Recensioni per
I giorni della Fiamma Nera
di _Niente_Paura_

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/01/21, ore 15:20
Cap. 1:

Nona classificata al contest "Darkest fantasy II edizione"

Grammatica e stile:
4,3/10 (1,8 grammatica + 2,5 stile)

Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati, con il relativo punteggio detratto.

In generale, ho notato una diffusa mancanza del punto fermo alla fine della frase. (-0,5 per il fatto che l’errore sia ripetuto lungo il testo)

Inoltre, mancano gli apostrofi sugli articoli indeterminativi quando i nomi sono femminili. (-0,5, per il fatto che l’errore sia ripetuto lungo il testo)

Hai sempre scritto “perchè”, in luogo di ”perché”. (-0,5, per il fatto che l’errore sia ripetuto lungo il testo)

Spesso, hai interposto una virgola tra soggetto e verbo, mentre tra il verbo e il soggetto al quale si riferisce non deve esserci mai alcun segno d’interpunzione, a meno che non vi sia un inciso a separarli. (-0,5, per il fatto che l’errore sia ripetuto lungo il testo)

Capitolo 1

”Kniverod segno qualcosa” ---> ”segnò”, refuso.

”I demoni dell’oltre tomba” ---> ”dell’oltretomba”, refuso.

”appartenuto aKniverod” ---> ”a Kniverod”, refuso.

”Rispondeva sempre verso i due figlioli” ---> ”ai due figlioli”. (-0,2)

”m non ci fece tanto caso sul momento” ---> ”ma non”, refuso.

”furono strette forte del primogenito” ---> ”dal primogenito”, refuso.

”mio maritò non sarà morto” ---> ”mio marito”, refuso.

”davanti quella che era” ---> ”davanti a quella che era. “Davanti”, quando è preposizione, regge “a”. (-0,2)

”Qual'era la ragione di quell'atteggiamento freddo misto a sorpresa” ---> ”Qual era”. (-0,2)

”dietro lui v'era Arakria, i quali occhi erano arcigni come quelli di un falco” ---> ”i cui occhi”. (-0,1)

”anche sé non impiegò tanto tempo a ritrovar moglie” ---> ”anche se”, refuso.

”in una stretta treccia a spiga di pesce” ---> ”spina di pesce”, refuso.

”alti e stretti vasi era posizionati agli angoli delle inferriate” ---> ”erano posizionati”, refuso.

”Si fermò dinanzi delle brevi scalinate” ---> ”dinanzi a delle breve scalinate”. Come “davanti”, regge “a”. (-0,2)

Capitolo 2

”Giunto nel mezzo dell'appezzamento di terreno si fermo” ---> ”si fermò”, refuso.

”in un morbido chignone” ---> ”chignon”, refuso.

”un colpo leggero di vento leggero” ---> ”un colpo leggere di vento”, oppure ”un colpo di vento leggero”, refuso.

”dalla coltre nebbia nera” ---> ”coltre di nebbia”, refuso.

”Certamente, e tu chi saresti? Un mio antenato?” ---> ”discendente”, in quanto Birken discende da Kniverod, non è un suo antenato. (-0,1)

”– Ma conferma i miei sospetti, non sei tu il principe primogenito – restò spiazzato a tale domanda.” ---> Quella di Kniverod è un’affermazione, non una domanda. Refuso.

”uscì la mano avvolta in un guanto di velluto nero” ---> ”fece uscire”. (-0,2)

”cercando di non far trapanare alcuna emozione” ---> ”trapelare”, refuso.

”Tutte queste stranezza confermano che Svart sia la Fiamma Nera” ---> ”queste stranezze”, refuso.

”Quando uscì il sovrano, una flotta copiosa di gente s'accalcò” ---> ”una frotta”, refuso.

”e da le uniche due vie” ---> ”dalle uniche due vie”, refuso.

”Si guardo bene intorno, forse un po' spaesato” ---> ”si guardò”, refuso.

”il tono di voce di Svar era assai cupo” ---> ”Svart”, refuso.

”Lo cercherò io stesso quella dannatissima Fiamma” ---> ”la cercherò”, refuso.

”Verum, sine mendacio certum et verissimum, quod est inferius, est sicut quod est superius, et quod est superrius, est sicut quod est inferius : ad perpetranda miracula rei unius ---> Questa frase e le seguenti dello stesso tipo non sono un errore, ma te le segnalo per consigliarti di mettere una nota con la traduzione, in modo che il lettore che non conosce il latino possa comunque capire cosa si sta dicendo.

Capitolo 3

”La donna aveva un'aria truce dipinto sul volto” ---> ”dipinta”, refuso.

”appena vide l'amico quassi lo investì” ---> ”quasi lo investì”, refuso.

”Cosa? Perché mai dovrei essere condannato a morte? Solo perché esito?” ---> Credo volessi scrivere ”esisto”, refuso.

”con gli occhi incavati e solcate da profonde occhiaie” ---> ”solcati”, refuso.

Mi è davvero dispiaciuto doverti dare un punteggio così basso in questa voce, ma il testo presenta alcuni problemi che purtroppo hanno inficiato e che di seguito proverò a illustrarti (insieme, ovviamente, ai punti di forza).
Dal punto di vista stilistico, hai un modo di scrivere che risulta essere immediato, grazie al fatto che prediligi frasi rapide, brevi e concise, volte a sottolineare immediatamente le scene e gli accadimenti; utilizzi poche subordinate, e questo ti consente di calare immediatamente il lettore nella storia e di dare alla narrazione un ritmo serrato, quasi come se si fosse dinanzi alle sequenze di un film che scorrono in rapida successione, con un ritmo che ben si adatta alla storia da te presentata. Nel racconto vi è una buona varietà lessicale, che contribuisce a non renderlo piatto e noioso, tuttavia non sempre i termini scelti sono utilizzati in maniera appropriata o corretta. Allo stesso modo, la punteggiatura è spesso utilizzata in maniera scorretta: vi sono dei segni d’interpunzione in luogo di altri, oppure mancanti. Ho inoltre riscontrato parecchi errori di distrazione, di reggenza, di costruzione della frase e alcuni problemi con la consecutio temporum: tutto ciò ha contribuito a rendere la lettura difficoltosa e poco scorrevole. Unitamente a ciò, ho notato, in alcuni punti, un’alternanza di un lessico aulico e ricercato e di uno più quotidiano e colloquiale: questo ha reso il testo poco uniforme e ha dato, in questi punti, l’idea di “caduta di stile”. A rendere faticosa la lettura è anche la diffusa tendenza a mette il soggetto dopo il verbo a cui si riferisce: questa licenza poetica, che ha un sapore arcaico (e che quindi ben si accorda con l’atmosfera generale del testo), avrebbe funzionato se non abusata, ma nell’uso ampio che ne hai fatto tu tende a rendere la lettura poco fluida.
Per quanto riguarda le descrizioni, ne fai di essenziali, senza mai dilungarti troppo, ma dicendo il necessario per permettere al lettore di figurarsi con precisione e chiarezza i personaggi e le situazioni, senza creare confusione ma senza appesantire neppure la lettura. Questo utilizzo delle descrizioni ben si accorda con il tuo stile di scrittura rapido e incisivo. Per quanto riguarda le descrizioni fisiche dei personaggi, mentre per alcuni di loro sono state inserite opportunamente e in accordo con la narrazione, per altri si ha invece la sensazione che esse siano state introdotte forzatamente all’interno del testo, in punti che hanno frammentato la narrazione: in questi casi, sarebbe stato più opportuno spostare in un altro punto tali descrizioni, oppure dilazionarle lungo il testo (ad esempio, la descrizione delle mani dei personaggi si sarebbe potuta legare a una loro gestualità, piuttosto che inserirla insieme a quella meramente fisica). Inoltre, solitamente, non è consigliato dettagliare così minuziosamente l’aspetto fisico dei personaggi, ma concentrarsi piuttosto solamente su quei loro aspetti che sono caratteristici, peculiari, oppure che sono funzionali al momento e alla narrazione (ad esempio, che Svart ha gli occhi dorati è importante, dato che è una caratteristica della Fiamma Nera, mentre meno importante è conoscere il colore degli occhi di Birken).
Ottimo l’equilibrio tra parte narrativa e dialoghi; per quanto riguarda questi ultimi, ho un unico appunto da fare: a volte, nello stesso dialogo, un personaggio si appella all’altro rivolgendosi a lui prima con la seconda persona plurale e poi con la terza singolare (il cocchiere a Svart), oppure prima con la terza singolare e poi con la seconda singolare (Logan a Svart), e questo crea un po’ di confusione nella lettura.
In generale, ti consiglio un’attenta rilettura del testo, per sistemare questi aspetti.

Caratterizzazione personaggi: 6/10

Nel tuo testo sono presenti vari personaggi e, in generale, hai fatto una buona caratterizzazione di Svart e Kniverod.
Il protagonista assoluto della vicenda è, senza ombra di dubbio, Svart ed è proprio lui a essere, di conseguenza, il personaggio più approfondito di tutti. Di lui ci doni un’immagine iniziale molto chiara, che va a rimarcare la sua nobiltà e bontà d’animo, la sua indole posata ed equilibrata, nonché l’attaccamento a suo padre e al suo fratellastro. Ciò ti ha permesso, poi, di rendere ancora più d’impatto la sua lenta trasformazione nella Fiamma Nera. Il passaggio di Svart da uomo a bestia è, non solo graduale, ma anche consapevole: il ragazzo, infatti, si rende conto che qualcosa in lui sta cambiando, che ci sono delle voci crudeli che gli parlano e lo spingono al male; comprende di essere malato, di avere qualcosa che non va, e questo rende il suo declino ancora più triste e drammatico. Convincente il fatto che la sua trasformazione parta dal forte dolore per la morte del padre e per l’allontanamento di Birken, che lui aveva sempre creduto essere un fratello sincero e affezionato. Svart si guarda intorno e si rende conto di essere solo, nonostante sia circondato da moltissime persone: solamente Logan gli rimane sempre accanto ed è il suo ultimo appiglio a quell’umanità che sta inesorabilmente perdendo. La trasformazione di Svart è tanto evidente quanto inevitabile e il protagonista appare come una vittima di un destino che non si è scelto e che non ha voluto. Interessante notare come, anche quando il consiglio lo condanna a morte, lui mantenga una scintilla di bontà e si offra docilmente al boia, poiché il suo pensiero più saldo rimane sempre e solo quello di proteggere il suo popolo, anche se ciò significa sacrificare la propria vita. Nella sua bestialità, dunque, Svart riesce a mantenere una parte di umanità, dove la sua indole, presentata all’inizio della storia, è ben salda e riconoscibile. Hai saputo, dunque, tratteggiare bene questo personaggio, mostrando adeguatamente la sua dolorosa metamorfosi, e caricandola di una drammaticità che arriva dritta al lettore, che percepisce il destino del re come un’ingiustizia, prova empatia e soffre insieme a lui.
Altro personaggio ben caratterizzato è Kniverod. Di lei viene dato un quadro completo nel primo capitolo della storia, quello dedicato alle origini della piaga dei demoni e della profezia sulla Fiamma Nera. Kniverod è certamente un personaggio molto peculiare, di cui hai saputo mettere in luce pregi e stranezze, dipingendo di lei un’immagine molto nitida e a tutto tondo. Benché non sia la protagonista della vicenda e, nel tempo in cui vive Svart sia morta, e ricompare per poche righe solamente quando viene evocata da Birken, la sua presenza è molto forte e aleggia per tutta la storia, vivendo nei taccuini che ha lasciato ai posteri e nelle scuole che ha fondato. È, insomma, un personaggio che sa certamente farsi ricordare e apprezzare e che tu hai saputo rendere con estrema vividezza.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, essi rimangono più sullo sfondo e sono meno caratterizzati. Di loro si riescono comunque a cogliere i tratti salienti del carattere, ma non sono così approfonditi da spiccare o da rimanere particolarmente impressi. Eccezione in tal senso è fatta da Logan, che tra i personaggi secondari è quello di cui si possono cogliere maggiori sfumature, anche grazie alle conversazioni che intrattiene spesso con Svart. Birken e Berenice, invece, ci vengono presentati in maniera meno approfondita, cosicché non si riesce bene a comprendere alcuni loro comportamenti e reazioni, soprattutto per quanto riguarda Berenice.
In generale, ho notato una carenza d’introspezione all’interno della tua storia, che non ti ha aiutata con la caratterizzazione: vengono soprattutto descritte le azioni dei personaggi e molto raramente ci si sofferma, invece, sui loro pensieri e sulle loro sensazioni riguardo ciò che accade. Fatta eccezione per Svart, di cui in alcuni punti ci sveli qualche spaccato della sua psiche, la psicologia degli altri personaggi non viene approfondita o delineata. Per fare un esempio, Quando Birken svela a Berenice che Svart è la Fiamma Nera e che occorre ucciderlo, questa non ha alcuna reazione, che sia di stupore, di inorridimento o altro. La conversazione con Birken è asettica e non lascia trapelare nulla dei sentimenti dei personaggi. Questo rende difficile comprendere lei e il perché del suo modo di agire. Per quanto riguarda Svart, come già detto, hai invece svolto una buona analisi introspettiva, anche se in alcuni momenti essa è tratteggiata in maniera rapida e superficiale, come accade durante il processo in cui viene condannato a morte: passa rapidamente dalla costernazione alla rassegnazione e per il lettore è difficile comprendere perché ciò sia accaduto, dal momento che non viene mostrato. Inoltre, non viene detto nulla della reazione di Berenice alla condanna a morte di suo marito, se ne sia dispiaciuta, oppure sollevata perché si è liberata di un mostro.
In generale, dunque, hai fatto un buon lavoro di caratterizzazione per quanto riguarda Svart e Kniverod, mentre gli altri personaggi sono stati tratteggiati velocemente e manca, di loro, un’analisi introspettiva che avrebbe fatto comprendere la complessità dei loro legami con il protagonista e le motivazioni che muovono il loro agito.

Trama e originalità: 7,5/10

La trama della tua storia è interessante, così come gli eventi che vi ruotano intorno. Essa non presenta un particolare intreccio, è lineare, tuttavia questo non si associa a un testo noioso o poco dinamico, poiché gli eventi si susseguono rapidamente, mantenendo sempre alta l’attenzione del lettore e la sua curiosità circa l’evoluzione della vicenda. In generale, hai presentato una trama ben costruita e strutturata, dove gli eventi si susseguono in un crescendo di tensione che ha il suo culmine nell’esecuzione di Svart e nel finale aperto, che lascia intendere che la minaccia non sia stata sventata.
In generale, dunque, hai creato una buona trama; l’unico appunto che ho da fare è che, in alcuni punti, essa è stata svolta troppo rapidamente, e questo ha creato alcune piccole incongruenze o punti un po’ oscuri. Ad esempio, nel capitolo uno, viene detto che Berenice giunge alla capitale per l’incoronazione di Svart, ma poi, nel capitolo due, viene descritta mentre osserva un quadro del sovrano, come se fosse la prima volta che lo vede, inoltre quello che segue sembra essere il loro primo incontro. È strano che la futura sposa del re non si sia presentata a lui, quando è giunta ad assistere alla sua incoronazione, né che lo abbia visto, anche solo da lontano, in quell’occasione. Inoltre, a un certo punto, viene detto che la scuola di Negromanzia ha chiuso, ma non ne viene spiegato il motivo. È a causa della visita di Svart oppure per altri motivi? È solamente una diceria, oppure è vero? Benché la scuola di Negromanzia rappresenti solamente uno sfondo all’interno della storia, essa risulta essere comunque fondamentale nella lotta contro i demoni, tanto che il sovrano stesso vi si rivolge in cerca di consiglio, pertanto un approfondimento in più a riguardo avrebbe reso più chiari i motivi che hanno portato un’istituzione così fondamentale, nella società da te creata, a chiudere, diffondendo lo sconforto nella popolazione. Inoltre, il processo a Svart, che è un momento cruciale nella narrazione, viene svolto molto rapidamente e declinato in poche righe: non viene spiegato come il consiglio sia giunto alla conclusione di sacrificare il re, non vengono mostrate le reazioni degli astanti e, come già detto nella precedente voce, Svart passa repentinamente dallo sconcerto per la notizia all’accettazione, senza che ne vengano indagate le motivazioni. In generale, dunque, hai creato una buona trama che, tuttavia, in alcuni punti, è svolta frettolosamente, e questo crea delle mancanze e delle incongruenze.
Per quanto riguarda l’originalità, la tua storia è senza dubbio innovativa. Hai saputo sfruttare gli elementi caratteristici del genere per dar vita a una storia interessante e per nulla scontata: non sei caduta nel banale e hai saputo gestire con maestria quest’idea del “seme del male” che è sia salvezza che distruzione: l’inesorabile trasformazione di Svart è un’anticipazione che le persone intorno a lui non riescono a vedere, se non Birken, a cui la verità è stata rivelata da Kniverod. Il suo trasformarsi lentamente in una belva, assecondando le voci che gli sussurrano nella testa, rappresenta quell’avanzare della piaga che distruggerà il mondo proprio in quella persona che, più di tutti, vorrebbe salvare il proprio popolo dai demoni. Quella di Svart è una vicenda dolorosa e tragica, che si conclude con la sua infelice morte, una morte che diviene ancora più tragica alla luce del finale aperto, che mostra come essa sia stata inutile, perché una nuova Fiamma Nera è nata e la storia è destinata a ripetersi. Anche quest’idea di ciclicità e di ineluttabilità ha contribuito a rendere la tua storia estremamente interessante, presentando una conclusione inaspettata e amarissima, che tuttavia ben si addice alle tinte fosche di questo racconto. Hai saputo dunque creare una storia molto originale e avvincente, che sa farsi apprezzare.
Il tuo è un racconto che s’inserisce pienamente nel genere dark fantasy, poiché hai presentato una storia dark e cupa, popolata da personaggi antieroici e dove il male e l’orrore la fanno da padroni. Il senso di decadenza di questo mondo e l’angoscia provata dai suoi abitanti è palpabile in ogni singola riga, così come la costernazione di Svart e la sua solitaria e disperata lotta contro un male che lo sta consumando dall’interno. La tua è una storia intrisa di dramma e sofferenza, che strizza l’occhio al genere e ci riesce con efficacia e originalità. Complimenti!

Utilizzo del pacchetto: 5/5

Il personaggio del principe è stato pienamente utilizzato, in quanto lo sono sia Svart prima, che Birken poi. Entrambi i personaggi hanno una loro rilevanza all’interno della storia: Svart è il protagonista intorno a cui ruotano tutte le vicende, è il principe primogenito, cosa che causa attrito con il suo fratellastro. Anche Birken è un personaggio centrale nella vicenda, poiché è a lui che Kniverod rivela la profezia della Fiamma Nera, aiutandolo quindi a comprendere che lo fosse Svart stesso e rendendolo consapevole della necessità di ucciderlo. Il principe, dunque, è assolutamente centrale all’interno del racconto. (+1)
Anche il prompt è stato brillantemente utilizzato: ciò che affligge Svart non può essere considerato una malattia nel senso proprio del termine, ma è in questo modo che viene vista da tutti gli ignari che lo circondano e Svart stesso la definisce in questo modo, quando ne parla. La sua condizione di Fiamma Nera viene vista come una malattia misteriosa e incurabile, dalle cause sconosciute. È un morbo che divora il giovane giorno dopo giorno, che lo consuma e lo trasforma nella belva che è destinata a essere. È il segno della profezia, l’inconfutabile prova che la Fiamma Nera si è manifestata. (+2)
L’oggetto non è molto presente all’interno della narrazione ma, quando compare, ricopre un ruolo importante nella storia. Innanzitutto, è l’arma creata da Kniverod per poter fronteggiare e uccidere i demoni, l’unica in grado di togliere la vita alle creature magiche, nonché il simbolo del sovrano e della sua lotta alla piaga dei demoni. In secondo luogo, è l’arma con cui viene ucciso Svart, quella con cui - teoricamente - si dovrebbe sventare la profezia e liberare il mondo dai demoni. Da questo punto di vista, diviene l’incarnazione della speranza del popolo e di Svart stesso, il mezzo con cui liberare il mondo dai demoni. (+1)
La frase è inserita in maniera coerente e naturale nel racconto e viene ripresa in più di un punto. È una delle ultime parole che il re morente lascia al proprio figlio e fonte di successiva riflessione da parte di questo, che si ritrova a concordare, mentre osserva ciò che lo circonda. La frase diviene, dunque, parte del modo di pensare di Svart e si accorda molto bene alla sua personalità e alle situazioni in cui la pronuncia. (+1)

Gradimento personale: 4/5

La tua storia mi è piaciuta. Ho molto apprezzato i richiami a Dark Souls e alle sue atmosfere, così come hai saputo rendere l’atmosfera di orrore e drammaticità che permea questo mondo in balia dei demoni che hai delineato. Mi sono piaciuti molto Svart e il modo in cui ha affrontato il suo triste e doloroso viaggio, la sua consapevole eppure inevitabile trasformazione in qualcosa che è l’esatto opposto del suo animo buono e gentile. Ho apprezzato come il male abbia preso il sopravvento e come esso abbia, alla fine, prevalso, in quanto la Fiamma Nera non è stata estirpata, poiché è rinata nel figlio di Svart, in questo finale aperto che ho trovato davvero molto ben riuscito, inaspettato e assolutamente in linea con il racconto da te presentato.
Purtroppo, quanto già detto nel parametro di grammatica e stile e le lacune, sottolineate nel parametro della trama, non mi hanno permesso di godere appieno del racconto, che tuttavia rimane molto buono, originale e interessantissimo. Hai presentato uno storia davvero avvincente. Complimenti!

Punteggio totale: 26,8/40

Recensore Junior
06/11/20, ore 09:04
Cap. 1:

VI CLASSIFICATO al contest "Folclore d'Italia" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP.

- Grammatica e stile: 6.5/10
Credimi, darti un simile punteggio – e per giunta proprio in questo parametro – è stato durissimo, ma il testo si presenta con molte imprecisioni grammaticali, errori di distrazione un po’ grossolani e alcune imprecisioni nella consecutio temporum. Premesso che non li sottolineerò tutti, ma per sommi capi questi sono quelli più evidenti che ho riscontrato:
[…]a spiegare le cosa in generale[…] Errore di battitura, le cose.
[…] ciò che non fù scritto andò perduto. Questo è un errore d’ortografia, il verbo essere al passato remoto non si accenta mai, fu non fù.
[…] A volte neanche chi sa i fatti non sa quale sia la risposta. Qui v’è una doppia negazione che però non rende il senso che vuoi conferire alla frase. Sarebbe più opportuno scrivere “A volte anche chi sa i fatti non sa quale sia la risposta” oppure “A volte neanche chi sa i fatti sa quale sia la risposta”.
[…]– Edgar, non ho tempo da perdere –[…] Questo è un errore di cui non ho tenuto conto nella valutazione, ma ci tengo a segnalarti che normalmente con l’utilizzo dei trattini per la battitura dialogata il secondo trattino puoi ometterlo quando affronti un discorso diretto, per cui avresti potuto semplicemente scrivere: - Edgar, non ho tempo da perdere. con il punto fermo.
[…]delle spaccature che s'allargavano per tutta la parete rocciosa. Queste spaccature sembrarono attivare un meccanismo[…] Questo è solo un esempio, ma nella storia si ripropone più volte l’utilizzo continuo di ridondanze e costrutti pleonastici, che di per sé non costituiscono un vero e proprio errore, ma appesantiscono sicuramente lo stile, che quindi ne risente nella valutazione.
[…]La porta era bella spessa[…] L’utilizzo dell’attributo bella per indicare moltitudine, grandezza, in realtà è colloquiale. Sarebbe stato più opportuno molto spessa.
[…]Sporgendosi dalla spirale. […] Questa è una subordinata implicita non retta da alcuna proposizione reggente.
[…]scalinata più tosto ripida[…] Piuttosto è il termine corretto.
[…]divenendo un tunnel claustrofobico[…] Qui v’è un problema d’incompatibilità semantica, l’attributo claustrofobico indica tutto ciò che è inerente alla sfera della claustrofobia, paura degli spazi chiusi. Un tunnel non può essere claustrofobico, può generare claustrofobia.
[…]passaggio estremamente claustrofobico[…] Stesso errore descritto sopra, è un caso d’incompatibilità semantica.
[…]Kniverod segno qualcosa sul suo taccuino. Errore di distrazione, segnò.
[…]fino all'ora erano[…] All’ora è utilizzato in modo improprio. Fino ad allora.
[…]demoni dell'oltre tomba[…] Credo sia stato un errore di battitura perché subito dopo è scritto in maniera corretta, ma è oltretomba.
[…]lontano discendete della famosa negromante[…] Errore di distrazione. Discendente.
[…]quando mio maritò non sarà morto[…] Errore di distrazione. Marito.
[…]Tante strutture sono state costruite lì attorno, tante sono cadute in disuso e poi riutilizzate, ma una sola restava immutata nei secoli, la meravigliosa e secolare Arcana Bibli. Qui c’è un errore nella consecutio temporum, perché passi da un passato prossimo ad un imperfetto.
[…]Aggiunge un secondo dopo, poi lo strinse forte in un abbraccio. […] Aggiunse.
[…]Qual'era la ragione[…] Errore d’ortografia sicuramente più grave dei precedenti, è Qual era.
[…]Dicevano fosse più uomo che bestia[…] Qui credo che tu ti sia confusa, perché a livello narrativo è una frase che non ha senso con ciò che vogliono esprimere il fratello e la madre. Credo sia stato un errore di distrazione, ma intendo che tu volessi scrivere dicevano fosse più bestia che uomo.
[…]treccia a spiga di pesce.[…] Spina di pesce.
[…]Gargoyle sopra i tetti di prismarino,[…] Ho fatto qualche ricerca perché giuro di non aver mai sentito prima la parola prismarino, e credo che tu ti riferisca ad un tipo di materiale ch’è presente in Minecraft, perché è l’unico contesto in cui io sia riuscita a riscontrarlo.
[…]S'inginocchio e rivolse lo sguardo verso il basso. Errore di distrazione, s’inginocchiò.
[…]Svart ora si alzò ed osservò la platea[…] Allora, normalmente il termine ora viene implicitamente inteso con il tempo presente, mentre se lo si vuole esprimere al passato sarebbe più corretto scrivere in quell’istante, in quel momento.
[…]Giunto nel mezzo dell'appezzamento di terreno si fermo, […] Si fermò.
[…]un morbido chignone[…] Credo sia un errore di battitura, ma è chignon.
[…]Un colpo leggero di vento leggero[…] Frase ridondante per la ripetizione dell’aggettivo leggero.
[…]dalla coltre nebbia nera[…] Qui manca una preposizione semplice, dalla coltre di nebbia nera.
[…]Poco dopo l'incontro con la futura sposa, Svart si precipitò fuori dalla stanza come una furia[…] Ti segno questa frase non perché sia sbagliata, ma perché all’interno della storia viene ripetuta senza motivo, credo sia stata una svista.
[…]Non c'è tempo cocchiere, vada lei all'interno e vada a cercare l'esploratore Logan. Digli che il Re lo sta convocando[…] Questo non è stato particolarmente penalizzante, ma Svart si rivolge al cocchiere prima dandogli del lei, poi del tu.
[…]effetti siamo molto più colorati rispetto alla sua gente, ma sappi che[…] Stesso errore di prima, prima ci si rivolge alla persone dando del lei, poi del tu.
[…]Senza offesa, ma siete assai diverso da vostro fratello. […] Anche qui, prima la principessa da del lei poi del voi.
[…]non far trapanare alcuna emozione[…] Il verbo trapanare è usato in senso improprio. Credo che tu volessi scrivere trapelare.
[…]che pian piano si proseguiva diveniva sempre[…] Manca un che. Pian piano che si proseguiva diveniva sempre…
[…]Si guardo bene intorno[…] Si guardò.
[…]Logan diede un occhiata fugace[…] Manca un apostrofo. Un’occhiata.
[…]ma infondo cosa vuoi dire ad una donna lasciata sola all'altare?[…] Infondo è la prima persona singolare indicativo presente del verbo infondere, mentre è corretto scrivere in fondo. “Cosa vuoi dire ad una donna lasciata sola” è espressione colloquiale, che non si sposa bene con il tempo della narrazione. Sarebbe stato graficamente più preciso “cosa si sarebbe mai potuto dire ad una donna lasciata sola”, perché s’esprimerebbe, per mezzo del si passivante, un’idea generale, eccettuando il più colloquiale tu.
[…]l'amico quassi lo investì[…] Errore di battitura. Quasi.
La storia, dal punto di vista stilistico, si fa leggere in maniera abbastanza fluida, se si eccettua qualche punto fermo omesso alla fine di alcune frasi. L’unico consiglio che preferisco darti è il seguente: tendi spesso a mettere il soggetto della frase reggente dopo il predicato verbale (es. Esitò per qualche istante la regina, Distese il collo l'anziana, Tossicchiò nervosamente il ragazzo), il che di per sé non sarebbe un grave problema, ma l’uso continuato di questa licenza poetica – non è un termine che uso in senso sarcastico, il costrutto predicato verbale + soggetto è una licenza poetica per davvero – a lungo andare affatica molto la lettura, facendo a volte perdere il filo del discorso.
Nonostante il risultato che mi rendo conto non essere dei più soddisfacenti, trattare una mini-long è sempre abbastanza ostico, soprattutto quando si ha poco tempo a disposizione magari per rivedere il tutto, per cui sono comunque contenta d’aver letto questa storia, specie per i parametri seguenti.

- Caratterizzazione dei personaggi: 12/15
La storia presenta una buona caratterizzazione del protagonista, che in questo racconto è Svart. Una buona premessa è anche rappresentata da un po’ tutti i personaggi, specie quelli di contorno, ma sicuramente mi sarebbe piaciuto osservare un po’ più da vicino alcuni profili caratteriali, soprattutto quelli di Berenice e Birken, che forse rimangono un po’ più sullo sfondo. Per come ho percepito la storia, credo che sia un preludio a qualcosa che viene dopo, indi per cui ritengo tu abbia scelto volutamente di selezionare magari più scene con Svart per approfondire nel dettaglio la sua indole, che potremmo definire piuttosto ambivalente. Ho apprezzato moltissimo l’ottima resa che hai fatto di questo personaggio, perché si nota perfettamente il suo repentino mutamento, il cui fattore scatenante m’è parso essere proprio la morte del padre: questa dicotomia tra uomo e bestia è un espediente narrativo a cui non avevo affatto pensato all’inizio, e devo ammettere che è stata davvero una piacevole sorpresa. Normalmente nel dark fantasy si ha la tendenza a “scadere” in qualcosa di banale e privo di una reale motivazione, ma in questo caso sei stata molto brava ad ovviare ad un simile cliché. Svart è un ragazzo giovane e all’inizio inesperto delle cose della vita, non comprende quelli che sono i suoi timori più nascosti e ci appare subito di una bellezza singolare e dotato d’un fascinoso carisma. Queste sue indubbie peculiarità vengono cedono via via il passo ad una sottaciuta follia – che in realtà non è affatto follia – che lo porta a dubitare persino di ciò che prova, disconoscendo la sua nuova natura. L’unico che sembra in grado di capire persino questo repentino cambiamento caratteriale è Logan, di cui però – almeno in questa storia – non sappiamo molto, a parte che è un esploratore amico del principe. Da quei pochi frammenti descrittivi su questo personaggio, intuiamo subito che il ricercatore sia una specie di giramondo appassionato d’avventura e che gli stiano stretti i luoghi chiusi e le beghe continue con la propria mentore. Insomma, Logan appare come uno spirito libero e vagabonda, e tuttavia si nota subito la sua crescente preoccupazione nei confronti del principe. Forse è davvero l’unico a preoccuparsene.
Sebbene sia Svart che grossomodo anche Logan siano trattati con “più cura”, la figura di Birken mi affascina molto di più. Mi sarebbe piaciuto osservare la sua crescita emotiva e caratteriale, che cosa l’ha spinto ad allontanarsi così repentinamente dal fratello piuttosto che concedergli il suo aiuto, se sia stata solo invidia o ci fosse sotto qualcosa di più importante. Allo stesso modo anche Berenice, che mi è parsa subito una figura alquanto affascinante, avrei voluto vederla un po’ più approfondita, ma almeno in questo racconto appare molto sullo sfondo, se non nella parte finale, dove devo dire che la sua persona acquista un valore decisamente più significativo.
A parte queste brevi delucidazioni, credo che comunque tu abbia fatto un ottimo lavoro.

- Trama: 9/10
Credo sia stato il parametro migliore di questa storia, ma con un intreccio simile era impossibile che prendesse un punteggio basso, ammettiamolo. Questa storia è interessantissima – poi ammetto anche di essere particolarmente legata al dark fantasy. Premetto subito che, sarà una mia mera impressione, ma ho notato parecchi riferimenti a Game of Thrones, persino l’alone di mistero che si aggira intorno alle figure principali ricalca molto l’ambientazione della serie – il nome Brann poi è una citazione evidente, questo penso di averlo compreso. Da grande amante del genere, ho chiaramente apprezzato la tua resa narrativa, che come sempre si compone di molte variabili: in questo caso hai scelto un racconto abbastanza fluido e rapido nello scorrere degli eventi, cosa che gli ha senza dubbio fatto guadagnare molti punti. Altro aspetto che ho apprezzato davvero molto è stata la presenza di un finale aperto, che fa affacciare lo sguardo su una finestra piena di possibilità per un possibile sequel – che leggerei volentieri, detto francamente. In base a quanto appena scritto, passo a spiegare la motivazione del mancato punteggio pieno. A mio avviso, ma è anche comprensibile visto che credo non fosse lo scopo di questa storia, vi sono molti punti rimasti irrisolti. Primo fra tutti, questo nuovo bambino nato da Berenice, è anch’egli la Fiamma Nera? E Birken che fine fa? C’entrerà qualcosa con il bambino appena nato? Diventerà egli il nuovo sovrano? Berenice prende parte al piano per spodestare Svart? E Logan che ruolo potrebbe avere in tutto questo?
Sono tanti interrogativi quelli che si susseguono e che richiederebbero una risposta, ma il tuo finale – ripeto – fa ben sperare in un proseguo altrettanto avvincente. Ah, voglio spezzare una lancia a favore delle ambientazioni da te create, sono davvero molto evocative e d’effetto, un vero capolavoro. Ti sei soffermata adeguatamente senza che la descrizione di queste realtà divenisse pesante, il che ti ha sicuramente fatto guadagnare molti punti sotto questo aspetto.
La trama e l’intreccio narrativo sono tra i migliori di questo contest, quindi ti faccio davvero i miei complimenti e spero di poter leggere qualcosa in più sugli altri personaggi e sugli sviluppi che potresti apportare alla storia.

- Utilizzo del pacchetto: Obbligo 8/8 + Prompt bonus 2/2
Il pacchetto è stato ampiamente rispettato, sia per quanto riguarda l’obbligo sia per il prompt. Anche in questo caso sono rimasta molto soddisfatta dall’utilizzo in particolare dell’obbligo: Eliodoro di Catania era un pacchetto abbastanza versatile, se non fosse stato per il prompt ch’era difficilmente impiegabile all’interno di un contesto diverso. L’obbligo della condanna a morte è stato abbondantemente sviscerato, anzi direi che rappresenta la perfetta chiusura di questa storia, senza la quale il racconto non si può in alcun modo concludere. Svart è come se s’immolasse per il suo popolo, e più implicitamente comprende che sia lui il vero problema della situazione, che quindi non può che concludersi con la sua dipartita. È stata una decisione molto saggia impiegarlo in quel modo, ritengo tu sia stata molto accorta anche nella sua resa. Sono molto soddisfatta.
Ma l’utilizzo del prompt negromante mi è piaciuto davvero tantissimo: la storia pullula di questa parola, che sembra il tema portante di tutta la vicenda. Ti dilunghi parecchio sulla descrizione della negromanzia, sui rischi che comporta e su chi può praticarla, in certi casi trattando l’argomento come una sorte di poema didascalico, indi per cui anche in questo caso – soprattutto in questo – sono davvero stata soddisfattissima della cosa.
All’apparenza poteva apparire come un pacchetto abbastanza semplice, ma credo fosse uno dei più ostici proprio per la presenza indipendente dell’obbligo e del prompt che non erano in adiacenza l’uno all’altro. Avevo pensato a molti modi per sviluppare questo pacchetto, ma mai la mia immaginazione sarebbe giunta a partorire un’idea così ben fatta e sviluppata, sia dal punto di vista narrativo che anche descrittivo in alcune scene, bravissima.

- Gradimento personale: 4/5
Non mentirò, il parametro grammatica mi ha lasciata un po’ interdetta, specie perché sono una grande amante del tuo stile e ho già avuto modo di apprezzare il tuo sublime modo di scrivere. Sicuramente la lettura mi è parsa più pesante rispetto alle altre storie che ho letto, ed in alcuni punti ho fatto davvero molta fatica, ma l’interesse che ha suscitato in me questa storia ha superato perfino la mia indisposizione nei confronti dell’aspetto grammaticale – dove, lo ammetto, mi do al più ustionante rigorismo.
È un racconto che ha un ottimo potenziale per svilupparsi in qualcosa di sicuramente più compiuto, magari una long in cui tu sia libera d’esprimere al meglio la fascinosa raffinatezza dei tuoi personaggi, il loro modo d’interfacciarsi fra loro e gli sviluppi d’un intreccio che, per il limite della lunghezza, è rimasto incompiuto. Ci sono molte cose di cui vorrei sapere la risposta, domande così come supposizioni che aspetteranno solo d’esser risolti, per questo spero davvero che tu decida di continuarla, perché è davvero una storia singolarmente affascinante. In particolare mi è piaciuta molto la figura di Svart e il suo lento capitolare alla sua natura di bestia, ma anche la presenza del fratello Birken l’ho trovata perfettamente adattata al contesto di riferimento, anche se è stata meno approfondita. Diciamo solo che mi piacerebbe leggere qualcosa in più su questo splendido mondo che sei riuscita a creare, davvero complimenti, una storia appassionante ed avvincente.

Totale: 41.5/50

Recensore Master
18/10/20, ore 14:44
Cap. 3:

... ... ... ... ... Ah, beh, adesso le parole di Kniverod/demone hanno un senso. Uccidi Svart e la Fiamma Nera apparirà al tuo fianco; diceva più o meno. E la nuova Fiamma è il figlio di Berenice.
Questo finale lascia un bel poò di domane irrisolte. Come la faccenda del castello d'avorio, cos'è esattamente la Gente Bianca, qual è il destino di Birken e la Via Rossa. Trame che, ho letto nelle altre recensioni, appartengono a un quadro più ampio, una long, e di questo ti faccio i complimenti; hai aperto molte strade interessanti che potranno senza dubbio, e meglio, essere sviluppate prendendo il gisuto tempo.
Quanto al finale, e l'inizio, la parabola della Fiamma Nera credo, a questo punto, debba essere interpretata come ciclo. Come Era: quando anche l'ultimo Fiamma Nera perirà, i Demoni abbandoneranno questo mondo. Il problema è che non sai se Svert sia effettivamente il primo, né suo figlio sarà l'ultimo. 
Tecnicamente Birken, che conosce la storia di Svart, potrebbe fare 1 + 1 e capire, ma avrà lo stomaco di infliggere al bambino lo stesso destino del padre; e cosa accadrà, in quel caso?
Ammesso che Logan non scappi con l'infante.
Hai lasciato molti passaggi aperti. Come prologo, mi sento di dire che è ottimo. Cattura la curiosità.
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
17/10/20, ore 14:30
Cap. 2:

Ok, la storia comincia ad stringersi verso un punto chiave.
Birken risveglia per caso Kniverod e ottiene da lei un'importante informazione. Importante... Praticamente gli ha detto tutto: "la Fiamma Nera è parcheggiata sotto casa con il pieno, auguri."
Questo significa che solo i Demoni sanno della fiamma e solo diventando Demoni si può accedere alla profezia; o forse è la Kviverod-demone ad avere una visione più chiara dell'insieme. Resta da capire, a questo punto, se siano i Demoni ad aspettare la Fiamma Nera o stiano solo vivendo in funzione della morte. Perché gli uomini sono un po' troppo sicuri che la Fiamma Nera possa aiutarlo; ed io non sono convinto per niente. Inoltre il castello d'avorio è stato distrutto dai draghi, e per esteso è coinvolta la Gente Bianca. Molto sospetto anche questo passaggio; nonché la gente bianca in generale.
Il giovane sovrano peggiora di giorno in giorno e diventa più bestia. Birken medita di ucciderlo e visto che Berenice non sembra particolarmente forte di carattere temo accetterà di seguirlo; anche perché, considerato il comportamento e l'aspetto del sovrano, è solo questione di tempo prima che Svart possa fare qualche sciocchezza e trancare questo matrimonio sul nascere; ammesso che non sia già rovinato.
Si è pure inimicato il Vescovo a capo di una delle due Vie della Negromanzia. La situazione sta precipitando.
A presto, col finale!
Spettro94

Recensore Master
16/10/20, ore 11:20
Cap. 1:

Ciao ^^
Non ho avuto l'occasione di valutarti al mio contest, ma anch'io partecipo a quello di Dark Sider e sono venuto a curiosare dopo aver, finalmente, consegnato la mia storia.
Parto col dire che l'idea di sfuggire alla regola dei sei capitoli, o comunque dividere la narrazione in più parti separate, l'ho apprezzata. Aiuta a staccare e da l'impressione che il tempo passi con il suo giusto scorrere. Non conosco gli elementi del tuo pacchetto. Posso solo dire, però, che se c'è un mistero tra i vari prompt da mantere, beh, si sente.
Mi piace questa storia della Fiamma Nera. Ho come l'impressione che non si andrà a finire bene quando la troveranno; ammesso, ma non concesso, che la FIamma Nera sia un oggetto. Potrebbe ben essere una persona; magari qualcuno che conosce e studia la Negromanzia; magari qualcuno che nasce da un liquido amniotico nero e viscido e uccide la madre alla nascita... Il ftto che il Corvo smetta di vedere non è detto, a mio avviso, che i Demoni moriranno e tutti vivranno felici e contenti. Ben potrebbe trattarsi, invece, della fine di tutto. Se prendiamo ad esempio Dark Souls, e questo contest gli è vicino in qualche modo, l'Abisso è destinato a ricoprire il mondo...
Kniverod è un personaggio chiave delle vicende. Non mette soltanto in moto la trama, ma a seconda degli sviluppi potrebbe contribuire alla nascita dell Fiamma Nera come aver trovato il modo di distruggerla, o fermarla, qualora fosse un evento; a ben vedere, lei potrebbe anche essere un villain. Il dialogo con il/la Demone mi ha incuriosito. Da l'impressione che l'ex regina possa in qualche modo risorgere a nuova forma, in futuro; trattandosi poi di Negromanzia, non è per nulla scontato che sia morta definitivamente.

Le vicende, come predette, si spostavano avanti. A un regno nel pieno di un cambiamento; il passaggio dal palazzo d'Avorio al Forte Fenice ci spiega che l'aria che tira non è poi così positiva. Abbiamo un'ex regina-madre che odia il primogenito del re, figlio di un vecchio matrimonio, e un secondogenito geloso. Due serpi, combineranno dei guai.
Berenice è forse il personaggio più curioso. Non solo per il focus che stai gettando sulla Gente Bianca, ma soprattutto per un dettaglio che salta all'occhio quando si scoprono le origini di Logan. Lui viene dalle terre dei draghi, più o meno, vicino alla Gente Bianca. La Gente Bianca, dunque, si trova vicino ai draghi, e la corona del re ha ossa di drago... Non è che niente niente la lancia e la corona, magari proprio per effetto della nuova regina bianca, saranno gli strumenti definitivi per l'avvento nella Fiamma Nera?

Non resta che scoprirlo.
A presto!
Spettro94

Recensore Master
08/10/20, ore 20:41
Cap. 3:

Un finale col botto. Capitolo breve ma ampiamente risolutivo. Svart che nel corso del secondo capitolo sembra lievitare letteralmente in un'aura di malvagità diventa volontariamente il capro espiatorio del suo popolo. Di più, muore affinché il suo popolo ritrovi la pace e la salvezza. Ma il male è carogna e, proprio come la fenice del Forte, rinasce dalle sue stesse ceneri. Ecco quindi che la sfortunata Berenice, proprio come a suo tempo la madre di Svart, dà alla luce una marea nera. E la storia ricomincia... e sarebbe così bello poter leggere un seguito. Unica pecca: la storia è giù finita e io avrei voluto leggere ancora e ancora! Di Arcana Biblia, del suo strano ordine religioso, della Demonologia, di queste presenze sfuggenti e onnipresenti in grado di scatenare tempeste proprio come le streghe del Medioevo (o almeno così si credeva...). Non mi resta che farti un grande in bocca al lupo per il contest, e che viva il lupo (perché "crepi" al lupo non si dice ;) !!!!

Recensore Master
08/10/20, ore 20:23
Cap. 2:

Carissima, continuo la lettura di questa storia dalla trama davvero interessante. Abbiamo inizialmente Birken che consulta lo spirito di Knoverod, che gli affida un'oscura profezia dal regno dei morti. In quelle parole, a Birkin pare di ritrovare il ritratto del fratellastro Svart, che proprio in quei giorni sta compiendo in sé (o subendo) un'inquietante trasformazione. Sembra infatti incarnare quei tratti ferini di cui parla Kniverod nel suo vaticinio, e con cui delinea le caratteristiche della Fiamma Nera. Quanto alla natura di questa Fiamma, da un lato (e secondo la tradizione) è nota da secoli come l'unica arma in grado di opporsi alla piaga dei demoni. Dall'altro, qualcosa di demoniaco in quest'arma c'è sicuramente, e questo mi sembra uno dei punti di forza della narrazione, che inizialmente sembra orientarsi sulla rivalità tra i due fratellastri e sulle reciproche differenze (laddove Svart pare incarnare la figura dell'eroe buono) salvo prendere tutt'altra piega quando il lettore meno se lo aspetta. Svart si presenta ora con molteplici volti, tutti ambigui e di difficile interpretazione, il che conferisce fascino alla sua figura e alla storia, dove qualsiasi finale è possibile e resta per ora aperto. Svart pare affetto da una sorta di malattia, pare assumere su di sé caratteristiche oscure eppure è determinato a ricercare quella Fiamma della cui esistenza ormai dubitano persino gli adepti della Negromanzia. Molto, molto interessante.
Quanto allo stile, ti segnalo una caratteristica che ho riscontrato anche nel primo capitolo e che rischia di rendere difficoltosa la lettura: mi riferisco al modo in cui la narrazione segue il discorso diretto. Praticamente in tutti i dialoghi, ciò che è detto da un personaggio è seguito dalla reazione del suo interlocutore, che però si pone "di seguito" e sulla stessa riga, tecnica che si usa di solito per riferirsi a chi sta parlando e non a chi ascolta. Ad esempio qui: "– Sire, noi tutti siamo a conoscenza del motivo della vostra visita. Permettete che mi presenti, il mio nome è Logarius, sacerdote della via Rossa – annuì il Sovrano – Ora, con il vostro permesso vorrei accompagnarvi dinanzi quello che è il Vescovo della scuola di Negromanzia – annuì Svart e seguì l'uomo con al seguito Logan." Nella prima frase, a parlare è Logarius, ma se tu mi metti "annuì il Sovrano" subito di seguito, sembra che a parlare sia stato Svart. Ti consiglierei, per maggior chiarezza e scorrevolezza dei dialoghi, di isolare le frasi del discorso diretto andando a capo. Ovviamente il mio è un parere personale che puoi benissimo ignorare...
Al prossimo capitolo!

Recensore Master
07/10/20, ore 09:14
Cap. 3:

Buongiorno! Eccomi a recensire l'ultimo capitolo :-)
Devo dire che mi hai spiazzata tantissimo! Sì, immaginavo che avrebbero sacrificato Svart una volta scoperto che lui era la fiamma nera, ma non immaginavo certo che suo figlio avrebbe preso il suo posto, visto che è nato nelle sue stesse circostanze. Mi è dispiaciuto molto per Berenice: lei, poverina, è stata la vittima principale di tutto questo: prima ha subito violenza e poi muore di parto nel dare alla luce la sua creatura.
Davvero una buona storia fantasy, che merita di essere letta.
Buona fortuna per il contest!
A presto!

Recensore Master
05/10/20, ore 14:56
Cap. 2:

Ciao Valeria! Eccomi finalmente al secondo capitolo. Allora, innanzi tutto mi è piaciuto tantissimo l'inizio, con un ritorno al passato e l'immagine di come Birken sia venuto a conoscenza della profezia di Kniverod mediante il suo demone. Mi ha intrigato molto anche il fatto che Svart sia proprio colui che porta la Fiamma Nera, se ho ben capito, e che tale fardello comporta per lui questa strana malattia di cui nessuno conosce la causa, e che lo rende più simile a una bestia che a un essere umano. Mi dispiace molto per la sua futura sposa, che già è costretta ad affrontare un matrimonio combinato, figuriamoci cosa prova, poverina, nel vedere le condizioni del marito. È normale che abbia cercato in Birken una sorta di rifugio, anche se la soluzione proposta da quest ultimo è davvero drastica.
Sono curiosa di sapere come si concluderà il tutto, quindi spero di poter leggere al più presto il prossimo e ultimo capitolo!
Bacioni!
Eve

Recensore Master
02/10/20, ore 17:39
Cap. 1:

Carissima Niente Paura (ma anche Anatra Valeria mi piace moltissimo), hai scritto una gran bella storia. Sono solo al primo capitolo ma questo è il genere di storia che ti cattura, ti fa precipitare dentro a una spirale come quella dove albergano i demoni intuiti (e forse incontrati) da Kniverod.
Inizio subito col dire che ambientazioni e personaggi sono sia originali sia affascinanti. La necromanzia, la maga misteriosa dall'aspetto ascetico e dalle poche parole, il giovane Svart che ne ripropone i tratti, la serietà di spirito, e forse anche il destino di vicinanza alla Fiamma Nera. Io non mi diletto con giochi di ruolo tipo Dark Soul, ma qualcosa delle musiche e delle atmosfere, delle strane creature che lo popolano mio è noto, e l'impressione di ritrovarle qui è per me un ulteriore motivo di fascino.
Molto affascinante anche lo stile adottato per questa storia, caratterizzato con frequenza dalla presenza del verbo che precede il soggetto (es. "Annuì Svart e uscì fuori dalla stanza"), che conferiscono un incedere solenne allo scritto, da antica saga o leggenda.
Ho apprezzato meno l'uso de "il corvino" per riferirsi al protagonista, ma questo è proprio un mio vezzo, una questione di gusti: tendo a storcere il naso quando ci si riferisce a un personaggio come "il biondo", "il rosso" o per l'appunto "il corvino", espediente che peraltro è molto diffuso tra gli autori del sito...
Occhio anche a qualche refuso sparso qua e là (ma la lunghezza del testo rende la cosa comprensibile).
In ogni caso una storia di grande fascino, che ha il pregio di catturare e trasportare direttamente in un altro mondo. E questo è merito soprattutto della tua capacità descrittiva, che davvero "fa vedere" volti e luoghi al lettore. Leggendo, con la mia fantasia ho davvero visto la figura sottile e il volto lungo di Kniverod, i suoi lineamenti che rivivono in quelli di Svart, e poi la lunga spirale che sale verso l'abitazione di Vinz, le torri di Castel d'Avorio e poi la torre nera, e ho ascoltato il silenzio raccolto e immerso nella scoperta di mondi segreti nelle sale di Arcana Bibli. Per questo la storia va direttamente tra le preferite, e io m'inoltro nella lettura del secondo capitolo.

Recensore Master
02/10/20, ore 16:23
Cap. 1:

Ciao Valeria! Sono Evelyn, e anch'io partecipo al contest di _Vintage_, per cui sono passata con curiosità a leggere la tua storia :-)
Innanzi tutto confesso che ho un debole per lo stile fantasy, quindi ho letto davvero con piacere questo primo capitolo. Trovo che lo stile che hai usato, piuttosto aulico e ricercato, sia adatto al tipo di storia che racconti, anche se sinceramente l'uso troppo frequente che hai fatto del mettere il predicato prima del soggetto mi ha fatto a volte storcere il naso, perché secondo il mio avviso rallenta un pochino la lettura e a volte mi sono dovuta fermare a rileggere la frase. Per quanto riguarda la trama, l'inizio è senza dubbio intrigante: una profezia che riguarda i demoni e l'unico in grado di annientarli. Proseguendo nella lettura, pensavo che il trono di Svart sarebbe stato usurpato dal fratello minore, invece la cerimonia si è svolta secondo le regole, anche se il ragazzo pare ancora molto scosso dalla morte del padre, e forse non solo quella.
Per quanto riguarda le citazioni, mea culpa, non ne ho individuata nemmeno una XD. L'unica forse, all'inizio, è Castel d'Avorio che mi ha ricordato tantissimo, sia per la forma che per il colore, la Torre d'Avorio della storia infinita.
Passerò presto a leggere i prossimi capitoli, per ora ti lascio con un in bocca al lupo per il contest!
Eve