Recensioni per
IN PACE REQUIESCANT
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/01/23, ore 19:11
Cap. 1:

E'bellissima questa one....scritta in modo superlativo....ma ogni volta che ci posso lo sguardo ed iniziò a leggere, mi perdo commossa tra le righe....

Recensore Veterano
04/06/22, ore 09:11
Cap. 2:

Cara Dorabella,
inizio dalle nota liete, il ristoro che Galla (e la ringrazio tantissimo) ha voluto regalarci, perchè il capitolo (credo di poter parlare per molti) ci ha spezzato il cuore. Il suo André, nel pieno della giovinezza è bellissimo, pur con quel tocco di pensosa malinconia (si può dire?) nello sguardo.
Quanto al resto ... hai espresso con crudezza il significato della morte. L'ineluttabilità che si porta dietro. La consapevolezza che non sentirà più la sua voce, non godrà più dei suoi sorrisi, del sapore dei suoi baci o delle sue carezze. Le rimane il profumo. L'odore buono del suo sudore. Mi viene da piangere. Accidenti.
Sei stata brava, troppo brava.

 
(Recensione modificata il 04/06/2022 - 09:14 am)

Recensore Veterano
02/06/22, ore 23:00
Cap. 2:

Si, una storia decisamente cupa.
Non sempre le cose sono belle. La vita è fatta anche di questo.
Una storia in cui il filo conduttore è la morte, ma che fortunatamente è preceduta da vita vissuta, da amicizia, speranze, illusioni e alla fine dall’amore.
una storia bellissima che analizza i sentimenti e i dolori di Oscar, di quello che deve aver provato nel profondo e di cosa può essere successo subito dopo la morte di Andrè.
Mi rimane l’amaro in bocca, per questo quindi sei riuscita alla grande.
Come sempre grazie a galla per i suoi disegni ❤️
(Recensione modificata il 02/06/2022 - 11:08 pm)

Recensore Veterano
02/06/22, ore 09:48
Cap. 2:

Mi hai steso con questo capitolo. Sono immagini difficili da accettare quelle di Oscar piegata su se stessa, sola davvero per la prima volta, sui gradini di una chiesa. Ci mostri i suoi pensieri; quelli di chi non accetta la tragedia di una morte assurda e casuale. E come potrebbe mai farlo? Ha ancora il suo odore addosso, sotto il sudore, e il calore delle sue mani sulla pelle e i suoi baci assaporati per la prima volta sulle labbra. E non importa se la morte richiederebbe altri pensieri; c'è stata tanta vita solo la notte prima e la vita val sempre la pena di essere vissuta.
Un plauso particolare a Galla per questa meraviglia che non parla certo di morte ma dell'intensità e della bellezza di personaggi che sono andati oltre e ormai sono Storia.

Recensore Master
01/06/22, ore 23:37
Cap. 2:

Ci sono due passaggi della storia di VnB che non sono proprio in grado di affrontare nelle mie fic: l'episodio 28, in particolare l'aggressione di Andrè, e poi  la sua morte, così assurda e banale, dieci puntate dopo.
Troppo delicata la prima, inaccettabile la seconda.
Sei riuscita a descrivere quelle prime ore che Oscar vive senza Andrè, con il riverbero di quel lontano ricordo d'infanzia, che viaggia, nel presente e nel passato, sull'onda delle percezioni olfattive (anche se il mio personale pensiero sull'odore della morte è meno poetico del tuo....) in un modo che non mi ha straziato l'anima, come spesso accade con fic di questo tenore. Anzi, la sensazione che mi lascia il tuo racconto, è proprio l'opposto, e cioè che l'amore "valga sempre la pena" e lasci tracce che sopravvivono alla morte stessa.
Mi è piaciuta molto, e raramente riesco a scrivere queste parole senza il magone quando il soggetto è proprio l'addio tra Oscar ed Andrè.
Notevole nella scrittura, come sempre.
Allora mi tengo pronta alla prossima virata....

Recensore Junior
01/06/22, ore 22:48
Cap. 2:

Si tratta di un capitolo davvero tragico in cui Oscar vede crollarsi il mondo addosso. Pochi terribili istanti hanno posto fine ai suoi sogni e al suo passato. Tutti ci siamo chiesti cosa pensasse Oscar seduta sulla scalinata della chiesetta parigina. In questa ricostruzione le torna in mente il funerale dell'anziana parente.
Io mi sarei aspettata qualche altro capitolo, con la morte di Charlotte, di Diane, del re, della cameriera avvelenata e di altri. Specialmente Diane, con tutti quegli odori disgustosi, si sarebbe prestata. Il rischio, però, sarebbe stato di scrivere una storia troppo sepolcrale e "pesante" e, quindi, forse, è stato meglio limitarla a due capitoli e alla morte essenziale che consente di scandagliare approfonditamente l'animo della protagonista.
Alla prossima!
Match Point

Recensore Master
01/06/22, ore 17:33
Cap. 2:

Ciao Dorabella. Nel leggere questo capitolo é comparso nella mia mente il filo conduttore nella sua chiarezza con il primo in tutto questo dolore. Non mi aspettavo di leggere questo ma bisogna attraversare il dolore e hai ben espresso il tutto con dettagli vividi. Se la tua anima ti ha suggerito di creare questo hai fatto bene a seguire quello che viene dal tuo profondo e chi legge non puó che percepire il tuo senitire. Mi é piaciuto in questi momenti drammatici come abbia scritto riguardo Rosalie. Piú facile scrivere dell'amore, piú difficile scrivere della morte che hai ben reso in modo realistico. Il disegno ha addolcito questo scritto dove mi hanno colpita gli occhi di André in questo addio nell'eterno. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 01/06/2022 - 05:35 pm)

Recensore Master
01/06/22, ore 15:52
Cap. 2:

Cara Dorabella,
Non comprendo quel senso di colpa che Oscar si attribuisce... però me lo può spiegare, agevolmente, la vecchia tradizione di efp, che, almeno una volta per capitolo, prevede una fustigazione interiore di questo personaggio.
Quello che invece non posso proprio capire e nulla e nessuno mi potranno mai spiegare, dato che, semplicemente non esiste, è il successivo (procedendo nella lettura) senso di peccato che sarebbe insito in quel cercarsi nonostante tutto, toccarsi, ricordarsi... Perché mai dovrebbe essere segno di sconvenienza e di sacrilegio?
Certo se fatto davanti agli occhi estranei, magari in mezzo ad una folla...
Per il resto che male ci sarebbe mai????!!
Così come una madre può stringersi al cuore la creatura, ingiustamente, strappatale... chi ha amato con ogni fibra di se stesso un' altra creatura ha ogni diritto di stringerla, ancora una volta, a se! Come può pure ricordarla in ogni aspetto di ciò che ha riunito le loro esistenze. L' amore è questo e non altro!
L' amore è l' antitesi di ogni possibile vergogna.
Scritto questo... lascia che mi complimenti con te per questo tuo scritto, potente, maturo, notevole.
Un saggio di scrittura di sostanziosa caratura, da me letto con vivo piacere.
Un brava anche a Galla, sempre ottima disegnatrice.
Un caro saluto
Un caro saluto

Recensore Veterano
31/05/22, ore 19:48
Cap. 1:

Molto toccante, davvero. Un pugno nello stomaco, sembra di essere proprio lì, testimoni del dolore impotente di Oscar. Non ho trovato fuori luogo che lei ricordasse le sensazioni di poche ore prima, quando i loro corpi erano tutt'uno, anzi penso sia molto verosimile quello struggimento nel pensare che l'odore di Andre sulla sua pelle sarebbe presto svanito. Ho apprezzato molto Rosalie la piagnucolona, che in questo frangente non perde la dolcezza e la delicatezza ma mostra anche senso pratico e fermezza. In occasioni simili è necessario che ci sia una persona amica a reggere il timone, e Rosalie si fa carico di incombenze troppo gravose per Oscar. Una donna abituata a vivere da uomo e a comandare non è mai stata così muliebre come su quelle scale antistanti la chiesetta, con il premuroso Alain che le offre una giacca per coprirsi, che la invita a riposare, cerca a modo suo di fare il vice Andre'. Sappiamo tutti che finirà male, ma forse è meglio così, perché Oscar sarebbe davvero impazzita per i sensi di colpa e la mancanza del suo amato Andre'. 

Recensore Master
31/05/22, ore 10:57
Cap. 2:

Cara Dorabella, un vero colpo al cuore il capitolo conclusivo di questa storia, che pensavo avrebbe preso in esame alcuni momenti salienti della vita dei nostri, magari proprio legati agli odori che riportavano sensazioni, emozioni, situazioni. Invece mi sono ritrovata a leggere, non senza difficoltà, le ore dopo la morte di André, con una Oscar sconvolta che non riesce a comprendere, ad accettare che lui non ci sia più e che la Nera Signora sia venuta a bussare alla loro porta portandolo via con sé, e insieme portandosi via tutto ciò che assieme sono stati.
Ho sempre una certa difficoltà a vedere le ultime scene dell’anime, tanto che sono anni che non le riguardo, rivivendo quei momenti nel ricordo delle forti emozioni che mi avevano lasciato, così come a leggere della morte dei nostri due amati protagonisti.
Sei stata magistrale nel farci pervenire ogni singolo sussulto che sta scuotendo il cuore, la mente, il corpo, l’animo di Oscar. Il corpo di André, solo poche ore prima, caldo e vitale, che la stringeva a sé, quasi volesse diventare un tutt’uno con lei, ora è deposto nella chiesetta, che si sta disfacendo, causa del caldo estivo, con quell’odore dolciastro e ferroso insieme del suo sangue. E proprio l’odore fa da trait d’union con un ricordo di tantissimi anni prima, quando aveva visto, per la prima volta, una persona morta. Anche lì gli odori erano stati quello che nel tempo le era rimasto più impresso, come una reminiscenza ancestrale che si è fissata sulle fibre della mente.
Possiamo avvertire insieme alla disperazione per la perdita anche un profondo senso di colpa: si sta colpevolizzando per non averlo saputo proteggere, come lui aveva sempre fatto con lei nel corso della loro vita insieme. E’ qualcosa che rischia di farla impazzire. E intanto rivive gli ultimi avvenimenti, le ultime ore, quelle che hanno dato completezza alla sua vita, donando e ricevendo in sé tutto l’amore di e per André. Erano riusciti a diventare un corpo e un’anima sola, mentre, tra poco, di quel corpo, che aveva amato, non sarebbe rimasto niente.
Molto d’impatto l’immagine che dai di Rosalie, accorsa in questi tragici momenti, per cercare di dare un supporto tangibile a colei che l’ha accolta e le ha voluto bene e che è inebetita dal dolore. La delicatezza usata nel ricomporre al meglio il corpo di André, con quella camicia bianca, e la dolcezza con la quale le si rivolge, come ad una bambina smarrita, pregandola di ritagliarsi un attimo di tranquillità. In questi gesti viene fuori la forza interiore che ha maturato Rosalie negli anni e che l’ha fatta diventare la donna che è.
Per Oscar, intanto, nella sua solitudine, è ancora l’olfatto a farla da padrone, cercando di risentire, ancora per qualche attimo, l’odore di buono che sempre aveva avuto André. Prova a trovarlo sul suo corpo, sulla sua pelle, ultima memoria che di lì a poco si sarebbe dissolta, facendole sentire il vuoto che era venuto a crearsi.
Alain, nel silenzio irreale di quella serata, viene ad interrompere i pensieri di Oscar, tentando di darle conforto, e per un istante la vediamo tornare quella che era, si ricompone, perché certamente anche André avrebbe voluto così.
Davvero è difficile trovare le parole giuste per manifestarti tutta l’emozione che mi ha lasciato il leggere questo tuo racconto, dall’insolito inizio, ma quanto mai interessante, per poi giungere, soprattutto, a questa seconda parte, che tocca l’intimo del lettore, il quale si sente profondamente commosso per tutte le sensazioni da cui è stato investito, grazie alla tua scrittura così incisiva e piena di pathos, e che riporta alla memoria momenti di vita che possono essere stati vissuti o dai quali magari si è stati solo sfiorati.
Complimenti per la tua grande sensibilità nel saper affrontare argomenti e situazioni i più svariati.
Un ringraziamento anche a Galla per averci regalato un André con la sua espressione dolce e malinconica, con la quale sempre lo ricordiamo, perdendoci anche un pochino in quello sguardo che tanto dice.
Un abbraccio e un saluto ad entrambe, e grazie per aver voluto condividere questi pensieri, forse scaturiti da momenti complicati o di difficoltà ma che, se riescono a venir messi per iscritto, si ha come la sensazione che, lentamente e leggermente, possano venire stemperati.

Recensore Master
31/05/22, ore 07:44
Cap. 2:

Io, purtroppo, immaginavo che il capitolo precedente preludeva uno scenario del genere.
Se, alla veglia e al funerale della pro-prozia Hortense, Oscar, per una serie di motivi legati all'età e alla poca conoscenza della defunta, è emotivamente indifferente e analizza i lati materiali e schifosi della morte, qui, invece, è il coinvolgimento emotivo che prevale anche se non mancano gli accenni alla decomposizione e il confronto con l'odore di André vivo, sempre curato e profumato.
Oscar prova un turbine di sensazioni, tutte incentrate sulla perdita e sul senso di colpa. Nel cartone animato, lei si incolpa di non avere ricambiato prima André mentre, qui, si incolpa della morte di lui, di non avere intercettato la mossa del soldato del Royal Allemand. A mio giudizio, Oscar era responsabile di avventatezza e sconsideratezza, per avere portato un cieco in battaglia. Una volta nella mischia, non avrebbe potuto intercettare tutte le mosse nemiche. Era proprio la partecipazione di base che non andava bene.
Ora, Oscar sente che sta per morire e, probabilmente, visto che questa storia si basa molto sugli odori, percepisce quello della morte aleggiante e ancora incombente.
Un plauso a Rosalie che è la figura forte e materna del capitolo e, oserei dire, l'erede morale di tutta la storia. Quando Maria Antonietta consegna la rosa bianca a Rosalie, secondo me, le affida tutte le memorie, le sue, quelle di Oscar, del Re, di Fersen, dei figli e di tutti gli altri, affinché siano custodite e non si disperdano e Rosalie diviene la rappresentante di tutti gli spettatori.

Recensore Veterano
31/05/22, ore 00:19
Cap. 2:

Carissima Dora,
c'è solo una parola per definire questa seconda parte: POTENTE.
Sappi che dopo la lettura ho necessitato di qualche ora di ripresa perché il capitolo mi ha letteralmente sconvolto, per quanto è struggente, profonda e da pelle d'oca la tua descrizione del dolore di Oscar a seguito della morte del suo Andre'. Perfino il lettore riesce a percepire nel suo cuore il senso di vertigine di Oscar quando questa si rende conto che Andre' non c'è più e nemmeno tornerà (e qui è fortissimo il parallelismo con la Oscar bambina quando realizza per la prima volta che cosa sia la morte). La tua descrizione del senso di perdita e della relativa angoscia e così sentita e sublime che il lettore non può che restarne sconvolto.  
Il dolore è reso ancora più straziante dal fatto che proprio la notte prima Oscar aveva sentito l'anima e il corpo di Andre', con tutti e cinque i sensi, così vicino da avere l'impressione di fondersi con lui.
Grazie per questa condivisione: mi hai profondamente commosso ed emozionato.
Un forte abbraccio e a presto.
Con profondo affetto, 
G.

 
(Recensione modificata il 31/05/2022 - 12:26 am)

Recensore Master
30/05/22, ore 23:09
Cap. 2:

Ok, Dora, io devo dirtelo: ho letto questo capitolo oggi pomeriggio ma mi è salita una tristezza così profonda da aver avuto bisogno di metabolizzare il tutto; naturalmente questo altro non è che un complimento! Sei riuscita a catturare lo struggimento per la perdita in modo meraviglioso e sofferto. Hai scelto di raccontare, con un parallelismo originalissimo, il lutto e come questo cambi in base alla perdita. Se in generale inquieta, è vero che quando ci tocca in modo così forte è oggettivamente devastante. Tu hai fatto molto altro però, sei riuscita a dare voce al rimorso, ai sensi di colpa e al vuoto ineluttabile che noi abbiamo visto in Oscar negli episodi finali. Affondare in questo momento con lei è stato tremendo ma perfetto, spero di essermi spiegata... purtroppo con questo tema io mi ci misuro con fatica ma quando ne leggo e ciò che leggo è scritto così bene, non posso non restarne profondamente colpita. Inoltre sei stata grandiosa nel trasporre la ricerca della persona amata e persa attraverso i ricordi e in particolare l'olfatto. Il senso che più di tutti ha memoria e che qui si aggrappa e incespica tra le pieghe della stoffa per tenere viva la memoria di André. I pensieri di Oscar, poi, sebbene per lei possano essere scomodi, visto il momento, sono veramente perfetto e coerente richiamo alla vita e a ricordi felici. Il pensiero finale, quella consapevolezza di morte che si fa più vicina, è davvero bello e pregno di vibrante sofferenza. Il disegno di Galla, poi, è un capolavoro! Che meraviglia e quanta bellezza in questo André, lo sguardo e la piega dolce delle labbra sono perfette. Complimenti sempre, e mai abbastanza, un abbraccio, A.

Recensore Veterano
30/05/22, ore 22:42
Cap. 2:

Trovo questo racconto sublime. Mi tocca nel profondo e mi fa venire in mente quel pensiero del Leopardi "Hanno questo di proprio le opere di genio, che, quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l’inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad un’anima grande, che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggimento della vita o nelle piú acerbe e mortifere disgrazie (sia che appartengano alle alte e forti passioni, sia a qualunque altra cosa), servono sempre di consolazione, raccendono l’entusiasmo; e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta."
E' bello da far male. Da star male.
E lo stesso vale anche per il disegno.
Non ci sono parole.
Grazie
Octave

Recensore Junior
30/05/22, ore 20:07
Cap. 1:

Cara Dorabella, ho molto apprezzato questo tuo scritto, che mi ha risvegliato un ricordo e ripiombato indietro di quasi 50 anni, quando, anch'io bimbetta cinquenne partecipai al mio primo funerale (la sorella maggiore di mio nonno, che aveva vent'anni più di lui). Mi ricordo solo la chiesa gremita e l'odore intenso e pungente dell'incenso (che da allora non sopporto) mescolato a quello dei fiori, proprio come la piccola Oscar da te descritta... Ed è proprio da bambini il voler vedere, il voler scoprire ciò che spesso ci viene nascosto dagli adulti, per proteggerci. Ma una bimba vivace e intelligente come Oscar non può fare a meno di interrogarsi sulla morte, su cosa possa accadere al corpo, dopo. Interessante l'idea delle mele per coprire l'odore del corpo in putrefazione, non la conoscevo. Le stesse mele però mi hanno fatto pensare immediatamente ad André e me lo sono rivisto steso nella sua bara ricoperta di fiori, così come la morte di Marianne a causa della tisi (male da cui effettivamente erano in pochi a salvarsi), mi ha richiamato subito alla mente la tisi che avrà la stessa Oscar. Come in un cerchio, tutto si compie e questa storia mi è sembrata un triste preludio a quella ben tragica dei nostri amati. Complimenti. Manuela

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