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Autore: Rota    19/06/2011    1 recensioni
L'idea del logo non era venuta a una persona qualsiasi, all'interno del piccolo Comitato - no, decisamente no.
Ivan Braginski era quello che, a ben vedere, aveva la mente più macchinosa, più portata alla propaganda fine e incisiva. Era una dote che gli scorreva semplicemente nel sangue, come l'attitudine tipica a non ammettere mai di avere torto, neanche una volta.
Lui più di tutti aveva compreso sulla propria pelle come una metà del mondo non riuscisse a capire i piaceri dell'altra metà.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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4. Let your soul gravitate to the love y'all





¿ǝʌoן sı ǝɹǝɥʍ



L'idea della Marcia non era venuta a una persona qualsiasi, all'interno del piccolo Comitato - no, decisamente no.
Gilbert Beilschmidt era un megalomane, non come l'amico Francis ma ben peggio: il suo farsi vedere, il suo esigere attenzione era rumoroso e prepotente, quasi impositivo nei confronti di chi gli gravitava attorno
Era sempre stato così, fin da quando aveva avuto coscienza di sé.
Con il suo fare, non si era mai posto domande sulle cattive abitudini di certa gente. In realtà, Gilbert era il tipico esempio di persona che, se non toccata, restava indifferente.
Eppure gli capitò l'occasione più che propizia per alterare tutto questo e comprendere appieno come metà del mondo non riuscisse e non sarebbe mai riuscita a comprendere i piaceri dell'altra metà.
Aveva un fratello, Gilbert. Un fratello bravo, diligente - estremamente discreto, forse per contrapposizione a lui. Aveva un fratello bello che sapeva lavorare, parlare e fare il suo dovere.
Aveva un fratello che preferiva i maschi alle femmine.
Finché non gli era toccato, Gilbert non aveva visto la differenza. Suo fratello sarebbe rimasto sempre tale, chiunque si fosse portato a letto o si fosse fatto in un vicolo buio, lontano da sguardi indiscreti; magari avesse fatto qualche pazzia del genere, proprio lui!
Gilbert aveva cambiato opinione non quando qualcuno lo aveva apostrofato chiamandolo frocio - come lo era suo fratello -: a loro aveva risposto a suon di pugni e basta, senza pensare con reale cattiveria o serietà.
Gilbert aveva cambiato opinione quando era dovuto andare a prendere suo fratello e quel che rimaneva del suo fidanzato dopo un pestaggio selvaggio appena fuori da una discoteca.
Per la prima volta, aveva pianto di dolore.
Entrando nel Comitato, non si era stupito di vedere anche il fratello al suo interno. E aveva riscoperto il suo sorriso più sincero e puro.
Quando la Marcia partì, lui aveva tra le mani il megafono con cui parlava, cercava di attirare gente, di farsi vedere e di non lasciare più indifferente nessuno.
Urlava, rideva, parlava senza mai fermarsi.
Pieno d'amore e comprensione profondi per ognuna di quelle persone.
   
 
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