prompt 3: cura
Mare antipiretico
Ottobre è il mese giusto per parlare del miele e del limone e della gola che brucia per la febbre e per le lacrime.
Non so andare d’accordo con i numeri, ma potrei dire di aver contato gli anni attraverso i malesseri stagionali. Anni invisibili e anni frammentati in tossi e raffreddori e substrati di un malessere che di fisico ha solo la sua manifestazione ultima. Anni in cui il miele e il limone hanno avuto il sapore della tua mano sulla fronte e della tua risata, perché ti fidavi più dei tuoi palmi che di un termometro, e tanto alla fine la febbre io non ce l’avevo mai.
Ottobre è il mese dei miei raffreddori presi in aereo, sempre puntuali, quelli curati con le tue prescrizioni di passeggiate sulla spiaggia che forse non sono una medicina ma sicuramente con voi milanesi funzionano più di una Tachipirina, dicevi.
Ora la spiaggia significa solo vacanza, non è più una quasi-casa a cui tornare quando decidevamo che una relazione a distanza è più bella se ci si incontra. Che poi, fa quasi ridere pensare che una relazione a distanza è tale quando la distanza non è fatta di chilometri, ma di risposte rimandate e come va tutto bene tu che fai niente. Pensavamo di essere immuni a questo malessere indolente, ma non abbiamo saputo trovare nessuna cura.
Niente miele, niente limone.
Nessuna passeggiata, non un palmo sulla fronte.