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Autore: elfin emrys    01/04/2012    1 recensioni
Dal Capitolo 30
Prende la spada che un tempo fu della ragazza e la lucida. Mentre il corpo freddo viene sotterrato e la tomba viene ornata con candele e fiori, Garret conficca la spada nel terreno, come ricordo che lì, dentro quella terra, c'è qualcuno che riposa in eterno.
[Grazie a tutti quanti, perchè, nonostante da 300 lettori sia passata a 35, c'è sempre qualcuno che recensisce e c'è sempre qualcuno di nuovo che aggiunge questa storia fra le preferite/seguite/da ricordare]
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guida ai capitoli:

Il capitolo significa “Fuoco”, ma può essere anche un aggettivo e significare “Ardente”.

Il motivo per cui Elanor si sta cambiando l'intero pigiama è che si è macchiata per il ciclo. Noi ragazze capiamo.

Nel Medioevo i capelli rossi erano sintomo esterno di cattiveria. Associati agli occhi chiari potevano in alcune occasioni essere addirittura segno di un padre di origine demoniaca. Inoltre si credeva che i figli dei demoni non avessero l'ombelico e fossero più veloci ad apprendere dei comuni essere umani. Anche il fascino era ritenuto tipico, poiché serviva ad alimentare la lussuria e la superbia. La furbizia e la malizia erano tipici atteggiamenti da diavolo. Per questo le persone nate in strane circostanze o con qualche deformazione o con, appunto, i capelli rossi erano spesso uccisi appena nati oppure erano semplicemente esclusi dalla società. Queste credenze rimasero per tutto il Medioevo e resistettero anche più a lungo. Addirittura oggi c'è qualcuno che associa questo tipo di caratteristiche a Satana. Ovviamente, non è nulla di fondato: erano solo credenze nate dalla tipica rappresentazione del Diavolo e il pensiero popolare su come fosse l'Inferno (i capelli rossi le fiamme e gli occhi chiari i ghiacci).

 

CAPITOLO VENTI: AEDIS



Garret si alza dalle lenzuola. Ignora il russare di Richard. Va alla finestra.

-Lo sapevo...

Anche Elanor è sveglia. Si sta cambiando pigiama (il ragazzo non ha la più pallida idea del motivo). Il rosso può intravedere la schiena bianca della ragazza, i capelli biondi e mossi le ricadono sulle spalle e sulle scapole. Vede le mani sottili di lei tirarsi su la chioma dorata e fissarla sul capo con un mollettone. Sparisce alla vista un attimo, per poi tornare vicino alla finestra e infilarsi la camicia del pigiama. Allaccia i bottoni con calma. Garret può intravedere la linea morbida del seno della ragazza sparire sotto la stoffa. Richard si rigira nel sonno. Non può vedere gli occhi del suo amico farsi di una strana sfumatura vermiglia. Quel colore viene riflesso sul vetro della finestra. Garret lo guarda: sembra incolparlo, accusarlo. Sembra dire “Guarda che cosa stai facendo. Quello che ti eri ripromesso di non fare assolutamente”. Ma lui non lo può fermare quel brivido che gli scuote le ossa e la carne per tutto il corpo. Non è colpa sua e lo sa. Forse. In realtà, non ne è totalmente sicuro. Quel continuo ripetersi di non fare nulla, di non innamorarsi di alcuna ragazza, di non volerne alcuna, non aveva fatto altro che aumentare l'istinto represso. E non se n'era mai accorto. Ed eccolo lì, solo, nascosto nel buio, con quel desiderio colpevole pronto a esplodere. Schiacciato, come sempre. Come ha fatto per tutta la vita, come sarà per tutta la sua esistenza. Non vuole, Garret, non vuole permettersi neanche un attimo di distrazione. Lo sa che cosa lo lega a Elanor, lo sa non solo perchè lo sente, ma perchè gliel'hanno detto. I gemelli non possono essersi sbagliati mesi prima: Arianna e Alessandro gliel'hanno detto. Avevano terminato la profezia che si passava da generazione in generazione. E Garret la ricorda.

Quando macchinari ingegnosi distruggeranno l'aria,

quando l'oro diventerà nero

il Sacro Re tornerà al mondo, dopo lungo sonno.

Re Arthur Pendragon, quando servirà,

tornerà per salvare il suo popolo.

E così il sangue del mago che mai vide Dio

e il sangue del Re che cercò il Santo Graal,

si uniranno in un solo corpo dalle membra umane...”

Non c'è dubbio. La seconda parte della profezia, quella rimasta nascosta per secoli, parla evidentemente di lui e di Elanor, non può essere altrimenti. Ma lui continua a rifiutare quella verità. Dopo che per anni ha pensato di non passare mai la sua maledizione ad altri, ecco che viene disilluso. Perchè può credere alla divinità che vuole, al Paradiso o no, ma non può fuggire all'idea che esista anche un'entità malvagia. E non può rifiutare del tutto l'idea che un po' di essa si nasconda dentro di lui. Come potrebbe essere altrimenti? Nessuno della sua famiglia era nato normalmente. Bastava guardarlo. Da piccolo subito aveva imparato a camminare pochi giorni dopo la nascita e la capacità di fare incantesimi si era subito manifestata. Ma non solo. Che dire di ciò che ha sempre cercato di nascondere a tutti? Non può negare che sul suo corpo manchi qualcosa. Un qualcosa che può sembrare stupido, ma che segna la sua origine nel profondo. Sulla pancia, se una persona andasse a vedere, non ha ombelico. Questo perchè non è nato grazie al cordone ombelicare. E questo perchè non proviene totalmente da origine umana. Possono chiamarlo “Spirito” o “Sconosciuto”, ma la verità che, quando Merlin nacque, era universale era che non poteva essere che il figlio di un demone, se non di Satana stesso. Bastava guardarlo. La pelle scura, i capelli rossi e gli occhi chiari, quel trio così innaturale per loro. E le strane circostanze della nascita. Sì, all'epoca non c'erano dubbi. Era opera dell'inferno. Garret lo sente ancora quel continuo ricordare un qualcosa che sente non appartenergli. Il cambiamento di colore degli occhi, le sue strane abilità, il suo fascino, tutto è sintomo di sangue di demone, tutto. Perfino la sua magia, ciò che lo tiene in piedi. E lo sa lui che, infondo, ci crede. Lo sa e ci soffre profondamente. Il sospetto gli era venuto anni prima, quando aveva tredici anni. E non se n'era più andato. Lo torturava e lo tortura intimamente, segretamente e in silenzio: nessuno sa, nessuno immagina. Forse, solo Niniel, la carissima Niniel, può capire: la sua miglore amica d'infanzia, quella che lo coccola e a cui vuole bene, che non lascerebbe mai.

-No... torna qui...

Il mormorio di Richard nel sonno distrae Garret dai suoi pensieri. Elanor ha spento la luce. Il ragazzo abbassa il capo: forse si deve ricordare più spesso qual è il suo ruolo.

 

Il fumo le riempie le narici. Non sa neanche dove sta lei, dove sono tutti. Ringhi, urla, rombi riempiono l'aria. Garret la prende, quasi come per abbracciarla: è triste che in realtà la stia salvando da una trave che cade.

-Dov'è la Maga?

-Non ne ho idea.

Un altro boato trafigge le teste dei ragazzi. Altre grida. Richard sussurra qualcosa a Magor, che chiama Garret e gli altri.

-Meno male che Pierre e Antonio se ne sono andati subito ad Avalon: sarebbe stato un bel guaio se si fossero feriti.

-Già...

Arianna urla quando l'auto dietro quale si sono nascosti viene scaraventata da un'altra parte. Elanor la afferra, facendola entrare nel tubo di metallo caduto per la strada. Escono quando vedono il drago girato e cominciano a correre lontano dall'aereoporto, dove hanno abbandonato le valigie. Alla bionda viene da piangere. Calore. Un intero condominio in fiamme. Una folata di vento li fa cadere.

-Cavolo, si è alzato in aria!

L'essere si posa vicino a loro, guardandoli intensamente. Per un attimo sembra esitare, ma poi prende respiro e...

-Giù!

Una giovane donna si mette davanti e, con un semplice gesto della mano, manda indietro la fiammata che stava arrivando.

-Siete voi da Avalon, no?

-...S... Sì...

-Attenta!

Arianna fa abbassare la donna, che sta per essere colpita dalla coda del drago.

-Grazie.

Un altro gesto con la mano e un grande palo viene gettato contro la creatura. La maga grida di correre, andando lungo la strada. Richard fa alzare le ragazze, prendendole e quasi trascinandole via. Magor lo aiuta. Garret corre subito dietro, girandosi ogni tanto per distrarre o rallentare il drago. Nessuno di loro sa quanto hanno corso. Sanno solo che hanno visto l'enorme creatura alzarsi in volo e sparire. Fiamme e fumo si allungano verso il cielo rosso. Tutti si fermano, respirando a fatica.

-Grazie.

-Niente... tu, sei Garret, vero?

Il ragazzo la guarda incuriosito.

-Sì.

-Sono Ashley.

Richard la guarda.

-Ecco spiegato il mistero.

Si rivolge a Elanor.

-E' la Maga del Tempo che stavamo cercando.

La donna sorride. Finalmente possono guardarla. E' poco più alta di Elanor. E' bionda e i suoi occhi segnati dall'eyeliner e dal mascara sono verdi. Ha la pelle chiara.

-Co... uff, un attimo... come facevi a sapere... che eravano... noi...?

-Ho come hobby la divinazione! In realtà non sono bravissima poiché non sono una veggente naturale. Però è una pratica che mi ha sempre affascinato. Sapevo per certo che ci sarebbe stato qualche “problema”, non perchè l'abbia visto, ma perchè sentivo che c'era qualcosa nell'aria. Per questo ho deciso di tentare un piccolo esperimento: tre giorni fa mi è arrivata una nuova sfera di cristallo (non avete idea di quanto mi è costata) poiché l'altra mi si è rotta e ho visto i vostri volti e dove stavate. Non è stato facile, lo ammetto.

Magor le sorride.

-Sei stata prudente, brava.

La donna li fa riposare, dando a qualcuno delle pacche sulle spalle per aiutarli a tossire del fumo entrato nelle narici.

-Il drago non ha alcun collegamento con Mordred comunque. E' soltanto sfuggito dalla sua riserva. Il nostro “caro” nemico ancora non ha attaccato l'America: si sta concentrando sull'Europa. Poi prenderà l'Africa e poi l'Asia e da lì l'Oceania. E poi prenderà l'America.

-Perchè ha paura o perchè non la vede di buon occhio?

-Ah, non lo so di preciso. Credo sia semplicemente legato al suo vecchio mondo, quello che conosceva lui prima di rinascere.

Elanor li guarda attentamente.

-Rinascere?

-Certo. Morgana è una strega e si è fatta un incantesimo. Ha dormito per tutti questi anni ringiovanendo: quando si è svegliata era una giovane. A quel punto non c'è voluto molto. Doveva solamente rimanere di nuovo incinta per generare un nuovo Mordred.

-Ma Mordred non era il figlio di Arthur?

Garret ride.

-No, Elanor, ne avevamo già parlato. Era tutta una messa in scena perchè se fosse stato suo figlio avrebbe avuto il pieno diritto di salire al trono.

-Comunque, doveva generare il nuovo Mordred e poi?

-Ha sedotto un uomo e da lui ha avuto un figlio: la reincarnazione di Mordred, ovviamente. Aveva pensato che probabilmente non avrebbe avuto sempre lui, ma un altro ragazzo o una bambina, perciò aveva incantato anche il proprio ventre in maniera che, nei secoli, generasse sempre la stessa persona.

-...Scusate, ma se non era figlio di Arthur... di chi era?

-Un assistente di Merlin, crediamo. Aveva avuto una relazione con lui.

-Ah.

Arianna tossisce ancora un attimo, per poi alzarsi dal marciapiede dove si era seduta e guardarsi intorno.

-Direi che il drago se ne sia andato, no? Forza: andiamo. Potremmo arrivare troppo tardi.

Elanor comincia a camminare verso l'aereoporto, seguita da Magor e Ashley. Richard guarda un attimo la mora, prima di seguire i suoi compagni. Garret invece le si avvicina.

-Troppo tardi per cosa?

-...Non lo so...

Il ragazzo abbassa il capo, come per pensare, mettendosi le mani sui fianchi.

-Telefonerò ad Ale il più presto possibile.

 

Richard mette dei giornali sul tavolo.

-Cosa c'è scritto?

-Notizie. Guarda: ho trovato tutti i giornali che spiegano gli eventi successivi al ritrovamento di Excalibur.

Elanor getta un'occhiata alla valigia dove ha nascosto la spada. Ogni volta che può ricontrolla che ci sia, per paura di perderla, di non trovarla più. Durante l'attacco del drago si era sentita indifesa e ridicola, davanti a qualcosa di troppo grande e potente. E aveva desiderato quella spada con tutta se stessa.

-Leggi i titoli.

-Me li puoi leggere tu? Non sono in vena di traduzioni.

Richard si siede accanto a Magor, dividendo i giornali in due pile e dicendo all'amico di leggere i titoli che ci interessano nella fila a lui destinata.

-“Fiamme nel Nord della Francia”

-“Il risveglio dei draghi: 362 avvistamenti in due settimane”

-“Le pietre di Stonhenge spostate: l'Anello dei Giganti assaltato”

-“Parigi in assedio: nessuno per le strade”

-“Strane uccisioni a Londra: simboli medievali in casa delle vittime”

-“Sparizioni in Francia e Regno Unito: più di trecento sparizioni in quattro giorni”

-“Scritte per le strade: 'La fine è vicina'”

-“Intervista al famoso teologo William Potter: l'inizio del 2012”

I ragazzi continuano a leggere, mentre Elanor si fa a ogni parola più attenta, più tesa. Ashley beve tranquillamente la sua tazza di cioccolata calda, adocchiando la porta dietro la quale Garret e Arianna stanno parlando al telefono.

-Allora, Ale? Novità?

-Sì: ci sono giunte numerose notizie di sparizioni. Abbiamo inviato dei nostri agenti e ci hanno riferito che non c'è possibilità che non si tratti di Mordred. Siete nell'America centrale adesso se non mi sbaglio. Bene, tornate subito qui ad Avalon. Tutti i Maghi del Tempo sono giunti da soli quando li abbiamo chiamati, ma abbiamo un problema.

-Quale, Ale?

-Non riusciamo a contattare un Mago del Tempo.

-Quale?

-Towenaar. Sembra che molti portali del Sud Africa siano stati misteriosamente chiusi. Non riusciamo a parlare con lui: non dà alcun segnale. Clio deciderà cosa fare. Qua stiamo già preparando tutto. Credo che... ecco... ci sono giunte altre notizie che... vabbè, vi informerà di tutto Ashley.

-Ok.

-Ah, non dirlo a Elanor, ma qua c'è una persona per lei mooolto importante. Dille solo che la salutiamo tutti: non vorremmo rovinarle la sorpresa!

-Bene. E, dimmi, non hai avuto visioni in questo periodo?

-No, non posso dare informazioni. E poi, potresti chiederlo direttamente ad Arianna. Ciao.

-Ciao.

Garret chiude la chiamata, spegnendo il cellulare entrando in aereo. Sembra che li attenderà qualcosa di lungo. Arianna lo guarda speranzosa.

-Stanno preparando l'esercito?

-Credo di sì.

-Allora dovresti far ripassare a Elanor la formazione e le tattiche che utilizziamo.

-Sì. Credo che non sarà molto contenta di saperlo.

La ragazza ride, aprendo la porta e facendo passare anche l'amico. Guardano un attimo i giornali sparsi sul tavolo. Sì, qualcosa di lungo... molto lungo... e di sconvolgente. E non ne sanno ancora niente.

-Elanor, mettiamoci all'opera.

 

Piccione viaggiatore dell'autrice:

Innanzitutto vi ringrazio per aver letto ^^ se è simile ad altre storie già messe, mi dispiace tanto, non lo sapevo (è una storia che può venire in mente a tanti).

Beh, sono piuttosto demoralizzata perchè non ci sono state recensioni, ma punto molto sui capitoli successivi ;) Sospetto che ci sarà anche un aumento di visite, già u_u Perchè sennò non saprei proprio come fare XD Cioè, in realtà avrei intenzione di togliere la storia... non mi soddisfa... è piatta e credo non piacca più neanche a voi quindi...

 

E' un pesce d'aprile, per vostra sfortuna XD No, continuerò a rompervi le scatole, non rilassatevi.

 

Comunque, questo capitolo sembra corto, ma fidatevi: non lo è. L'ho dovuto scrivere in pochissimo tempo perchè questa settimana non ho avuto neanche un momento per mettervi a scrivere. Diciamo che ieri ho scritto il pezzo iniziale e circa un quarto d'ora fa ho finito il capitolo XD

Lo spoiler dello scorso capitolo ha subito qualche variazione perchè ho spostato la chiamata di Alessandro da inizio capitolo a fine u_u

Riguardo lo spoiler per il prossimo capitolo, vi dico solo che incontreremo due nuovi personaggi che però faranno solo da mini-comparse. E ci sarà una cattiva notizia per Magor (secondo lui è cattiva, per noi è ottima ;D).

Attendo commenti negativi (ma per la prima parte del capitolo non voglio sentire ragioni: ne sono abbastanza soddisfatta e non lo cambierò mai è_é)

Kiss

   
 
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