'Penso che io e lui siamo un’oasi, semplicemente non riusciamo a stare con nessun altro e nemmeno soli, perciò siamo solamente la sola persona possibile uno per l’altro.'
Harry e Draco convivono nell'appartamento di lusso di Draco, si vengono incontro, si salvano a vicenda a modo loro trovando la loro oasi, un'oasi che è tale solo per loro, forse, ma che in ogni caso funziona meglio di qualunque altra cosa.

È possibile che non ci sia di più di quello che Draco ha raggiunto nella vita? Che non possa provare di più? Eppure in quei brevi momenti con Harry, qualcosa di più c'è stato. Se lo rivedesse fin dove potrebbe arrivare, quel calore? Quella sensazione di essere ancora vivo?

Draco ripensa al suo ultimo incontro con Harry e desidera tornare a provare quello che ha sentito quella sera, quando si è sentito capace di sentimenti. Così dal momento che gli ha tolto un tetto dalla testa, decide di approfittare della cosa per restituirgliene uno. Ovviamente uno che non rientra esattamente nei gusti di Harry, ma tanto è solo una scusa per rivederlo.

Dopo l'incontro casuale con Draco, Harry sente che lui lo può capire perché come lui ha avuto Voldemort dentro di sé per colpa del marchio e vedendo che sembra tenere su la testa, vuole sapere come ci riesce. Perché ha visto il buio nei suoi occhi, ma non si è arreso. Come fa a lottare? Lui ha bisogno di saperlo, ha bisogno di essere compreso.

'C’è una fine per il vuoto che una persona è in grado di sopportare?'
Draco è riuscito a risollevarsi con le sue sole forze, ha ripulito il proprio nome, ora ricopre un ruolo di prestigio dopo molta fatica per risalire la china, si è anche sposato, ha un figlio che va ad Hogwarts, ha coperto il marchio del mangiamorte. Ma l'oscurità non lo abbandona mai, il vuoto non finisce mai. In queste condizioni incontra un Harry adulto che è l'ombra di sé. Perché Harry è ora chiamato 'l'eroe scomparso'? Che fine ha fatto? Cosa gli è successo?