Recensioni per
Abelardo e Eloisa
di Rodelinda

Questa storia ha ottenuto 217 recensioni.
Positive : 213
Neutre o critiche: 4 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior

Ciao! Sono di fretta (la Maturità mi chiama!) ma ci tenevo comunque a farti sapere cosa ne pensavo.
Anche in questo capitolo mi sei piaciuta nel senso che ho apprezzato come hai descritto e sviluppato la storia. Certo, è una "relazione" molto difficile e complicata perchè, cerco di spiegarmi, Federica è combattuta tra il capire se entrambi si cercano perchè sono innamorati l'uno dell'altro o se serve solo ad entrambi avere qualcuno vicino che li possa realmente apprezzare per ciò che sono. Diciamo che mi sono fatta dei film sul possibile finale, se ti fa piacere conoscerli te li scriverò su un MP così da non "spoilerare" .
A presto cara :)

Recensore Veterano
05/06/14, ore 18:40

Non scrivevo una recensione da circa un anno, quindi credo di avere le dita anchilosate, non essendo più abituata ad esprimere un’opinione in questo sito. Ho scoperto questa storia casualmente, ma da quando ho incominciato a leggerla è stata una rivelazione continua, una sorta di viaggio interiore che mi ha fatto immedesimare, per quanto possibile, con l’introspezione psicologica che hai delineato dei vari personaggi. Credo che il tuo punto di forza sia l’analisi, la capacità di sviscerare i dettagli e di approfondire le varie sfumature, non tralasciando nulla al caso. Le tue capacità trasudano dal rigore formalistico che hai applicato. Hai uno stile di scrittura che definirei molto logico, imperniato sul ragionamento, che suole descrivere ogni particolare possibile, che sia un’emozione, un ricordo, un’impressione. Io sono riuscita ad immaginarmi l’appariscente dimora di Leonardo, ovvero la “cavità occulta” della biblioteca scolastica dove avvenivano i primi incontri dei protagonisti, ovvero la bizzarra camera di Federica. Non rilevano solo le descrizioni meramente fisiche, ma soprattutto quelle psicologiche, che riguardano l’indole dei personaggi.
Ho apprezzato il dinamismo della storia. All’ apparente stasi dei luoghi si contrappone invece un’evoluzione caratteriale dei personaggi, che gradualmente acquistano consapevolezza di quello che succede, che imparano a discernere i propri sentimenti, per quanto possibile.
Ho ritrovato il tema del dissidio interiore, del conflitto esistenziale dell’individuo che si distacca dalla parte più profonda di se per tutelarsi, ma che tuttavia determina l’effetto opposto, ovvero la dispersione, la confusione, lo smarrimento. L’alienazione è un tema sviluppato da tanti autori e rileggendo la tua storia sono riaffiorati alla memoria alcuni autori che sino all’ anno scorso avevo studiato per la maturità, ma che nel corso degli ultimi mesi sono stati “accantonati”, ma ricordo piuttosto bene il tema dell’ alienazione da se stessi, il rifiuto della propria identità personale e l’abbandono alla vita tramite una sorta di auto estraniazione dalla società e dalle forme imposte da quest’ultima. Nei tuoi personaggi ritrovo una forma di contestazione che tuttavia appare “paradossale”: la consapevolezza della propria identità e il non riuscire a farsi accettare dai dettami della società - società intensa anche in senso stretto, come quella familiare, per esempio i genitori di Federica - comporta un distacco, appunto uno straniamento da se stessi e dagli altri, che allontana la prospettiva di un riavvicinamento, di un mero riscontro con la realtà. I tuoi personaggi progressivamente sono stati trascinati in una dimensione di alterità e di smarrimento, hanno subito una perdita di integrità ed è molto labile il punto di non ritorno. Il professor Ricci, per esempio, ha oltrepassato questo confine tra realtà e subconscio, per cui oscilla da uno stato emozionale a un altro, come se fosse affetto da schizofrenia –tuttavia l’alcol non aiuta a mantenere la lucidità-. Lui e Federica subiscono una sorta di metamorfosi quando entrano in contatto, vuoi per un’affinità mentale, vuoi per un’affinità caratteriale, vuoi per empatia, ma se in una prima fase del loro rapporto riuscivano ad esercitare un controllo fisico ora non riescono più a mantenere freni inibitori. Sei molto abile a mettere in luce le ambiguità del reale, le ambiguità della vita di tutti i giorni, che subiamo tutti, nei modi più disparati, che tuttavia hanno una matrice universale. Eppure può accadere di non farsi sopraffare dalla realtà? Sì, come tu stessa hai affermato, attraverso un processo di disillusione, che porta a ritrovare la dimensione più profonda e sincera di un individuo, che dunque non è più sottoposto a forme di nichilismo fisico e mentale. E questo meccanismo di disillusione può essere attuato attraverso proprio quel famoso distacco iniziale: è il distacco a permettere un’apertura, una presa di coscienza e dunque a fungere da chiave interpretativa. Forse è questione di scoprire oppure di ritrovare i propri “punti di riferimento”. La forma di contestazione che inizialmente ho definito paradossale ora assume un significato, perché progressivamente hai spiegato i meccanismi dinamici interni dei vari personaggi.
Ora dovrei ritornare a studiare diritto, ma volevo scriverti qualcosa, dovevo, perché questa storia merita di ricevere tutta l'attenzione possibile. Grazie per averla scritta, perché in qualche modo sei riuscita a comunicare e a farmi ritornare, seppur temporaneamente, su EFP, che oramai avevo abbandonato.

Nuovo recensore
17/05/14, ore 13:24

Ragazza, hai del talento. La storia, per adesso, mi è parsa molto intrigante, quindi ho intenzione di continuare a leggerla. Come ho letto da parte di alcuni, Federica può sembrare antipatica, ma è un personaggio che mi piace, e lei e Ricci, da come penso, non sono personaggi piatti e monotoni nella loro psicologia, e questo tipo di personaggi non stanca mai, sorprende sempre. Spero che queste mie supposizioni vengano confermate nei prossimi capitoli. Infine, si vede chiaramente che non solo ami scrivere, ma hai anche un talento sorprendente, insomma, ti ammiro molto! Se hai intenzione di portare avanti questo progetto dell'Istituto Tasso, beh.. spero e ti auguro di riuscire a pubblicarlo in qualche casa editrice un giorno, sempre se lo vorrai! Io, al tuo posto, ci proverei! Non sono critico letterario di alto livello, anzi.. però, a mio parere, sarebbe bello se un talento e una passione come la tua fossero destinati ad avere successo anche fuori dallo schermo di un computer! Un abbraccio!

Recensore Junior
28/04/14, ore 23:04

Ciao cara Rodelinda, sono una tua lettrice silenziosa da qualche tempo, o meglio, lo sono in modo altalenante. Comincio a dirti che non sono una grande frequentatrice della sezione Originale-Generale ma nel mio peregrinare su EFP degli ultimi tempi (spinto soprattutto dalla voglia di qualcosa di nuovo perchè mi sono un po' stufata delle solite storie che leggo sui soliti fandom) mi sono imbattuta sulla tua "Istituto Torquato Tasso" e, nonostante io l'abbia scelta da leggere perchè tra le più popolari nonchè storia scelta, ho fatto una fatica atroce a finirla, non so perchè, c'era qualcosa che non mi tornava, un cavillo in mente che non mi permetteva di godermela appieno. Così l'ho lasciata perdere. Completamente. Ci sono ritornata, sempre per caso, qualche giorno fa e per vari motivi che non sto ad elencare perchè altrimenti andrei ancor più fuori tema di quello che sono ora, beh sta di fatto che non solo l'ho riletta, ma l'ho anche apprezzata molto di più.
Tutta questa mega introduzione per dirti che, tra tutti, il personaggio che mi ha affascinato di più di quella tua storia era proprio la Cantastorie Federica, quindi immagina la gioia nello scoprire che stavi pubblicando una long dedicata a lei. Mi sono subito tuffata nella lettura e ne sono riemersa stamattina, un po' allucinata e sconvolta, ma mi sto riprendendo e aspetto con ansia il prossimo capitolo. Credo, perdonami il modo diretto in cui lo dico, di aver letto me stessa in Federica. Non mi sono mai ritrovata così tanto in un personaggio: mi rivedo nel suo dualismo Cantastorie/Federica, nel mostrarsi in un modo al mondo ma nell'essere un'altra persona nella propria intimità; mi rivedo nel rapporto che lei ha con lo scrivere e con la paura-vergogna-imbarazzo-qualsiasicosasia di far leggere a qualcuno i propri scritti; mi rivedo nel rapporto particolare con Andrea che viene a crearsi dopo il fattaccio in discoteca, e nel fatto che lui conosce solo una parte della ragazza e quando ha visto la vera Federica è rimasto sconvolto e spaventato; mi rivedo nella sete di conoscenza che crea una voragine con gli altri. Insomma, sono arrivata a creare una sorta di "legame" con questo personaggio e ti assicuro che non è stato semplice, nel senso che mi è venuto da pensare "oddio, non voglio diventare come Ricci!" visto che lui le dice sempre che non vuole che diventi come lei.
Ah, Ricci. Tasto dolente. Odi et amo, diceva Catullo, e rispetto a questo strano professore mi sento di dire lo stesso. Ci sono momenti in cui vorrei sposarlo, per la sua cultura sconfinata, perchè parla meravigliosamente francese (e la letteratura francese è una delle mie ragioni di vita, quindi quando citi qualche opera sono sempre lì che dico "oh, ma questo l'ho letto! e quello...ah, è bellissimo!), perchè nella mia mente l'ho immaginato con un figo sconvolgente. Altre volte lo odio dal più profondo del cuore; da quando la sua relazione con Federica è diventata carnale ho pensato più volte di assassinarlo. Perchè deve essere così violento, perchè? Quindi nei suoi confronti alterno sentimenti molto contrastanti. 

La storia... la reputo particolare e affascinante, e proietta in una dimensione quasi allucinata il rapporto che si crea tra Fede e Ricci, rapporto che per altro ancora non capisco a fondo. Lei non riesce a fare a meno di lui, dal punto di vista intellettuale, ma anche da quello fisico a questo punto! Ma non fa nulla per impuntarsi, per imporsi con lui, soprattutto nei loro momenti più intimi. Perchè? Ha una dignità? A volte sembra che accetti di andare a letto con il professore quasi per "ricompensarlo" di dargli tutto il suo sapere e la possibilità di discutere con lui. Eppure l'aultima volta è andata da lui di sua volontà (e senza libri) quindi... boh, c'è ancora qualcosa che mi sfugge nella loro relazione. Lui è innamorato? Domande che lancio nell'etere e a cui spero di trovare una risposta nei capitoli a venire. 

Il tuo stile mi piace, è ben calibrato nei vari momenti, a tratti un po' barocco, soprattutto quando abbondi nelle citazioni e nei riferimenti a varie opere, però non mi dispiace in realtà. L'unica cosa è che a volte, soprattutto nei capitoli in cui Federica e Ricci discutevano di vari argomenti, i dialoghi mi sono sembrati un filo troppo lunghi ed elaborati per due persone normali e che prima o poi dovranno prendere respiro! (potresti prestare un po' della tua capacità di scrivere dialoghi a certe autrici che...lasciamo perdere). 

Ah! Ecco una cosa. Le parti in francese le scrivi tu perchè conosci la lingua o ti affidi a traduttori/dizionari? Perchè un paio di volte ho notato qualche errore, e una volta la frase non aveva il benchè minimo senso >.< Era questa se non erro (capitolo 18) 
Pourquoi ne vous aimez pas? » domandò, un pomeriggio, dopo il suggerimento del professore di dedicarsi allo studio dei Glossatori e Commentatori*. « Êtes-vous intéressé à la politique et au droit public. Ne pas attirer vous étudier ceux qui ont créé les racines du constitutionnalisme moderne, avec la récupération du Corpus Juris Civilis ? »** 
«Avec tout le respect, je ne veux pas perdre de temps à étudier des… des auteurs qui ont fait que de copier par toute leurs vie…».
Quando l'ho letta ho pensato tipo "cosaa?! ma che diavolo vuol dire...??" Poi ho letto la traduzione e ho capito! Comunque io avrei tradotto più scorrevolmente così: (c'erano certe cose che ho cambiato perchè proprio non erano corrette dal punto di vista grammaticale, come per esempio la prima negazione, in cui le particelle negative sono messe al posto sbagliato)

“Pourquoi vous ne l’aimez pas? […] Vous êtes intéressée (la seconda e non accentata per il femminile) à la politique et au droit public. Vous n’aimerez pas (oppure: n’aimerez-vous pas) étudier ceux qui ont créé les racines du constitutionnalisme moderne, en récuperant le Corpus Juris Civilis?”
“Je respect vos opinions mais je ne veux pas perdre du temps en étudiant des… des écrivants (da usare se lo intendi come autore/scrittore, altrimenti avrei tradotto semplicemente con des gens) qui n’ont fait que copier pendant toute leur vie”

Giungendo a questo capitolo, la litigata con Manu è, come hai detto tu nelle note, piena di non detto che spero dirai in seguito, visto che le due ragazze sembrano essere molto legate. Però da quel che racconti, a Manu non sta simpatico Andre e mi pare che voglia avere Federica in qualche modo "tutta per sè" forse per recuperare quell'affetto mai ricevuto dalla madre? Comunque si sa, le beghe con i genitori sono argomenti estremamente spinosi ed è bene lasciare che Manu risolva come meglio creda, Federica o meno.

Ecco, per altro...beh, ci sono ancora molte cose che devo capire, però la tua storia mi piace.
Mi fa sorridere una cosa: Federica va in vacanza a Riva Trigoso, meta dei miei agosti in famiglia da che ho 5 anni. E' stata una piacevole coincidenza che mi ha fatto immedesimare ancora di più con lei!

Alla prossima!


 
(Recensione modificata il 28/04/2014 - 11:10 pm)
(Recensione modificata il 28/04/2014 - 11:11 pm)
(Recensione modificata il 28/04/2014 - 11:13 pm)
(Recensione modificata il 28/04/2014 - 11:14 pm)

Recensore Junior
24/04/14, ore 22:39

Io non lo so, due protagonisti così assolutamente insopportabili non li ho mai trovati da nessuna parte. Per quanto possa capire la rabbia di Federica, nell'incontro con Manuela, la seconda parte del capitolo è fastidiosa oltre ogni immaginazione - un trionfo dell'autocommiserazione da parte di una persona che per sua stessa ammissione ha basato la sua vita su menzogne, nascondendosi dietro una maschera, e che adesso accusa in maniera assolutamente infantile il peso delle conseguenze, Dio, ma che nervi che mi fa salire!
La relazione con Leonardo poi è morbosa, mi lascia addosso una sensazione di sporco e malsano che è difficile da spiegare MA! non pensare che stia sparando a zero sulle tue creature per dirti che hai fatto un lavoro orrendo - al contrario, il fatto che mi risultino così totalmente antipatici è dovuto alla tua capacità di modellare personaggi e situazioni con un'accuratezza eccezionale, cosa che significa che hai scritto davvero bene. 
Mi rendo conto che è un modo astruso di fare i complimenti e recensire, ma proprio... mamma mia non li posso proprio soffrire quei due! :D

Recensore Master
20/04/14, ore 23:29

Dunque, un paio di giorni fa ho scoperto questa storia spulciando tra le scelte e l'ho finita ieri, il che è già un buon segno! Parto col dirti che ultimamente non sto lasciando recensioni per una pessima combinazione di impegni e pigrizia cronica, e mi avvalgo di questa contingenza di eventi anche a mo' di discolpa se non commenterò più per dei mesi, che purtroppo è più o meno la mia prassi... Sono una vergogna per il popolo EFPiano. Ma veniamo al sodo!
Mi piace molto il tuo stile, è ben curato e non scontato, rende sempre piacevole la lettura e si adatta alle varie sfaccettature del racconto - inoltre mi hai spinta a imparare un bel po' di termini riguardanti arredamento e tè, colmando almeno un briciolo del mio abisso di ignoranza. La trama mi ha presa da subito: è raro trovare una storia su una relazione prof-studentessa che sia anche solo vagamente plausibile, non banale e ben scritta, e direi che la tua rientra nella categoria! Lo sviluppo è abbastanza ragionevole e nell'insieme funziona, quindi hai la mia più grande stima. Ma ciò che mi ha davvero colpita è la caratterizzazione dei personaggi.
Ricci è probabilmente il mio preferito; non nel senso che mi stia simpatico: da quanto ho capito l'obiettivo era di renderlo per lo meno disturbato e morboso, e ci sei riuscita appieno. Ma questo personaggio è affascinante, ben costruito, sia per quanto riguarda la biografia sia per l'introspezione. E' intrigante, a tratti è drammatico e in alcuni momenti è, assurdo a dirsi, divertente. E' il tipico professore con cui avrei un rapporto conflittuale: da stimare perché è brillante, da disprezzare perché non sa fare il suo lavoro e ha una vita vertiginosamente volta alla rovina (anzi, ormai arenata in una palude di fallimento e autocommiserazione), con un carattere ostico ma disperatamente bisognoso di contatto umano. E in tutto ciò lo adoro comunque, ha anche evidenti qualità positive che ogni tanto mi lasciano con un sorriso ebete davanti al computer - e poi I SUOI CAPELLI, quanta beltade in una sola chioma! Ma negli ultimi capitoli sta anche tirando fuori il peggio di sé. Non oso immaginare poi cosa accadrà nella gita a Parigi, ma mi aspetto che il rischio di far saltare tutto sia consistente. E' una bomba a orologeria.
Federica... Non riesco ancora a inquadrarla. Mi ritrovo in lei nel rapporto con la scrittura, la lettura e in parte con la sua tendenza al prevedere e all'adeguarsi alle aspettative altrui. Mi sembra molto strano però che in tutta la vita non abbia trovato NESSUNO con cui condividere almeno in minima parte le sue passioni (il che a tratti mi è sembrato un po' pretenzioso), ma poi penso che in effetti non abbia trovato nessuno perchè ha nascosto completamente questo lato di sé. Anche perché poi, per esempio, Andrea dopo la quantomeno discutibile reazione iniziale si è dimostrato deciso a provare a capire la sua ragazza (punto interrogativo sul "sua" a questo punto), e anche Mattia (ammetto di non ricordarmi lo spelling del suo vero nome dopo 26 capitoli *si nasconde nell'angolino della vergogna*) si è rivelato un lettore appassionato, almeno nel suo genere, e aperto a questo lato dell'amica. Ecco, forse non tutti saprebbero apprezzare questa Federica ma di certo non le precluderebbe una vita sociale mostrarsi per quella che è. Poi, nonostante tutto il suo intuito sulle persone, si è dimostrata davvero imprudente ad accettare di proseguire gli incontri nella casa del docente... (Per quanto la suddetta casa sia meravigliosa, sbavo ancora su quelle descrizioni!) Ma con uno come Ricci e dopo il rapporto che si era creato, probabilmente ci sarei andata anch'io :D *si attacca al tram dell'incoerenza*
Comunque, a parte qualche lato più controverso del suo carattere (la sua "gestione" del rapporto con Andrea non finisce di sorprendermi), anche lei mi piace e mi sembra ben fatta. E' un personaggio interessante e mi piace come si sta evolvendo.
Spendo solo qualche parola per il povero Andrea, che comunque se ne meriterebbe di più ma ormai questo commento è un papiro (prima o poi arriverò alla fine, lo giuro, e una parte di me si ostina a credere che questa recensione abbia un qualche filo logico - compiangetemi): la sua descrizione da giovane Beethoven con la maglia dei Ramones e le meches blu mi ha subito lasciata a metà tra il "WTF" e "potrei sposarlo" :D Il suo personaggio è stupendo, a parte la tragica caduta di stile "tra le gambe della Lomonaco" per citare qualcuno, però c'è da concedergli che ce la sta mettendo tutta per riconquistare Federica. C'è da vedere come reagirà quando e se (ma io ipotizzo un più probabile quando) scoprirà l'affair con Ricci, ma ricordo dall'altra storia che alla fine sposerà Federica: è questo che mi riempie di curiosità e aspettative nei suoi confronti.
Vorrei citare tanti altri personaggi che mi hanno toccata ma concludo parlando solo del padre di Federica: questo personaggio che spunta qua e là e rimane dietro le quinte, ma c'è e si sente, anche quando non si parla di lui. Abbiamo avuto un approfondimento in questo capitolo ma mi rendo conto che avrà un ruolo importante, anche se forse indirettamente, ed è molto più che una semplice cornice. Quest'uomo mi intriga e sospetto una futura entrata in scena... Forse... In qualche modo...
Tirando le somme: questa storia è finita nelle preferite, mi ha spinta a riprendere in biblioteca le lettere di Abelardo e Eloisa e di tentare di leggerle in latino *Tawara evidentemente non ha un tubo da fare nelle vacanze di Pasqua, o meglio, avrebbe fin troppo da fare ma scarsa propensione a farlo*, oltre a disegnare ritratti di Leonardo Ricci qua e là :D Rinnovo i miei complimenti e spero di scriverti ancora presto, nel mentre ti assicuro che continuerò a leggere!

Un saluto!
Tawara
(Recensione modificata il 20/04/2014 - 11:36 pm)

Nuovo recensore
18/04/14, ore 13:16

Non ho mai scritto recensioni qui su EFP, nonostante lo visiti quotidianamente e segua diverse fanfiction ormai da anni. Il motivo è semplice: non ne sono capace. Non so esprimere a parole le sensazioni che mi suscitano i personaggi, le vicende, in generale non sono brava a scrivere, e quello che le mie letture mi provocano rimangono sensazioni vaghe e inespresse. Nonostante questo rimango un'accanita lettrice (almeno quello mi viene bene!) ed è un sollievo e una gioia trovare storie come le tue, nel mare di EFP e dell'internet, dove trovare qualcosa di scritto con criterio non è facile, e che sia persino avvincente è più unico che raro. Ho letto la tua fanfiction durante due lunghi viaggi in treno, non sono riuscita a staccare gli occhi dallo schermo, ho sviluppato un'empatia tale con la storia e i personaggi che ho riso e pianto con loro (chissà cos'avranno pensato i miei vicini sul treno?) e semplicemente non potevo non scriverti qualcosa per complimentarmi! Scrivi in modo fantastico, davvero. E' un piacere trovare autrici come te.
Tra l'altro mi sembra di capire che siamo più o meno simili d'età, nonché compagne di disgrazie -giurisprudenza, o mi sbaglio?- per cui complimenti anche per il bagaglio culturale che si intuisce dalle tue storie e che non è da tutti, decisamente. (soprattutto da chi studia tutt'altro)
Ora che sono in pari mi sento quasi orfana della tua storia, e anche se pensando ai veri Abelardo ed Eloisa ho brutti presagi sul come continuerà (irrazionalmente vorrei un'evoluzione romantica tra Fede e Ricci, ma immagino non sia dove vuoi andare a parare, ed è giusto così) non vedo l'ora di leggere i nuovi capitoli. Sono ancora così presa che sto continuando a rileggere le scene clou! Aspetterò impazientemente.
Baci!

Recensore Junior
17/04/14, ore 17:07

Bentornata cara, in perfetto orario!
Questo capitolo mette in luce il personagigo di Manuela, che come hai già detto tu, fino ad ora è rimasto un po' nell'ombra ma è sicuramente molto interessante: una ragazza psicologicamente fragile, un po' vittimista, dal carattere difficile insomma, eppure caratterizzata da un qualcosa in più che l'ha resa la migliore amica di Federica. Strano come però anche a lei Fede abbia da sempre nascosto la sua reale identità, forse per dar spazio ai problemi dell'amica, ma di sicuro il loro rapporto da questo momento in poi cambierà, forse maturerà: Manuela dopotutto ha visto un lato inedito di Fede, questo potrebbe portarla a riflettere. 
Molto triste è stato anche il racconto dell'infanzia di Federica con la sua famiglia, fino ad ora non avevi mai analizzato il suo rapporto con i genitori e non pensavo potessero avere una mentalità del genere e comunque far venir su una figlia tanto indipendente e intelligente. Le ferite infantili di Federica sono ancora aperte e come lei stessa ha detto a Manuela riguardo sua madre, i conflitti devono essere in qualche modo risanati, bisogna analizzare el cose per poterle superare. Parola d'ordine del capitolo è sicuramente l'infanzia: il dolore di bambino nel corpo di un adulto, interessante dal punto di vista psicologico. Curiosa come sempre di leggere il seguito, ti lascio con tanti auguri di buona Pasqua.
Un abbraccio,
Lara

Recensore Veterano
13/04/14, ore 13:51

Ciao! E' la prima recensione che ti scrivo ma sappi che ho letto sia "Istituto Torquato Tasso" che la maggior parte di "Abelardo e Eloisa"; dico la maggior parte perché ero così curiosa che ho sbirciato gli ultimi capitoli prima di leggere tutto il resto ahhah ma adesso mi sto rimettendo alla pari (; Prima di tutto i miei complimenti! Hai uno stile davvero fluido e utilizzi termini "complessi" e poco usuali, riuscendo però a combinarli in modo egregio, quindi bel lavoro! (: Adoro la tua caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quella di Andrea (nonostante io tifi per Ricci ahahha) e Federica. Ricci non l'ho ancora capito e non mi piace granché, nel senso che ha un carattere particolare e non sempre apprezzabile, però lo stai gestendo (come tutti gli altri) in modo ottimale (; Amo molto questa storia (impazzisco per questo genere di relazioni :3 ) e sono molto curiosa di vedere come andrà avanti. Un'altra cosa che apprezzo di Fede è che, in un qualche modo, la sento vicina a me. Intendiamoci, non sono così intelligente e curiosa come lei ma anche io, a volte, mi sento quasi "diversa" dai miei coetanei e amici per la mia passione più grande, che è la lettura, perciò mi ritrovo molto quando descrivi alcune sue sensazioni/stati d'animo (: Cercherò di recensire anche i prossimi capitoli, a presto!
Ale :3

Recensore Junior
12/04/14, ore 19:34

Eccomi di nuovo qui! Che bello rileggerti :D
Devo dire che in questo capitolo finalmente e sottolineo finalmente Federica ha tirato fuori le palle partendo da Manuela che secondo me (passami il termine) è una grande stronza!
Leonardo, invece, è adorabile! Magari trovare una persona così che ti ascolta e non ti giudica e se proprio ti deve dare un parere lo fa senza invidia o cattiveria
Bene, ho finito ci (ri)sentiamo presto :)

Recensore Junior
06/04/14, ore 19:02

Adoro come scrivi,come descrivi personaggi, adoro TE.
Trovare dopo mesi una storia scritta come Dio comanda, che mi fa emozionare e perchè no anche riflettere è tutto merito tuo..
La storia mi ha coinvolto già leggendo i primi capitoli perchè mi rispecchio molto in Federica pronta sempre ad accontentare tutti e indossare una maschera dimenticandosi di ciò che la potrebbe rendere felice.
Non ti dico, come hanno fatto altre lettrice, che se non pubblichi più spesso ti abbandono anche perchè questo non è un lavoro e nessun ti paga per scrivere. Ma sarei felicissima se vedessi un tuo aggiornamento
Un saluto
LanaDelRey

Recensore Junior
06/03/14, ore 18:09

Ciao cara, finalmente un nuovo capitolo, che bello! Sebbene più breve degli altri, in questo capitolo ti sei soffermata molto su un aspetto molto importante, cioè i sentimenti di Ricci per Federica, che sembrano rasentare l'ossessione. La visione totalmente negativa della vita e dei comportamenti di Federica che ha lui, io non la condivido: sebbene lei abbia dovuto magari nascondersi agli altri, questo non significa che questi non abbiano potuto apprezzare una parte di lei e nella vita non bisogna mai perdere la speranza di incontrare qualcuno che ci capisca davvero, e non sperare di rinchiudersi in una bolla con chi è più solo di noi, come Ricci propone. Andrea, come sai, è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti: l'evoluzione che sta avendo è molto interessante e chissà che lui non possa essere proprio la persona che Federica cerca, e non Ricci, che più che un genio solitario e superiore, mi sembra un mezzo pazzo ossessionato. Ti seguo sempre con molta passione, non farci aspettare troppo per il prossimo capitolo!
baci,
Lara

Recensore Junior
15/11/13, ore 15:02

Succedeva giusto un paio di sere fa che io fossi alla disperata ricerca di qualcosa di nuovo da leggere. Qualcosa di romantico, sì, ma non troppo; qualcosa che parlasse d’amore ma che non mi facesse venire il diabete per la troppa dolcezza. Qualcosa di – ovviamente – scritto con (almeno) la vaga consapevolezza di star usando la lingua italiana con coscienza, e non come un macellaio squarterebbe un maiale.
Partendo dal presupposto che, a parere mio, la protagonista parte con una marcia in più solamente perché abbiamo lo stesso nome, ti dico anche che, al di là di questo, ho adorato la tua storia fin dalle prime righe del primo capitolo.
Bene. Ora che sono giunta all’aggiornamento più recente mi sembra quantomeno doveroso esprimere un parere riguardo questa storia.
Come ti ho già detto l’ho scovata per caso, e non ho ancora letto – mea culpa, ma una volta cominciata “Abelardo e Eloisa” non ho avuto occhi per altro – “Istituto Torquato Tasso”, più la smania di mettermi in pari con questa storia.
Trovo il personaggio di Federica, al di là dell’omonimia con me, straordinariamente inusuale. La sua fama di Cantastorie, il suo carattere piuttosto camaleontico – il fatto, diciamo, che riesca a nascondere la vera Fede al resto del mondo, semplicemente adattandosi agli individui che ha davanti a sé – e il suo evadere dalla realtà con una semplicità disarmante… è qualcosa che invidio a Federica, qualcosa che io stessa vorrei poter fare.
Particolare è che abbia trovato Ricci, un’anima affina a lei: qualcuno che ama la cultura ed è curioso almeno quanto lei, qualcuno che ha la sua stessa sete di sapere ma che, al contrario di Federica, non è stato in grado di “adattarsi” – nonostante questo non sia il termine più adatto – a ciò che la società chiedeva da lui e si sia quindi emarginato, sentendosi – ed essendo – diverso da ogni altra persona che avesse fatto la sua conoscenza.
Trovo i loro dialoghi interessanti, la scelta di ogni loro parola fatta con cura, con un’attenzione quasi maniacale di cui vorrei a mia volta essere provvista, invece di ritrovarmi, sovente, a parlare spropositatamente e con un lessico da sciocca.
Il loro livello di cultura è ben al di sopra del mio, sebbene abbia riconosciuto una buona parte degli scritti francesi che Leonardo chiede a Federica di leggere e analizzare; deduco che dietro una simile stesura ci sia una grande passione e una cultura simile anche in te, e se fosse davvero così, sappi che ti ammiro realmente.
In ogni caso, adoro davvero ogni tuo personaggio, in ogni sua sfaccettatura; dalla Refraschini a Mattia, dai protagonisti a chi fa loro da “cornice” – la famiglia di Federica, Cleide e, nonostante manchi, la madre di Ricci –, da Manu a Andrea.
Ho apprezzato come hai trattato l’evolversi dei rapporti di Federica con ogni personaggio; l’amore per Andrea sfociato poi nella delusione del fatto che lui non fosse conscio di chi lei realmente fosse; l’approccio con i suoi coetanei, l’aiutarli quando in difficoltà e la lucida razionalità anche di fronte alle difficoltà che gli stessi le presentavano; infine, il modo in cui ha gestito il rapporto con Ricci. Tra i due, soprattutto con l’intorbidirsi del loro rapporto, l’adulto pare lasciar posto a un bambino, facendo così invertire i loro ruoli: Federica è diventata la parte razionale, che è ben conscia dei pericoli che correrebbero nell’intraprendere una relazione e che ha dei doveri, morali e non, verso determinate persone. Leonardo è invece diventato “schiavo” dell’attrazione che prova per Federica: la spiccata intelligenza e la curiosità vivace della ragazza l’hanno rapito così tanto da impedirgli di pensare e comportarsi razionalmente, tanto da spingerlo a compiere azioni del tutto avventate.
Naturalmente, Ricci cerca – invano – di distrarsi dal pensiero dell’alunna, ma l’aver già saggiato le delizie del suo corpo, unite a quelle della sua incredibile mente, lo porta a ricordare cosa voglia dire possederla e averla in ogni senso, fisicamente e mentalmente. Da quella consapevolezza, dal conoscere cosa voglia dire baciare la sua pelle e poter al tempo stesso mantenere vivo il fuoco della sua curiosità accademica, il professore perde quasi totalmente la lucidità necessaria in questi casi: la favorisce, facendo insospettire chi li circonda, cerca di metterla in situazioni spinose quando lei ribadisce la necessità, per loro, di smettere i loro incontri.
È tuttavia interessante vedere come Federica, nonostante i pronostici siano sfavorevoli alla loro relazione clandestina, si arrenda piuttosto facilmente davanti all’evidenza – davanti al fatto che, dopotutto, prova un’attrazione quasi inspiegabile per il professore, intellettuale e, con l’andare del tempo e il passare dei loro incontri, anche fisica – e acconsenta a ricominciare di vederlo in privato.
È chiaro come anche lei, nonostante sia contrariata da ciò che pensa e prova e sia cosciente quanto la cosa possa andare contro la morale e, più in generale, contro ogni logica o buonsenso, sia attratta dal professore. Cerca di razionalizzare il tutto, di processarlo, di porvi fine – qualsiasi cosa, purché non continui a provocarle complicazioni come già sta facendo, eppure non ne è in grado. Adoro questa cosa, davvero – e, come già ti ho detto, la caratterizzazione dei personaggi in generale.
Oltre a questo, ammiro davvero il modo in cui scrivi. La scelta del lessico è curata, forse un po’ troppo “opulente”, se così si può dire, rispetto agli stili semplici e senza troppi paroloni a cui sono abituata solitamente – e che solitamente uso a mia volta –, tuttavia apprezzabile, assolutamente. La lettura non è pesante, e ogni parola serve a descrivere con dovizia ogni singola emozione, ogni pensiero, ogni azione. Hai i miei più sinceri complimenti e la mia stima per ciò che scrivi – e per come lo fai, chiaramente.
Attenderò pazientemente il prossimo capitolo, magari ingannando l’attesa proprio con “Istituto Torquato Tasso”. A presto!
FVonSexron

Recensore Junior
26/09/13, ore 17:54

Carissima, rieccoti.
Iniziamo col dire che a differenza di Federica, io avevo capito il perché di quel Dieci all'interrogazione di latino: sono quelle piccole sfumature che i lettori capiscono sempre e i protagonisti mai. Il dieci è il voto che Ricci da' alla sua relazione con Federica. E' come se alla domanda "quanto desideri Federica Massifreddi in una scala da uno a dieci?" lui avesse risposto senza esitazioni "dieci". E una dichiarazione del genere non poteva che essere plateale. 
Il "noi lo sappiamo" di Gibo mi inquieta. Qualcuno sta forse scoprendo qualcosa? E' strano come a volte siano i pettegolezzi più cattivi a nascondere gli indizi di verità. Questa frase di Gibo apre sicuramente ulteriori considerazioni e strade da poter eventualmente percorrere nei prossimi capitoli.
La scena dell'ascensore conclude in bellezza questo capitolo da togliere il fiato. La tensione nelle loro parole potevo quasi vederla, come anche l'attrazione che saliva attraverso le pareti del piccolo abitacolo: un ascensore in effetti è il solo luogo nel quale non ci si può nascondere, sei costretto a guardare in faccia la persona che è con te, o quantomeno a sentirne la presenza. 
Non sottovalutiamo l'importante del desiderio sessuale: sebbene Federica dica di amare Andrea (anche se se lo dimentica a volte), il desiderio sessuale che palesemente prova per Ricci la porta a maturare per lui dei sentimenti da scoprire e che non riesce a mandare via.
Ricci poi, si è innamorato di lei! (affermo con la sicurezza di una terapeuta di coppia).
Ad ogni modo, ti rinnovo i complimenti e aspetto il prossimo capitolo. Sei come sempre bravissima e la storia è come sempre bellissima. E io sono, come sempre, fedele ;)
Alla prossima,
Lara

Recensore Junior
22/09/13, ore 14:35

Santo cielo, questa storia diventa sempre più bella ed appassionante ad ogni capitolo che passa. Non mi sorprende che ti richieda tanto tempo prepararne uno nuovo, è impossibile non notare la cura e la dedizione che ci metti. Non è solo la storia che migliora costantemente, come ti dissi già, ma si vede proprio il tuo stesso stile maturare e perfezionare. Ad esempio in questo capitolo, ma cito questo solo perché è quello che  ho più fresco in mente, ho apprezzato moltissimo i momenti di riflessione di Federica, perché ci metti una profondità e poesia che me li rende un vero piacere leggerli. Mentre per la trama in sé, ah. Ti dirò che ho aperto il nuovo capitolo con una certa paura, avevo come un presentimento che le cose avrebbero iniziato ad andare a rotoli. Per cui ho provato un certo sollievo, a fine lettura. Il punto di rottura ancora non era arrivato, e tuttavia quel presentimento di essere quasi giunti all'apice, dopo il quale ci aspetta solo la caduta, mi è rimasto. Certo mi influenza il fatto di sapere in anticipo che la storia (indefinita... d'amore non lo posso usare, visto che Fede è certissima di essere innamorata di Andrea e non di Ricci, anche se personalmente trovo un po' ingenua questa sua sicurezza in una definizione chiara e finita d'amore) con Ricci finirà male o comunque finirà, se non ho freinteso i commenti dei lettori della tua storia precedente. Ma anche la prima parte di questo capitolo ha una sua parte in questo. E' stato una specie di risveglio, ritorno alla realtà, in cui Fede si è resa finalmente consapevole di tutte quelle implicazioni disastrose che quel tipo di rapporto comporta, implicazioni a cui non ci si sofferma quando si fanno fantisticherie del genere e che spesso e volentieri nelle fanfiction vengono ignorate di proposito, scacciate con un lieto fine come minimo improbabile, proprio perché si vuole continuare a fantasticare. In questo senso ho apprezzato molto il fatto che invece tu le abbia fatte affrontare alla protagonista. Poi ovviamente c'è stata la ricaduta, e wow. Questo incontro/scontro tra Federica e Ricci per me è stato il più emozionante di tutti, vince persino sui capitoli degli incontri sessuali, che pure sono stati davvero coinvolgenti e scritti splendidamente. E' strano, non so spiegare perché, lo scontro di Fede con un Ricci che si comporta da individuo assolutamente normale e fragile, forse per il contrasto col Ricci del capitolo sopra, non so, mi ha colpito profondamente. Se nei Ricci precedenti rimaneva sempre uno sguardo od una frase che presumeva una una parte della sua identità ancora in ombra, qui proprio non ne ho viste. Non riesco a biasimare Fede per essere tornata sui suoi passi!
Ieri c'erano altre cose che intendevo aggiungere ma ora le ho dimenticate (perdonami, l'influenza mi regala tempo libero in cambio di lucidità, sarà già un miracolo se quello che ho scritto sopra avrà un senso :S) quindi concludo qui e spero di poter tornare a leggerti al più presto! Ah, nel caso non fossero già ovvi, tanti complimenti per la splendida storia, e continua così! Ciao ;)