E rieccomi spuntata per tornare a recensire!!!
Evviva, hai dedicato anche un capitolo su Gilbo!!! *_* Insieme a Ivan, sono i miei due personaggi preferiti, li stimo, li amo, li adoro!!! *___*
Gilbo e Ivan: O_____O'''''''.....
Beh, che dire, ho adorato il modo in cui hai descritto il prussiano!!!!
L'idea della Marcia non era venuta a una persona qualsiasi, all'interno del piccolo Comitato - no, decisamente no.
Gilbert Beilschmidt era un megalomane, non come l'amico Francis ma ben peggio: il suo farsi vedere, il suo esigere attenzione era rumoroso e prepotente, quasi impositivo nei confronti di chi gli gravitava attorno
Era sempre stato così, fin da quando aveva avuto coscienza di sé.
Il piccolo smargiasso e tempistello!!! Ma mi piace anche il suo lato più tenero, che sfodera sempre grazie a suo fratello...
Finché non gli era toccato, Gilbert non aveva visto la differenza. Suo fratello sarebbe rimasto sempre tale, chiunque si fosse portato a letto o si fosse fatto in un vicolo buio, lontano da sguardi indiscreti; magari avesse fatto qualche pazzia del genere, proprio lui!
Gilbert aveva cambiato opinione non quando qualcuno lo aveva apostrofato chiamandolo frocio - come lo era suo fratello -: a loro aveva risposto a suon di pugni e basta, senza pensare con reale cattiveria o serietà.
Gilbert aveva cambiato opinione quando era dovuto andare a prendere suo fratello e quel che rimaneva del suo fidanzato dopo un pestaggio selvaggio appena fuori da una discoteca.
Per la prima volta, aveva pianto di dolore.
'ennino, lui!! Ti faccio i complimenti per il modo in cui riesci a descrivere la parte più introspettiva dei miei personaggi preferiti!!
CIAOOOOO!!! |