Ciao Greta!
Ho letto il giorno uno ma arrivo con mostruoso ritardo a dirti quanto abbia amato questo Prologo al gusto di lavanda. Devi sapere che, detto da me, vale doppio complimento, perché la lavanda è tipo la mia kryptonite e se la incrocio in un raggio di 10 metri inizio a starnutire come se non ci fosse un domani. Con me, la buona Queenie Royal (tutti nomi reali, *blink ai telespettatori*) non avrebbe fatto la sua fortuna, ma forse mi sarei potuta accontentare dell’edizione basic e avrei risolto così il problema.
Bando alle ciance e alle mie stupidaggini: che bella, quest’idea! È vero che noi fortunati nel Facebook avevano già avuto delle piccole avvisaglie ma vedere e leggere il capitolo è tutta un’altra cosa. L’idea di partire vedendo come rispondono alle pagine della Royal nostre varie conoscenze del mondo magico, è stato bellissimo: tutte streghe madri, non più giovanissime – il probabile target della Royal, che vuole far rivivere nei loro cuori il palpitante amore giovanile, quello pieno di non detti ed incomprensioni, che esplode ancora più travolgente quando tutto torna al suo posto – che, seppur così diverse tra loro, con vite lontane una dall’altra, nemiche quasi nella vita di tutti i giorni, finiscono per essere compagne di quell’esperienza. Le due sorelle Black, con due reazioni totalmente opposte, quasi una più votata all’essere (al piacere che può darle quel profumo di lavanda), l’altra all’apparire, usando i colori del nastro del bouqet per sorprendere i prossimi ospiti di Villa Malfoy con qualcosa di innovativo che non rinuncia alla tradizione. Poi mi è piaciuto moltissimo come hai usato dettagli della vita di loro per descriverne le loro stesse reazioni: la Cooman che prevede che Violette la farà sospirare ancora molto, Molly che si prende il suo pomeriggio di magia, quella che solo Queenie Royal può aggiungere ad un mondo già magico di per sé. Vogliamo poi parlare di Percy che gioca al piccolo ministro? CANON!
Poi ho amato come hai volutamente piegato la tua scrittura, sempre così brillante, come vediamo in fondo a riportare i pensieri di Gilderoy, a quella di Queenie Royal, stucchevole nella sua zuccherosità, nei suoi cliché francesi, nella logica dell’amico di infanzia che torna da adulto e di cui la protagonista si reinnamora, anche se lui aveva smesso di risponderle da bambina dopo poco (un po’ “Cara Susy, caro Paul”, il mio libro preferito verso i sette anni ahahah). La storia del “Mi piace una persona”, il cuore che si spezza per l’ascoltatrice della frase, lei che si rivela la suddetta persona, che il mazzo di fiori era destinato a lei e che lui aveva bucato il loro appuntamento per un fortuito scherzo del destino e che, da vero eroe, è mancato perché doveva risultare ancora più bello ed amorevole, salvando un adorabile labrador e portandoglielo in dono... A D O R O tutto. Hai riassunto alla perfezione ogni cliché da romanzo rosa, lo hai rielaborato e hai dato il colpo di grazia a quelle che pensavano che Emily in Paris fosse la serie per te (ahahah no scherzo, nemmeno l’ho vista, so solo che è piena di cliché sui francesi!). Il tutto condito da nonna, nipote e altra nipote con nomi di fiori, come non poteva essere altrimenti per delle fioraie parigine che, da generazioni, si tramandano quel negozio.
Ho amato poi la reazione di Gilderoy, scioccato (invidioso!) per l’abilità da maestra della Royal: non quella di essere una campionessa di scrittura (non prenderà di certo il “Premio Strega” ah-ah, *vado ad uccidermi*) ma quella di essere un asso del marketing: tutte le sue mosse, fino a quel momento, sono state studiate al millimetro per accrescere l’hype intorno alla sua figura e al suo lavoro, rendendola una Zia Paperona dell’editoria magica, rubando posto al cartonato a grandezza naturale di Gilderoy (di cui nascondere l’identità, e quindi la bellezza, sarebbe crimine contro l’umanità. ADORO-bis, CANON-bis!) ma riempiendo le vetrine di un lilla che lui sembra particolarmente amare (sarà un caso?).
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo e vedere come andrà a dipanarsi questa rivalità tra colossi del mercato. Nel frattempo, ti mando un abbraccio e credo mi darò ai libri della Royal, che quelli di Aciman mi straziano troppo il cuore!
A presto |