Recensioni per
Mai abbastanza
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/01/24, ore 19:16
Cap. 3:

Ciao, Greta!
Sono veramente contenta che la mia challenge sia stata l'occasione per dare spazio a questi personaggi e queste dinamiche che a me sembrano tanto solide nella tua mente di autrice, non posso quindi che ringraziarti per aver preso parte all'iniziativa e aver condiviso con noi questi racconti.
Riprendendo il commento scritto per la challenge, mi è piaciuto tantissimo come tu abbia scelto di affrontare la tematica del pacchetto, perché non “mostri” alcun legame indissolubile, c’è anzi Lucy che in qualche modo pone l’accento su tutte le mancanze del padre e sul suo essere totalmente estraneo alla sua vita, eppure è proprio tra le righe, nell’unica cosa che Lucy non pensa né dice ma fa, che trovo emerga con forza il loro legame, perché a dispetto di tutto Lucy è da lui che si rifugia ed è in lui che cerca la comprensione muta – quel sentirsi compresa senza dover spiegare niente di cui sembra aver bisogno in un momento della sua vita fatto di soli singhiozzi. Trovo che in quest’unica azione che la vediamo compiere, in questa scelta netta e determinate, siano racchiuse la complessità e l’inevitabilità del suo legame del padre – un Percy che le apre la porta senza pensarci, che resta in disparte e sembra comportarsi da estraneo padrone di casa, ma che malgrado tutto c’è.
Ho apprezzato molto anche la gestione dell’incipit in media res, perché con la battuta iniziale di Percy noi lettori siamo tutti un po’ Lucy, che ci ritroviamo in questa casa non nostra e ci muoviamo tra mura che dobbiamo imparare a conoscere.
È un racconto che mi è piaciuto veramente tanto, come quelli che lo hanno preceduto, e che sono felicissima di aver avuto l'occasione di leggere.
Sei sempre tanto brava e io ho davvero tante storie da recuperare sul tuo profilo, ma sappi che prima o poi arrivo (sia pure a passo di lumaca!).
Un grande abbraccio e alla prossima!

Recensore Master
18/01/24, ore 18:23
Cap. 3:

Ciao Greta,
ci tenevo tanto a lasciarti un parere anche qui, visto che sto rileggendo le storie per scrivere i voti.
Ho trovato che questa fosse una conclusione davvero perfetta per questa serie, che ti ha permesso di mostrare come i silenzi e i sussurri, i non detti e le incomprensioni, abbiano comunque riportato Lucy e Percy insieme - quando tutto il mondo della ragazza si è sgretolato. Mi piace immaginare questo Percy impacciato che accoglie la figlia come meglio può, che magari non sa utilizzare le parole giuste, ma che la comprende meglio di chiunque altro.
Lucy si si definisce egoista, ma non credo che lo sia, non nel senso cattivo del termine per lo meno: è semplicemente una ragazza che ha dovuto lottare più del resto della sua famiglia per trovare la propria strada - e forse non l'ha ancora trovata -, ma che ha imparato dai suoi errori ed è disposta a ripartire di nuovo.
Hai saputo dirci tantissimo della tua protagonista, nonostante le pochissime parole che le hai dedicato, e ti confermo per l'ennesima volta che mi hai messo una gran voglia di leggere di più su di loro - spero davvero avrai tempo da dedicare a questa famiglia.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
18/01/24, ore 15:21
Cap. 2:

Ciao Greta,
sempre in ritardo, ma ci tenevo a lasciare un mio pensiero sul secondo capitolo di questa raccolta che mi colpita davvero tantissimo - infatti la tua è stata la mia preferita tra quelle dello scorso turno.
L'immagine dell'occhio di Lucy, specchio di quello di Percy, che sembra giudicarlo dai ritratti che sono valsi il premio alla figlia, ha una potenza infinita e mi ha fatta entrare davvero in sintonia con il tuo Percy. Trovo che tu riesca a caratterizzare sempre benissimo questo personaggio, con tutte le sue sfaccettature, tutti i suoi difetti, tutte le mancanze che sembra sempre trascinare con sé.
E ammiro tanto che ci sia andato, anche se in ritardo, e si sia confrontato in qualche modo con Lucy - che ci tiene tanto a fargli notare quanto loro due siano diversi l'una dall'altro.
Da qui si capisce quanto ancora loro due siano legati, quanta speranza ci sia ancora per il loro rapporto.
Leggerei davvero volentieri altro, più strutturato, dedicato a Lucy - e Percy - e spero che vorrai condividerlo con noi.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Master
15/01/24, ore 11:48
Cap. 3:

Ciao, Greta.
 
A me sembra che si sia un po’ chiuso un cerchio, in questo capitolo. Alla fine della fiera, è da Percy che Lucy torna, è da quel padre che comunque, nel bene e nel male, ci prova, a stare vicino a questa figlia così diversa, così lontana, ormai a parte dal suo mondo, ma che comunque rimane figlia, e Percy rimane un padre. Certo, questo tipo di legame sulla carta non assicura nulla, ci sono tanti padri che non vogliono fare i padri o che non ne sono capaci, e che fanno del male ai figli, direttamente o indirettamente, ma Percy è così, Percy ci prova, si affanna, Percy c’è. E Lucy ha bisogno di lui, delle sue poche parole, dei suoi silenzi, del suo essere naturalmente impacciato di fronte alla portata di sentimenti e situazioni davanti alle quali si sente inadeguato e ingombrante. Lucy ha bisogno di silenzi, e non di parole vomitate, di troppe parole. Ed è forse nella tranquillità della casa paterna, in quel suo pacifico immutare, che Lucy potrà leccarsi le ferite e ripartire.
 
Io non ti voglio fare pressioni, ma sai bene cosa penso di questi personaggi e questa storia e questo headcanon. Io ti aspetto, quando vuoi. E se hai bisogno di fare brainstorming, non hai che da chiedere.
 
Un abbraccio,
Marti

Recensore Master
14/01/24, ore 12:32
Cap. 3:

Io questo capitolo l'ho amato perché mostra tantissimo il legame tra padre e figlia, la difficoltà a capirsi perché si appartiene a generazioni diverse, sesso diverso, e nel loro caso a mondi diversi. Eppure il legame di sangue che condividono li rende capaci di decifrarsi, di accogliere, sostenere, anche in silenzio, con una premura concreta e pragmatica che sì, lo fa sembrare a un host di Air BnB ma che è proprio quello di cui ha bisogno Lucy in quel momento. Lei lo capisce, che le premure (e le domande) materne sono troppo e allora è meglio quella freddezza impacciata di Percy, data da un dialogo che non sa se riesce a instaurarsi eppure c'è e si sente, si è sentito per tutti e tre i capitoli di questa storia. Come ti scrivevo su Facebook, questo è l'aperitivo, io ora vorrei tanto la cena, una storia di maggior respiro dove tutti questi temi vengono sviscerati maggiormente, perché c'è bisogno di questo tipo di storie.
Sev

Recensore Veterano
14/01/24, ore 01:33
Cap. 2:

Ciao, Greta! Ormai mi sembra sempre di passare a recensire di fretta e nel momento sbagliato, però ci tenevo a continuare la lettura di questa raccolta e a lasciarti le mie impressioni.
Quella che descrivi sembra proprio una famiglia vera. Sono realistici i fraintendimenti, le aspettative spezzate. È realistico cercare di fare del proprio meglio e non essere comunque abbastanza, e allo stesso tempo capire come dall'altra parte possa essere percepita questa questa cosa. Questa assenza. È realistica l'impotenza di questo Percy. Sono realistiche le reazioni di Audrey e Molly.
E non so neanche bene spiegarne il perché, ma io di questa storia, di questo dolore (che arriva forte e chiaro), leggerei altre centinaia di pagine.
Hai prodotto, come sempre, una storia che lascia il segno, che fa pensare. Sei riuscita a farmi empatizzare per tutti i personaggi, persino per Percy (non sono una sua grande fan, scappo).
Grazie per aver condiviso questa storia e a presto!

Recensore Master
12/01/24, ore 22:46
Cap. 3:

Non vale per tutti però, in caso di difficoltà, si torna sempre a rifugiarsi nella famiglia d'origine. Dai genitori che ti fanno sentire accudito, amato, un po' bambin* in senso buono.
Percy e Lucy potranno non capirsi, vivere in mondi diversi, nessuno potrà cogliere davvero tutto il mondo dell'altro, le rispettive scelte, però si vogliono bene.
Percy non la sommerge di parole e domande ma, con una premura forse un po' ruvida, le fa spazio in casa.
Percy le lascia spazio d'essere com'è con un affetto silenzioso fatto di gesti e non di parole.
Potrà non sapere certe cose (o forse le sa) però Lucy ha bisogno e lui c'è. Magari non sa come fare ma c'è. Ci prova.
Conta solo questo.
Amo questo finale per loro, il modo in cui si ritrovano e sono, a modo loro, padre e figlia.

Recensore Master
07/01/24, ore 22:20
Cap. 2:

Ciao!
Sappi che sto amando tantissimo questa raccolta, e ogni nuovo tassello mi porta a sperare che tu voglia condividere altro di questa famiglia con noi – ho sempre amato i tuoi racconti incentrati su Percy e credo che questa cosa non cambierà proprio mai!
Riportando il commento che ho scritto per la challenge, non sono sicura di aver riconosciuto il tipo di narratore scelto, ma ho supposto si trattasse dell’esterno e che quella frase in corsivo che mostra il punto di vista di Percy sia da considerare un discorso indiretto libero; nell’insieme ho apprezzato come si amalgamassero.
Ho trovato molto particolare l’interpretazione della tematica, con questo ritratto che è in fondo un qualcosa di concreto con cui Lucy prende le distanze da suo padre – quello che non riesce ad arrivare in orario, un ritardo che mi è parso metafora della distanza che esiste tra Percy e il mondo cui deve appartenere sua figlia. Parentesi strettamente legata alla challenge: credo che, benché interessante, la tematica interpretata in maniera così “larga” abbia fotografato più un momento di una dinamica familiare che mostrato un personaggio – fuori dalla parentesi della challenge, sono stata felicissima che lo sguardo del narratore si ampliasse.
Insomma, ormai è chiaro, ho amato tantissimo questa flashfic e, come dicevo, sono sempre più intrigata da questo “futuro” che hai immaginato per Percy e sua figlia, che anche attraverso questi piccoli momenti riesce a comunicare quanto sia strutturato e solido nella tua mente di autrice.
Come sempre ti faccio tanti complimenti, la tua scrittura riesce a coinvolgermi ogni volta.
Un abbraccio!

Recensore Master
28/12/23, ore 11:34
Cap. 2:

Ciao!

Come per lo scorso capitolo, emergo dalla lettura con la voglia bruciante di saperne di più, di leggere di più, quindi non posso che continuare ad incoraggiarti, costantemente, a costo di risultare insistente e villana, nello scrivere la storia su Lucy. Su Efp c'è bisogno di aria fresca, di storie nuove e diverse, di idee e sperimentazioni. Quindi per favore, fallo per me e per tutti quei lettori che bramano leggere belle storie, ben scritte e con personaggi tridimensionali, ne ho abbastanza di storie che rispettano il canon a costo di sembrare bidimensionali. Scusa per lo sfogo. 

Qui ritrai in poche parole il rapporto tra Lucy e Percy, che come sappiamo non è un rapporto facile. In generale il rapporto con questa figlia così diversa non è facile in generale, e abbiamo visto quanto Lucy ne risenta. Bello lo spaccato sulla scuola Babbana, sulla mostra di fotografie immobili, sulla vita di Lucy fuori dalla magia, in quello che sarà il suo mondo, perché, niente da dire o da fare, la sua vita sarà nel mondo Babbano, sembra quasi non esserci posto per lei nella magia, in un universo nel quale non farà mai parte, in una famiglia che fa fatica ad accettarla. Queste sono mie considerazioni e interpretazioni, sono pronta a rivalutarle alla luce di altri scritti e/o capitoli. Insomma, fammi cambiare idea, nel caso.

Ti rinnovo i miei complimenti perché sei bravissima nelle storie brevi perché sai usare bene le parole, e sai bene quali scegliere. Attendo sviluppi ♡

Un abbraccio!

Recensore Veterano
27/12/23, ore 08:44
Cap. 1:

Ciao!
Non so quanto strutturata e sensata possa essere la mia recensione ma innanzitutto volevo dirti che tornare tra le tue parole è sempre bellissimo; così come è bellissimo tornare a leggere del tuo Percy e dei molteplici headcanon che hai su lui e sulla sua famiglia.
Ricordo da una delle tue raccolte il mondo che avevi costruito intorno a Lucy, che rappresenta solo una delle tante battaglie di Percy. Percy che esce distrutto dalla guerra, Percy che sposa una Babbana, Percy che ha una figlia diversa.
E questa voce della figlia diversa è molto nitida grazie alle tue parole nonostante la drabble sia tutta incentrata sui suoi silenzi - silenzi che si stagliano contro la sua diversità, contro le accuse della sorella per essere stata la causa del divorzio dei suoi.
Ultima nota: ho amato l’espressione sangue diluito, che sa proprio di quel “non essere abbastanza” che sembra caratterizzare i Magonò.
Ancora complimenti per questa storia
Ti mando un abbraccio
Fede

Recensore Master
26/12/23, ore 23:58
Cap. 2:

Ahia, che dolore al cuore.
Magari Percy non l'ha fatto apposta, ad arrivare tardi, però ormai tra lui ed Audrey c'è una crepa insanabile e tra Lucy e suo padre non sembra esserci un buon rapporto e così il gesto assume ogni significato negativo e volontario.
E' arrivato tardi perché non gli interessa. E' arrivato tardi perché non mi vuole abbastanza bene. E' arrivato tardi perché è solo una cosa babbana non all'altezza del mondo dei maghi.
Hai creato un piccola scena in cui si sente tutto il dolore e la rabbia di Lucy, una figlia che si sente colpevole e rifiutata, emarginata nella sua stessa famiglia d'origine ed in quella allargata.
Per lei quella cosa era importate, è stata premiata e lodata, e suo padre non c'èra. Tutto lì.
Sarebbe potuto partir prima, se ci avesse tenuto davvero, mettere in conto quei venti minuti a piedi.
Ma la verità è che i genitori magari fanno del loro meglio ma sono umani e quindi fallibili. A volte, invece, semplicemente tra genitori e figli non funziona, non c'è quel legame profondo e solido ma un po' meno.
Questa storia è come un coccio di vetro che ti taglia le mani mentre lo raccogli, sanguini e non sai come.
Sei bravissima e non ho abbastanza parole per dirlo.
Panda.

Recensore Master
26/12/23, ore 13:20
Cap. 1:

Ciao!
Come ormai sai, ho amato moltissimo questa introspezione, la tua Lucy mi intriga molto, soprattutto per ciò che rappresenta: la condizione di magonò credo non sia stata bene indagata nella saga (per ovvi motivi di trama), motivo per cui si presta benissimo a parentesi che la approfondiscano e mostrino cosa realmente significhi non avere alcun potere in una famiglia in cui è dato per ovvio il contrario.
Riprendendo il commento che ho scritto per la challenge, trovo bellissima l’interpretazione che hai dato alla tematica, uno “schierarsi o non schierarsi” che investe una delle sfere più intime della tua protagonista e cioè il ruolo che ricopre nella propria famiglia – un ruolo che ha un peso e si trascina l’ombra di una colpa, e che proprio per questo Lucy rifiuta attraverso il silenzio, come a non voler prendere parte a una disputa che rischia di tramutarla in una barriera divisoria in carne e ossa.
Mi è piaciuto molto anche l’uso della terza persona per l’introspezione, con l’escamotage del discorso diretto senza introduzione né punteggiatura che riesce a mostrare i personaggi senza tradire il prompt stilistico.
In pochissime parole sei riuscita a dare vita a un personaggio che è un vero e proprio OC, mostrando uno spaccato che mostra Lucy e indirettamente anche la sua famiglia, come questa si relazioni allo stato di Lucy e come Lucy si senta in relazione alle persone che rappresentano il suo quotidiano.
Complimenti!

Recensore Master
21/12/23, ore 18:35
Cap. 1:

Ciao Greta,
mentre scrivo i miei giudizi per la challenge, approfitto per passare a lasciare un pensiero sulle drabble partecipanti e non potevo che partire da qui e da questa Lucy che ha così tanto da dire e lo si capisce anche dalle 100 parole che le hai dedicato.
Mi è piaciuto molto come hai scelto di declinare il prompt, in maniera quasi indiretta, eppure che colpisce con la forza di un pugno nello stomaco, perché vediamo tutta la sofferenza di Lucy, dei suoi genitori, e poi anche la rassegnazione con la quale Lucy accetta il proprio destino e sceglie di non schierarsi - per salvaguardare se stessa.
Il titolo mi pare particolarmente azzeccato nella sua semplicità e trovo che sia davvero la sintesi perfetta di questa storia.
Ho amato particolarmente il pensiero finale: quella pace stanca che Lucy cerca di salvaguardare come può, scegliendo di non offrire il proprio sangue diluito (che bella definizione) come campo di battaglia alla propria famiglia.
Come sempre, è un piacere leggerti.
Ti abbraccio forte,
Francy

Recensore Master
20/12/23, ore 22:42
Cap. 1:

Ciao, mi spiace aver scoperto questa storia così tardi.
E' breve ma molto intensa e profonda.
Una bambina presa tra i due fuochi dei genitori, che dovrebbe quasi scegliere da che parte stare. Dal mondo del padre poi è completamente esclusa essendo una Maganò, una specie di paria tra i maghi e la sua famiglia. E' una bambina intelligente e profonda.
La sorella attribuisce a lei il divorzio dei genitori ma un figlio non dovrebbe mai essere concepito per salvare un matrimonio a pezzi e quel "non ci arrivi?" detto da Percy non è un sintomo dei migliori.
Può essere dettato dalla rabbia e dalla frustrazione per la condizione della figlia ma è una frase dispregiativa.
Mi chiedo a questo punto se Percy sia legato alla figlia e se lei sia ben inserita nella famiglia e con zii e cugini. Già che la madre non voglia mandarla alla Tana...
Mi sono rivista in questa storia, mi ha toccata personalmente.
Sei una scrittrice bravissima, con poche parole hai scritto frasi potenti e piene di significato e sentimenti, non una parola è fuori posto o senza utilità.
Spero scriverai ancora di loro.

Recensore Master
13/12/23, ore 22:49
Cap. 1:

Ciao Greta!
Che bello trovarti a scrivere della tua New Generation e della famiglia di Percy. In questo caso, di Lucy. Ti ho già detto che mi incuriosisce molto il tuo headcanon su Lucy e mi intriga tantissimo la prospettiva di una Lucy Magonò che scardina un po' di preconcetti sui Weasley.
Credo che anche senza leggere altro, il contesto sia chiaro e il non schierarsi di Lucy risulti evidente da tutti quei silenzi che accompagnano la sua crescita e i rapporti con la sua famiglia.
Tra l'altro, mi affascina come la speranza di Molly sia appesa al filo che se la sorella fosse stata una strega, i loro genitori non avrebbero divorziato, quando quel "non ci arrivi" di Percy rivolto a Audrey, quando era ancora tutto possibile, fa pensare che i problemi fossero ben presenti fin dall'inizio e che il matrimonio si sia disfatto per altre problematiche, come è peraltro ben più comprensibile, visto che la colpa non è mai dei figli.
Come al solito, hai il dono di far nascere molte riflessioni anche in testi brevi e io ti faccio come sempre un sacco di complimenti e un in bocca al lupo per questa challenge!
Un abbraccio,
Sev

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