Ciao, e grazie a te per aver scritto questa storia e averci messo tanto impegno!
E' veramente ben fatta, ma questo credo lo avessi già intuito dal resto delle mie recensioni. Lo dico ora (anzi, lo ribadisco) perché siamo quasi arrivati alla fine e questo capitolo ha un forte senso conclusivo, i punti sono stati collegati e ormai resta solo una cosa da fare: dirsi addio. Perché, anche se il rapporto tra Jhin e Akshan è diventato tanto forte, mi sembra difficile pensare che continueranno ad andare avanti assieme, forse; ma magari hai ancora intenzione di stupirmi...
Il racconto di Jhin è stato straziante. Hai fatto un ottimo lavoro nel raccontare i punti essenziali, lasciando aperta l'interpretazione al tempo stesso; alla fine l'istinto di Jhin ha prevalso su di lui, gli sarebbe stato impossibile tornare ad essere una persona normale, e così ha scelto di partire, tagliare ogni legame con il passato. Una scelta sofferta, ma forse migliore di dover mostrare alla madre morente che la cosa che più temeva si era avverata...
Akshan è stato forte, ha incassato la verità su Shadya con coraggio nonostante questo abbia vanificato tutti i suoi sforzi. E qui mi piace trovare un parallelo con Jhin: Akshan a questo punto avrà sicuramente abbandonato l'idea di riportare indietro Shadya, ANCHE per non mostrarle cosa è diventato, un assassino mosso dalla vendetta, perso per la sua strada. Come Jhin, non ha voluto rovinare l'immagine che la sua figura materna aveva di lui, oltre al rischio di farsi odiare per sempre.
C'è un altro dettaglio che mi ha colpito e che ci tengo a commentare in questo capitolo: "Coloro che accettano la propria fine però, li conto sulla dita di una mano."
Questa frase l'ho trovata un controsenso, visto il punto della questione riguardante proprio Shadya e il suo aver accettato la sua fine. Per qualche motivo ho pensato che fosse raro il contrario, ovvero che la morte non sia accettata, e questa mia erronea visione dell'argomento è data da un ragionamento fatto nel capitolo precedente, ovvero che quando arriva la morte è inevitabile e non possiamo fare altro che accettarla.
Eppure quante persone Akshan e Jhin hanno trucidato in questi sette capitoli, e quante di queste potevano veramente considerarsi "soddisfatte"? Non i Khan uccisi da Akshan, di certo; non le loro guardie che stavano solo facendo il proprio lavoro, e forse neanche avrebbero voluto morire per un motivo tanto stupido. Perciò vorrei in questo caso, modificare la mia precedente frase in questa (cit): la morte è sacra e inevitabile, ma è anche ingiusta e improvvisa; la vita è ciò a cui vogliamo aggrapparci fino all'ultimo respiro, perché raramente ce ne andiamo senza rimpianti, e l'essere umano è per natura uno che vuole sempre di più...
Ti ringrazio per aver scritto questa storia, presentandomi così a questi personaggi davvero fantastici. Sono contento di sapere che le mie recensioni ti abbiano fatto piacere in questo periodo difficile, e spero di rivederci presto!
Altair13Sirio |