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Sai, sinceramente non so ancora cosa dire. In verità, attendo solo le spiegazioni. Perché sì, la rivelazione mi ha lasciata molto, molto perplessa.
Confesso, alla fine, scervellandomi per settimane su quel entrambi, mentre ho iniziato a leggere mi è venuto il lampo di genio ripensando al Kei nello specchio: lì, finalmente, avevo capito e man mano che proseguivo nella lettura la mia idea (che poi, a pensarci bene, era la cosa più lampante!) ha trovato fondamento.
E adesso sono io che mi sconvolgo: i disegni che ti faccio sono sempre troppo azzeccati X°D! Ora comprendo perché t’impietrisci quando ti espongo cosa intendo disegnare X°D!
Fatte queste inutili premesse, cercherò di costruire un commento articolato e, spero, che sia capace di esprimere con chiarezza cosa penso.
Parto dall’aspetto stilistico. Su questo punto non c’è che da lodarti in quanto hai trattato di un argomento delicato e psicologicamente complesso con grande delicatezza e coinvolgimento. Le domande che Sarah/Kei si pone, le contrapposizioni tra l’essere e il non essere, l’inseguimento di più “visioni” ed infine la continua confusione che si anima nella parte più umana della storia è stato descritto davvero bene. Non ti sei persa in inutili concezioni fisiche, ma solo sul sentimento del momento. Hai dato davvero grande prova del tuo talento come descrittrice di scenari oscuri, complessi e psicologicamente affascinanti della mente umana. Brava davvero.
La struttura del capitolo in tre visioni (che poi si potrebbero definire come tre avvenimenti di una realtà di cui ancora non si apprende l’esistenza) è stata piuttosto azzeccata e brillante fino alla fine. Ecco, solo nella scena in cui Kei riprende il suo aspetto ho avvertito le scene seguenti susseguirsi un po’ troppo velocemente. Probabilmente era voluto, sia per l’effetto sorpresa che per gli avvenimenti a seguire… Ti esprimo solo le mie sensazioni ancora a caldo (nonostante la quasi settimana appena trascorsa dalla lettura XD).
Come già ti dissi, ho amato la prima visione: descrivere la morte in modo così realistico e soffocante è molto difficile. Non sei caduta nel banale ed anche se sono stati presentati i consueti temi della luce che risucchia verso l’alto, delle tenebre e quant’altro, c’è quel tocco gotico che contraddistingue la storia ed il tuo modo di descrivere le scene che ha reso la visione ancor più affascinante. Immagini raccapriccianti degne di un film horror, oserei dire. Eppure così pregne di umanità da soffocare per davvero e far star male.
Ed ora veniamo a Sarah/Kei. Dici che dovrei essere delusa, in verità non è così. Sono semplicemente molto perplessa riguardo alla novità. Ammetto che non sono particolarmente entusiasmata dall’idea, probabilmente dal fatto che il vivere di due anime in uno stesso corpo è un tema ormai visto e rivisto –almeno per me, appassionata di sovrannaturale psicologico totalmente folle. Eh sì, so perfettamente che è un tema che ho sfruttato anche io in passato-, nonostante abbia la nuova caratteristica del corpo che muta. Questo particolare mi interessa e sono curiosa di sapere da cosa derivi –ergo, sono decisamente impaziente di avere le spiegazioni di Kei XD!
Comunque… E’ inutile dire che io mi sono affezionata talmente tanto a Sarah che… beh, stupidamente vorrei tanto che lei rimanga sé stessa. Perché è questo punto: sono la stessa persona ma non sono la stessa persona. Fino a questo momento, abbiamo avuto sempre Sarah come voce narrante: l’abbiamo conosciuta in ogni sua sfaccettatura, l’abbiamo amato, odiata, compatita, abbracciata… Si è sempre sentito il suo <>io donna. Lei non è Kei, almeno non ora per me.
Il motivo di questa dichiarazione è dato da ciò che mi ha reso davvero perplessa: nel cambio di corpo, non ho avvertito la distinzione di cambio d’anima. Kei parlava come se fosse Sarah a parlare. V’era una forza in più, nelle azioni, ma il modo di esprimersi era proprio di Sarah. Non ho, come dire, avvertito Kei Hiwatari.
Se si fosse trattata di una storia originale, probabilmente questo particolare non mi avrebbe tanto colpito poiché, logicamente, non si conosce l’altra personalità (ossia quella reale). Nel caso della fanfiction, so bene chi è Kei Hiwatari e qual è la sua personalità. Non averla minimamente avvertita, come se fosse stata assorbita da quella di Sarah, non mi ha particolarmente entusiasmato.
Per questo, quindi, rimango neutra nella mia posizione e aspetto spiegazioni.
Oh beh, sono logicamente dispiaciuta che Sarah sia Kei. Ma per me, Sarah rimarrà sempre Sarah.
Chi, invece, mi ha decisamente divertita e fatta godere lo spettacolo è stato Logan <3. In questo capitolo è così folle, delirante e giocondo da far impazzire <3. Pare proprio il presentatore dello show della follia, il burattinaio che custodisce gelosamente i fili d’ogni sua marionetta.
E’ la malignità fatta a vampiro, aaaaah *disgustosamente innamorata*.
In conclusioni, alcune cose mi sono piaciute, per altre rimango in attesa di giudizio. Spero di non aver detto nulla che possa arrecare offesa: mi limito a dire ciò che penso.
Sua, sempre odiata, Ika |
