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Autore: telesette    30/03/2012    2 recensioni
A distanza di quasi un anno dal successo ( si fa per dire! ) della fanfiction “Konoha West City”, ecco come promesso una nuova serie che ripropone i personaggi di NARUTO nell’epopèa western…
Neji Hyuga, la “Pallottola di Ghiaccio del Nord”, e i suoi due compagni di viaggio, Kalamity Tenten e Rock Lee, a un anno dal loro incontro si trovano ora in viaggio senza una mèta precisa: girano da un posto all’altro per affrontare sempre nuove sfide e per portare giustizia lungo la pista dei senza legge… La trama è più o meno la stessa, con qualche particolare dettaglio sul passato dei protagonisti: non mancheranno le scene violente e i momenti drammatici; non mancheranno gli scontri a fuoco ( XD soprattutto con “Il Vento della Prateria” - Rock Lee in circolazione! ); e ovviamente non mancherà nemmeno la classica Love-Story…
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Mentre i contorni di un piccolo centro abitato cominciavano a delinearsi all'orizzonte, Tenten si sentì d'un tratto assai più rinfrancata. Erano passati almeno due giorni dalla loro ultima sosta in un letto, cosicché la sola vista di quei tetti in lontananza prometteva un comodo giaciglio per lei e i suoi due compagni di viaggio.

- Finalmente - esclamò Rock Lee, fermando il cavallo sulla cima di una sporgenza rocciosa.
- Takuna City - fece eco Tenten, respirando a pieni polmoni.

Nel sentire quel nome, Neji ebbe come uno strano sussulto.

- Che ti prende? - domandò Tenten, notando la sua espressione.
- Niente - rispose l'altro, cercando di mascherare il più possibile la sua improvvisa reazione dietro l'apparentemente solita indifferenza.
- Mhm ?!?

Tenten sbatté gli occhi perplessa.

- E' meglio che proseguiate da soli - disse dunque Neji, voltando il cavallo nella direzione opposta.

Sia Tenten che Rock Lee lo guardarono come se fosse matto. 

- Dico, non vorrai riattraversare il deserto senza cibo né acqua ?!?
- E' assurdo - osservò Rock Lee. - Anche i cavalli sono stanchi, non si può proseguire senza una sosta!

Neji strinse gli occhi bianchi verso il deserto alle sue spalle e si morse il labbro con disappunto.
Anche lui, come tutti, era stremato dalla fatica del viaggio; tentare di fare il giro largo per evitare la città, era un'ipotesi da scartare completamente; certo il giovane misterioso doveva avere un buon motivo, per prendere in considerazione l'idea di tenersi alla larga da quella città, tuttavia ripercorrere la strada all'indietro era impossibile.

- Va bene - mormorò rassegnato.
- Certe volte, proprio non ti capisco - osservò Tenten, scuotendo il capo. - Dici cose talmente insensate che... Bah, lasciamo perdere!

Ciò detto, la ragazza schioccò le redini e si avviò verso la città. Subito Rock Lee fece per seguirla ma, prima che potesse farlo, la voce di Neji lo fece fermare di colpo.

- Aspetta - esclamò il pistolero dagli occhi di ghiaccio.
- Che c'è? - domandò l'altro.

Neji si avvicinò a lui in silenzio e, scrutando attentamente la città di fronte a lui, si rivolse a Rock Lee con un tono che non ammetteva repliche o discussioni.

- Ascoltami bene - esclamò. - Una volta che saremo là dentro, qualunque reazione dovessero avere gli abitanti nei miei riguardi, sia tu che Tenten non dovrete intervenire assolutamente! Mi sono spiegato?
- Ma...
- Te lo ripeto: qualunque cosa succeda, anche nella peggiore delle ipotesi, dovrete fingere di non conoscermi e lasciare la città il prima possibile!
- Ma io... Io non capisco...

Ma il povero Rock Lee non ebbe modo di chiedere altro perché, proseguendo con il cappello calato sugli occhi, Neji spinse Thunderblack al trotto e si fece coraggio per ciò che sicuramente lo attendeva tra quelle due file di edifici a lato della strada.

- Il passato non si può dimenticare - mormorò lo Hyuga tra sé. - In un modo o nell'altro, torna sempre!

***

Nonostante i tentativi di passare inosservato, gli abitanti cominciarono a fissare insistentemente Neji, non appena questi ebbe messo piede in città. Sulle prime il pistolero provò a far finta di niente ma, quando le occhiate e gli sguardi minacciosi si fecero fin troppo evidenti, capì che era inutile farsi illusioni... Ormai lo avevano riconosciuto!
Anche Tenten, che pure era ignara degli ammonimenti che Neji aveva dato a Rock Lee qualche attimo prima, si rese conto che quella gente sembrava avercela proprio con loro.

- Non so voi - esclamò la ragazza, rivolgendosi ai compagni. - Ma ho come l'impressione che questa gente ce l'abbia con noi...
- Solo l'impressione? - sottolineò Rock Lee, con una smorfia preoccupata.
- Fate finta di niente - sussurrò loro Neji. - Qualunque cosa succeda, non dite una parola... Ne va della vostra vita!

Sia Tenten che Rock Lee annuirono con un muto cenno del capo, ma erano comunque assai preoccupati. Mentre proseguivano lungo la strada, sentivano quegli sguardi minacciosi sempre più addosso. Ad un tratto un gruppo di persone tagliò loro la strada, e altrettante si strinsero alle spalle, come in risposta ad un segnale convenuto... Erano circondati.

- Scendete - ordinò bruscamente un uomo piuttosto robusto.

Per nulla intimorito e senza abbassare lo sguardo, Neji si accinse ad obbedire, subito imitato dagli altri.

- Buttate giù i cannoni, subito!

Tenten e Rock Lee esitarono. Tuttavia rimasero di stucco, quando videro Neji buttare a terra la propria pistola senza fiatare, così fecero altrettanto. L'uomo si avvicinò a Neji, tuttavia quest'ultimo ricambiò la sua espressione con occhi immobili e privi di paura.

- Hai avuto un bel coraggio a tornare da queste parti - sibilò l'uomo, accostando il volto a quello di Neji. - Nessuno qui ha dimenticato quello che hai fatto l'ultima volta... Assassino!
- Sporca carogna - gridò subito un altro, buttandolo a terra con un calcio alla schiena.

Neji cadde in avanti, con la faccia nella polvere, e subito altri due uomini cominciarono ad avventarglisi contro prendendolo a calci. D'istinto Tenten fece per intervenire ma, rammentando le parole di Neji, Rock Lee la afferrò saldamente per la spalla.

- Rock Lee, ma cosa...

Le parole tuttavia le morirono in gola, nel vedere l'espressione angosciata dell'altro. Rock Lee non era tipo da abbandonare un amico in difficoltà ( piuttosto si sarebbe fatto ammazzare spontaneamente ), tuttavia Neji era stato molto chiaro. Anche se restare fermo a guardare gli pesava terribilmente, e l'istinto gli gridava di correre in suo aiuto, lo sguardo freddo e autoritario che Neji gli aveva rivolto alcuni momenti prima era come una pallottola conficcata nella mente che gli impediva di agire.

- Qualunque cosa succeda - aveva detto il pistolero, puntandogli le bianche pupille negli occhi. - Anche nella peggiore delle ipotesi, dovrete fingere di non conoscermi...

Improvvisamente i due uomini smisero di colpirlo e, dopo averlo sollevato da terra, lo immobilizzarono tenendogli le braccia dietro la schiena.

- Questo è per la moglie di Harrison - esclamò uno, sferrandogli un violento pugno contro il mento.
- Questo invece è per Kurt, il droghiere - fece un altro.
- Per Jim, il lustrascarpe - disse un altro ancora, sputando con disprezzo. - Uccidere un ragazzo a quel modo... Brucerai all'inferno, maledetto!

In quel momento giunse un altro individuo, un uomo sulla quarantina con gli occhi carichi di odio. Costui si fece largo tra gli altri, fino a che non riuscì ad afferrare Neji per il bavero.
Lo Hyuga aveva il volto livido e sporco, col sangue che gli colava vistosamente dal labbro spaccato, tuttavia sembrava del tutto incapace di reagire. L'uomo lo guardò dritto negli occhi, in preda a una furia indescrivibile, e serrò le dita con maggiore violenza.

- Finalmente ti rivedo in faccia, animale - sibilò l'uomo tra i denti. - Mia figlia... Mia figlia, maledetto! Aveva appena nove anni, e tu... Tu l'hai ammazzata, come un cane !!!

Il pugno dell'uomo ebbe lo stesso effetto di un martello di ferro. Neji si ritrovò scaraventato all'indietro e ricadde malamente sulla schiena. Prima che potesse rialzarsi, sentì un dolore lancinante alla mano che gli strappò un grido soffocato: qualcuno gli aveva appena schiacciato le dita col piede, in modo da frantumargli le ossa.
Subito decine di mani lo afferrarono e, dopo avergli strappato di dosso sia il mantello che la camicia, lo legarono a torso nudo e per i polsi ad uno dei carri fermi lungo la strada. Dopodiché ognuno si assicurò il diritto di tirare almeno un colpo di frusta a testa, prima che arrivasse lo sceriffo.

- Bentornato in città - ghignò un tizio sprezzantemente, solcandogli la schiena con un profondo segno rossastro.
- Fa male, vero? - fece eco un altro.
- Ti leveremo di dosso tutta la tua sporca pelle, rinnegato!

Malgrado il dolore, Neji si costrinse a sopportare tutto questo senza dire neppure una parola.
Era troppo!
Incapaci di sopportare oltre una simile crudeltà, Tenten e Rock Lee fecero per intervenire. Tuttavia, prima che i due potessero muovere anche solo un passo in direzione della folla furibonda, uno sparo assordante si levò in aria come un tuono.

- Basta così - esclamò dunque lo sceriffo, abbassando la canna fumante del fucile e facendosi largo in mezzo a quel gruppo di giustizieri improvvisati. - Niente linciàggi nella mia città, sono stato chiaro?
- Al diavolo, sceriffo - protestò vivamente il tizio con in mano la frusta. - E' Neji Hyuga, il responsabile della strage di quattro anni fa... Non si tratta di linciàggio, ma di pura e semplice giustizia!
- Metti giù quell'affare, Tod - gli intimò lo sceriffo, aggrottando severo il sopracciglio. - Oppure ti sbatto dentro!

L'uomo obbedì, seppure malvolentieri. Lo sceriffo si avvicinò dunque a Neji e, dopo avergli sollevato la testa all'indietro, lo guardò attentamente negli occhi. Il giovane pistolero ricercato era ridotto che sembrava uno straccio, più morto che vivo quasi, ciononostante respirava ancora. L'anziano tutore della legge non mostrò alcun segno di compassione per lui ( la lista degli omicidi di quel giovane assassino si perdeva nel sangue di migliaia di vittime... E alcune di queste reclamavano vendetta proprio lì, tra le anime defunte di Takuna City ). Lasciandolo andare bruscamente, ordinò dunque che gli venissero tagliate le corde ai polsi e che fosse condotto in cella in attesa del processo. Subito i cittadini fecero per replicare ma, sparando un secondo colpo in aria per ristabilire l'ordine, lo sceriffo diede loro un ultimatum.

- Domani - urlò lo sceriffo, per farsi sentire. - Domani questo assassino verrà giudicato colpevole e penzolerà da una forca sulla pubblica piazza, secondo la legge... Tornate alle vostre case ora, è un ordine!

Ignorando le sue parole e il tono intimidatorio, l'uomo che prima aveva cercato di uccidere Neji a mani nude si fece avanti, ansioso di terminare l'opera.

- Dico anche a te, Robert, piantala!
- All'inferno - rispose l'altro. - Cosa vuole che me ne importi, sceriffo? Questo è l'assassino di mia figlia...
- Pagherà anche per questo, Robert, te lo assicuro... Ora però torna a casa e non metterti nei guai, non riporterai in vita tua figlia in questo modo!

L'uomo si accasciò in ginocchio, in preda ai singhiozzi e alle convulsioni, mentre la folla intanto continuava ad urlare.

- A morte! A morte! Impiccatelo!

Approfittando dunque della confusione, Rock Lee e Tenten si allontanarono non visti dalla strada e si nascosero entrambi dentro un vicolo lì vicino. Qui Tenten afferrò bruscamente il giovane dalle folte sopracciglia e gli sbatté duramente la schiena contro la parete di una delle case adiacenti.

- Si può sapere che accidenti ti è preso? - esclamò la ragazza fuori di sé. - Per poco non lo stavano massacrando e, oltre a non muovere un dito per aiutarlo, mi hai anche impedito di fare qualcosa... Mi vuoi dire perché ?!?

Ancora sconvolto per quanto era accaduto, e attanagliato dai sensi di colpa, Rock Lee raccontò dunque a Tenten quanto era accaduto e della ragione per cui si era letteralmente "bloccato" al punto da non poter seguire nemmeno il proprio istinto.

- Non so cosa dirti - spiegò. - Gli occhi con cui mi ha guardato, l'espressione che aveva... Sembrava quasi che mi avesse sparato al petto!

Tenten lo lasciò andare immediatamente, ben sapendo a cosa si riferiva.
Anche lei era rimasta vittima dello sguardo glaciale del pistolero, completamente incapace di reagire, perciò non poteva biasimare Rock Lee per il suo comportamento. Neji Hyuga, la Pallottola di Ghiaccio del Nord, era conosciuto per essere un criminale freddo e spietato... Eppure Tenten non riusciva a credere che lo stesso Neji fosse responsabile della morte di persone innocenti, tantomeno di una bambina di soli nove anni.
Che quella gente stesse sbagliando persona?
Se Neji era innocente delle accuse che gli muovevano contro, perché non aveva fatto o detto nulla per discolparsi o per evitare di farsi ridurre in quel modo?
Né lei né Rock Lee potevano immaginare che razza di ombre aleggiassero sul misterioso passato del loro compagno, tuttavia non potevano certo andarsene dalla città e abbandonarlo così al suo destino.

- Tenten - mormorò appena Rock Lee. - Secondo te è vero quello che dicono? Pensi che Neji sia veramente capace di uccidere donne e bambini ?
- Io... Io non lo so - ammise la ragazza, sbarrando gli occhi fissi nel vuoto.

Entrambi tacquero per alcuni istanti, tenendo il capo chino in avanti con evidente rassegnazione. Per quanto potessero sforzarsi di convincersi, nessuno di loro lo conosceva abbastanza da poterlo considerare innocente di quelle accuse tremende.
Anche se la gente lo aveva chiamato "assassino", potevano forse voltargli le spalle ed abbandonarlo?
No, non era possibile.
Neji aveva salvato loro la vita, questa era l'unica cosa certa: aldilà del fatto che fosse colpevole o meno, tutti e due gli dovevano quantomeno il beneficio del dubbio.

- Dobbiamo tirarlo fuori - sussurrò Tenten, sollevando lo sguardo decisa. - Non possiamo permettere che venga impiccato, dobbiamo farlo evadere stanotte stessa!
- Ma come pensi di fare? - domandò Rock Lee. - La prigione sarà sorvegliatissima, ci saranno un sacco di persone a controllarla, non possiamo...
- Dobbiamo tentare - tagliò corto Tenten. - Troppe cose non mi convincono di questa storia: se Neji è veramente un assassino, voglio sentirlo direttamente da lui!

( continua )

Angolo dell'Autore:
Carissima Francy, proprio per dimostrarti la mia buona volontà, ho deciso di dedicarti il capitolo di oggi ( anche per ringraziarti, ovviamente ). Spero che apprezzerai questo "ritorno alle origini"... Anche se in ritardo. E spero che non me ne vorrai se, per un motivo o per l'altro, gli aggiornamenti si faranno attendere.
Purtroppo ho due mani sole e le storie sono tante.
O.O Alla prossima!

DADO

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

   
 
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