Recensioni per
Nulla più aveva senso
di paige95

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/06/23, ore 19:05

Ciao, erano giorni che non facevo che pensare a questa tua nuova storia e avevo una voglia pazza di leggerla, anche se questo capitolo della vita di Sissi è straziante (del resto lei ha avuto tutta una vita piena di sofferenze, lutti e tragedie), ero davvero tanto ansiosa di leggerlo e tanto contenta che tu abbia ripreso a scrivere anche su di lei, ci tengo tantissimo a questa storia e adoro il modo in cui riesci a trattare le tematiche dure e terribili con la massima delicatezza e dolcezza, oltre tutto facendo luce su dettagli storici che non conoscevo.
In realtà di questa vicenda sapevo solo che Rudolf, figlio di Sissi e Franz, si uccideva a Mayerling con la sua amante, ma tutto il resto per me è stato nuovo e affascinante, anche se tanto triste e malinconico. Già la prima parte della storia fa capire che il tono sarà tragico, infatti Elizabeth deve tornare in Baviera per vedere il padre morente per l'ultima volta. È doloroso leggere di come Ludovika sia devastata dal dolore, di come Elizabeth si senta perduta davanti al padre ora così fragile, eppure in questa morte c'è anche una piccola consolazione: Max muore come desiderava, accanto alle persone che ha amato e sotto il sole delle sue montagne e dei suoi boschi. Resta comunque un senso di famiglia, di un amore che supera anche la morte. Gli ultimi pensieri di Max sono rivolti alla sua "Lisi" (ora capisco perché hai scelto questo come nuovo nickname!) e al rimorso per non averle lasciato frequentare il suo primo amore, il giovane Richard: certo non sarebbe diventata Imperatrice d'Austria, ma chissà se non sarebbe stata davvero più felice, come in fondo sono stati i suoi genitori, rimanendo nel loro castello fino alla fine della loro vita.
Ben diversa è invece la vicenda di Rudolf, una vicenda triste non solo per lui, ma anche per la moglie Stéphanie, che lo aveva sposato con tanti sogni ed entusiasmo per poi scoprire che, a causa dell'infezione contratta per il suo comportamento libertino, lui non le avrebbe mai potuto dare un figlio maschio. Mi ha fatto piacere che tu ti sia soffermata anche sulla figura della moglie abbandonata, perché normalmente libri e romanzi parlano della tragica vicenda di Rudolf e Marie, che è senza dubbio una tragedia, ma è come se Rudolf non avesse avuto anche una moglie legittima che resta sola con la figlia Elizabeth senza forse comprendere in cosa possa aver sbagliato e deluso Rudolf: tu invece hai dato spazio anche alla sua personale sofferenza e la cosa non mi sorprende, perché tu sei brava proprio in questo, nel rispettare e dare importanza a tutti i personaggi, nel bene e nel male. È angosciante la scena in cui Rudolf bacia la sua bambina e poi Stéphanie cerca di fermarlo, magari i due non erano fatti l'uno per l'altra, le differenze tra loro erano troppe, ma nei matrimoni tra nobili non era certo l'amore la motivazione, spesso anzi venivano formate coppie destinate a una sicura infelicità. In questo caso probabilmente Rudolf non ha trovato in Stéphanie ciò che cercava, ma si capisce che la colpa non è stata sua né della moglie, i problemi di Rudolf nascevano da prima, dai contrasti col padre, dalle sue idee politiche, dalla sua insoddisfazione. Rudolf si è sentito sempre "sbagliato" e ha cercato di reagire come poteva, mi viene da pensare che forse neanche Marie avrebbe potuto renderlo felice, se anche fossero potuti stare insieme. Credo che il sentirsi disapprovato e giudicato dal padre sia stata una costante dolorosa nella vita di Rudolf, che ha cercato per questo altre soddisfazioni, in altre donne, in ideologie, ma senza mai trovare la pace perché non poteva ottenere quello che davvero voleva, ossia l'accettazione e l'affetto paterno. Le regole dure e soffocanti della corte, l'etichetta, gli obblighi lo hanno distrutto e per questo ha cercato conforto altrove, lui non era forte come Elizabeth e non ha saputo imporsi e ribellarsi davvero, le sue ribellioni sono state velleitarie e inutili e gli hanno fatto solo del male (come la frequentazione di prostitute che lo ha fatto ammalare di gonorrea). Marie sembra un ultimo raggio di sole nella vita dell'uomo, ma neanche lei può cambiare il destino di Rudolf, forse scritto già alla sua nascita, nella sua debolezza e fragilità caratteriale e fisica. Anzi, la tragedia di Rudolf finisce per travolgere anche lei, una ragazza ancora nel fiore degli anni e con tutta la vita davanti. Nonostante sapessi già come sarebbe andata a finire, ho sperato fino all'ultimo che il destino di Marie potesse essere diverso, che Rudolf riuscisse almeno a non portare con sé anche quel rimorso, che Marie non avesse capito e avesse accettato di ritornare a Vienna... Non riesco neanche a immaginare quanto possa essere stato straziante per Rudolf sparare alla sua giovane amante, a una ragazza che ha avuto solo la sventura di innamorarsi di lui; sentirsi responsabile della sua fine lo avrà fatto sentire ancora più "sbagliato", miserevole, meritevole della morte e di tutta la disapprovazione del padre e della nobiltà. La cosa più dolorosa è che Rudolf muore pensando che sia la cosa giusta da fare, non solo per se stesso ma anche per tutti coloro che gli sono stati vicino: Marie, che è morta per non lasciarlo; la moglie e la figlia che ha deluso; la madre che si strazierà per lui; il padre che non lo riteneva adatto a succedergli alla guida dell'Impero. Mi ha fatto male leggere dei suoi ultimi pensieri: "poi più avrebbe nuociuto a qualcuno". Quanto dolorosa e pesante deve essere stata la sua vita, per portarlo a credere che la morte non solo sarebbe stata una liberazione, ma anche che avrebbe liberato gli altri da una presenza scomoda.
Ancora una volta ti faccio i miei complimenti. Hai saputo trattare una vicenda così lacerante con estrema delicatezza e soprattutto mi hai fatto conoscere la vera storia di Rudolf e Marie in un modo che non avrei mai sospettato, perché in genere si parla della tragedia di Mayerling come di una fine inevitabile per una coppia adultera, a quei tempi e in quella posizione sociale. Tu invece metti in luce non la passione adulterina di Rudolf e Marie e neanche la sua vita sregolata, quanto invece la profonda infelicità che ha fatto di quest'uomo un predestinato a una morte prematura e straziante. Rudolf, così come Marie, Stéphanie, Elizabeth, è una vittima di un mondo chiuso e di regole opprimenti che, purtroppo, condizionano comunque anche la vita delle persone al giorno d'oggi e non solo di quelle in vista, anche di quelle comuni, perché la disapprovazione di un genitore è qualcosa che può condizionare in negativo tutta la vita di una persona, che sia l'erede dell'Imperatore d'Austria o meno.
Bellissimo capitolo, avevo sentito tanto la mancanza di queste storie che tu narri così magistralmente e con tanta partecipazione e spero di poter leggere al più presto altri capolavori come questo.
Un abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
21/06/23, ore 12:07

Avevo preannunciato la lacrimuccia e così è stato.
La vita di Rodolfo è una serie di avvenimenti tristi e spiacevoli, un uomo fuori dal suo tempo e sicuramente estraneo all'ambiente duro degli Asburgo. Un uomo che ha sofferto per tutto la vita, privato per via della gonorrea della possibilità di generare un erede maschile al trono degli Asburgo, una persona chiacchierata e forse mai capita.
Non credo neanche che ci abbiano provato sino in fondo, forse solo Sissi poteva comprendere i turbamenti del figlio.

L'ultimo confronto con la moglie mi ha davvero colpito, una donna ferita, una donna che si trova in casa una persona forse diversa da quella che credeva fosse in realtà. Una donna privata della capacità di generare a sua volta un altro erede, fatto che in quegli ambienti rappresentava una vergogna quasi intollerabile.
Ci prova la donna per lo meno a salvare le apparenze ma ormai è tutto inutile.

Ci prova la povera, innocente, Maria a salvare la vita del suo amato. Ci prova in ogni modo, mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Insieme, uniti in un'idea forse sciocca, ma sicuramente romantica, di una vita oltre la morte, in un non posto dove non esistono costrizioni sociali e dove forse Rodolfo finalmente potrà trovare la sua pace.

Tornare a leggere di Sissi, tornare a leggere una tua storia storica mi sa particolarmente piacere, lo sai, e pur con lacrimuccia annessa, ti devo fare complimenti perché questo capitolo è davvero toccante. Trattare un tema così difficile in maniera così delicata non è cosa da tutti.
Un bacione, Michi

Recensore Master
20/06/23, ore 19:05

Carissima^^
Bentornata! Sono davvero contenta di trovare questo tuo aggiornamento ❤️❤️
Mi dispiace che tu abbia passato un brutto periodo e spero che ora tu stia meglio. Credo che scrivere possa essere d'aiuto in momenti di difficoltà, quindi spero che con questo racconto, nonostante le tematiche delicate, ti sia stato possibile trovare almeno un po' di serenità dedicandoti a qualcosa che ami e che ti sta a cuore.
Voglio che tu sappia che qui troverai sempre il mio sincero supporto ❤️❤️❤️

Per prima cosa ti devo fare i complimenti per l'approfondimento storico, si nota un gran lavoro di ricerca, oltre alla passione per la storia di questa famiglia e alla tua profonda sensibilità nel trattare gli aspetti più intimi di questi personaggi. Attraverso le tue parole non vengono descritti solo grandi personaggi storici, ma soprattutto emerge il loro essere semplici persone, con fragilità e difetti, sentimenti e desideri che vanno oltre alla loro figura ritratta nei libri di storia. La psicologia dei tuoi personaggi è sempre analizzata nel profondo, così che il lettore possa provare empatia nei loro confronti. Con i tuoi ritratti riesci a farci sentire vicino alla più umana sofferenza di personaggi che difficilmente potremmo ritenere simili a noi (nulla è più inarrivabile di un'imperatrice d'altri tempi), eppure tu ci ricordi sempre che l'Umanità è qualcosa di sempre presente, indipendentemente dal luogo, dal tempo e dallo stato sociale.

La prima parte è dedicata a Sissi che si trova al capezzale del padre. Da quel che ci mostri quest'uomo è sempre stato una figura positiva nella vita della principessa, per quanto severo, ha sempre avuto a cuore il bene della figlia e il suo unico pensiero è stato proteggerla.
Anche il triste evento di Richard è prova dell'affetto che Max provava per la figlia, riteneva di volere il meglio per lei. Ancor più significativo è il fatto che in punto di morte questo padre rimpianga di aver privato la figli di una possibilità di felicità, riconoscendo il suo errore.
E' evidente che anche questa perdita lascerà un vuoto doloroso nella vita di Sissi.

Non conoscevo nei dettagli la storia di Rudolf, un personaggio ambiguo e complesso, che di certo ha sofferto profondamente nella sua vita.
All'epoca i matrimoni venivano celebrati per convenienza e questo spesso era causa di infelicità. Ricordo la frase di un mio prof di Storia: "i nostri nonni sono stati i primi a sposarsi per amore"...in certi contesti è vero.
Da quel che dici però Rudolf credeva di essere innamorato della sua sposa, ma con il tempo qualcosa è cambiato e il loro matrimonio è diventato solo un'apparenza.
L'amore tra Rudolf e Marie è romantico, passionale e proibito. Proprio come in una tragedia di Shakespeare, i due amanti che non riescono a stare insieme e ad amarsi alla luce del sole finiscono per dichiararsi amore eterno nella morte.
Personalmente ritengo che tu abbia descritto molto bene i pensieri e gli stati d'animo di Marie, che vede nella morte l'unica soluzione per poter stare insieme all'uomo che ama.
Hai affrontato una tematica delicata, quello del suicido, non solo con rispetto e delicatezza, ma anche con realismo.
Straziante l'ultimo pensiero di Rudolf, che immagina la sofferenza della madre dopo che avrà compiuto l'estremo gesto.
Sicuramente Sissi sarà devastata dall'ennesimo lutto e dalla perdita di un figlio che ha amato e che ha tentato di salvare con tutta se stessa.

Complimenti, è sempre interessante scoprire queste vicende attraverso i tuoi racconti. Bravissima come sempre!
Ti mando un grande abbraccio, alla prossima! ❤️❤️❤️