Recensioni per
La Via Smarrita
di Dira_

Questa storia ha ottenuto 72 recensioni.
Positive : 72
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
09/02/21, ore 14:03
Cap. 4:

Questa volta recensisco un po’ in ritardo, non perchè l’interesse per questa storia sia sceso, ma perchè purtroppo la sessione d’esame si è messa in mezzo.
Trovare nuovi aggiornamenti della Via Smarrita però è sempre bello.
Trovare un nuovo capitolo che inizia con un flashback di Rosi e Tobia bambini è ancora più bello.  
Leggere dei personaggi da bambini, in generale,  è interessante perchè il modo in cui sono cresciuti fa capire molto delle persone che sono adesso. Roisin ragazzina era seria, ma anche spericolata, solitaria, ma legatissima ai suoi pochi amici. Figlia unica, almeno fino all'arrivo di Caterina, sarà stata sicuramente amata, ma anche a volte trattata come una piccola adulta più che come una bambina. Si capisce da questo ricordo che era molto abituata a stare da sola e a prendersi cura di se stessa, a causa delle assenze dei suoi genitori. Tra l’altro, questo continuo parlare dei viaggi di Dermot mi ha messo la pulce nell’orecchio. Possibile che si tratti solo di viaggi di lavoro/scappatelle con le amanti? Ho il dubbio (forse più che il dubbio) che c’entri anche qui l’Altrove. Quello che mi hai semi-rivelato sulle origini di Cate conferma la mia tesi. Aspetto però la comparsa in scena di Dermot (comparirà prima o poi, giusto?) per confermare o smentire i miei sospetti.
Intanto, la piccola Rosi trova la sua dimensione nel bosco, nel castello, insieme a Tobia. 
Tobia che era l'unico ragazzino che come lei conosceva l'Altrove, e che come lei non voleva tornare in una casa perennemente vuota o piena di litigi. Tra l'altro in questo ricordo i genitori di Tobia sono ancora vivi, quanti anni aveva quando è rimasto col nonno? (Ricordo che mi avevi scritto che la madre se ne è andata, il padre invece ha avuto il cancro. Certo che al povero Tobia tutte le sfighe possibili e immaginabili, eh.) 
Nel distacco tra il ricordo e il presente si avverte il cambiamento di Rosi, l'abisso incolmabile tra la sicurezza spensierata e fanciullesca della Rosi undicenne e le sue paure di adulta, che ha visto un po' di più come funziona il mondo, sia quello Chiaro che quello Altro, e ha perso quel coraggio che forse era solo incoscienza.
Ha acquistato un altro coraggio però: quello di chi si butta nel pericolo pur sapendo il rischio che corre, perchè è la cosa giusta da fare.
Mi è piaciuta la descrizione dei suoi poteri di Chiaroveggente, più vari ma meno lampanti di quelli di una Profetessa. Sono più legati alla percezione, alla sensibilità, che a un sapere divinatorio o extra-sensoriale. 
Sono poteri multiformi, preziosissimi, ma instabili, la cui interpretazione può essere compromessa dalla suggestionabilità o, al contrario, da un’eccessiva razionalizzazione. 
Tra l’altro, prendetemi pure per pazza, ma io sono davvero convinta che i luoghi  talvolta assorbiscano le emozioni di chi li abita. È una delle poche cose irrazionali e inspiegabili in cui credo assolutamente, dunque per me ha senso che Roisin, con i suoi poteri, possa percepire anche dopo anni un’eco di quel che è successo in determinati posti. Ha senso che questa comunicazione tra secoli lontani arrivi proprio col tatto: la pietra diventa un punto di contatto tra persone che l’hanno toccata in secoli tanto diversi, lasciando sulla sua superficie la loro impronta emotiva.
Situazione Roisin/Tobia: devo dire la verità, spero che questi due diventino una coppia il più tardi possibile, magari alla fine della storia. Non perchè non mi piaccia l’idea di loro due insieme, ma perchè hanno così tanto in sospeso, così tanto da chiarire e così tanto da recuperare, che prima di vederli insieme (come coppia) vorrei vederli ricostruire la loro amicizia. Dopotutto, abbiamo letto spesso di uno/a dei due che pensa all’altro/a, attraverso gli occhi di Ettore siamo stati spettatori dei loro battibecchi, ma in tutte le due storie (esclusi flashback) hanno avuto solo una conversazione seria da soli, densa di disagio e di rimpianti (almeno da parte da Roisin.) Mi piace la dinamica tesa che c’è tra di loro, ma a differenza di Ettore, non penso che si possa risolvere con un bacio romantico e del sesso. So che, qualsiasi decisione prenderai tu come scrittrice in merito a questi due personaggi, alla fine troverò la troverò perfettamente sensata, perchè è questo che mi è sempre successo con le tue storie. (A differenza che con molte serie Tv. Sigh.) Però non posso fare a meno di aspettare il momento in cui li vedremo parlare, a lungo, dei loro sentimenti, delle loro diverse visioni dell’Altrove, dei loro sentimenti e di tutto quello che hanno entrambi perso in questi cinque anni.
Situazione Maddalena: so che il suo era un momento-angst, non dissimile dai tanti a cui Malù ci ha abituato, ma sto notando in lei una crescita, un’evoluzione. È arrabbiata, ma il tipo di rabbia sana, perchè sta cominciando a pensare di MERITARE le cose belle che i Sorveglianti le vogliono precludere. 
Sta anche accettando sempre di più l’Altrove e le sue Creature, che non sono mostri 
come aveva sempre pensato ma semplici diversi. 
E comunque tutte le Creature del Bosco sono adorabili ❤️ Non hanno una moralità rigida come quella degli umani, ma nemmeno la loro (nostra) cattiveria gratuita. 
Tranne Elia, ma lui purtroppo è umano 28 giorni al mese, ed è questo il problema.(Urge rimedio per farlo rimanere sempre lupo). E il Serpente Regolo, che, come abbiamo felicemente scoperto in questo capitolo, non solo sbrana le persone, ma le soffoca pure infettando l'aria (o qualcosa del genere.).
I tre Investigatori dell’Altrove si trovano dunque in una brutta posizione.
La colpa comunque è interamente di Rosi, che nello scorso capitolo ha detto (cito quasi letteralmente) "andiamo pure a cercare da soli il Serpente Regolo, tanto caccia solo di notte." Okay, non sbranerà le sue prede durante le ore di luce, ma il fatto che da addormentato sia capace di stordirle con il semplice fiato non è tanto meglio.
Roisin, rimandata a settembre. Studia meglio i bestiari della mamma per la prossima volta.
Mi fa morire Roisin anche quando prima si rivolge a Maddalena con sospetto e diffidenza (dopo che questa le ha letteralmente SALVATO LA VITA) e poi se la prende perchè Malù è scortese nei suoi confronti. Sì, Rosi, ti sta sicuramente rispondendo male perchè è un'adolescente scontrosa, e non perchè l'hai trattata a pesci in faccia fino a un attimo prima. (Poi Maddalena è davvero un'adolescente scontrosa, anche con chi non le ha fatto nulla, ma non era questo il caso.) 
Da un lato capisco e legittimo l'interrogatorio di Roisin, perchè i tre Investigatori dell'Altrove (autoproclamatosi tali) stanno conducendo un'indagine (ufficiosa e non autorizzata) e Maddalena si trovava pur sempre in un luogo sospetto in un momento sospetto. Dall'altro lato, gli stressi dubbi Rosi non li avrebbe avuti se non fosse stata a conoscenza della natura di Malù. Ergo, sento puzza di pregiudizio. (Si 
potrebbe dire che i Sorveglianti nei confronti dei Versipelle hanno un po' l'atteggiamento che nel nostro mondo la maggioranza nutre verso le minoranze etniche o religiose? Del tipo "non sei sotto processo per essere in questo modo, ma per quello che hai fatto, perchè se non fossi in questo modo potresti fare di peggio e non finire sotto processo." Può sembrare un paragone un po' indelicato, però alla fine- come dicevamo un po' di settimane fa su fb- il fantasy esiste anche per essere metafora e specchio della nostra realtà.) 
Tra l'altro, che illusa la rossa Silvani che crede che Maddalena continui a ronzare intorno a Caterina solo perchè Marina non l'ha spaventata abbastanza! Alina ha letteralmente minacciato DI MORTE Maddalena, e questo, pur avendola terrorizzata, non è bastato per tenere la donzella siciliana lontana da Cate. (Se Cate sapesse, sarebbe molto lusingata. E preoccupata. E orgogliosa dell'inconscienza della sua amata. No?) 
Mi è venuto in mente però che Roisin non sa ancora dell'esistenza dei Vanator, o della loro presenza a Malacena. E probabilmente non sa di loro nemmeno Ettore... e forse neanche Tobia. Un altro altarino che dovrà presto venir svelato. E io non vedo l'ora di vedere la reazione della Rossa, e la sua conseguente crisi isterica dovuta al rendersi conto che TUTTE le persone con cui la sorellina passa le sue giornate sono in qualche modo invischiate con l'Altrove. L’Altrove da cui Cate dovrebbe stare (secondo i piani di Rosi) MOLTO LONTANA. 
Molto efficace anche il dialogo tra Don Doriano e Alina. Si avverte la natura manipolativa di lui, e il fatto che la fiducia di Alina verso la Chiesa (altro residuo della sua educazione da vanator) le rende più difficile diffidare di lui. 
Se ho capito bene, questo prete di campagna si rivelerà il #N1 dei #Cattivi, quindi sono molto curiosa di sentire la sua storia, e affascinata dalle sue apparizioni.
Ormai i personaggi sono tutti ben caratterizzati e con ogni capitolo la trama fa un passo avanti, tra segreti che vengono svelati e altri che vengono nascosti, nuove bugie e nuove alleanze che cambiano sempre lo schema del gioco. Come al solito, aspetto il prossimo aggiornamento con ansia (ma senza impazienza, perchè qualità > quantità).

Nuovo recensore
08/02/21, ore 09:37
Cap. 4:

In quanto lettrice, non posso far altro che darti ragione!
Capitolo strapieno di azione, super-maddalena li ha salvatiiii <3
Però non ho tanta voglia che maddalena vada vicino al serpente regolo, mi mette molta ansia questa cosa, e spero che rosi abbia una macchina fotografica vecchio stampo perchè dubito che un telefono o una reflex possano funzionare dove non funzionano manco le torce.
Entra in campo anche Don Doriano, speriamo bene...anche se i preti non mi piacciono in genere :P

Recensore Master
23/01/21, ore 09:40
Cap. 3:

Mi piace vedere Rosi che finalmente prende sul serio questo lavoro, come sta facendo in questi capitoli. Magari ha tutta questa fretta perché vuole tornare il prima possibile a vivere nel Chiaro, ma io non capisco come si faccia a tornare a chiudere gli occhi dopo aver vissuto questo.
Però è di sicuro bella spericolata, yeee andiamo a cacciarcidentro a delle gallerie che corrono sotto tutta la montagnola, con un'indicazione approssimativa della direzione giusta, alla fine quello che dicono sempre tutte le guide di tutte le grotte è di non muoversi da soli in zone inesplorate. E qui non c'è solo il rischio di perdersi, c'è anche il rischio di trovare un mostro, che forse di giorno sta dormendo, ma se si stesse solo nascondendo dal sole? Un mostro che fra l'altro sta diventando anche più grosso. Ma non bastava la foto della muta? Avevano paura che lo scambiassero solo per un serpente?
Fra l'altro io non so quanto possa essere utile andare dai sorveglianti, uno è colpevole (e su questo tornerò dopo lol), uno è un imbecille e la terza è convinta di sapere già tutto quello che c'è da sapere su tutto. Qui mi sembra un altro segno del fatto che Rosi voglia togliersi la patata bollente dalle mani il prima possibile.
Maddalena e Caterina sono troppo carine, soprattutto Cate, perché Malù non riesce ad essere completamente rilassata (e chi ci riuscirebbe nella sua situazione?). Certo che si vede lontano un miglio quando è colpevole 😂 come si fa a diffidare di una succuba che così palesemente non sa mentire? È chiaro che non c'è nessuna cattiva intenzione da parte sua, anzi poverina vive nella convinzione di essere un mostro, non si è mai posta nella posizione di chi vuole combattere le regole o aggirarle. Probabilmente vede se stessa come una vittima dei sorveglianti, non come una nemica dei sorveglianti.
Marina come dicevo mi dà la sensazione di essere convinta di sapere tutto, forse perché ormai ha raggiunto una certa età, io immagino che abbia almeno 50 anni, quell'età in cui non sei anziana ma sei già matura e ti senti completa, solida. Almeno penso che ci si senta così, quando si è sicure della propria competenza nella propria professione. Infatti lei vede se stessa come la custode dell'equilibrio, niente meno. Però insomma i sorveglianti si stanno facendo scappare sotto il naso un mostro bello grosso di cui non si sono neanche accorti 😣
A proposito di equilibrio, giuro che io fino a questo momento non avevo capito che il Mondo Altro fosse una cosa, una cosa diversa dall'Altrove. Forse lo dicevi in uno dei primi capitoli ma non me lo ricordavo. Pensavo che il mondo delle creature fatate si chiamasse Altrove e che esistesse solo in alcuni luoghi a macchia di leopardo perché era filtrato attraverso delle porte secoli fa, non avevo capito che l'Altrove fossero quei luoghi dove il Chiaro era stato "contaminato" dal Mondo Altro. Mi chiedo come sia il Mondo Altro e se anche lì ci siano delle zone in cui le influenze del Chiaro hanno modificato qualcosa, che so, zone in cui la magia "funziona meno" e simili.
Avevo promesso di tornare al discorso dei sorveglianti e ci torno commentando la parte su Alina. La posso commentare solo con una parola: FACEPALM.
Madonna se è piena di bias la ragazza. È cresciuta considerando i preti delle figure di riferimento, importanti, forse i migliori sorveglianti, e adesso lascia che questa impressione che le è rimasta dall'infanzia le impedisca di formarsi un giudizio indipendente. È anche vero che per ora il prete non ha fatto nulla di sospetto, però lei pensa che i sorveglianti abbiano coperto il lupomanaio, quindi dovrebbe sospettare anche del prete. È andata lì per accertarsene oppure è andata lì per dirgli che pensa che gli altri sorveglianti abbiano combinato un casino?
Non vedo l'ora di scoprire cos'è andata a chiedere Alina a Don Doriano.

Recensore Junior
10/01/21, ore 12:40
Cap. 3:

E finalmente le due storie, quella medievale e quella moderna, si ricongiungono e si rispecchiano.
Bice trova la pelle del serpente, e così fa la sua pro-pronipote (?) e controparte moderna Rosi.
Credo a questo punto che Fortunato sia l'attenato dei Neri, che sono stati reclutati come Sorveglianti dopo che lui è stato informato dell'Altrove. Credo che col proseguire della storia medievale scopriremo come le varie famiglie di Malacena sono diventate Sorveglianti.
I Ghini discendono dai castellani giusto? Almeno così mi è parso di capire.
C'è qualcosa di tristemente ironico nel fatto che le Silvani abbiano affittato il bosco ai siciliani per impedire al Sindaco di demolire Castiglioscuro, e che proprio l'arrivo dei siciliani abbia determinato l'apertura della porta per cui il Sindaco voleva demolire il Castello.
Come nella canzone Samarcanda. Cerchi di sfuggire al destino, e il destino ti trova proprio mentre scappi. Più cerchi di allontanartene più gli corri incontro.
Non è una visione che condivido, ma è sicuramente d'effetto nelle storie.
Complimenti per la tua abilità nello sviluppare varie trame e farle giungere al culmine nello stesso momento. È una cosa positiva per il ritmo della narrazione, che in questo sequel è molto più incalzante.
La tensione ormai è massima, anche e soprattutto nei momenti di calma, che a causa dell’inquietudine diffusa, dell’ansia perenne e delle domande senza risposta, tanto calmi ormai non sono.
Ormai ognuno sa o sospetta qualcosa, nessuno sa tutto, tutti sospettano di tutti e nessuno sa quello che sanno gli altri.
Azzeccatissima la citazione di Platone.
Il lettore, fuori dalla caverna, sa più della maggior parte dei personaggi, tranne che degli antagonisti, che non si sono ancora rivelati davvero (e con un colpo di genio, potrebbero anche non rivelarsi così antagonisti, o non rivelarsi affatto. Chissà. Attendo impaziente il PoV di Stefano o di Don Doriano. #ineedaspoiler #maybetwo)
Analizziamo situazione per situazione.


1 SITUAZIONE MAGICO TRIO DEI COMPLOTTISTI

Perchè ho il dubbio che i Bambini Della Domenica si stiano cacciando in guai più grandi di loro? Più di quanto abbiano fatto finora Ettore e Tobia, cioè.
La loro data di nascita e i loro geni permettono ai tre investigatori provetti di vedere/sentire/percepire un piano della realtà differente, ma non di arrivare alla verità, quando la verità è creata e occultata dagli essere umani.
Sono comunque i più informati sulla situazione, e dovrebbero DAVVERO parlarne con qualcuno. Il Serpe Regolo è un pericolo per tutti, e da soli non possono fare molto. Non senza rischiare di venire ammazzati, perlomeno.
Capisco però perchè Tobia non si fidi di Marina: se hanno le prove che lei è il Sindaco stanno nascondendo un Lupo Mannaro, come possono escludere che non sia coinvolta anche nella liberazione del Serpente?
Noi lettori sappiamo perchè la Sorvegliante Silvani non lo farebbe mai: quei pensieri finali di Marina nella piazza del Bar, in cui si rivela una calcolatrice consapevole ma non un’opportunista. Perchè per lei essere Sorvegliante non vuol dire solo controllare l’Altrove, ma anche anche proteggerlo dal Chiaro. È la differenza tra lei e i Vanator, che proteggono il Chiaro dalle Creature, come i Sorveglianti, ma non viceversa.
Che le Silvani, in quanto discendenti di una Creatura nata dal ventre degli alberi, sentano un’affinità con l’Altrove più profonda dei “normali” Sorveglianti?
Tutte le manipolazioni di Marina, i suoi inganni, le sue bugie, sono finalizzati a mantenere intatto il precario equilibrio tra Chiaro e Altrove, che a Malacena rischia spesso di spezzarsi, con grandi pericoli per gli abitanti di entrambi i mondi. Ma l’equilibrio è fragile, per cui tenerlo in piedi non è facile, e le conseguenze di una sua eventuale rottura sarebbero terribili per tutti, pensa Marina: per cui, mossa dalla pietà verso tutte le vite che potrebbero sconvolgersi se questo velo sottile si spezzasse, per mantenerlo integro non solo compie azioni non propriamente etiche, ma è anche disposta ad essere spietata. Era quello che avevo percepito di lei fin dalle sue prime apparizioni, il contrasto tra eticità generale e astratta e moralità grigia, tra animo pietoso e un modo di agire calcolatore. Avevo cercato di comunicare queste mie impressioni confuse negli scorsi commenti, ma tu in questo capitolo l’hai spiegato meglio attraverso i pensieri della stessa Marina, e ora è tutto più chiaro. (Per forza, sei la sua autrice)
Che bel personaggio sfaccettato, complesso e moralmente grigio che hai creato, anche se in questi ultimi capitoli non ci fa una bella figura. Ma questo la rende più fallibile, e umana.
Tobia però non sa tutto questo. E forse non gli interessa nemmeno. Mettendomi nei suoi panni, non posso neanche dargli torto, per quanto riguarda la sua scarsa fiducia in Marina: lei ha fatto in modo che Tobia venisse bollato come schizofrenico dopo che lui aveva scoperto il suo segreto. E certo, l’ha fatto per proteggere un ragazzino, l’ha fatto perchè aveva dato la sua parola al sindaco, l’ha fatto perchè era l’unica cosa razionale da fare per evitare spargimenti di sangue, perchè non aveva scelta. Ma l’ha fatto, e con una discreta dose di spietatezza ha lasciato che Tobia, un ragazzo che aveva visto crescere, che era amico (e forse qualcosa di più) di sua figlia e che si fidava di lei come di una madre putativa, prendesse per anni medicine che non gli servivano e sopportasse lo stigma e l’isolamento legato alle malattie mentali.
Nulla di cui stupirsi se il Custode del cimitero non reputi Marina in cima alla lista delle persone degne di fiducia.
Anche Roisin sta lentamente perdendo fiducia nella madre per le questioni che riguardano l’Altrove, e la rivelazione che Marina sapeva della natura di Malù, e nonostante ciò ha lasciato che si avvicinasse a Cate, le ha fatto secondo me perdere altri punti agli occhi della figlia maggiore. Rosi, come mi aspettavo, si dimostra istintivamente più protettiva e irrazionale della madre sulla questione “eventuale tresca di Caterina con un demone della lussuria”. Può sembrare strano, ma non per le dinamiche di casa Silvani.
Da adolescente ha provato a considerare Caterina un’estranea, ma quando si è resa conto che non era possibile, ha cominciato a sentirsi iper-responsabile nei suoi confronti. Non è la sorella più affettuosa del mondo, ma nonostante ciò è per Cate praticamente una seconda madre, forse più presente della prima. (Senza il forse)
Dunque la sua reazione è più estrema di quella di Marina.
Rosi in generale non ha mezze misure, come dice Tobia in questo capitolo, o nega completamente qualcosa o vi si ossessiona; o si lega totalmente a una persona, o la rimuove dalla propria sfera affettiva.
E a proposito di rimozioni, così i notiziari ufficiali dell’Altrove hanno rimosso Bice dalla storia, sostituendola con un prete scialbo. (Bah, Roisin ha ragione a definirli baciapile. Credo siano maturi i tempi una rivolta anticlericale tra i Sorveglianti.)
Per il resto, Roisin e Tobia sono a metà tra il sembrare due tredicenni che si piacciono ma non sanno come dirselo, e quindi si fanno i dispetti facendosi gli occhi dolci di nascosto, e due genitori di mezza età divorziati che si amano ancora ma hanno accumulato negli anni troppo rancore reciproco, dunque si lanciano feroci frecciatine in continuazione, incapaci sia di riappacificarsi che di ignorarsi.
Qualcuno salvi il povero Ettore, davvero, prima che si offra volontario per testare di persona la pericolosità delle fauci del Mostro, pur di non stare in mezzo tra quei due.



1. SITUAZIONE CATE/MADDALENA
E anche Cate adesso ha un segreto da mantenere! Non è molto contenta di farlo però. Se fosse per lei, tappezzerebbe Malacena di manifesti in cui c’è scritto a caratteri cubitali che lei e la siciliana si sono baciate e soprattutto STANNO INSIEME (alla faccia di Gloria Schiavi). Maddalena però non è tanto dell’idea: e come biasimarla, visto che c’è nei dintorni una giovane vanator che l’ha minacciata più volte di morte se solo avesse pensato di fare quello che sta facendo, ovvero imboscarsi con Caterina. Giovane vanator che tra l’altro è di pessimo umore, e che non aspetta altro che una scusa per poter far fuori una Creatura Versipelle qualsiasi con una motivazione valida, giustificando così la presenza ormai triennale sua e di suo padre a Malacena.
(Disprezzo di Alina/vanator per le creature+ protettività di Lin/amica verso Cate= bye bye Maddalena, tuo fratello ti ha voluto bene.)
Non ho apprezzato il giudizio frettoloso di Pietro su Malù e sulla segretezza. Capisco che a pelle gli stia antipatica (legittimo) e che i suoi comportamenti, a chi non conosce il suo passato e i suoi problemi relativi all’essere una Succuba, possano essere scambiati per stronzaggine e menefreghismo, quando invece sono frutto di calcoli che Malù fa per proteggere la propria vita- e che tutti faremmo nella sua situazione.
Però comunque, anche senza sapere il motivo per cui Maddalena non vuole rivelare a tutti la sua relazione con Caterina, Pietro non dovrebbe subito presupporre che la siciliana si vergogni di Cate e vuole tenerla nascosta. Spesso le cose sono più complicate di così, soprattutto tra adolescenti. Per quel che ne sa Pietro, Malù potrebbe aver appena scoperto di essere bisessuale e aver bisogno di tempo per abituarsi all’idea, prima di comunicarla agli altri. Potrebbe avere problemi con se’ stessa o potrebbe averceli la sua famiglia. Okay, noi sappiamo che non è così e che la ragione per cui non vuole che vengano scoperte è ancora più grave, ma anche se fosse per motivi più futili, come le normali insicurezze di un’adolescente che ha appena scoperto di non essere etero, non sarebbe giusto secondo me detestarla o colpevolizzarla per questo. Poi questo è un argomento controverso perchè ognuno ha la sua opinione sulla faccenda, anche condizionate dalle esperienze di vita personale, ma questa è la mia ed è diversa da quella di Pietro Zanchi.
Anche se comprendo che Pietro sia mosso dal senso di protezione verso l’amica di sempre, ma spero che questa sua preoccupazione (legata al fatto che Maddalena stia, secondo lui, trattando Cate come una storiella estiva) non lo spinga a confidarsi con Alina.
Però allo stesso tempo capisco che non sia giusto, da parte di Maddalena, pretendere segretezza assoluta senza essere sincera sui motivi. Si arrabbia con Caterina perchè confida a Pietro che si sono baciate, e dal mio punto di vista ha ragione perchè Caterina aveva comunque promesso di non dire nulla, però capisco anche il punto di vista di Caterina, ovvero che la segretezza la fa soffrire, essendo lei una persona aperta ed esplicita su tutto, compresa la sua sessualità. Inoltre, durante l'adolescenza nascondere le cose alla famiglia è più o meno la norma, ma farlo con gli amici più stretti equivale a un tradimento. Caterina riesce a mantenere la faccia di bronzo davanti alle domande perchè è pur sempre un'adolescente e dunque prova un sottile piacere proibito a mentire a una figura che, sia pure non autoritaria, rappresenta l'autorità in casa. In un certo senso, mentire a Marina è un'avventura sulle montagne russe, molto rischio e molta adrenalina. Ma Pietro e Alina non sono l'autorità, non sono famiglia impicciona, non sono nemmeno due estranei qualsiasi: sono i suoi migliori amici, e a diciassette anni questo titolo vuol dire TUTTO. Nascondere a loro due una sua relazione sarebbe da parte di Cate un tradimento della LORO fiducia. Ciò non toglie, che se Cate avesse saputo i REALI motivi per cui Maddalena non voleva che si sapesse di loro, sarebbe stata più attenta e comprensiva. Ma Malù questi motivi non può dirglieli, perchè violerebbe un altro patto, quello implicito e millenario che condividono tutti coloro che hanno contatti frequenti con l'Altrove o che ne fanno parte: non svelare mai, mai nulla di compromettente agli abitanti del Clarus.
La scusa che Maddalena ha fornito a Caterina sul suo attacco di panico è parecchio fragile: primo, perchè basterebbe chiedere a Michele se i loro genitori siano o meno dei bigotti di mentalità chiusa; secondo, mette in guardia Caterina dal parlarne con Stefano e Michele, al massimo, ma non abbastanza da non farlo con madre e sorella o con Alina. E sono loro tre il vero problema.
Per fortuna Cate, impietosita dall’attacco d’ansia della sua donzella in pericolo, non si lascia sfuggire nulla nonostante l’interrogatorio di Marina, mantenendo una discreta faccia di bronzo.

E ora, le due rimandate a settembre del capitolo: due personaggi che mi piacciono e che trovo infinitamente interessanti, anche e soprattutto nei loro errori o nelle contraddizione, ma che ultimamente stanno complicando le cose a tutti nella loro convinzione di agire per il bene. Ciò mi piace, da un punto di vista narrativo, ma mi fa anche venir voglia di entrare nella storia e insultarle, per cui ti lascio le impressioni “a caldo” che ho scritto su di loro subito dopo aver letto il capitolo: ti avverto, sono perlopiù scleri.

MARINA
1) Marina: “sono il personaggio che tutto vede, tutto sa e tutto capisce. Bitch please, nessuno mi può ingannare. Sono madre e strega, ergo sono doppiamente onnisciente per definizione.”
2) Sempre Marina, qualche capitolo dopo:

1) Ancora Marina:” I Siciliani sono a casa mia ora posso controllarli ehehe I’m too powerful.”
2) Marina, un capitolo dopo: < Oh, il giovane Stefano è uscito di notte, che strano. Mah, sarà andato con Maddalena in città. Nessun problema.
Ah proposito, che ci faceva Maddalena con Caterina nel ripostiglio? Adesso glielo chiedo. Anzi no, lo chiedo a mia figlia.
Okay, Cate mi ha detto che non si stavano baciando. Se ci credo? Ovviamente ci credo! Caterina non sarebbe mai capace di mentirmi! Del resto, si sa che le figlie adolescenti, ribelli e innamorate non mentono MAI ai genitori. E io, come madre, non devo subito pensare male, ci sono molte altre attività che due adolescenti possono fare imboscate in un ripostiglio. Attività istruttive che non c’entrano nulla con gli ormoni e i baci clandestini. Magari stavano giocando a nascondino, per questo le ho beccate tutte spettinate e col fiatone. >
Vai Marina, meno male che ti definisci una persona prespicace ed in controllo di tutto.


ALINA:
Alina davvero, renditi conto che il pericolo è un altro e molla quest’ossessione per il Lupo Mannaro. Ho capito da dove nasce, il prestigio tuo e di tuo padre messo in discussione, la delusione e il sospetto verso Marina, l’ansia di avere diciassette anni e dover gestire situazioni ENORMI. Ma sul serio, Elia da più fastidio da umano che da trasformato. (In versione ferina è quasi simpatico. Scommetto che se gli lanci una palla durante il plenilunio, te la riporta indietro. Sfruttiamo la luna piena per addomesticare ed addestrare il Lupo Elia, sia mai che il carattere della sua versione umana non ne trovi giovamento.)
Se tu, cara Buffy degli Appennini, fossi andata con Cate e Pietro a socializzare coi campeggiatori/LARPER avresti capito, dalle stranezze avvenute in quel pomeriggio di pioggia nel bosco, che ora c’è un altro pericolo. Uno contro cui dovreste essere tutti alleati e di cui tu, in quanto cacciatrice, ti potresti/dovresti occupare. Ma no, se n’è dovuta accorgere Maddalena, la pericolosissima succuba, perchè tu eri troppo presa a cercare di sventrare complotti e a tenere il broncio, segretamente gelosa perchè i tuoi bff sembravano essersi dimenticati di te tutti presi dai nuovi amichetti siciliani. E quindi ora ti mancano informazioni importanti, e vai da Don Doriano, il dolce prete che nel tempo libero fa cose carine tipo aprire le porte dell’Inferno e farne uscire simpatici serpentelli cannibali.
Sicuramente lui ti potrà aiutare. Mr Affidabilità di Malacena, e Miss Prespicacia sia della Romania che della Toscana.
Good Job, Alina. Compari in quattro righe e hai quasi superato Marina nella frustrazione che susciti in una povera lettrice.

In realtà non riesco ad essere completamente arrabbiata con Alina, perchè anche lei è intrappolata in una situazione di grandi responsabilità, pericoli e bugie, in cui cerca di sguazzare come può, senza venir meno al suo dovere di vanator, ne alle responsabilità che sente di avere sia come figlia, che come amica.
Però che situazione frustrante: i personaggi si nascondono delle cose perchè non si fidano abbastanza gli uni degli altri, ma più si nascondono cose più aumentano i sospetti reciproci, che a loro volta alimentano la sfiducia, nuovi segreti e indagini clandestine.
È un circolo vizioso.
Aldilà dei miei scleri contro i personaggi immaginari, (si nota quando subito dopo aver letto il capitolo, sono più parziale e meno analitica, perchè ancora iper-coinvolta dalle emozioni della lettura) la mini-scena di Alina è molto efficace, soprattutto posizionata alla fine del capitolo. C’è sempre un’aria tesa, densa di una tranquillità irreale, sottilmente sbagliata, quando compare lei. Il cielo azzurro, la quiete della mattina paesana, il bosco che di giorno sembra innocuo e luminoso, la ragazza che aspetta educata il prete bonario e sorridente; sotto questa superficie illusoria, c’è però una tensione sinistra, che in un telefilm verrebbe tradotta con una musichetta inquietante, in contrasto con l’apparenza della scenario, limpido e pacifico. Mi chiedo se quest’atmosfera strana, di calma fasulla e innaturale, sia un riflesso dell’interiorità di Alina, visto che l’accompagna sempre e pervade i suoi PoV. Le frasi sono concise, la realtà è descritta in modo preciso e analitico, con un’attenzione ai dettagli e soprattutto ai rapporti causa-effetto, ma è quello che manca nei pezzi narrati dal suo punto di vista a farci capire davvero il problema di Alina. Manca un rapporto diretto e spontaneo con la propria emotività, che è sempre nascosta, razionalizzata o repressa a forza.
(Subito in coda dietro ad Elia, tra i personaggi che necessitano urgentemente di una seduta di psicoterapia. Anche Rosi da questo punto di vista non scherza, comunque.)
Sono curiosissima di vedere come procederà la storia della giovane cacciatrice. Come farà a crescere, ad evolversi, ad adattarsi al “mondo reale”? Perchè lei è una vanator e non le è stato insegnato ad essere altro. (#marianpadredell’anno sempre e comunque- è un hashtag ormai). In questi tre anni però ha imparato anche ad essere un’amica: e penso sarà questa la sua chiave di svolta. Immagino che avverrà presto una sua crisi interiore, un momento in cui metterà in discussione il suo scopo di vita e tutto ciò che le è stato insegnato, e forse sarà proprio grazie a Cate&Pietro.

...Malù, con tutti i posti in cui puoi sfogare il tuo Sturm Und Drang, proprio nel bosco devi passeggiare? Non è che tu non sappia cosa ci puoi trovare!
Forse a livello inconscio si rifugia nel Bosco proprio perchè in quel momento si sente giudicata dagli altri solo in quanto Versipelle, e allora si allontana dagli esseri umana per correre tra le Creature che, a detta di tutti, sono suoi simili.
Può sembrare triste, ma se così fosse sarebbe comunque un passo avanti rispetto all'inizio della storia, quando rifiutava in toto l'Altrove, finendo ad odiare se stessa per il fatto di farne parte.
Ma questo dubbio "passo avanti" nel tortuoso cammino dell'accettazione di se' doveva farlo proprio ora? Subito dopo che Rosi ha detto che oltre al Serpente potrebbero essere usciti ALTRI mostri?? (E mica è detto che tutti siano notturni.)
Sul serio, Malù, va a fare due passi sulla pista ciclabile piuttosto. Non che la graziosa e inutile pista ciclabile non nasconda anch'essa un significato più profondo e macabro. (Adoro il modo in cui colleghi dettagli assolutamente mondani e apparentemente poco creepy all'Altrove. A Malacena nulla è come sembra, tranne le cose inquietanti. Quelle sono davvero inquietanti. Le cose normali, invece, sono anch'esse inquietanti sotto la superficie.)

Ps- più che la quarta di copertina del libro, potrei scriverti una quarta di copertina per ogni capitolo, vista la lunghezza media delle recensioni che ti lascio😂
Comunque quando scrivi che le mie recensioni ti piacciono sono contenta perchè ho sempre paura di cadere nel cosiddetto eccesso di interpretazione, ovvero di vedere nel testo cose che nell’intenzione dell’autrice non ci sono. È un po’ stupido, ma dopo cinque anni di Liceo Classico e poi Lettere all’Università interpretare male un testo letterario, di qualsiasi tipo, è un terrore che mi è rimasto addosso😂
La cosa bella di efp è che consente uno scambio diretto di opinioni tra chi legge e chi scrive.
Cosa intendi tu per scrivere sul serio?
Perchè io in realtà scrivo, praticamente da sempre, e ci metto tempo e attenzione. Quindi, dal mio punto di vista, scrivo sul serio, perchè mi impegno; ma lo faccio soprattutto per me stessa, perchè mi piace e mi fa star bene, non per far leggere ad altri ciò che scrivo. (Tranne che alle mie amiche, a volte- raramente) Anche perchè non ho la costanza per finire una storia con più capitoli, di solito o scrivo racconti brevi o abbandono a metà. (Ti ammiro molto per essere riuscita a portare avanti la stessa storia per 10 anni, senza stufarti😂)
Da bambina ho pensato spesso che un giorno avrei fatto la scrittrice o qualcosa di simile, poi l’ho bollato come un sogno infantile. Non posso dire di averlo abbandonato del tutto, perchè ho un rapporto viscerale con la scrittura, è qualcosa che mi definisce, mi sfinisce e riappacifica, mi consente di metabolizzare il mondo, di comunicare con gli altri ad un livello di emozione e verità che a voce non so raggiungere, mi salva da ciò che non controllo e mi permette di arrivare a determinate profondità in cui altrimenti annegherei; ma vedendo l’atto stesso di scrivere come un bisogno o come la conseguenza di uno stato emotivo, l’idea di associarlo a regole, orari, scadenze, come si fa con un lavoro, per lungo tempo mi ha creato ansia. Non lo so, ho quest’idea che chi scrive per mestiere debba essere una persona anche molto costante e determinata, oltre che talentuosa, e mantenere sempre un controllo ferreo sul suo flusso creativo. Però sono curiosa: è davvero così? Quanto è diverso iniziare a scrivere con l’idea di pubblicare un libro dallo scrivere per divertimento, per passione, per hobby o per sfogo personale? Te lo chiedo visto che hai scritto per anni fanfiction senza scopo di lucro, mentre se ho capito bene la Selva Oscura potrebbe venir pubblicata da una casa editrice. A parte il world-building, ci sono altre differenze nei processi creativi o di scrittura?
Ammetto di aver pensato ultimamente di pubblicare qui su efp qualcosa che ho scritto, anche solo per togliermi lo sfizio, ma sono ancora un po’ diffidente verso l’intero sito, e non sono sicura di aver capito bene come funzionino i suoi meccanismi.

...Questa recensione mi sa che è venuta DAVVERO troppo lunga, e ho parlato letteralmente di TUTTO.

Ancora complimenti per lo story-telling, la caratterizzazione dei personaggi e le atmosfere.
Aspetto il prossimo capitolo, e studio permettendo continuo a lasciare recensioni nei capitoli passati e nelle storie più vecchie!
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 02:11 pm)
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 02:14 pm)
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 02:19 pm)

Recensore Master
21/12/20, ore 08:04
Cap. 2:

Le cose stanno davvero procedendo, tutti stanno facendo indagini nel proprio campo, è bello vedere che Rosi si stia impegnando per recuperare quello che ha lasciato indietro riguardo all'Altrove. C'è ancora molta tensione fra lei e Tobia ma credo che derivi soprattutto da un suo senso di colpa. Io non penso che il Nero sia tipo da serbare rancore, però potrebbe essere tipo da dire "te l'avevo detto"...
Penso che ci sia un buono sviluppo del personaggio di Rosi in seguito a come si sono evoluti gli eventi alla fine della scorsa storia. Forse se lei smettesse di reprimere una parte di sé, la vedremmo per come davvero dovrebbe essere e lei vivrebbe un po' meglio.

A proposito di sviluppo di personaggio, mi dispiace un casino per Alina. A livello di "com'era all'inizio della storia, confrontandola com'è adesso" potrebbe sembrare che abbia avuto anche lei un'evoluzione di personaggio, ma tu ci racconti che prima era così e quindi si tratta di una involuzione in cui lei torna ad essere come era prima e com'è sempre stata. Forse brucia particolarmente sentirsi dire "tu e tuo padre siete stati incapaci di trovare il lupomanaio" perché va a scavare perfettamente nel suo punto debole che è il senso di colpa per essersi lasciata un po' andare, per aver voluto essere un'adolescente. Se non sbaglio era perfino arrivata a dispiacersi per il fatto che, quando avesse trovato il versipelle, avrebbe dovuto lasciare Malacena e i suoi nuovi amici. Quindi il fatto che il sindaco abbia voluto difendersi attaccando ha colto nel segno perché lei provava già del senso di colpa e del senso di inadeguatezza, trasformati in rabbia per il fatto che sentiva di essere stata ingannata da Marina, dopo essere stata indotta a fidarsi.
Mi tocca ricordare che niente di tutto questo sarebbe successo se quello stronzo di suo padre non le avesse messo la pulce nell'orecchio.
Certo che oh, tre Sorveglianti ci sono a Malacena e tutti loro nascondono uno o più segreti XD è la tipica differenza tra "quale sarebbe il tuo lavoro in teoria" e "quello che poi fai veramente quando sei a contatto con la situazione". Mi chiedo quanti Sorveglianti nel mondo abbiano di questi segreti.

Cate e Maddalena sono sempre più carine e speravo di leggerle di più <3

Recensore Junior
08/12/20, ore 20:31
Cap. 1:

Ho amato l'incipit di questo capitolo. I grilli che si zittiscono, l'aria densa come melassa. Il bacio tra Lietta e l'Uomo venuto da fuori che avviene nello stesso capitolo del bacio tra Cate e Maddalena. La Storia che si ripete, la storia che si interrompe in un attimo che pare un'eternità e riprende esattamente da quell'attimo. 
La fretta concitata di Maddalena e Caterina nel bosco, il sollievo di Roisin. Il coraggio di Ettore nel mettersi di fronte al pericolo, quello di Tobia nell'aver detto sempre la verità, a qualunque costo. 
Il rapporto tra Roisin e Tobia, che non può risolversi in un batter d'occhio, perchè troppa acqua è passata sotto i ponti, ma in qualche modo si è sbloccato. Una di quelle amicizie che non può essere ne dimenticata ne ricostruita. La tensione tra i due nella piazza deserta la sera, sotto la luce dei lampioni. Il contrasto con l'atmosfera da teen-drama che pervade la scena tra Caterina e Maddalena. Maddalena che mente, Malù che ha paura, Maddalena che calcola e sbaglia. 
Malù che pensa che in fondo le ragazze le sono sempre piaciute, ma che non si è mai soffermata troppo su di loro perchè sperava che, se avesse focalizzato la sua attenzione soltanto sui ragazzi, almeno avrebbe potuto avere delle amiche. Maddalena che non è riuscita comunque, a farsi delle amiche, perchè ha sempre avuto troppe barriere. O forse perchè le altre ragazze percepivano che in lei ci fosse qualcosa di diverso, chissà.
L'accenno al modo sereno in cui la famiglia e gli amici di Cate hanno accolto il suo coming-out- perchè è semplicemente quello che dovrebbero fare tutte le famiglie e tutti gli amici di questo mondo.
Marina che torna a casa e, per la prima volta in vita sua, è ignara. Non è più solo lei che nasconde segreti alle figlie. 
Ultimo, l'Uomo Serpente. Che nelle storie di Dira vuol dire una cosa: è finito il tempo di pace per i nostri eroi. Bad things are coming. 
Stefano che svanisce tra le ombre, alla fine. 
E inizia il sequel.

Ps- grazie per i tuoi chiarimenti sul personaggio di Elia. Io sono portata a credere, forse un po’ superficialmente, che le persone maschiliste, omofobe o razziste lo siano anche e soprattutto tra le mura domestiche. Ma in realtà ci sono un sacco di bulli che nel privato sono padri, fratelli o compagni apparentemente amorevoli. O viceversa persone che sembrano perfette nella vita pubblica, e invece privatamente sono mostri.
Mostri veri, non come Maddalena, ma come l'uomo con cui viveva da piccola e che ancora oggi infesta i suoi incubi.




 

Recensore Junior
08/12/20, ore 18:22
Cap. 2:

La leggerezza dei primi capitoli della Selva Oscura, tra il fiabesco dei ricordi d’infanzia e gli assolati pomeriggi dell’adolescenza, è ormai lontana. 
La maggior parte degli abitanti di Malacena non si è ancora accorta di essere in pericolo. Ma tra i protagonisti serpeggia una sottile inquietudine, un’angoscia incalzante che si è infilata nelle loro vite e sembra pronta a risucchiarle.
Sono i segreti, oltre al pericolo, a rendere l’aria così tesa.
Siamo arrivati al punto in cui ognuno dei personaggi principali nasconde qualcosa agli altri, e contemporaneamente cerca di scoprire i segreti di qualcun altro. 
Gli unici ignari sono Pietro (che però sospetta qualcosa su Alina, ma non sa nulla del mostro e del Lupo Mannaro), Caterina e Michele. Ah, e la cameriera del Bar. Per il resto, mi sono convinta che tutti, a Malacena, siano invischiati in questa ragnatela di misteri, leggende tramandate come fiabe, segreti e complotti. Una ragnatela che si è fatta sempre più fitta ad ogni capitolo della Selva Oscura, e che ora, nella Via Smarrita, alcuni personaggi sembrano destinati a sbrogliare.
Gli unici ad essere invece fuori da ogni (fondato) sospetto sono- paradossalmente- proprio l’Allievo e il Padre, ovvero coloro che hanno liberato il Mostro: se ho capito bene questi due personaggi sono Stefano e Don Doriano. Il ruolo di quest’ultimo dovrebbe essere quello dell’Uomo (Benedetto) nel Medioevo. Ma ciò renderebbe Lietta l’Allieva? 
Sono curiosa di scoprire le loro motivazioni, soprattutto di Stefano, perchè nelle tue storie i cattivi non sono mai “cattivi perchè sì”, ma hanno sempre una propria psicologia, anche quando si tratta di personaggi moralmente scuri e privi di ogni possibilità di redenzione. È ciò che li rende realistici, e di conseguenza spaventosi. Sicuramente c’è un motivo, sia pure sbagliato e contorto, per cui hanno liberato una sorta di drago dalle segrete del castello, e questo motivo non può essere solo portare scompiglio a Malacena. (A meno che, certo, lo scompiglio non serva a distrarre le allodole e mettere in atto in disturbati un piano ancora più losco.) 

Mi è piaciuta molto la descrizione della camera di Marina vista dagli occhi di Roisin: senza che Marina ci sia davvero, si respira la sua presenza nel capitolo.
La stanza rispecchia infatti lo spirito del personaggio: potrebbe sembrare innocua e un po' dolce, perchè i bestiari avvolti nella carta velina colorate, le ghirlande e le erbe danno all’ambiente un’aria quasi fiabesca, innocente.
Ma Roisin sa che ognuno di quegli oggetti cela dentro di se’ un sapere millenario, pericoloso ma insostituibile. È credibile il fatto che le figlie, soprattutto Cate, non abbiano mai trovato "strano" l'arredamento nella camera della madre, per il semplice fatto che, essendoci cresciute immerse, sono abituate alle sue lievi stranezze.
Ho amato il modo elegante in cui hai fatto infopunding ai noi lettori, facendo chiarire a Rosi i legittimi dubbi di Ettore riguardo alla sicurezza di Tobia: esiste un mondo chiaro, che è il nostro, un Oltretomba, che è il regno dei morti con cui comunica Tobia, è un mondo delle Creature, che non appartengono al Chiaro ma, essendo vive, evitano l’Oltretomba.
Noi sappiamo, dalle spiegazioni che Marina ha dato a Selene qualche capitolo fa, che esiste anche un Altrove ancora più Altrove, ed è la dimensione da cui sono arrivate, in origine, tutte le Creature. Sappiamo che la porta di quest’Altrove più Altrove si trova proprio sotto il Castello- che coincidenza, proprio da dove è uscito il Serpente Regolo.
Quando Roisin ha detto che il cimitero protegge il suo Custode pechè lui si prende cura del cimitero, mi sono commossa. Ho trovato questo sentimento di reciprocità tra i vivi e i morti dolce, di quella dolcezza dolce-amara che sembra avvolgere il personaggio di Tobia. È perfettamente in linea con l’atteggiamento di fsmiliarità che Tobia adotta verso i “suoi” fantasmi.
In questo capitolo più che mai sono evidenti le differenze che Tobia, Rosi e Ettore hanno nell'approccio con l'Altrove: il primo lo conosce e non ne è spaventato, ma anzi ne parla con una sicurezza e una familiarità tale da destabilizzare chi invece ne è digiuno. Roisin conosce bene l'Altrove quanto lui, forse. 
Roisin ha una buona conoscenza dell'Altrove, essendo stata istruita in materia sia da Marina, durante l'infanzia, sia da Tobia. Finchè era bambina l'Altrove però era un dato di fatto, che non la sconvolgeva particolarmente perchè quando si è bambini  il mondo degli adulti è più incomprensibile di quello a cui appartengono fantasmi e streghe. A quell’età, le cose che sembrano incredibili sono tante, e i fuochi fatui non sono le prime ne’ le più destabilizzanti. Sono semplicemente un gioco segreto di cui si può parlare solo con la famiglia e con il migliore amico. 
Poi Roisin è cresciuta, ha capito che l'Altrove era qualcosa di strano, che la rendeva diversa. Qualcosa di pericoloso, che poteva inghiottirla, o estraniarla dalla vita reale, o ostracizzarla agli occhi dei compaesani. E Rosi non se lo poteva permettere, non con un’attività commerciale da mandare avanti e una sorella da crescere. Inoltre sembra che nonno Silvani (a cui a quanto pare Rosi era piuttosto legata) fosse abbastanza restio a tutto il soprannaturale, per cui è realistico pensare che lei, dopo la sua morte, abbia semplicemente seguito le sue orme. (A proposito, vorrei saperne di più su di lui, così come su Matilde e sul nonno di Tobia...ricompariranno più avanti sotto forma di ricordi o flash-black?) 
E così, quando Tobia, davanti a tutti, in piena notte, l’ha messa di fronte a una scelta da cui non sarebbe più potuta tornare indietro, lei ha scelto di credere che l’amico avesse una malattia mentale e che tutto quello che le aveva mostrato e raccontato in quegli anni fosse frutto dei suoi deliri. Si è addirittura arrabbiata per il fatto che lui l’avesse coinvolta, ma era una rabbia che derivava dalla paura: la paura che provava a guardarlo, escluso e deriso da tutti, e a pensare che, se avesse preso le sue parti, sarebbe potuta finire come lui. O forse no. Forse avrebbe potuto convincere gli altri e salvarlo. Ma prendersela con Tobia e con la sua (fittizia) schizofrenia è stato più facile, un modo come un altro per giustificare a se stessa il suo rifiuto per l'Altrove.  
Ora però la Rossa non ha più scelta: l'Altrove sta minacciando il Chiaro in cui lei si è rifugiata. Deve scendere in gioco, affrontando se stessa innanzitutto.
Infine c'è Ettore, che è il più ignorante in materia, essendo stato estraniato dall'unico membro della famiglia  che condivideva il suo dono. A lui l'Altrove non ha portato che rogne: il terrore di essere considerato pazzo come la zia (o era la prozia?), poi il licenziamento, infine questa storia assurda in cui si è invischiato a Malacena. Eppure, nonostante lo scetticismo, non è ostile come Rosi. Ha capito che l'unico modo per sconfiggere i mostri dell'Altrove è capirli: parlarci, se sono umani/umanoidi come le Succubi, per capire quanto davvero siano pericolose e quanto sia un pregiudizio. Oppure, se non lo sono,studiarli. 
Non si preoccupa delle conseguenze che il suo coinvolgimento potrà portare alla sua carriera o reputazione, semplicemente perchè la posta in gioco, la sicurezza di questo strambo paesino che pian piano sta imparando a chiamare casa, è troppo alta. E il suo senso di giustizia e del dovere vincono sull'opportunismo e sull'incredulità. Il mondo sarebbe un posto migliore se solo le persone come Ettore diventassero poliziotti o carabinieri. (Perchè, se da un lato qualcuno che faccia questo mestiere serve, e il 90% dei ragazzini che dicono ACAB a sproposito non si sono mai trovati in situazioni tali da averne bisogno, dall’altro lato è vero che dovrebbero essere selezionati più severamente, dal punto di vista caratteriale,  di quanto avviene sia in Italia che negli USA)

Lasciamo stare il Terzetto e passiamo a Maddalena e Caterina.
Mi è piaciuto come hai sottolineato che Maddalena trovi bella Caterina non (solo) per il suo aspetto esteriore, pur apprezzandolo, ma anche e soprattutto per il modo in cui la sua interiorità si riflette sulla sua esteriorità. È un’attrazione che supera il concetto meramente fisico, ma esula dall’idea puramente platonica. È trovare attraente una persona nel suo insieme, dentro e fuori, nell’unione armoniosa di anima e corpo.
Una sicurezza piacevole delle tue storie è che tutte le relazioni romantiche verranno delineate in modo diverso, anche nella loro quotidianità, a seconda dei caratteri e del vissuto dei personaggi in questione. Il modo di vivere L’innamoramento, la sessualità e la vita di coppia non è uguale per tutti- per fortuna. La costante delle tue storie però è che l’amore non è mai descritto come fine a se stesso, ma viene sempre rappresentato come un’evoluzione, un’occasione di crescita, ma anche di introspezione. È un modo di raccontare il romanticismo che ho sempre apprezzato nelle tue fanfiction, quindi sono curiosa di vedere come gestirai Caterina e Maddalena ora che stanno insieme. 
Devo ammettere di non averle ancora bene inquadrate come coppia. Credo che la segretezza, imposta da Maddalena (per ovvi e buoni motivi, ma Cate non lo sa), non si addica molto al carattere e al modo di vivere di Caterina- limpida, coraggiosa Caterina, che affronta la vita di petto, con spirito battagliero, anche quando è difficile e doloroso. Caterina che è cresciuta con degli amici e una famiglia amorevole che l’hanno sempre supportata, ma anche in un paese che l’ha discriminata più volte per il suo colore della pelle o per l’orientamento sessuale. 
Un po’ il contrario di Maddalena, che ha sperimentato l’odio e la violenza in famiglia, ma non ha mai subito discriminazioni da persone esterne- per il semplice fatto che nessuno sa o immagina che anche lei sia una “diversa”, in modo molto più profondo di Caterina.
Maddalena ha imparato a evitare l’odio con il sotterfugio, perchè se nessuno saprà mai chi è davvero, nessuno potrà farle del male. Cate invece ha imparato ad essere se stessa senza vergogna, e a affronta chi cerca di impedirglielo con la rabbia di chi soffre per le ingiustizie subite, ma allo stesso tempo sa di essere nel giusto- una consapevolezza rafforzata dall’amore e dal supporto di Pietro, Alina, Rosi, Tobia, Marina. La presenza di queste persone che l’hanno amata per quello che era, non negando le sue differenze ma accogliendole, ha colmato l’eventuale trauma che Caterina avrebbe potuto sviluppare per via dell’abbandono della madre biologica e dell’assenza del padre. Cate si sente Toscana, prima ancora che africana o irlandese, perchè le persone che ama e che identifica come famiglia sono toscane, e perchè i suoi ricordi, la sua infanzia, la sua crescita, sono strettamente legate a quella regione. 
Per questo credo che il dialetto, rispettivamente toscano e siciliano, sia un ricorrente nelle parlate di Caterina e Maddalena, più di quanto lo è in quelle dei loro coetanei: è il loro modo per affermare di essere legate alla terra in cui sono cresciute, anche se non ci sono nate. Una terra a cui, nonostante tutto, sentono di appartenere. 
Comunque, visto il giudizio di Caterina sul padre Dermot, sono abbastanza certa che l’idea di Maddalena “mi nutro di notte con chi mi pare tenendolo nascosto a Caterina” non sia proprio il massimo come base su cui costruire la relazione, soprattutto perchè lo fa di nascosto. Se si nutrisse di altre persone dopo averne parlato con Caterina, e averle spiegato che lo fa per il bene di entrambe, il discorso sarebbe già diverso. Ma così, di fatto la sta tradendo. Non tanto per l’atto fisico in se’- che per Maddalena è, se ho capito bene, una specie di bisogno biologico- quanto per il fatto che lo faccia in segreto. È un tradimento della fiducia e una mancanza grave di comunicazione. Comprensibile che Maddalena si preoccupi di trovare un modo per non far impazzire Caterina e/o morire di fame, però Cate dovrebbe essere informata di tutta la situazione- della natura di Maddalena, ma soprattutto dei rischi che entrambe corrono in questa storia. Maddalena avrebbe dovuto informarla di TUTTO nel momento stesso in cui ha accettato di mettersi insieme a lei. Credo però che a frenarla non sia soltanto la paura di essere uccisa a sangue freddo da una certa vanator di nostra conoscenza
(anche se non è un fattore da poco conto), ma anche il suo passato. Maddalena odia la sua natura perchè da bambina le hanno insegnato che essere Succuba è una cosa  spregevole. Prima di venire adottata dai Russo, viveva infatti in una casa dove ha visto la madre venire umiliata e picchiata per via della sua natura. Le scarse informazioni sulla sua specie che ha avuto, negli anni successivi, dai sorveglianti di Catania hanno rafforzato in lei l’idea che essere Succuba sia qualcosa di cui vergognarsi, una colpa da nascondere. Una Succuba è destinata a portare gli uomini alla rovina, come dicono le leggende, o a venire uccisa da loro, com’è successo a sua madre. È dunque maturata in Maddalena l’idea, forse addirittura a livello inconscio, che nessuno potrà mai amarla sapendo quello che è davvero. A frenarla dal rivelare a Caterina la verità c’è anche la paura del rifiuto e dell’abbandono, forse. (Correggimi sempre se le analisi che faccio dei personaggi sono sbagliate o incomplete- sento di non avere ancora capito molte cose degli abitanti di Malacena, e mi fa piacere ricevere chiarimenti o nuove chiavi di lettura.) 
Comunque, amo ogni accenno di simpatia a pelle tra Rosi e Malù. Sono i miei due personaggi preferiti (Roisin si sarà capito, da quanto sproloquio su di lei- ripensandoci, nutro molto affetto per tutte le tue Rosi/Rosie, ragazze toste ma imperfette) e mi piacerebbe che queste due, col tempo, instaurassero un’amicizia o comunque un rapporto di complicità. Forse perchè sono due introverse un po’ scostanti ma buone, con alcune similitudini: hanno entrambe un potere di cui farebbero volentieri a meno (Malù più di Rosi) e rispettivamente una sorella e un fratello verso cui sono estremamente protettive. (Maddalena dopotutto ha accettato di fare questa vacanza assurda solo per assicurarsi che nulla di brutto accada a Michele) Anche Caterina e Michele tra l’altro si assomigliano, essendo entrambi l’opposte delle loro sorelle: estroversi all’ennesima potenza, assolutamente entusiasti in tutto ciò che fanno, e pericolosamente ignari dell’Altrove. Tra l’altro, secondo me Roisin, da brava sorella maggiore, ha mangiato la foglia riguardo alla relazione tra Cate e Maddalena. Anche se Ettore e Tobia non le hanno ancora rivelato che quest’ultima è una Succuba, e l’eventuale scoperta di questo dettaglio potrebbe complicare le dinamiche in casa Silvani+ospiti. Come mi hai illustrato nella tua risposta, Rosi non ha la stessa “compassione democratica” di Marina, ma fa una distinzione netta tra le persone che ama e che deve proteggere, e il resto del mondo che potrebbe rappresentare un pericolo per queste persone. Per cui, Maddalena potrebbe essere vista come “nemica”, e non come povera ragazzina da salvare, proprio in virtù del suo essere un ipotetico pericolo per Caterina. 
Anche se...vabbè, ho dovuto modificare la recensione dopo la tua risposta su Facebook, per evitare di fare spoiler involontari ad altri lettori.



Durante la scena di Alina o Selene assistiamo a un rovesciamento di ruolo: i Ghini, che abbiamo conosciuto come i bulletti del paese, diventano la famiglia braccata.
Mentono per difendere il figlio che rischia di venire ucciso per mano di Alina, che abbiamo conosciuto come amica gentile e qui diventa l’implacabile vanator.

E qui finisco questa recensione, perchè sta davvero diventando troppo lunga. 
Auguri in ritardo Dira. Grazie ancora per tutte le storie che scrivi. Aspetto i prossimi aggiornamenti per ulteriori sviluppi! 
Ps- disonore sulla mia mucca è una citazione di Mulan? Non sono una gran patita di film e canzoni Disney😅
(Recensione modificata il 08/12/2020 - 06:32 pm)
(Recensione modificata il 08/12/2020 - 10:00 pm)

Recensore Veterano
07/12/20, ore 19:39
Cap. 2:

Ciao Dira, auguri in ritardo!
Tutti i flashback che abbiamo letto finora sono quindi i sogni di Rosi? Sono così soddisfatta dal fatto che sia finalmente scesa in campo e si stia mettendo in gioco! Mi ha fatto ridere un sacco l'idea della chat di gruppo sugli investigatori dell'altrove, mi immagino Tobia come quello che silenzia il gruppo e risponde ad orari improponibili, giorni dopo con un misero pollice in su! Spero quasi che qualcuno gli regali un telefono! Mi chiedo se la creatura sia il preludio per il ritorno della cosa, anche perchè non credo sia la cosa in sè. "Tornerà" anche Benedetto? O mi sto facendo film assurdi su quello che sia effettivamente il suo ruolo? 
Per quanto riguarda Alina e Selene  sono abbastanza combattuta, nel senso so che per Selene ed Elia  Alina sia la cattiva, però odio che venga umiliata da quella famiglia di bulletti, argh. 
 

Nuovo recensore
07/12/20, ore 10:51
Cap. 2:

Auguriiiii!!!!
Ottimo inizio della seconda parte, i nodi verranno al pettine e si formano alleanze.
Gli Investigatori dell'Altrove sarebbe il nome perfetto per una chat di gruppo, li adoro <3
Sembra che abbiano capito qual è la minaccia, bene: dare un nome alle cose le rende meno paurose.
Sono anche contenta che si stiano approfondendo Elia e Selene, sono personaggi un sacco interessanti
E la nostra Russo è già una pera cotta :D


P.S. non c'entra, ma rivedendo le tue storie non trovo più il Centauro in soffitta, posso chiedere perchè l'hai tolta? Non rispondere se non vuoi :)

Recensore Veterano
30/11/20, ore 17:19
Cap. 1:

Ciao Dira! Recupero dopo mesi di assenza da Efp causa la vita brutta e cattiva
che dire! mi era mancato l'universo di castiglioscuro! Innanzitutto wow! FINALMENTE c'è stato il bacio! Sono tanto contenta anche se i problemi di base ci sono, ee non so come potranno superare il problemino "succuba" anche perché non credo che Cate sia propensa ad avere una coppia "aperta", neanche per una dieta alimentare
Sono molto curiosa di vedere come Stefano giustificherà la sua fuga e se la giustificherà. Devo essere sincera, lui mi confonde molto perchè avrebbe le caratteristiche per essere il Peter Minus della situazione, ma accidenti a lui non riesco a pensare che in qualche modo lui sia "buono" 
Ai prossimi capitoli!
 

Recensore Master
15/11/20, ore 20:08
Cap. 1:

Ahahahah mi ha fatto morire la tua nota finale: risata che si trasforma in pianto. Come darti torto XD

E così... questa storia è ricominciata, yeee! Mi era mancata un sacco, e adesso abbiamo Maddalena e Cate che riprendono - dopo qualche fatica iniziale - da dove avevano lasciato, anche se Malù è consapevole che non dovrebbe, ma è comunque un'adolescente! E sono d'accordo con il suo piano di nutrirsi di altri: anche se forse ne ha meno bisogno di quanto pensa, ne ha comuque bisogno ogni tanto, e se nutrirsi sempre della stessa persona causa sentimenti di dipendenza e di gelosia folle... no, meglio non rovinare la vita a Cate, grazie tante. Dai, secondo me è fattibile che abbia una relazione stabile, con queste premesse. A patto che Cate non lo scopra, perché la maggior parte della gente ci tiene a essere monogama in una relazione esclusiva, senza neanche scappatelle all'esterno. Altrimenti Malù dovrebbe dire a Cate la verità: che è una Succuba, che esiste l'Altrove. E secondo me Cate prima o poi dovrebbe esserne messa a parte: è una Silvani, è ingiusto che la tengano all'oscuro solo perché non ha sangue Silvani e quindi non ha alcun potere di preveggenza o altro.

La mia parte preferita comunque sono state tutte le scene che coinvolgevano Rosi, Tobia e Ettore (o anche solo Rosi e Tobia). Mi ha molto colpito quando lei si accorge che Ettore è spaventato e pensa "non è neanche casa sua ma si è messo in prima linea, io sono una codarda", o insomma il succo era quello. Molto toccante. Be' lei ha fatto delle scelte, che per una ragazzina potevano essere legittime, non tutti hanno la stessa forza... ma è normale che nel paragone non ci faccia una bella figura. D'altra parte, Ettore ha un po' il complesso dell'eroe, non è anche per quello che è carabiniere?
Tobia che si mette fra lei e il mostro è stato *tenerissimo*. Mi chiedo cosa sia il mostro, un serpente con un viso umanoide. Interessante. Non è un basilisco immagino, altrimenti si sarebbe lasciato dietro tante belle statuine.

Comunque, io ero rimasta dell'idea che quando erano ragazzini Rosi avesse creduto a Tobia, dopotutto entrambi sapevano dell'Altrove, perché i fantasmi sì e un lupo mannaro no?? Pensavo che avesse scelto di voltargli le spalle per evitare lo stigma sociale e poi si fosse autoconvinta di non avergli creduto. Boh, magari ne è ancora convinta.

Ah, quando Marina ha sentito il russare di UN ragazzo, io avevo già immaginato che Stefano fosse sveglio e ne stesse combinando una delle sue! Si è fatto finalmente scoprire, o riuscirà a inventarsi una balla credibile?

Nuovo recensore
08/11/20, ore 18:00
Cap. 1:

Ciao! Mi ha fatto piacere trovare l'inizio della seconda parte della storia, e spero proprio che continuerai. Buon lockdown.2.

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