Ma ciao donzella mia cara <3
Eccomi qui, se riesco, a leggere l’ultimo capitolo che hai pubblicato che, dal solo titolo e dalla fine del precedente, so già che mi farà un male cane!
Quindi sappi che mi sono armata di fazzoletti prima di leggere.
Apri questo capitolo con Delilah e ce la mostri nel suo ambiente naturale, in ospedale dopo che ha salvato la vita ad una persona. Sei riuscita ad infondere a lei e a Samuel un livello di umanità che non hanno niente a che fare con Daniel, me li hai mostrati con empatia come se fossero delle persone comuni che nel loro piccolo fanno tanto per rendere il mondo un posto migliore a differenza del padre che più che sparare sentenze e condanne non ha ancora fatto.
Ho apprezzato come hai portato la ragazza a preoccuparsi del padre, la sua introspezione è fantastica, intensa e molto realistica perché penso che chiunque, a meno che abbia avuto trascorsi veramente pesanti come abusi, non riesca a rimanere saldo nell’odio verso un parente così prossimo che sta male.
Ci confermi la sua bontà d’animo ed è lodevole.
Il post-it mi ha rattristato enormemente nonostante l’antipatia verso il signor Clark L’angoscia di una figlia che ha il terrore di perdere qualcuno che nonostante tutto lei ama unito al terribile momento in cui un medico deve annunciare una simile malattia al proprio paziente, sono due immagini forti e chiare, molto simili quanto differenti e per assurdo capisco perché nella long ho usato un momento simile, un detective che analizza la parte peggiore del proprio lavoro ovvero quella di dover parlare con le vittime, di guardare negli occhi e leggerne tutto il dolore senza potersi fermare dal chiedere altre informazioni. Sono differenti ma molto simili e a mio avviso è incredibile come in poche righe tu lo abbia reso in maniera stupefacente mettendolo anche quasi a paragone con l’essere figlia.
Complimenti.
L’apparizione dell’ormai ex marito della donna l’ho visto un po’ come una manna dal cielo, una ventata di aria pulita perché penso che non essendoci Samuel lei trovi in lui un po’ di conforto.
E’ una scena tragica ma molto sentita, l’ho adorata perché ci ho letto tutte le fragilità di una donna che non riesce a fare pace con il proprio passato nemmeno quando ha di fronte a sé un uomo che è pronto a sorregerla e poverina davvero, è un periodo orribile ed è sola ad affrontare tutto.
Nathan lo adoro già comunque per la cronaca, anche se lo hai fatto apparire una sola volta, sappilo.
Ci scaraventi poi da Samuel e dalla miglia del Mullà, ci lasci intendere che è successo qualcosa di terribile senza farcelo sapere, ce lo fai capire ed avvertire tra le lettere del paragrafo e più si legge e più la situazione risulta pesante.
Christian qui è un’ombra ma c’è di fianco a Samuel ed è bellissimo come la ragazza lo vede ma non condivide l’amicizia del reporter, è tutto sensato, è tutto perfettamente al suo posto, brava.
La tubercolosi è una bruttissima malattia e mai avrei pensato che l’avresti usata ma accidenti a te quando ho letto del sangue sulla mano dopo un colpo di tosse, avevo le lacrime agli occhi, ero già in ansia e Delilah rispondi mi sono detta!
Questa nuova situazione al limite della propria salute mi ha spezzato il cuore oltre che il respiro, insomma Samuel è un uomo come molti altri ma è ‘unico che si è sacrificato per lui che non ci ha pensato due volte ad avvicinarsi per asciugargli anche solo il sudore e… anche l’apprensione di Delilah per il fratello è intensa, già la sua vita sembra cadere a pezzi e poi, in pochi minuti, anche la consapevolezza di avere un fratello a rischio mortale.
Donna i miei sentimenti stanno tipo crollando, si stanno spezzando anzi sgretolando pezzo per pezzo per il livello di umanità che sto riscontrando qui in questo stupendo capitolo!
Karim anche se non sta affatto bene pensa al bene del suo amico e dell’intero villaggio, non vuole mollare anche se è consapevole che non ha molte vie d’uscita ed è straziante, sappi che hai appena stracciato in mille pezzi il mio cuoricino.
E’ toccante come fai tornare tutto ad una semplice preghiera diretta verso il cielo, una sorta di aiuto scritto a caratteri cubitali per l’intera situazione.
Che dire donna?
Mi hai toccato nel profondo, corde che non pensavo nemmeno di avere quindi complimenti e grazie per sfiorare questo genere di temi e di dinamiche sempre in modo leggiadro, delicato come se li pizzicassi nonostante le parole e i fatti crudi che ci descrivi.
Non ho ancora trovato una singola parola fuori posto o un qualcosa di non giusto, è tutto equilibrato, al suo posto giusto e ad ogni capitolo mi riempi di domande, di ansie e di punti esclamativi perché più leggo e più vorrei leggere.
Non ci sono errori e il testo è favoloso da leggere, sei magnifica sia come persona che come autrice e si può capire anche dai temi che tratti e dal come lo tratti perché ne sono certa anche se non ti conosco.
Continua così <3 |