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Autore: Abby_da_Edoras    12/03/2022    7 recensioni
Questa storia è il sequel di My winter storm e riscrive in modo del tutto mio personale le vicende della parte conclusiva della sesta stagione di Vikings. Il legame tra Ivar e Aethelred si sta consolidando, ma i due dovranno affrontare ancora molti ostacoli a causa dei quali rischieranno di perdersi... tutto però finirà bene! Intanto a Kattegat anche Bjorn rischia la sua corona, per i tradimenti e gli intrighi di vecchi rivali e amici non del tutto leali. Entrano in scena nuovi personaggi (uno inventato da me) e ci sarà una nuova coppia molto... passionale e particolare (e non dico altro!).
Grazie a chi mi segue e continuerà a seguire le mie follie! XD
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a registi, produttori e autori della serie TV "Vikings".
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Bjorn Ironside, Ivar, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'L'amore non ha fine '
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Cap. 15: The Witchcraft

 

Can you see?
All her rotten features
Can you see?
How disturbing to look at
Can you see?
Her guilty face's been eaten
Signs of bloodmade witchcraft

Can you see?
All her rotten features
Can you see?
How disturbing to look at
Can you see?
She's a wicked creature
Signs of bloodmade witchcraft…

 (“Symphony n° 1, Part 1, The Witchcraft” – Amberian Dawn)

 

Tiago aveva ottenuto udienza da Bjorn ed era riuscito a convincerlo a concedere una protezione speciale alla Regina Ingrid. Ovviamente non aveva detto una parola di tutto quello che era accaduto e del ruolo che vi aveva avuto Erik in particolare, si era limitato a spiegare che, a Kattegat, aveva avuto modo di ascoltare diverse persone che non si fidavano di Ingrid e che avrebbero voluto cacciarla via o peggio. Bjorn, che aveva i suoi buoni motivi per diffidare a sua volta della donna, non ebbe difficoltà a credere alla storia inventata da Tiago e accettò di concederle delle guardie del corpo.

Dopo aver ringraziato il Re ed essersi congedato da lui, il ragazzo stava per uscire dalla Sala Grande quando si accorse che quella poteva essere l’occasione che attendeva per entrare nelle stanze di Ingrid e portare via l’oggetto incantato che aveva reso cieco Erik: la donna, infatti, si trovava anche lei nel salone, all’angolo opposto, e stava parlando con Gunnhild. Tiago ritenne di avere tempo sufficiente per raggiungere la camera di Ingrid e fare ciò che doveva e così, con il cuore che gli batteva fortissimo, si diresse verso quelle stanze, cercando di dominarsi e di non mettersi a correre come avrebbe voluto per non destare sospetti. Del resto non sarebbe parso strano che un servitore entrasse nella camera di una Regina, magari per mettere in ordine o cose del genere… però, normalmente, i servitori non andavano di corsa e pieni di agitazione a compiere i loro doveri, no? Così il giovane spagnolo ostentò una suprema indifferenza e camminò più tranquillamente che poté fino alle stanze di Ingrid, entrando poi nella camera con una disinvoltura invidiabile per chi non avesse saputo quanto il cuore gli balzasse in gola ad ogni rumore, ad ogni movimento. Si avvicinò al letto come per riordinare le coperte, ma le sue mani frugavano dappertutto sotto il giaciglio e, finalmente, le dita incontrarono un oggetto duro e ruvido, lo afferrarono e lo tirarono fuori.

Una morsa gelida attanagliò dolorosamente lo stomaco di Tiago e gli parve che l’aria gli uscisse tutta dai polmoni quando strinse tra le mani il pezzo di corteccia insanguinata, con i chiodi piantati dentro: era il segno del maleficio che gravava sull’oggetto e il ragazzo seppe che era proprio ciò che aveva tanto cercato. Ora poteva spezzare l’incantesimo, ora finalmente avrebbe restituito la vista a Erik!

Stava già per uscire dalla stanza per correre da Erik quando si accorse che Ingrid era entrata silenziosamente e lo stava fissando dalla soglia con un sorrisetto dipinto sulle labbra.

Tiago trasalì e strinse più forte la corteccia maledetta tra le mani, nonostante le sensazioni gelide e spaventose che gli provocava.

“Dunque hai trovato quello che cercavi da tanto tempo” commentò la donna, che appariva calma e divertita piuttosto che infuriata come si sarebbe aspettato il giovane spagnolo. “E ora che cosa vorresti fare?”

“Distruggerò questo oggetto e spezzerò l’incantesimo, così Erik potrà vedere di nuovo” rispose il ragazzo, senza esitare, sostenendo con determinazione lo sguardo di Ingrid. “Non potrai fermarmi, io non voglio farti del male ma, se non mi lasci andare, rivelerò tutto a Re Bjorn e non credo che lui accetterà di tenere una strega sotto il suo tetto.”

Ingrid sorrise ancora e si scostò una ciocca di capelli dal volto.

“In effetti mi sono chiesta perché tu non abbia detto niente ai sovrani quando hai scoperto cosa ho fatto a Erik” disse. “Sarebbe stato più facile per te. Bjorn non mi avrebbe accettata, hai ragione, anzi, forse mi avrebbe perfino fatta morire sul rogo e l’incantesimo sarebbe stato spezzato comunque.”

“Ma io non volevo che accadesse una cosa del genere” ribatté Tiago, gli occhi neri fieri e luminosi. “So che hai fatto del male a Erik per vendicarti di tutto il male che ti ha fatto lui, sono stato uno schiavo anch’io e so cosa significa, anche se io sono stato molto più fortunato di te. Voglio che tu continui ad essere una Regina, te lo meriti dopo tutto ciò che hai passato, ma non lascerò che Erik resti in queste condizioni. Lo guarirò e nessuno saprà niente, penseranno che sia riuscito a curarlo con decotti e pozioni e nessuno sospetterà di te.”

Ingrid scosse il capo, stupefatta.

“Sei un ragazzo davvero buono e generoso, Tiago, e sei anche molto potente, ho avvertito in te una forza non comune quando hai iniziato a indagare nel campo di battaglia. Perché sprechi tutte le tue potenzialità per una bestia come Erik?” domandò. “Con le tue capacità potresti ottenere il potere, la ricchezza e vivere una vita felice, io potrei insegnarti molte cose.”

“Non mi avvicinerò mai alla magia nera” replicò con decisione il giovane spagnolo. “E non sono affatto potente come credi, tutto quello che so lo devo alla donna che mi ha cresciuto, Inés, una curandera che mi ha insegnato per anni ad aiutare gli altri e a tenermi ben lontano dalle forze oscure. Lei le ha sempre combattute e io so che dal male non potrà mai nascere il bene. E poi non mi interessano potere e ricchezza, io voglio solo aiutare le persone che amo come ha fatto Inés. Restituirò la vista a Erik e non ti permetterò più di fargli del male, per il resto potrai vivere la vita che sceglierai, ne hai ogni diritto. Sei libera, come lo sono io.”

“Ah, tu ti consideri davvero libero?” Ingrid era, suo malgrado, affascinata dal coraggio che Tiago dimostrava. “Vuoi che Erik veda di nuovo, ma non capisci che, non appena starà bene, riprenderà la sua vita e ti getterà via? Per lui sei solo uno schiavo, non vali niente, credi davvero che ti sarà riconoscente e che resterà al tuo fianco? Faresti molto meglio a lasciarlo com’è: cieco e solo, dipende totalmente da te e, se davvero ti piace tanto, questo è l’unico modo che hai per tenertelo accanto. Non hai capito ancora che razza di mostro è? Non sai che per anni ha rapito ragazze e ragazzi per poi marchiarli, abusare di loro, maltrattarli e venderli come schiavi? Non lo ha fatto solo con me o con Nissa… e anche se adesso non fa più il trafficante, la sua considerazione per quelli che chiama schiavi non è cambiata affatto.”

Forse la donna sperava di ottenere un cedimento da parte del ragazzo, ma Tiago non sembrò minimamente turbato dalle sue parole.

“So chi è Erik e quello che pensa di me, ma non mi importa” disse. “Io voglio che lui veda di nuovo e che possa tornare alla sua vita, come braccio destro di Re Bjorn e suo capitano delle guardie. Se poi non avrà più bisogno di me… beh, me ne farò una ragione, quello che conta per me è che lui stia bene.”

Ingrid non aveva mai incontrato una persona come Tiago, qualcuno capace di un amore talmente immenso e incondizionato da annullare se stesso… possibile che un ragazzo così speciale avesse deciso di dedicare la sua totale devozione proprio a Erik? Non se lo meritava affatto!

“Comunque ho parlato con il Re anche per questo, gli ho chiesto di metterti sotto la protezione delle guardie di Kattegat e anche di tenere lontane da Erik le serve della dimora regale” continuò il giovane. “Non voglio che tu o altre ragazze dobbiate soffrire ancora per colpa sua.”

“Ma non ti rendi conto che quel mostro non ti merita? Perché vuoi fare tutto questo per lui?”

“Perché lo amo e non posso farci niente” rispose semplicemente Tiago. “Adesso, ti prego, lasciami andare a fare ciò che devo. Tu non avrai più niente da temere da Erik, ma non ti permetterò di fargli altro male.”

“Oh, figurati cosa mi importa di lui, ho già avuto la mia vendetta” disse Ingrid, stringendosi nelle spalle. “Adesso anche Erik sa cosa significa essere inerme, solo, impotente e spaventato come lo ero io… e non ho intenzione di perdere altro tempo con lui. In realtà non avrei potuto nuocergli se fosse rimasto al suo posto, non ho questo potere, è stato lui a tormentarmi, a pretendere che fossi la sua Regina e a mettersi nelle mie mani. Per quanto mi riguarda io sono soddisfatta, mi basta che abbia sofferto e che abbia capito che non deve avvicinarsi mai più a me!”

“Non lo farà, hai la mia parola. Ora però lasciami andare” insisté il ragazzo.

“Come preferisci” replicò lei, scostandosi dalla soglia per lasciar passare Tiago. “È la tua vita, in fondo, e se vuoi sprecarla servendo un essere ignobile come Erik, tanto peggio per te.”

Tiago non si diede pensiero per le parole di Ingrid e uscì dalla camera senza esitazioni. Quello che aveva detto alla donna era vero, lui non credeva che Erik lo avrebbe ringraziato né, tanto meno, amato per quello che avrebbe fatto per lui ed era pronto anche a perderlo… ma in quel momento provava solo una grandissima gioia al pensiero di potergli restituire la vista e si sentiva come se fosse stato liberato da un peso immenso, il macigno che aveva gravato sul suo cuore per tanto tempo svaniva. Passò prima dalla stanzetta in cui aveva dormito per anni per prendere della salvia e poi si diresse deciso verso la stanza di Erik.

L’uomo, nel frattempo, si era lavato e, con l’aiuto dei servitori, era tornato a letto. Sperava che Tiago tornasse presto per prenderlo tra le braccia e cercare di fargli dimenticare la scena che aveva visto con Nissa, travolgendolo con la sua passione (sì, perché a quanto pare quello era l’unico linguaggio che Erik sembrava conoscere!). Sentì entrare il ragazzo nella stanza e lo chiamò.

“Tiago, dove sei stato? Volevo parlarti, spiegarti che quello che hai visto…”

“Non devi spiegarmi niente, Erik, era tutto sufficientemente chiaro e quello che conta è che sono riuscito a salvarti la vita. E non solo” disse il giovane spagnolo, interrompendo il fiume di parole dell’uomo. “Ho con me l’oggetto con il quale Ingrid ti ha maledetto e adesso lo brucerò e spezzerò l’incantesimo.”

Erik era sconcertato. Credeva che Tiago se ne fosse andato perché era arrabbiato con lui e invece era andato a prendere il manufatto stregato per ridargli la vista! Nel suo animo si scatenarono emozioni contrastanti e confuse, sorpresa, incredulità e un dolcissimo e inspiegabile calore che lo invadeva totalmente e che non poteva essere dovuto solo al pensiero di poter vedere di nuovo. Fino a che punto Tiago era dolce e generoso? Fino a che punto lo amava? Senza più parlare, si mise a sedere sul letto, cercando di seguire con l’udito quello che il ragazzo stava facendo.

Tiago si avvicinò al braciere che riscaldava e illuminava la stanza e vi pose dentro la corteccia stregata e la salvia, che bruciando iniziò a spandere un buon odore, purificando e ripulendo l’oscurità del maleficio che gravava sul luogo e su Erik. L’oggetto maledetto iniziò a consumarsi e a distruggersi e, tanto più svaniva nel fuoco, tanto più la patina che aveva ricoperto gli occhi di Erik si dissolveva.

L’uomo provava una sensazione bellissima, di pace e calore e, lentamente, si accorse che i suoi occhi riprendevano a funzionare. Prima vide una grande luce, quasi accecante, poi cominciò a scorgere confusamente i contorni della stanza e degli oggetti che vi si trovavano. La sua vista si schiariva sempre più e Erik poté vedere Tiago, chino sul braciere, concentrato e determinato nel suo compito, una figuretta minuta ma così incredibilmente forte e coraggiosa che gli stava restituendo il futuro e la vita stessa. Un piccolo e potentissimo guaritore che lo stava curando con la forza del suo amore…

Tiago era talmente preso dal suo rituale di guarigione da non accorgersi che Erik, finalmente, vedeva e che si era alzato dal letto, lentamente, avvicinandosi a lui. Solo quando l’oggetto maledetto fu completamente distrutto e l’incantesimo spezzato il ragazzo alzò lo sguardo dal braciere… e si trovò davanti Erik che lo guardava con occhi finalmente purificati, luminosi e ardenti di un desiderio irrefrenabile.

“Erik, ci sono riuscito, tu ci vedi” mormorò il ragazzo, emozionatissimo e commosso, ma non ebbe il tempo di dire altro. L’uomo lo afferrò, lo strinse convulsamente tra le braccia e, sollevandolo da terra, se lo portò a letto.

“Sì, ci vedo. Vedo il ragazzo che mi ha salvato la vita, che mi ha restituito la vista e tutta la mia esistenza, vedo il ragazzo speciale che ha sfidato le forze oscure solo per me” sussurrò con la voce resa roca dalla brama e dall’eccitazione. Lo baciò con passione e intensità, liberandosi della camicia e spogliando il giovane spagnolo, che non riusciva ad opporre alcuna resistenza. Lo accarezzò con desiderio incollandosi a lui, volendone esplorare ogni centimetro, percorrendo tutto il suo corpo con mani avide, mentre lo baciava ancora e ancora, con sempre maggior desiderio, esplorandogli la bocca senza riuscire a saziarsi di lui. Ora poteva finalmente vederlo, ammirare il suo viso gentile, i suoi occhi neri spalancati per la sorpresa e il piacere, guardare oltre che toccare il suo corpo esile e dalla pelle olivastra e questo aumentava immensamente la sua voglia e la sua eccitazione. Senza staccare le labbra dalle sue si insinuò nel suo corpo, sfogando finalmente la veemenza della sua passione. Tiago, sulle prime, avrebbe voluto tentare di opporre una debole resistenza, ma quell’ultimo sprazzo di lucidità svanì ben presto dalla sua mente: in realtà la parte più profonda di lui non voleva veramente cacciarlo via e, al contrario, aveva desiderato spasmodicamente ritrovarselo addosso in quel modo, farsi prendere con veemenza, baciare profondamente e trascinare sul letto senza tanti complimenti. Ogni fibra del suo essere accettava, anzi bramava, le mani di Erik sul corpo, la bocca di lui dappertutto, le carezze sempre più audaci e i baci sempre più intimi. Mentre Erik desiderava fondersi sempre di più con Tiago, entrare sotto la sua pelle e nel suo sangue, annullarsi completamente in lui, il ragazzo, smarrito e sperduto per il desiderio che gli incendiava il corpo e gli faceva tremare le gambe, poteva solo accogliere e assecondare le spinte dell’uomo fino a scomparire totalmente con lui in un’estasi di assoluto piacere. Non riuscì più a elaborare alcun pensiero coerente nei minuti, ore, anni e secoli che seguirono, il resto del mondo che perdeva i suoi contorni mentre i loro due universi così lontani si fondevano e si ritrovavano.

Chissà, forse era vero, forse Erik si sarebbe stancato presto di lui ora che aveva ritrovato la vista… ma Tiago non se ne preoccupava. Per quel poco che riusciva a pensare in modo lucido, i punti fondamentali erano ben pochi e semplici.

Erik finalmente ci vedeva.

In quel momento lo voleva ed era con lui.

La vita era perfetta.

Fine quindicesimo capitolo

 

 

   
 
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