È passato qualche mese dall'ultima volta che sono entrata su efp ma continuo a leggere con piacere la tua storia!
Sai che più leggo la Selva Oscura e la Via Smarrita più penso che questa storia si potrebbe adattare benissimo in una serie tv? Ci sono le immagini, le atmosfere, in generale nelle tue storie emerge una componente visiva molto forte, qui poi tante informazioni (sia riguardanti il black-ground dei personaggi sia riguardo i misteri della trama) vengono date attraverso i dialoghi...inoltre i personaggi sono tanti, dinamici, con relazioni complesse che cambiano e si evolvono nel corso della storia. I tempi della narrazione sono stretti, incalzanti, non ci sono sbalzi temporali e ogni capitolo inizia più o meno dove si è interrotto il precedente, come nelle serie Netflix (prodotte e pensate apposta così per istigare il binge-watching). Dal punto di vista del mercato, in questa storia ci sono i giusti elementi di teen-dramma, mistero e folklore (tre ingredienti che piacciono sempre). Hai mai pensato a questa possibilità, anche solo in modo ipotetico?
(Parlo come studentessa di sceneggiatura che sta cercando disperatamente da due mesi di adattare al linguaggio cinematografico un suo vecchio racconto che non ha nessuno di questi elementi e che sembra volersi ostinare a trasformarsi in un romanzo piuttosto che in uno script)
Parlando dell'ultimo capitolo: (o forse degli ultimi due, non entro su efp da febbraio e ho perso il conto- perdona se mischierò l'ultimo e il penultimo capitolo in una recensione sola, scrivendo le cose che mi hanno colpito di più di entrambi)
Molto suggestivo il PoV del Serpente. (Io sto dalla parte dei rettili a prescindere, comunque. Non ho ancora superato il fatto che tutti trattassero a pesci in faccia i poveri NAGA nella DpSaga.)
Da un punto di vista più psicologico, è affascinante vedere come Roisin, proprio ora che comincia a mettere in dubbio l'autorità di sua madre, finisca per assomigliarle sempre di più, nella segretezza, nel non fidarsi di nessuno e nel modus operandi generale. È un paradosso che succede abbastanza spesso nell'evoluzione dei rapporti madre-figlia.
Molto interessante anche il dialogo tra Marina e Maddalena, evidenzia ancora una volta come Marina provi una sincera empatia nei confronti di questi ragazzini invischiati con l'Altrove, ma allo stesso tempo non si faccia scrupolo a usare la sua influenza pseudo-materna come mezzo di controllo, per manipolarli e portarli
a fare o a dire ciò che vuole lei.
Ciò che rende Marina un personaggio affascinante e realistico, a mio parere, non è tanto questo aspetto contraddittorio del suo carattere, ma il fatto che lei stessa non si percepisca come contraddittoria: non c'è una battaglia interiore tra Marina-la-MasterManipolatrice e Marina-la-Madre-di-tutti, perchè entrambi questi lati di se' hanno lo stesso fine (cioè la quiete generale).
Dal suo punto di vista, il suo essere Madre (di un intero paese, più che delle sue figlie) consiste nel mantenere tutti al sicuro, ma per farlo deve manipolare e imbrogliare tutti gli individui che potrebbero turbare il pacifico ma delicato Status Quo, ottenuto con così tanta fatica. L'instabile equilibrio su cui si regge Malacena, secondo Marina, crollerebbe se tutti sapessero la verità: alcuni non la reggerebbero, altri ne farebbero cattivo uso, altri ancora la divulgherebbero con le migliori intenzioni e le peggiori conseguenze.
Perciò, per mantenere la quiete del paese (che nella sua scala di valori è prioritaria rispetto al benessere dei singoli, perchè senza di essa il secondo sarebbe impossibile, ma non viceversa) entra in gioco Marina la Manipolatrice; che a sua volta però ha bisogno dell'atteggiamento materno per farsi ascoltare e sottovalutare al tempo stesso. La preoccupazione e l'empatia mostrate da Marina sono genuine, ma non vuol dire che non siano anche funzionali a spingere gli altri (e in particolare i giovani) a fidarsi di lei, in modo che Marina possa proseguire con i suoi piani. (Marina la Madre che, con la sua immagine innocente e la sua dolcezza, offre a Marina la Manipolatrice una corazza indistruttibile e un arsenale di armi insospettabili.) Piani che a loro volta, tuttavia, non hanno come obiettivo ultimo ambizione o gloria personale (come accade spesso ai Master Manipolatori nelle storie fantasy) ma pace, sicurezza e tranquillità per tutti. (E qui invece Marina la Manipolatrice, nonostante i suoi inganni e i suoi dubbi metodi morali, mostra di condividere l'obiettivo ultimo di Marina la Madre).
In Marina ci sono contraddizioni ma non c’è la consapevolezza di un conflitto interiore perchè, anche se i suoi due ruoli (di Sorvegliante e Mamma Silvani) spesso configgono tra loro, non si escludono a vicenda: la Madre usa le tattiche della Manipolatrice anche quando non è in modalità-lavoro, mentre la Manipolatrice condivide gli obiettivi e i sentimenti della Madre.
Marina è la mamma per definizione e la Sorvegliante per eccellenza, eppure è in qualche modo imperfetta in entrambi i ruoli. E ovviamente non lo ammetterebbe mai, non per orgoglio, ma perchè non se ne rende conto. Può ammettere i propri sbagli senza problemi, ma non la sfiora nemmeno che chiedendo aiuto avrebbe potuto evitarli. Questo perchè chi si rifiuta di ammettere i propri errori di solito nasconde una profonda insicurezza, mentre Marina, al contrario, è una persona che, dietro l’aspetto modesto e fintamente umile, nutre la sincera, radicata e profonda convinzione di essere più brava, saggia, furba e capace di chiunque altro. Certo, nei suoi momenti di debolezza, capisce di non essere perfetta e di aver combinato errori, ogni tanto- ma non smette mai di pensare che al suo posto, chiunque altro ne avrebbe commessi di più, e che se c’è qualcuno che può risolvere la situazione o al limite minimizzare i danni è sempre e solo lei, ancora una volta e nonostante tutto.
Questa arroganza è più una condanna che una colpa, perchè danneggia lei per prima, spingendola a farsi carico di tutta una serie di problemi, senza dividere il fardello con nessuno, nemmeno con le persone di cui si fida.
In questo senso sua figlia Rosi, pur così diversa nei modi, è incredibilmente simile a lei.
Vabbè, tutto questo sproloquio solo per ribadire ancora una volta che sono la fangirl #1 di Marina. Amo questo personaggio perchè sembra il clichè della dolce madre di paese di mezz'età, e invece ad ogni capitolo si rivela essere il contrario di ciò che questo clichè implica...pur rimanendo una dolce madre paesana di mezz'età. Oserei quasi dire che è una decostruzione.
Onestamente, so che Maddalena dovrebbe essere la contorta Femme Fatale della storia, e Alina l'assassina letale e finta-innocente...ma entrambe hanno solo da imparare da una donnina cicciotella sulla cinquantina avvolta in buffi vestiti a fiori.
Nonostante ciò, la rumena e la siciliana sono i personaggi più "fantasy" della storia e non posso fare a meno di amarle. Prima di tutto perchè ognuna delle due, con il proprio background e la propria storia, potrebbe reggere benissimo da sola uno spin-off. E poi perchè entrambe, per motivi diversi, potrebbero essere delle Mary-Sue e invece sono delle disagiate. (anche se odio il termine Mary-Sue, perchè penso che esistano personaggi scritti bene o scritti male, e che non c'entra l'eccezionalità o la normalità del personaggio in se'. IMHO può scrivere un personaggio assolutamente "normale" ed estremamente piatto e monodimensionale, o uno con doti particolari e fantastiche ma caratterialmente sfaccettato e realistico- e ovviamente viceversa. )
Alina e Stefano hanno molto in comune e mi ispirano "qualcosa". Ma, come ti ho scritto su fb, non ho ancora deciso se quel qualcosa è una storia d'amore (cosa per cui nessuno dei due mi sembra pronto al momento), un flirt/una cotta (idea carina per avvicinare Alina al mondo adolescenziale a cui spesso sembra così estranea, pur appartenendo ad esso per motivi anagrafici) oppure un'amicizia molto profonda o un rapporto à la partner in crime. (Anche se Alina ha già Cate&Pietro per questo e Stefano Michi e Malù. Ma un'alleanza tra il sapere di Stefano e l'addestramento di Alina potrebbe essere letale per qualsiasi nemico- anche se una battaglia intellettuale tra il cervello di uno e quello dell'altra sarebbe ancora più epica, forse.)
Una parte di me shippa ancora Pietro e Alina però, quindi sono combattuta. Mi piace leggere di intense amicizie maschio-femmina senza implicazioni romantiche ma mi piacciono anche le storie d'amore che nascono da forti amicizie, quindi qualsiasi strada prenderai sarò contenta del risultato (as usual.)
Sono curiosa di sapere, come al solito, come si evolveranno le cose tra Cate e Maddalena, soprattutto dopo la scoperta di Cate (spezzare il cuoricino della piccola di Casa Silvani ormai è lo sport più popolare a Malacena)
Per il resto, ci sono una marea di cose che vorrei chiederti sui personaggi, sul loro passato e sul loro futuro, ma mi trattengo perchè credo che la maggior parte delle risposte che cerco arriveranno con il proseguire della storia.
(Recensione modificata il 21/05/2021 - 03:49 pm) |