Ciao, tesoro ^^
È stato un capitolo introspettivo al massimo! Sei riuscita attraverso i dialoghi ad esprimere in modo efficace le personalità dei personaggi e in particolare di Ivar e Aethelred.
Ora vado con ordine e ti lascio un commento ordinato. xD
Sei stata molto brava a spiegare il motivo per il quale il re abbia accolto Ivar nella dimora dopo tutto ciò che è successo in battaglia, benché lo abbia fatto con disinteresse, nessuna accoglienza calorosa quindi. Il re è stato leggero nella decisione, ma dall’altro lato ci mostri molto bene la mentalità dei vichinghi e soprattutto quali sono le loro priorità. In questo frangente della loro storia quotidiana sono impegnati ad eleggere un re e per loro non c’è altro di più importante.
Grazie alle tue precisazioni non mi stupisco di alcun comportamento più “tollerante” verso comportamenti malvisti da noi. Mi riferisco ad esempio al significato che assume il tradimento nelle popolazioni vichinghe, come se fosse semplicemente un’abitudine, quasi uno stile di vita; dati questi presupposti Ivar non è soggetto ad alcuna ripercussione per il suo comportamento, quindi in sostanza non c’è nulla da perdonare ad Ivar. È triste però pensare che di lui si fidassero poco già prima che si allontanasse, motivo per il quale lui ha deciso di andarsene in fondo. Mi viene da pensare che alla resa i veri insensibili siano quelli che ho sempre ritenuto dall’animo buono. ^^” Nel capitolo precedente ci hai raccontato il difficile rapporto di Ivar con la sua famiglia; ora non sembrano affatto cambiati, lo stigmatizzano, lo riducono alla sua condizione, in lui non vedono altro. L'unico a vedere oltre sembra Aethelred, ma non mi stupisce, ha dimostrato abbondantemente nei capitoli precedenti di essere profondo ed empatico; rendi molto bene il fatto che non sia un vichingo, ti soffermi sui giusti tratti di differenza e questo rendere chiaro il contesto attraverso cui ti muovi anche a me che non conosco il fandom. Aethelred, appunto, non appartenendo geneticamente a quel popolo (ma solo dal punto di vista affettivo) sente che l'astio nei confronti di Ivar non può essere la normalità.
Come dicevo, si apprestano a svolgere delle elezioni molto importanti e ciò sembra portare malcontento e discussioni tra i candidati.
Quanta cattiveria contro Ivar però da parte di Bjorn (indipentemente dal fatto che abbia tentato di uccidere il re). Aethelred difende Ivar e questo suo atteggiamento non infastidisce i vichinghi, anzi tutto il contrario, il re ripone fiducia in Aethelred sul fatto che riesca ad evitare che Ivar possa essere di nuovo loro nemico, sperando che l'accoglienza riesca a farlo sentire a casa, in modo da non essere più un pericolo per la loro incolumità. In pratica il re ha fiducia nelle capacità empatiche di Aethelred, cosa che non hanno i vichinghi e infatti dimostra di riuscire a riservare ad Ivar attenzioni che non ha mai ricevuto. Per questo motivo Ivar è rimasto colpito dai modi gentili è inusuali di Aethelred; non muove compassione verso Ivar (ciò che ha sempre infastidito quest'ultimo), è un modo di fare gentile proprio della sua indole. Aethelred, d'altro canto, ammira la forza d'animo di Ivar per sopportare la sua malattia e odia quando qualcuno viene etichettato per questo. Per la prima volta nella sua giovane vita Ivar si sente accettato e non più stigmatizzato o emarginato. Chissà se è proprio questo l'obiettivo a cui aspirava il re: riconoscere i limiti dei vichinghi in fatto di sentimenti e provare a placare Ivar con l'amore per spegnere il suo malcontento verso la famiglia.
Anche Aethelred, come mi hai raccontato tante volte, ha un passato doloroso fatto di rifiuto da parte della sua famiglia. È stato altruista fin da bambino nei confronti del fratello che era più debole, si è addirittura fatto da parte reputando il fratello più indicato a sedere sul trono, non ha esitato e ciò dimostra la sua purezza d'animo. In parte credo che Aethelred rappresenti l'opposto di Ivar; nonostante i mille rifiuti da parte della famiglia il cuore di Aethelred non si è indurito verso il prossimo, mentre quello di Ivar sì e ora esprime diffidenza.
Aethelred ha ragione quando afferma che Ivar debba dimostrare di valere tanto quanto gli altri e se la candidatura a re è un modo non ci trovo sulla di male, purché Aethelred riesca a convincerlo che il male non è mai la scelta migliore.
Scattano evidenti scintille tra loro, si avverte un elevato feeling mentale (per il momento), si comprendono a vicenda visto che in passato hanno vissuto una sofferenza simile legata al rifiuto da parte della famiglia, benché le loro reazioni siano state diverse.
La sincerità e la purezza di Aethelred possono davvero rimediare agli errori del passato commessi dai fratelli verso Ivar, io ci spero.
Ho una visione più limpida anche per quanto riguarda la tempesta del titolo grazie a questo capitolo: la tempesta sta portando un nuovo inizio per tutti.
Mi dileguo e non vedo l'ora di leggere il nuovo capitolo. Sei riuscita in pochissimi capitoli a farmi apprezzare persino Ivar, direi bravissima! ❤
A presto!
Un abbraccio grande grande
- Vale (sempre tua affezionata lettrice) |