Cara Abby, riprendo i commenti e questa volta vorrei impostare la cosa in modo diverso. Non più sulla trama (sempre ben congegnata, ma ne parleremo) ma proprio sulla scrittura. Sul processo che porta a scrivere una storia. So che con te posso farlo perché i nostri scambi di commenti assomigliano più a uno scambio di mail, dove le passioni del momento si intrecciano tra loro e a volte persino riecheggiano la vita reale. Ecco, pensavo a quello che mi hai raccontato fin qui di questa storia. A come tu abbia inventato un personaggio perfetto come Tiago (piccolo e potente mago,sempre più interessante e degno di una storia a sé, magari persino di un crossover con una serie più smaccatamente magica!) allo scopo iniziale di dare un compagnao a Erik, e di come poi
SPOILER per chi non conosce già gli sviluppi futuri
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E di come poi tu abbia deciso che fosse Erik a non essere degno di tanto amore, di tanta devozione. E questo solleva due interrogativi importanti. E che riguardano anche il mio attuale fandom, che è quello di Fantastic Beasts. Il primo è: quanto pesa il canon sulle nostre decisioni? So che tu al riguardo sei molto più libera di me, che posso cambiare tutto ma solo se riesco ad aggirare il canon senza rinnegarlo. Ma non c’è dubbio che le decisioni degli autori siano comunque quelle che ci tengono in sospeso e che condizionano le nostre scelte. A te è successo di disamorarti di Erik, e questo secondo meè fonte di tensione e di ispirazione. Alla fine, anche quando scriviamo personaggi originali, questi funzionano solo se un po’ ci sfuggono di mano. Se vivono di vita propria e ci stupiscono, indipendentemente dal fatto se siamo noi gli autori oppure no. Io sono una che aspira sempre al lieto fine e se dovessi seguire il mio bisogno di gratificazione le storie finirebbero in un solo capitolo. Ma in realtà è proprio la loro sofferenza che ci ispira e sono certa che la delusione che ti ha dato Erik renderà la storia ancora più bella.
La seconda cosa è: abbiamo diritto di cambiare direzione alle nostre storie? Anche se all’inizio le avevamo immaginate diverse? E la risposta è sì, mille volte sì. A te è capitato con Hvitserk e Aethelered, capiterà con Erik. Io sono stata impegnata a rettificare una cosa nelle mie storie (un particolare che avevo immaginato all’inizio non mi soddisfaceva più) e proprio come la Rowling rivendico il diritto al retconning. A cambiare e correggere decisioni passate.
Ora è chiaro che tu mi hai dato la dritta del futuro di Erik e Tiago, ma è evidente che quel futuro è già qui.
Ho amato molto il momento in cui Tiago capisce che potrà salvare Erik. “Ah, tu ti consideri davvero libero?”
Gli dice Ingrid. Ma Tiago in realtà è libero davvero. Perché, con quello che ha visto, si sta liberando anche del potere di Erik. Il sollievo che prova è anche per se stesso, anche se ancora non lo sa. E candidamente pensa che la vita sia perfetta così. Eppure già da ora si delinea la differenza tra i due. Erik deve riflettere su tutto quello che Tiago ha fatto per lui. Sulla sua infinita devozione. Deve convincersi, in un certo senso, che la scelta di Tiago sia la scelta giusta, perché Tiago in un certo senso se lo è guadagnato.
Tiago invece non dev efare proprio nulla. “Perché lo amo e non posso farci niente” Ecco, questo è l’amore come lo intendo anch’io, ci sceglie, noi non possiamo farci niente
Che dire… Altro capitolo bellissimo!
Un bacio e a presto |