Il peccato fu creder speciale una storia normale... dice Guccini in Farewell. E lo stesso mi dici tu con le tue immagini di latte e limone. E palmi amorevoli che ti scaldano il cuore. Perché è la fottuta tenerezza di gesti banalmente normali che alla fine ti spezza le gambe, non è vero? Non i grandi gesti plateali, ma la banalità dell'esserci nei gesti più semplici.
Sublime.

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Anche io perdo sempre le chiavi e anche io ho avuto momenti in cui qualcuno me le ha ritrovate e invece altri in cui tutti i santi del paradiso sono stati chiamati in causa. Le chiavi sono così, vivono di vita propria come i calzini, che si spaiano.
Comprendo e sento ogni parola come fosse mia: la bravura di uno scrittore sta tutta qua. Farti sentire protagonista.

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Oh mamma! Che bello! Uno strazio dolcissimo.
Ho immaginato tutto e anche di più, come fossi lì, in quella pelle di carne e inchiostro, come se quell'addio lo avessi pronunciato io. E mi sono ritrovata immersa nelle strade caotiche di una Milano grigia come metallo lucente. freddo e tagliente, ma così immensa quando si ama, si è giovani e sembra che il domani non esista. Amo le tue parole, la tua scrittura, il tuo sconfinato talento nell'evocare la vita. 

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Ciao Greta,
sono felice che anche tu partecipi al Writober, quest’anno cercherò di fare del mio meglio anche io per recensire le storie man mano - evitando di rimanere troppo indietro.
Ho apprezzato tantissimo il modo in cui hai scelto di declinare il prompt, soprattutto perché lo hai abbinato a uno stile particolarmente poetico ed evocativo.
Non sappiamo quasi nulla della tua protagonista, eppure non ho avuto difficoltà a immedesimarmi nel dolore provocato dalla fine di una relazione e nella tristezza dell’essersi resa conto di essere stata l’unica a investire le proprie energie in questa relazione. Il titolo del capitolo diventa particolarmente significativo una volta giunti al termine, il titolo della storia poi è una meraviglia assoluta - e io invidio le persone che riescono a condensare il loro messaggio in titoli così immediati.
Mi hai incuriosita tanto e non vedo l’ora di proseguire nella lettura.
Un abbraccio e a presto,
Francy

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Ed eccomi! 

Mamma mia che bello questo capitolo! Sono di nuovo in affanno, sappilo. Sempre in senso buono, ovviamente. C'è questa doppia declinazione di permesso, chi lo chiede, sempre, anche quando non serve, e c'è chi non lo chiede, mai, quando vive tutto intensamente, si butta nelle situazioni, che siano belle o no. C'è questa storia ormai finita che forse è fatta di una tempistica fuori tempo, di disaccordi e incomprensioni, di domande e sottintesi, di mancata comunicazione o parole superflee. Non so, è quello che queste righe mi trasmettono, ma sono disposta a venire corretta direttamente da te nel caso in cui io abbia preso un granchio — in fondo, l'autrice sei tu, mi rimetto a te. 

Lo stile è evocativo e le parole sono ponderate benissimo, una vera goduria per me, giuro. So che ne ricaverò tante belle soddisfazioni. 

Al prossimo prompt 🖤
(Recensione modificata il 02/10/2023 - 09:53 pm)

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Ciao, Greta!

Ho letto ieri questo primo capitolo, non ho avuto modo di scrivere un commentino quindi eccomi qui! 
Io ti ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa di tuo, di originale, e l'ho sempre detto con cognizione di causa, perché ero sicura che mi avresti stupito in positivo, e che non mi avresti delusa. E infatti riemergo da questa lettura piena di affanno (in senso buono, ci tengo a specificarlo), e curiosa, e desiderosa di saperne di più, di leggere altro, di continuare, insomma, per scoprire cosa ci riserverai. 

Per questo motivo corro subito a leggere il capitolo 2! 

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Anche qui immagini e parole stupende. Comincio dalla prima che ho amato: avvoltolare, esiste come parola? Non importa. Mi piace come lo cominci: sembra che parli di sesso fra le due persone, come si avvolgono l'una con l'altra. Ma poi diventa un avvolgersi in se stessi, semplicemente esplorare quello che si ha nella propria mente, rotolare senza aver paura di dove si andrà perché c'è qualcuno che si prende cura di te mentre lo fai e quindi non ti puoi far male. E' un'immagine bellissima. Perché ci infili dentro il prendersi cura di qualcuno, il sentirsi al sicuro. Ma anche l'essere se stessi senza riserve e venire accettati e ascoltati. Seconda immagina che ho amato alla follia: rigurgiti di parole come fili in un cassetto. Non lo so che ha di speciale, ma boh, a me è piaciuta da morire, soprattutto come inizi abbinando qualcosa che sembra lungo e infinito... e poi me lo tranci con quel 'terminano'. Bellissimo come hai usato il prompt del permesso. Due poli opposti: lei non chiede, lui chiede. Adoro che lui chiede persino quando vuole chiudere, adoro troppo. E adoro anche come questa storia sembra a metà fra autofiction, storia inventata, raccolta di flash sparse. Lo adoro perché secondo me le storie dovrebbero essere sempre così: sembrare vere, darci quella sensazione che esistono davvero. Complimenti. Stile magnifico. Emozioni e angst che mi tengono avvinghiata a voler scoprire ancora e ancora. Tristezza a livelli belli potenti eppure così evocativa, poetica.

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Ciao! NON TI LEGGO DA TROPPO e niente ogni volta muoio sempre dopo un sospiro di pura adorazione, sei davvero troppo brava! Mi è piaciuto tantissimo questo scritto, il livello emotivo è sempre carico ed è davvero incredibile come uno riesca a immergersi immediatamente nelle tue parole e a sentirle tutte! BRAVISSIMA DAVVERO !

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Non potevo non passare a leggere questo tuo esperimento. Sappi che è bellissimo. Mi intriga tantissimo e adoro l'uso che fai delle parole. Sono curiosa di conoscere di più di questa storia.
Un abbraccio e buon writober!
Sev

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Amo tantissimo: il lessico che usi, potevo snocciolare i suoni, le parole che hai scelto come fossero sapori abbinati perfettamente gli uni agli altri. Poi: le emozioni, mio dio quanto angst e quanto pathos mi hai dato in così poco spazio, su pg di cui non ci viene nemmeno dato il nome, ma li sento così reali, così vivi, così tangibili. Complimenti, struggente e meravigliosa e poetica e coinvolgente a livelli allucinanti. Amato tutto.

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Adesso capisco il doppio senso del titolo "storia scritta a metà"! Inizialmente pensavo fosse solamente un racconto terminato visto che lo hai pubblicato con lo stato "ancora in corso". Effettivamente quasi tutte le storie sono scritte almeno a metà se non in frazioni molto minori. Lo stile poetico del tuo lavoro è molto raffinato e dici molto senza in realtà dire nulla, se non qualche indizio. Sono curioso di leggere il seguito!
Complimenti!
A rileggerci

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