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Autore: Lou Asakura    27/03/2012    3 recensioni
~ Quando il cuoco e la navigatrice decidono di metter su famiglia... raccolta fluffosa dedicata ai loro due adorabili pargoletti ♥ ~
#4: Four years old.
[«Zeff, smettila, cosi fai cadere tutto!» si lagnò Belle, ma non fu abbastanza rapida da impedire al fratellino di dare un ultimo strattone alla stoffa, facendo inclinare pericolosamente la teglia, già in bilico sull’orlo del tavolo.
A quel punto, a Sanji fu impossibile far finta di niente. Prontamente raggiunse il tavolo ed afferrò la teglia con una mano, mentre con l’altra recuperava fulmineo i biscotti prima che toccassero terra. Tirò un sospiro di sollievo quando anche l’ultimo dolcetto fu riposto al sicuro: ancora una volta, aveva impedito che del cibo andasse sprecato.
Poi, riposta la teglia al sicuro sul tavolo e tassativamente lontana dal bordo, sollevò un lembo della tovaglia e fece cenno ai due di venir fuori. Obbedirono riluttanti, gli occhi bassi e le braccia strette dietro la schiena].
Vincitrice del contest "Battaglia di Biberon" indetto da Namine22 e Hiko ~.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Nuovo personaggio, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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The most precious treasure of the blue seas.

 

Four years old.

La teglia ricolma di biscotti dall’aspetto delizioso stava poggiata in un angolo del grosso tavolo in legno. Dandole le spalle, il cuoco tagliuzzava alcune verdure a testa bassa, godendosi il profumino dei dolci appena sfornati misto a quello della cena, che già bolliva in pentola.

Non vedeva davvero l’ora di ammirare i visetti eccitati dei suoi figli alla vista dei biscotti che aveva preparato appositamente per loro, ed il solo pensiero della loro reazione entusiasta lo fece sorridere inconsapevolmente.

Ma mai avrebbe sospettato, Sanji, del grave e terribile pericolo che attendeva in agguato alle sue spalle.

… Beh, erano due pericoli, a dire il vero. Una coppia di pericoli che vantava otto anni e un paio di metri scarsi in due.

Scostarono la porta della cucina con attenzione, ed un attimo dopo erano sgattaiolati in direzione del tavolo, guidati dalla fragranza deliziosa emanata dai biscotti.

Quando scostarono un lembo della tovaglia per introdurvisi, in quello che per loro era un fare assolutamente furtivo, Sanji non riuscì a trattenere una risata. Li aveva notati fin dall’inizio, ad esser sinceri; impossibile ignorare lo scalpiccio leggero dei piedini sul pavimento in legno, le vocine eccitate che bisbigliavano di chissà quale piano e lo scricchiolio secco della sedia che, involontariamente, avevano urtato passando.

Ma decise di stare al gioco. Era perfettamente consapevole della salda convinzione che al momento animava i due bambini, ovvero di essersi introdotti in cucina furtivamente e da veri ladri professionisti.

Un’altra risata gli salì alle labbra. Su questo non avevano di certo preso da Nami-san, quei due.  

Finse di dedicarsi con sincero interesse al contenuto del grosso pentolone che cuoceva su uno dei fornelli, lanciando di tanto in tanto occhiate impercettibili al tavolo. Come immaginava, alcuni biscotti erano scomparsi dalla teglia e dovette premersi una mano sulle labbra per non ridere quando udì chiaramente la voce inconfondibile di Zeff esclamare “Buoniiissimo!”, salvo venir poi soffocata da un categorico “Zitto!” da parte della sorella.

Decisamente, no. Il mestiere di ladri non faceva per loro.

Ma non gli andava di infrangere troppo presto i sogni dei suoi bambini, perciò ignorò totalmente i mugugni sospetti ed alquanto evidenti che provenivano dalla tovaglia e si dedicò nuovamente alla cena, rivolgendo solo qualche veloce occhiata alla teglia di biscotti che lentamente si svuotava.

Questo non va bene, pensò sbuffando, tra poco è ora di cena. Nami-san se la prenderà a morte se scopre che hanno mangiato dei dolci.

Di certo non era la cena dei piccoli a preoccuparlo, dato che non sarebbe andata sprecata: senza dubbio Rufy non aspettava altro che due porzioni extra di cibo delizioso da spazzolare in un istante.

Ma come fa…? Si chiese Sanji esasperato, e per qualche minuto dedicò i suoi pensieri all’appetito infinito quanto inspiegabile del suo capitano… e tanto bastò a distrarlo dai bambini.

Fu il vociare improvvisamente più forte dei due a riportarlo alla realtà, giusto in tempo da voltarsi e vedere una manina che, nel tentativo di arraffare l’intero vassoio, si tirava dietro un lembo della tovaglia.

«Zeff, smettila, cosi fai cadere tutto!» si lagnò Belle, ma non fu abbastanza rapida da impedire al fratellino di dare un ultimo strattone alla stoffa, facendo inclinare pericolosamente la teglia, già in bilico sull’orlo del tavolo.

A quel punto, a Sanji fu impossibile far finta di niente. Prontamente raggiunse il tavolo ed afferrò la teglia con una mano, mentre con l’altra recuperava fulmineo i biscotti prima che toccassero terra. Tirò un sospiro di sollievo quando anche l’ultimo dolcetto fu riposto al sicuro: ancora una volta, aveva impedito che del cibo andasse sprecato.

Poi, riposta la teglia al sicuro sul tavolo e tassativamente lontana dal bordo, sollevò un lembo della tovaglia e fece cenno ai due di venir fuori. Obbedirono riluttanti, gli occhi bassi e le braccia strette dietro la schiena.

«Ehm… ciao» mormorò Zeff azzardando un sorriso con titubanza.

«Ci hai scoperti… ehm» balbettò invece Belle, tormentandosi nervosamente il vestitino azzurro.

Sanji li scrutò entrambi a braccia incrociate, deciso a non farsi incantare dai loro occhioni dolci. Neppure dagli occhi di Belle-chan, così simili a quelli di Nami-san, si disse, e suo malgrado rivolse ai due un’occhiata più rassegnata che furibonda.

«Cosa stavate facendo, voi due?», domandò, pacato.

«… Mangiavamo i biscotti» fece Zeff con una vocina.

Il padre annuì, senza cambiare espressione. «Questo l’ho visto. Peccato che io li avessi preparati per dessert, proprio per voi due», disse, enfatizzando le ultime parole.

I gemellini chinarono gli occhi ormai lucidi. «Ci dispiace», mormorò Belle, stringendo il braccio del fratellino.

Sanji li scrutò entrambi per qualche istante, dopodiché emise un sospiro rassegnato. «Non sono arrabbiato con voi, ma dovete capire che non va bene sprecare il cibo».

«Lo sappiamo», mormorarono i due, in coro.

«Ce lo dici sempre… scusa», continuò Zeff, dispiaciuto.

La sorella annuì, dopodiché spostò gli occhi color nocciola sul padre. «… Ci perdoni?», sussurrò, speranzosa.

E come faccio a resistere se me lo chiedono cosi?

Sanji sospirò nuovamente, lasciandosi andare ad uno dei suoi soliti sorrisi. «Dato che vi siete scusati…» meditò, fingendo di pensarci su.

I bambini lo fissavano con gli occhi spalancati e la bocca aperta, in attesa, la stessa espressione che avevano quando ogni sera narrava loro di racconti impensabili per farli addormentare.

«… Mhm, facciamo di si».

«Evvai!», esultarono, dandosi il cinque.

«… Se avete capito il vostro errore».

I bambini annuirono con entusiasmo. «Non sprecare il cibo e non mangiare dolci prima di cena».

«… Esatto». Sanji sorrise ai due, carezzandogli i capelli come faceva di solito. «Piuttosto, mi domandavo… perché non avete chiesto direttamente a me di mangiare i biscotti? Ve ne avrei dati giusto un paio a testa, no?».

«Ah!». Belle si portò le mani al viso, rivolgendosi al fratello con gli occhi spalancati. «Ci siamo scordati di Zio Rufy!».

A quel punto, Sanji cominciò a capire.

«Rufy…?».

«Si!». Zeff annuì con vigore. «Aveva sentito l’odore dei biscotti, ma era sicuro che tu non gliene davi nessuno… quindi aveva mandato noi a prenderne qualcuno anche per lui!».

… Si, decisamente adesso tornava tutto.

«Quell’idiota… adesso lo meno» mormorò il biondo tra i denti; i suoi figli erano già fin troppo pestiferi senza essere istigati da uno zio irresponsabile.

Mentre si fiondava in un mare di fiamme fuori dalla cucina, i due bambini spostarono lo sguardo da se stessi alla teglia, ormai abbandonata.

«… Quindi non era colpa nostra», osservò Zeff, scrutando la sorella di sottecchi.

«No», convenne lei, annuendo con decisione. «Perciò… possiamo mangiarne qualcun altro, no…?».

Il rosso le rivolse un largo sorriso, che entrambi interpretarono come un sì. Dopotutto papà li aveva perdonati, e se mamma non li avesse scoperti…

Mentre un ignaro Rufy si ritrovava inseguito da un cuoco avvolto dalle fiamme, Sanji si disse che, dopotutto, quelle due volpi erano più simili a Nami-san di quanto potesse immaginare.

 

 

 

 

 

Angolo autrice:

Buongiooooorno ~ Lo so, era un po’ che non aggiornavo pur avendo i capitoli già scritti, perdonatemi miei due\tre lettori T_T Parlando del capitolo qui presente, invece (!!), come vedete questi due hanno cominciato a combinare guai u_u. Naturalmente, Nami si guarda bene dallo badare ai figli più del dovuto e liquida ogni questione con un “Sanji-kun, pensaci tu” perciò alla fine è sempre lui a dover risolvere tutto XDDD E diciamo pure che gli zii non lo aiutano più di tanto istigando i bambini ad imitarli in tutto, immaginate un po’ come cresceranno ;_;

Ho già pronto il prossimo capitolo, e sarà l’ultimo dei chap vincitori del contest… riguardo i successivi, invece, non so dirvi davvero quando avrò tempo di buttar già qualcosa dato che sto lavorando alla mia famosa AU\long fic che mi prende tutto il tempo disponibile per scrivere TAT Potrei anche decidere di terminare questa raccolta a cinque soli capitoli se proprio non dovesse venirmi altro, ma spero di no <__< Avrei tante idee riguardanti questi due… ç^ç

E niente jfjgfhgjfgkfhdds vi riposto il disegnino dei gemellini è___é Eccolo quiiiiiiiii ~ http://i42.tinypic.com/9zsmkp.png

So anche di avervi promesso il profilo psicologico (!!!!) dei bambini, ma poveri miei due lettori, davvero non ho voglia di scriverlo ç___ç Anzi diciamo pure che non ho voglia di fare nulla, ho appena guardato l’ultimo episodio di bleach e mi ha messo una tristezza incredibile D: vado a mangiare biscotti al cioccolato e tentare di scrivere un altro mezzo capitolo della long T^T

Alla prossima, che spero non sia tra troppo tempo ~ ♪

 

 

   
 
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