Mi dispiace che questa storia sia già terminata, cinque capitoli sono bastati per farmi affezionare a questi personaggi. ❤️
Ho assolutamente amato l'ultima lettera scritta da Amos, è intrisa di tenerezza e ragione.
Emerge un uomo speranzoso, affatto arrendevole. Un uomo che, pur avendo accettato il naturale scorrere della malattia del gemello, non è in grado di pronunciare un addio. E in fondo come può un medico rassegnarsi alla perdita di un proprio congiunto.
Si avverte il timore di aver peccato di ingenuità e in questa sua mossa audace si rammarica di aver coinvolto innocenti. Per la bontà che manifesta lui, non mi viene difficile credere che lo fosse anche il fratello in vita.
Stringe il cuore la rassegnazione di Amos all'idea di non poter riavere indietro il fratello, ma comunque fa di tutto per proteggerlo da questa nuova versione di sé.
È un medico addolorato come uomo e come professionista per la sofferenza causata a tutti, anche a chi non lo aveva del tutto preso in simpatia.
Spesso ti dico di avere l'impressione che tu ti sia superata, ma non è affatto retorica, ne sono assolutamente convinta.
In particolare in questo finale in cui Amos svela tutte le carte hai dimostrato una capacità introspettiva davvero notevole; egli non solo spiega i retroscena del suo operato, ma esprime sentimenti molto intimi.
Anche per quanto riguarda l'aspetto più scientifico, hai dato voce in maniera egregia alle professionalità di entrambi i fratelli.
L'aspetto più bello del dottore è il fatto che cuore e ragione siano perfettamente equilibrati in lui, nelle stesse identiche dosi.
È molto toccante il legame tra i due fratelli. Sicuramente tra due gemelli esiste un legame simbiotico che nemmeno la morte può spezzare (e qui è il sentimento ad agire più che la ragione), ma sembra che l'uno sia stato il prosieguo dell'altro e mi ha stupito molto il modo in cui questa unione si manifesta.
Nella lettera di Amos ritorna spesso un istinto protettivo e reciproco tra i due e ogni omicidio commesso da Hynek ha questo fine, in fondo nobile. A quanto pare nella sua mente (in questa razionalità da uomo "risorto" e non nel pieno delle sue qualità umane) il fine giustifica i mezzi, come sosteneva Machiavelli.
È sorprendente anche il coinvolgimento psicologico di Amos negli omicidi, come se li avesse vissuti in prima persona attraverso i sogni.
L'amore tra i due fratelli non ha solo salvato coloro a cui Amos tiene, ma ha messo pace nel cuore di entrambi i fratelli.
Non so commentare meglio le ultime righe della lettera dedicate all'amore. C'è tanta malinconia per questo sacrificio da parte del dottore, per l'amore puro e innocente che non ha potuto coltivare con l'amata, ma che con la morte del barone sarebbe stato macchiato per sempre.
In lui c'è però il sollievo di aver spezzato questa lunga scia di sangue.
Devo ringraziarti per le atmosfere che crei nelle tue storie. Hai creato una storia breve quanto profonda. Ti sono bastate poche pagine per dare spessore ad ogni personaggio, dai principali a quelli citati o comparsi in poche occasioni.
È una storia dalle atmosfere e dalle dinamiche horror, ma i messaggi che hai trasmesso non potevano essere più attinenti al reale.
A presto sulle long che hai in corso! ❤️❤❤❤
Un abbraccio grande,
Vale (sempre tua affezionata lettrice) |