla bambina afghana e a sua madre e poi proprio Christian! Spero che Karim sia riuscito a portare la donna e la bambina all'ospedale e che possa curare la madre senza conseguenze (mi sa che lo scoprirò nel prossimo capitolo...). La scena di Christian, invece, è stata angosciante! Da una parte ero preoccupata per Christian, temevo che il ragazzino, magari preso dal panico o dall'esaltazione, potesse fare una stupidaggine... però mi ha commossa molto l'esitazione del Navy Seal, avrebbe potuto sparare al ragazzo, invece ha preferito parlargli. Ha rischiato moltissimo, ma non sarebbe stato capace di sparare a un ragazzino che sarebbe potuto essere suo figlio, è vero che questo accade tra gli integralisti islamici, plagiano e condizionano le menti più giovani e malleabili per poi usarle per i loro scopi. Christian è stato fortunato per l'intervento di Samuel, ma forse il ragazzo non avrebbe sparato comunque, visto che si è lasciato disarmare stupito dall'arrivo del giornalista. Alla fine sono stata contenta che anche il giovanissimo soldato si sia salvato scappando, anche se chissà come andrà a finire la sua vita, è comunque legato a dei capi che lo usano senza scrupoli e senza pietà.
Samuel e Christian, dunque, si incontrano di nuovo nel posto e nel modo più inaspettato, ma grazie a Samuel Christian è salvo, questa volta l'intervento di Samuel mi è sembrato perfetto, deciso e anche le sue parole dirette e schiette mi sono piaciute molto: "«Capitano, tu devi alzarti. Sbaglio o hai una bambina a casa che ti aspetta? Pensa a lei e non a quel bambino-soldato, per lui puoi fare poco, ma puoi ancora evitare che tua figlia perda il padre»
Il giovane giornalista fissò il tenente con intensità, sperava di essere stato abbastanza chiaro, non poteva arrendersi, le drammatiche condizioni fisiche non erano una buona scusa." Questo lato di Samuel mi è piaciuto tanto, credo che il giovane giornalista sia già cresciuto molto nel tempo passato a Kabul e adesso non è più lì per farsi notare dal padre o per dimostrare qualcosa, adesso è maturato e in questo momento è perfino più determinato di Christian, è la sua insistenza e la sua pragmaticità a convincerlo a reagire e a mettersi in salvo.
Avevi ragione, Samuel rispetto ai primi capitoli si sta veramente facendo perdonare! XD
Complimenti per questo capitolo, sei stata molto brava a gestire delle scene di azione, combattimento, dramma, io non ci riesco mai e infatti evito di raccontare battaglie e combattimenti, non sono proprio capace, tu sai scrivere veramente su tutto in modo efficacissimo!
Anche se, devo ammetterlo, quello che amo soprattutto nelle tue storie è la capacità di approfondire e analizzare sempre i sentimenti, le emozioni, i dubbi e le incertezze dei personaggi, la tua delicatezza introspettiva è davvero unica!
Complimenti e al prossimo capitolo!
Abby |