Recensioni per
Legacy
di titania76

Questa storia ha ottenuto 124 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
05/07/19, ore 10:02
Cap. 1:

Eccomi per iniziare una nuova avventura ed esplorare un nuovo mondo. :) Il contesto descritto nel prologo è interessante,si respira un'aria molto cupa e misteriosa,tramite le belle descrizioni ho immaginato perfettamente cosa stesse accadendo. Mi piace il fatto che ci si trovi negli Stati Uniti,l'ambientazione è molto stimolante,il genere è thriller sentimentale e questo connubio mi ispira molto. Sono curiosa di vedere lo sviluppo dell'azione ed interazione fra i vari personaggi e la loro connotazione psicologica. :)
(Recensione modificata il 05/07/2019 - 10:03 am)

Recensore Veterano
12/12/17, ore 22:35
Cap. 1:

Ciao mi piace molto la tua storia, ma potresti per favore spiegarmi in breve il comportamento di Saga....voglio dire non é da lui comportarsi in quel modo, d'ccordo che ha trovato l'amore....o forse no, però potrebbe come dire essere più vicino alla famiglia o sbaglio?Comunque continua così è per quanto riguarda Kanon lo adoro quando fa il romantico con le fanciulle sopratutto una....ciao a presto 

Recensore Master
15/07/16, ore 18:31
Cap. 1:

E' da parecchio che puntavo a leggere una tua longfic, ma approccio long iniziate da un pezzo e ancora in corso, con piedi di piombo.

Questo è un prologo che ci mostra l'attesa di qualcosa. Un luogo ai confini; degradato come solo certe stazioni sanno esserlo.
La pioggia che viene giù, sottile sottile. Una giornata uggiosa. Il tempo e il luogo fanno da scenario e ti fanno immergere nella giusta atmosfera. Non ci saranno risate, non si saranno battute.
C'è l'attesa; l'aspettativa.
Qualcosa sta per accadere.

Un uomo aspetta, aspetta e noi aspettiamo con lui. Aspettiamo parecchio. Lui fuma, noi leggiamo, lui aspetta, noi aspettiamo.

E finalmente, l'azione. L'azione si svolge secondo il cliquè tipico del cinema d'azione/thriller hollywoodiano. Il pacco lasciato respira, piange e pretende attenzioni.

Ci sono, però, due cose che mi lasciano perplessa.

Una sono le descrizioni. Perché senti la necessità di descrivere le cose così dettagliatamente? Potresti prendere qualsiasi frase, togliere qualche parola, aggiustare la punteggiatura e le cose funzionerebbero lo stesso. Anzi, il tuo scritto si alleggerirebbe parecchio.
Non ti scrivo questa osservazione perché non mi piacciono i testi descrittivi, ma per un problema di ritmo.
Ho faticato davvero tanto ad arrivare alla fine e non perché il prologo non fosse interessante, ma proprio per colpa di questa ridondanza.

La seconda cosa è il trapassato prossimo.
Perché ti allontani così dal lettore? La scelta del tempo verbale, così come quella della persona o del punto di vista è fondamentale.  Il presente mi fa percepire la storia a portata di mano. Il passato remoto è canonino nella narrazione. Ma il trapassato è lontano, lo si usa per creare uno stacco, perché devi far capire al lettore che quelle vicende si sono svolte prima del momento in cui si narra.
In un prologo ci può stare - volendo-, ma ho dato un'occhiata agli altri capitoli e fai reggere un'intera storia sul trapassato, ma così facendo perdi uno strumento efficace per gestire la cronologia degli eventi.

Dalla cura che hai messo in questo prologo, si vede che ci tieni alla scrittura e di solito io do consigli solo alle persone che mostrano - come dire - attenzione per le storie che scrivono; la bravura, i miglioramenti, vengono con il tempo.

Le storie scritte veramente male non le commento manco per striscio, perché spero che muoiano nell'indifferenza dei lettori. :)

E.

Recensore Veterano
19/11/14, ore 15:53
Cap. 1:

Dunque, come promesso eccomi qui, allegramente sdraiata su una sedia in questo momento di noia lavorativa, nel leggere questa introduzione che fabnascere tantissime domande ma non da nessuna risposta.
Di certo non potrebbe essere il contrario.
La descrizione del panorama desolato è assolutamente stupenda, se il tuo intento era quello di farselo figurare nella testa come un film ci sei riuscita in pieno.
Abbiamo uno sconosciuto dall'aspetto misterioso a cui è stato dato uno più strano appuntamento in un luogo che sembra la cittadina di Silent Hill nell'omonimo videogioco :)
Mi viene da pensare che dentro lo scatolone ci fosse una brutta sospresa, come qualche testa mozzata o altra parte nobile dell'anatomia umana, ma ti conosco bene e so che non è cosi.
Almeno credo :)
Dopo che l'uomo in grigio se ne è andato ecco che si affaccia il fautore di tutto.
Capelli biondi lunghi poco più delle spalle...una descrizione che ricordo bene di aver già letto XD
E nella mia poca intelligenza vediamo se ho ben capito a chi appartiene, abbiamo due possibilità penso.
Basta cosi e passiamo al prossimo capitolo :)

Recensore Master
04/06/14, ore 10:26
Cap. 1:

Mi scuso per il ritardo clamoroso con cui arrivo a lasciarti queste mie idee, queste mie impressioni su questo capitolo. Mi ci è voluto un po' non tanto per leggere questo brano, quanto mi sono serviti cinque minuti cinque per: sedermi; riordinare le idee; metterle per iscritto.
Cominciamo?
Via!

La nota positivissima è che rileggendo il capitolo ho provato sensazioni diverse. Tutte e tre le volte. Sì, c'è sempre quell'umidità evanescente che la nebbia regala, ma la prima volta c'era un sapore di curiosità (Che sta succedendo?); la seconda, ero partecipe della frustrazione del protagonista per quell'attesa nel bel mezzo del nulla; la terza ho percepito il suo freddo, fin quasi nelle ossa.
Ed è una capacità non da poco, credimi, quella di apparire sempre diversi ma sempre se stessi agli occhi del lettore.

Un'altra caratteristica che mi ha convinta, con entusiasmo, è stato il vedere come il tempo e lo spazio non si limitassero a fare da tappezzeria, da quinta scenica, ma fossero parte della narrazione. In quel deposito abbandonato c'è il nostro -ancora - anonimo protagonista e il regalo che lo attende nella guardiola. ma c'è anche la pioggerellina, che cade lieve lieve e ti si attacca alle ossa. E la nebbia. Col suo evanescente grigiore, lieve ed impalpabile, sì; ma che acquista quasi una coscienza, una entità, tanto che se il protagonista si fosse messo a discorrere con la nebbia, invece che limtarsi a lamentarsi - giustificatamente - dell'attesa, non ci avrei visto nulla di strano. La nebbia, qui, è come il barista nei locali a luci soffuse, quando gli avventori sono andati tutti a casa, o stanno smaltendo la sbornia sul pavimento. E tu sai che tutto quello che dirai resterà tra te e l'uomo (o la donna?) dietro al bancone. Perché, in realtà, lui/lei non ti sta ascoltando davvero. Ma va bene così.

Ho apprezzato che tu non abbia mostrato il contenuto del regalo, dandocene una descrizione "parziale"; è un vecchio trucco dei film horror: il mostro fa paura fino a quando non lo si mostra, e scusa il bisticcio di parole. È la paura suggerita, quella che fa presa sul lettore (o sullo spettatore), e anche se quelle coperte abbiano risuonato all'istante come un campanello d'allarme, attirando su di sé l'attenzione. Ma non troppo.

Ecco, un'altro aspetto che mi è piaciuto è stato il gioco delle luci che hai acceso sul tuo palcoscenico. È tutto grigio. La nebbia, la pioggia, l'uomo nel cappotto, così come diventano grigi i vagoni abbandonati ed obsoleti, nonostante i graffiti e gli atti vandalici possano avere qualche nota di colore. Rossa, suppongo. Ma tutto è comunque in secondo piano. Smorto. È come se l'occhio di bue illuminasse di volta in volta quello che tu metti in risalto. L'uomo in grigio. Il telefono di servizio (che ha me ha ricordato tanto i cartoon di Top Cat). Le coperte. La berlina che aspetta. Il cappello dell'autista.

Note dolenti non ce ne sono. Mi lascia perplessa l'uso del corsivo all'interno dei dialoghi, perché seguo la convenzione secondo cui il corsivo serve a mettere in risalto, in evidenza, qualcosa. Un termine straniero. O la voce che si ferma, evidenziandola, una singola parola. Oppure, per i pensieri. Ma, ehi: è una scelta stilistica. Che non inficia sulla qualità del racconto. Non è una di quelle cose (come i dialoghi gestiti con l'elenco) che ti lasciano lì, a chiederti "Perché?!", fermando, di fatto, la lettura.

La cadenza delle frasi va benissimo. Ti consiglierei, se posso, di dare comunque un'occhiata ad un paio di concordanze che ti sono sfuggite, e di limitare l'uso degli avverbi in -mente e dei participi, o di evitare il più possibile di abbinarne due in una stessa frase, o in due subordinate vicine: si crea un senso cantilenante che, dopo un po' e non è scelto e deciso dall'autore, diventa fastidioso.

Ancora complimenti

Recensore Master
23/12/11, ore 23:19
Cap. 1:

So che ho tante altre cose da commentare , ma appena ho visto che hai finalmente pubblicato questa fic  non ce l' ho fatta a non lasciare un commento ,nonostante ti abbia già detto tutto anche altrove dato che l' ho letta in anteprima . (Ti ringrazio tantissimo per avermi dato questa possibilità ^_^)

Devo dire che questo prologo è molto accattivante e pieno di suspence . Davvero un perfetto inizio per un thriller (mi ricorda molto i telefilm gialli/polizieschi che qualche volta seguo) .

Perfino le descrizioni dell' ambiente circostante, specialmente , danno proprio l' idea che stia per succedere qualcosa . Per non parlare delle parti narrative

E anche i personaggi sono davvero interessanti , nonostante siano solo accennati , anzi, l' alone di mistero che li avvolge li rende ancora più interessanti, secondo me *_*.

Comunque , non vedo l' ora di scoprire qualcosa in più sull' uomo in grigio, sul proprietario di quegli occhi verdi e su quella scatola misteriosa (sono troppo curiosa).

Complimenti anche questa volta, Titania . Questo prologo è davvero coinvolgente, interessante e , almeno secondo me , degno di un libro giallo !

Mi hai fatto davvero un bel regalo pre-Natalizio (oppure è un regalo post-esame?)  nel postarla.

P.S: Ovviamente, nonostante sia all' inizio, la metto già tra le preferite *_* (attendo gli ulteriori sviluppi, ma già dal prologo si capisce che sarà una storia stupenda)

Recensore Master
23/12/11, ore 15:28
Cap. 1:

Era un mattone!!! il cellulare intendo(ahahhahah) me lo ricordo, sembrava un'astronave.
Che dire se non che mi incuriosisce parecchio? mi avevi detto che avevi intenzione di scrivere un thriller, cavolo mi hai già catturata perchè ora voglio sapere chi è costui, che cosa ha trovato, chi era l'altra persona che se n'è andata e che sicuramente avrà messo lì quel pacco!!! e se non fosse così di sicuro era lì per controllare che il lavoro fatto da qualcun altro venisse portato fino in fondo a termine.
Occhi profondi e di un verde scuro ... di certo non dovrebbe essere Saga, lui ed il gemello li hanno solitamente smeraldo, allora chi è? pocchi hanno gli occhi verdi, di vecchi e di nuovi. hm ... sto già facendomi qualche idea, ma non te la dico qui, aspetto ancora qualche capitolo per pronunciarmi.
Leggendo la descrizione del luogo mi è venuto in mente il film "C'era una volta in America", con la nebbia, i cappotti, le sciarpe e i luoghi lugubri come i binari del treno e stazioni connesse.
Brava, molto intrigante, attendo il prossimo con molta curiosità, non vedo l'ora di scoprire qualche indizio in piu'.
Ah! te l'ho mai detto che mi piacciono i gialli?
Ciao a presto con il prossimo capitolo.

Recensore Master
22/12/11, ore 10:39
Cap. 1:

L'accurata descrizione che hai dato della nebbia e dell'umidità che calano progressivamente durante lo svolgimento della vicenda mi ha fatto venire freddo!
Un prologo accattivante: cosa conterrà mai la scatola misteriosa? Chi è l'uomo in grigio? E l'altro con gli occhi verdi? Alle prime righe dopo gli asterischi che fungono da cambio di punto di vista ho avuto l'impressione che fosse un barbone, capitato lì per caso.. poi ho letto degli occhiali con la montatura dorata e ho mutato opinione!
Springfield... la città dei Simpson :)

Nuovo recensore
22/12/11, ore 10:27
Cap. 1:

Molto intrigante questo prologo! Quello che si profila è il perfetto scenario di un thriller, dall'atmosfera suggestiva e misteriosa...sono molto curiosa di leggere il seguito!

Recensore Junior
22/12/11, ore 02:47
Cap. 1:

Complimenti! La nuova avventura parte sotto una buona stella. Dall'introduzione, risulta chiaro che ci troviamo di fronte ad una storia gialleggiante (gli Dei mi fulminino). Ci sono già i primi misteri che, come nella tradizione più classica, assumeranno un senso preciso solo con il progredire del racconto. Ora è bello che sia tutto sfumato, è un buon modo per far venire fame.

L'effetto curiosità fa in pieno il suo dovere. Dunque abbiamo un'atmosfera piuttosto opprimente e un grigiore che fa il paio con il nervosismo dell'uomo in grigio. Il clima da fine autunno mi piace, conferisce un'atmosfera noir e crea una certa tensione. Ininfluente il fatto che sia il mio periodo dell'anno preferito, non mi faccio trascinare dalle passioni in ambito professionale. La rimessa dei treni sembra lì per creare ulteriore scompiglio. Un luogo decadente e poco frequentato dove non dare troppo nell'occhio. Perfetto per compiere un qualche misfatto, oppure un'azione che deve passare inosservata. Ora la domanda è... cosa avrà trovato Mr.Grigio di così tanto spiazzante? E qual è il ruolo di Occhioni in tutto questo? Sembra qualcosa di grosso e in un certo senso da maneggiare con cura se ha il privilegio di poter occupare il sedile posteriore. Al tempo stesso, dà l'impressione di essere qualcosa di scottante. Un grosso affare insomma

Non ho paura di affermare che questo prologo mi è piaciuto sia per l'ambientazione che per i contenuti. Sfumato, indefinito e tutto da decifrare. Le atmosfere e i toni cupi catturano subito la mia attenzione e le fatidiche congetture mentali (ma come siamo eleganti!) sono già scattate. Che dire, aspetto di sapere come prosegue. Se un prologo deve invogliare il proseguimento della lettura, con me ha agito egregiamente. Bella partenza!