Recensioni per
Urbex
di ilbilbo

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
08/02/24, ore 20:20
Cap. 1:

Urbex mi ha fatto venire in mente quei video di YouTube dove impavidi esploratori si addentrano nelle rovine di luoghi abbandonati. Ne seguo qualcuno, perché questi posti misteriosi mi affascinano tantissimo. Come il tuo componimento... Esplorazione di rovine che un tempo ospitavano vite, storie, amori e dolori... Ma nel contempo esplorazione di se stessi, dei desideri e delle paure più recondite, che si celano dietro una vita monotona. Complimenti.

Nuovo recensore
01/02/24, ore 03:44
Cap. 1:

Complimenti alla poesia e a te, bellissima e benissimo. Sai, è proprio vero che le città spettrali hanno pur un certo fascino, tra storia e mistero, tuttavia, lo sono anche per me...

Recensore Master
31/01/24, ore 11:54
Cap. 1:

Buongiorno! Sei riuscito a trasmettere benissimo l'atmosfera cupa, sembra quasi di vedere le immagini che descrivi e di esserci dentro.

Complimenti per l'ottimo lavoro!
A presto,
Milly

Recensore Master
29/01/24, ore 11:01
Cap. 1:

Un urlo di rabbia sommesso, soffocato e spento dalla mancanza di voglia di combattere.
Nera e decadente,  angosciante, ma c'è quel "momento mori" che accende una scintilla. Forse ricordando che siamo di passaggio possiamo avere ancora una volta il coraggio di lasciare l'oscurità di un'amina stanca e aprire la porta alla luce della speranza. Certo solo io posso vedere la voglia di speranza tra queste righe così gotiche, ma non posso farne a meno, è la linfa che mi mi tiene in vita e sfuggo come posso dal farmi avviluppare dalle spire maligne del  nichilismo. 
Forse perché sono in un tunnel simile a questo non posso che riconoscere  le tue parole assaporandone il veleno, ma allo stesso tempo non posso fare a meno di cercare una via d'uscita da questo antro scuro.
Potente e molto evocativa,i miei complimenti Bilbo.
Un abbraccio!

Recensore Master
27/01/24, ore 11:49
Cap. 1:

Non son l' unica, parrebbe, a far rime sparse, disarticolate, senza logica.
Evidentemente ciò che vale per taluni non vale per altri.

Deprimente, decadente, fintamente cupa, come l' anima di chi l'ha scritta.

Ma attrae il popolo, che si lascia incantare.

Recensore Junior
25/01/24, ore 00:04
Cap. 1:

Decadente, gotico, cupo. Mi sembra una poesia di Poe. Fa venire i brividi alla nuca la descrizione macabra eppure vivida dei rimasugli di muri violati e bruciati. Sic transit. Tutto passa e lascia flebili tracce che pochi riescono a cogliere. Ma a volte è solo la nostra anima in rovina. Chapeau.

Recensore Master
24/01/24, ore 22:10
Cap. 1:

La parola "dark " pur cercando di rendere l'idea non riesce ad abbracciare completamente questa tua poesia. Come certi vampiri all'acqua di rose presenti in certe serie TV. Questa è una storia gotica a tutti gli effetti. Cupa come un pericoloso banco di nebbia soprannaturale attraverso il quale la luce del giorno non riesce a penetrare e dove il sentiero fangoso ci conduce solo verso un vecchio cimitero. Complimenti caro Menestrello.

Recensore Master
24/01/24, ore 05:46
Cap. 1:

Buongiorno
Emozioni che non tutti possono afferrare, e che eppure a modo loro sanno fare male.
Un po' come entrare nel nostro cuore, tramite la porta dei ricordi.

Recensore Veterano
23/01/24, ore 21:13
Cap. 1:

Bellissima poesia.
Ciao amico mio.
Praticamente un video in 5k talmente espressiva.
Negativa ma onesta.
Dark ma giusta.
Orecchiabile ma non costretta a rigori sillabici che anzi stonerebbero.
P. S. Questo è il classico esempio di come e quando si può omettere la punteggiatura, con sapienza e sensibilità.. Non come presunzione di chi non sa nemmeno cosa significhi scrivere poesia.
Grazie per avere deliziato il lettore con questa meraviglia.
Roberto

Recensore Master
23/01/24, ore 18:38
Cap. 1:

Che piacere ritrovarti mio carissimo Bilbo con questa nuova poesia dai toni, marcatamente decadenti, e che tu hai definito “dark”.
Mi è veramente piaciuta molto: ti ho visto mentre guardavi gli splendori dei tempi che furono e che ora sono lasciati andare alla rovina, mantenendo al contempo quell’aria vissuta quanto mai affascinante, nonostante l’odore di stantio che si può avvertire introducendosi in determinati luoghi.
E’ strano pensare come l’uomo di oggi non sappia vedere la bellezza di ciò che è stato il nostro passato, la nostra storia quanto mai variegata e non abbia nemmeno il desiderio di riappropriarsene.
E pensare quanto può essere coinvolgente aprire vecchi cassetti da cui trarre ingialliti fogli di carta, magari scritti a mano tanto da non essere più in grado di decifrare le parole, che restano comunque un segno di un passaggio nostro nel tempo.
Il tempo che è una livella e nessuno lo può fermare: lui agisce indisturbato sulle persone e sulle cose e pare volerci rammentare che siamo polvere e polvere torneremo ad essere, come giustamente recita la chiusa di questo intenso scritto.
Passeggiando tra le città, soprattutto quelle ricche di storia e di arte, ci si può imbattere nelle atmosfere che tu sapientemente hai delineato con le parole, le quali si sono magicamente trasformate in immagini.
E’ stata una interessante lettura che ha anche avuto il pregio di far riflettere su comportamenti tenuti e su situazioni che si vengono a creare con la modernità.
Davvero bella, complimenti e un affettuoso saluto. A presto!