Ciao e innanzitutto grazie per aver inserito le bellissime foto dei miei amatissimi Christian e Katherine, ma lo sai che me li immaginavo più o meno così? Katherine proprio identica, Christian un po' più chiaro di capelli, ma davvero così (mi sa che ho sbirciato qualche tuo aesthetic prima di iniziare a leggere la long e quindi avevo già un'idea di loro... ma sono felice perché mi piace "vedere" fisicamente i personaggi di cui leggo!).
Ma questo capitolo è stato... oddio, incredibile, ogni capitolo che leggo è più bello e più commovente del precedente, e qui mi hai strappato il cuore nel vero senso della parola, oltre che sorprendermi perché no mi aspettavo questo "colpo di scena" (ma come ti vengono in mente episodi così belli e strazianti????). All'inizio del capitolo ero completamente immersa nei sentimenti di Margaret e sentivo rinascere in me tutta l'antipatia verso Samuel! Eh sì, gli ultimi capitoli me lo avevano fatto perdonare, ma qui ero tutta nel cuore di Margaret e vivevo il suo dolore, la sua rabbia, la sua tristezza. Penso ancora che Samuel avrebbe potuto comportarsi meglio con lei e, magari, se proprio voleva partire comunque per l'Afghanistan, prima sposare Margaret, farle sentire che anche lui desiderava questo matrimonio e tornare presto da lei. Infatti molti soldati (anche se Samuel non è uno di loro) della Prima e Seconda Guerra Mondiale si sposavano prima di partire per il fronte, per dimostrare il loro amore alla fidanzata e avere almeno quel ricordo felice davanti alle atrocità che avrebbero dovuto affrontare. Ho empatizzato praticamente in tutto con Margaret, non ero d'accordo soltanto sul fatto che lei dia la colpa a Dio, perché penso (pur essendo credente) che Dio ci lascia liberi di seguire il nostro cuore e anche di sbagliare, non ci "mette dentro" idee e pensieri come se fossimo dei PC da programmare! Comunque... che meraviglia il colloquio con Padre Ralph (ora qui ti faccio ridere... visto il nome da Uccelli di Rovo, quando ha portato Margaret nella sua stanza ho pensato male! XD)! Non mi aspettavo che il sacerdote avesse avuto un passato simile, una ragazza che amava e che ha lasciato dopo gli orrori della guerra del Vietnam e mi è dispiaciuto moltissimo per lui e per lei. Non so se quella di Padre Ralph sia stata una vera vocazione o invece un modo per "punirsi", come pensa Margaret, però so che in molti casi i soldati tornati dalla guerra, soprattutto dal Vietnam, hanno avuto traumi così devastanti da rendere loro impossibile il ritorno a una vita "normale" e forse la scelta del sacerdote è stata quella giusta, forse lui non sarebbe più potuto essere quel ragazzo della foto e avrebbe reso infelice la sua fidanzata.
Comunque mi sono riconciliata di nuovo anche con Samuel durante la telefonata alla sua Margaret! Forse la visione delle atrocità di Kabul lo porterà a capire quanto sia fortunato ad avere la possibilità di tornare a casa e farsi una sua famiglia, mi ha fatto tantissimo male quello che ha detto Karim, la sua depressione, il pensiero di essere inutile e... è proprio vero, la violenza non si vince con la violenza. Probabilmente un tempo non c'era altra scelta (penso alla Seconda Guerra Mondiale, in cui tanti civili sono morti sotto i bombardamenti, ma che altro modo c'era per fermare quel folle di Hitler?), ma adesso con i satelliti spia, i servizi di Intelligence e tutto quello che la tecnologia mette a disposizione dovrebbe essere molto più facile rintracciare e colpire terroristi e integralisti invece di dichiarare guerra a un popolo innocente.
Nel finale sei stata proprio cattiva, però! Meno male che io so già (SPOILER!) che Christian si salverà, perché messa così fa venire l'angoscia, sembra proprio che il nostro coraggioso Navy Seal stia per morire... Hai concluso il capitolo nel momento più preoccupante!
Come ti ho scritto, ho adorato questo capitolo, bellissimo, intenso, coinvolgente, sei così brava non solo a creare una storia e dei personaggi meravigliosi, ma anche ad approfondire temi importanti, a dare spunti di riflessione, a portare il lettore a pensare oltre che a commuoversi e emozionarsi. Io ti considero una scrittrice bravissima e penso che questa storia dovrebbe diventare un libro, lo spero tanto (e io porto bene, perché le amiche a cui lo dissi anni fa adesso pubblicano davvero, magari lo farai anche tu, te lo meriti!).
Un abbraccio e a presto!
Abby |