Ed eccomi anche qui, dopo aver versato più di una lacrima.
Questo capitolo dedicato a pensieri e sentimenti di Hjalmar mi è piaciuto tantissimo. È stato bellissimo approfondire la personalità e l'indole di questo giovanissimo soldato. ❤️
Hjalmar è animato da grande determinazione nel voler combattere, come se non avesse più niente da perdere e questa fosse l'unica cosa giusta da fare, anche guidato dall'esempio del padre che è morto nel tentativo di offrire un futuro migliore alla famiglia e del fratello che non ha smesso di lottare. Quando gli viene data la possibilità di fare la sua parte, non ci pensa due volte e si fa avanti.
Tanti elementi ricordano quanto Hjalmar stia diventando un uomo sulla scia di questa esperienza di guerra. Un esempio è imparare a fumare ed è significativo il fatto che lo abbia insegnato a lui un estraneo, una persona che non fa parte della sua famiglia; in questa sua esperienza (purtroppo non lieta) inizia a gettare uno sguardo sul mondo, conosce persone che non appartengono alla sua famiglia o alla sua cerchia abituale di conoscenze. Questa guerra è la sua prima esperienza lontano da casa.
L'ultima conversazione con il fratello Verner è una stilettata al cuore per l'intimità familiare e la malinconia attraverso cui si svolge.
Nella loro conversazione hai equilibrato bene la questione che riguarda la causa per cui combattono e le questioni che invece riguardano gli affetti personali e familiari. In qualche modo i due argomenti si intrecciano, ma spetta a Verner l'arduo compito di mantenere ordine, non lasciando che una causa per lui giusta si trasformi in un'ennesima catastrofe per la sua famiglia.
La posizione di Verner è tutt'altro che facile e da un'esperienza così dura emotivamente e fisicamente - se il cielo vorrà preservarlo - potrà solo che uscire più maturo nello spirito, prendendo ufficialmente il posto del padre e dello zio all'interno della famiglia.
I sentimenti contrastanti del fratello più giovane racchiudono molto bene i sentimenti di entrambi.
Anche da parte di Hjalmar noto un atteggiamento maturo, ovviamente desidera rivedere Verner ma anche essere considerato un suo pari e non un famigliare indifeso da proteggere.
L'azione si fa sempre più incalzante per Hjalmar.
Questo giovanissimo soldato inesperto non esita in un atto di coraggio, sfida quell'inferno di fiamme e nemici pur di concludere con successo la missione assegnata da un suo superiore. Lotta persino contro la sua stessa paura, affinché non gli suggerisca di arrendersi. Non si lascia impressionare da nulla, nemmeno da quell'incontro faccia a faccia con la morte di un nemico.
Eskola si lascia guidare da un moto di emotività nel rivedere Hjalmar ancora sul campo di battaglia.
In una scena così drammatica emerge molto bene la determinazione di Eskola e il rimpianto di condividere quel tragico destino con Hjalmar.
L'addio tra Eskola e Hjalmar mi ha commossa, anche se io spero sempre che quegli spari siano partiti in qualche modo da Eskola recuperando un'altra arma e non dal nemico.
Nella corsa di Hjalmar per avere salva la vita si avverte angoscia, forza d'animo e fisica, speranza che ricerca nella sua unica compagnia - il cielo - e nell'immagine delle persone a lui care.
Hjalmar è pienamente in grado di sopravvivere a condizioni estreme contando sulle sue forze, ha risorse che nemmeno lui è pienamente consapevole di possedere.
Torno da te il prima possibile, questa storia è sempre bellissima e ricca di emozioni! ❤️❤️❤️❤️
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice) |