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Autore: Violet Tyrell    04/04/2012    9 recensioni
Caro Signor Dursley, siamo lieti di informarla che lei è stato accettato alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dudley Dursley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Niente posta la domenica
Si, sono viva! Lo so, non aggiorno da eoni, ma ci sono molti motivi. Uno di questi è il mio impegno in una long fic per un contest, l'altro è la crisi di governo, mentre l'ultimo - il più veritiero - è la pigrizia!
Spero vi piaccia questo capitolo, grazie a tutti per i vostri commenti e per il larghissimo seguito!





Nell'ultimo mese che separava Dudley dalla partenza dell'Hogwarts Express, i signori Dursley cercarono in ogni modo di studiare un sistema per impedire al loro bambino di andare a Hogwarts, ma senza farglielo sapere. Già, perché il loro Didino Patatino - e mille altri soprannomi che la signora Dursley si era inventata durante gli undici anni di vita del suo unico erede, alternativamente allo spionaggio oltre il giardino dei vicini di casa - non voleva sentire ragioni.
Lui voleva andare a Ouorts!
Vernon si era detto che sarebbe stata solo questione di tempo: una volta sfogliato quei libri per anormali, Dudley si sarebbe reso conto con lucidità del meraviglioso futuro che lo attendeva a Snobkin, tanto che aveva già programmato le vacanze di Natale. Lui e Petunia sarebbero ovviamente andati a prenderlo a scuola, e avrebbero assistito alla gioia del figlio che apriva i tantissimi regali - più di quelli ricevuti per il compleanno - e rideva del cugino, impegnato a trasformarsi in un mostro anormale. Inoltre, per convertirlo completamente a Snobkin, gli aveva comprato tutte le ultime novità tecnologiche che aveva trovato a Londra.
Era come se fosse già successo!
Petunia, invece, aveva trascorso il tempo viziando sempre di più il suo Diduccio, preparandogli i suoi manicaretti preferiti, e tornando ogni giorno dal supermercato abituale con tre carrelli pieni di ben di Dio: inoltre, mentre cucinava con sentimento, gli aveva prospettato più volte la qualità scadente del cibo in quella scuola stramba. Difatti sua sorella era sempre tornata a casa magra come un chiodo, chiaro segno che pativa la fame, e di certo non se ne parlava che proprio il suo bambino subisse una sorte tanto atroce!
Tuttavia entrambi i genitori furono costretti a ricredersi: Dudley utilizzò le scatole dei nuovi videogiochi che gli erano stati regalati, per sedercisi sopra - e sfondarle, assieme al loro contenuto -, mentre i dolci servirono - oltre a sfamare lui - per svezzare il suo nuovo amico rospo, che fu costretto a essere visitato da un veterinario per non morire precocemente. Era stato un dono di quel ragazzo con i capelli rossi, Bill, ed era stato persino ringraziato da Dudley, dopo aver ruttato sonoramente per aver ingurgitato troppe Cioccorane.
Così i giorni erano trascorsi e infine era giunta la vigilia della partenza: Vernon aveva anche provato a bruciare il biglietto del treno - che Dudley aveva lasciato sul tavolo della cucina -, ma ogni volta l'aveva ritrovato di nuovo sulla tavola e aveva rinunciato.

I vicini non avevano trovato nulla di strano nel vedere l'automobile dei Dursley partire, la mattina del primo settembre, ma non potevano sapere che la ragione dei vetri oscurati era quella di impedire che gli altri si accorgessero dell'anormalità che si trovavano all'interno.
La civetta di Harry schioccò il becco minacciosa quando Dudley provò ad accarezzarla, in un istinto incredibilmente generoso, perciò il ragazzino le fece un gestaccio e la minacciò di soffocarla una volta giunti a scuola. Dopodiché Dudley trascorse il tempo a tirare le zampe del suo rospo, incredibilmente mansueto: secondo uno dei libri che parlavano degli animali, era sinonimo si affetto. Quello che il ragazzo invece non sapeva - avendo evitato di leggere fino in fondo alla pagina - era che ben presto l'animale avrebbe tentato la fuga pur di non farsi strattonare alla pari di uno yo yo saltellante.
Il viaggio a Londra fu piuttosto corto, e Dudley appioppò una sberla al cugino per evitare che gli prendesse il carrello porta-bagagli. Entrarono nella stazione di King's Cross: molte persone si girarono a osservarli, tanto che Petunia sperò di essere irriconoscibile. In verità nessuno notava lei, bensì il figlio che urlava al padre di spingere più veloce il carrello così da arrivare a prendere i posti migliori.
Indubbiamente era certo di meritare un trattamento di favore e di essere messo in prima classe.
"E dov'è il binario?"
Infatti, una volta arrivati alla barriera dei binari nove e dieci, Dudley si accorse subito che non c'era quello che era segnato sul biglietto: sfilò di tasca il foglio - ormai più stropicciato della carta delle Geletine Tuttigusti+1, e lo spiegò. Vernon lo prese, anche per evitare che venisse accidentalmente rotto dal poco tatto di Dudley nel maneggiarlo, e controllò alla luce del sole che fosse autentico.
"Scusa, puoi spostarti? Stai ingombrando il passaggio!" La voce autoritaria di un ragazzino biondo, con volto pallido affilato, che indossava la divisa di Hogwarts, destò l'attenzione di Dudley: il ragazzino si voltò a guardarlo, per poi squadrare le persone che erano con lui, sicuramente i genitori. L'uomo, che sfoggiava un impeccabile chioma liscia, bionda e lunga, lo osservò con un sorriso di sufficienza, mentre la moglie - anche lei bionda e affascinante - aveva puntato lo sguardo su Petunia e Vernon.
"No, passa da un'altra parte" disse Dudley in risposta, provocando nel ragazzino pallido una smorfia a metà tra il disgustato e l'offeso. Petunia cercò di intervenire e calmare il suo bambino, ma lo sguardo che l'uomo le rivolse era pregno di disprezzo al punto che fu costretta a indietreggiare, nascondendosi dietro la schiena del marito. "Questi... Babbani... Papà, andiamo dall'altra parte! Non voglio socializzare con questi selvaggi!"
Draco Malfoy non si curò di moderare il tono sprezzante, né rivolse altra occhiata a Dudley: molti Babbani rimasero colpiti dall'incredibile arroganza che il ragazzino dimostrava nei confronti dell'altro, ma soprattutto perché nessuno dei due genitori intervenne. Dudley non era però incline a farsi chiamare in quel modo - anche se non lo capiva - e prese Draco per il colletto della camicia: Petunia emise un gridolino terrorizzato - così come Narcissa Malfoy - quando Draco atterrò esattamente dalla parte opposta, finendo contro la strana creatura che accompagnava lui e la famiglia.
"Basta! Che cosa credete di fare?!" In quel momento comparve Bill Weasley, che aveva deciso di accompagnare la madre e i fratelli a King's Cross, che separò immediatamente Vernon Dursley e Lucius Malfoy che, nel tentativo di sedare i loro figli, stavano per fare vita a una rissa tra loro. Harry - che stava guardando incredulo la scena - notò che il ragazzo era riuscito a placare gli animi dei due contendenti, anche se Narcissa e Petunia si stavano osservando con altrettanto disprezzo dei due uomini.
"Bravo! Bel colpo, Didino!" Due ragazzi con i capelli rossi - al seguito degli altri Weasley - avevano battuto sulla spalla di Dudley, dopo averlo addirittura incitato a colpire di più Draco Malfoy durante la disputa, guadagnandosi parecchi rimproveri dalla signora Weasley.
I due gemelli, che si presentarono come Fred e George, decisero di incaricarsi loro di mostrare a Dudley come attraversare la barriera; Bill era giunto in stazione anche perché sapeva che ci sarebbe stato pure il ragazzino, e voleva aiutarlo dato che suo padre non sarebbe stato presente. Era anche curioso di vedere il giovane Harry, ed era rimasto sollevato nel rendersi conto che non era come il cugino; tuttavia la lite tra il rampollo dei Malfoy e Dudley lo preoccupava.

Durante il viaggio in treno, Dudley si ritrovò inizialmente assieme ai due gemelli con i capelli rossi, incapace di distinguerli; loro non facevano nulla per aiutarlo, però gli stavano raccontando tutti gli scherzi che avevano architettato nei loro primi due anni a Hogwarts. A quel modo il ragazzino, pur non trovandoli particolarmente simpatici, aveva deciso di cominciare a capire come divertirsi a fare scherzi a Harry, perciò ascoltò il più possibile quello che dicevano.
Assieme a loro c'era un ragazzo con la pelle nera e dei vermi in testa, che teneva una tarantola gigante in una scatola di cartone; a un certo punto del viaggio, a loro si unì un ragazzo più grande, di nome Oliver Baston, che cominciò a parlare di qualcosa chiamato Kwiddich, Pluffe, Bolidi e una serie di termini che per Dudley erano incomprensibili.
La cosa buona del viaggio fu l'arrivo del carrello dei dolci, che Dudley svuotò accuratamente - tanto i genitori lo avevano riempito di monete, per paura che morisse di fame - e che destò uno sguardo incredulo da parte di tutti gli altri ragazzi che viaggiavano; a Dudley piacevano quei dolci, e aveva già deciso che tutto sommato Ouarts non doveva essere così terribile dato che c'erano i dolci.
E non erano neppure banali come quelli che la mamma gli aveva sempre comprato!
Attraversare il lago fu divertente perché il ragazzino con cui si era picchiato a King's Cross si nascose - dopo averlo visto - dietro ai suoi due amici, mentre lui ebbe persino una barca a sua disposizione. All'arrivo al castello - che era molto più grande di quello che si aspettava - gli studenti parlavano di due argomenti: l'arrivo del famoso Harry Potter - già oggetto di occhiate sin dalla sua comparsa sul binario - e la lite tra Draco Malfoy e Dudley, il giovane figlio di Babbani.
Il ragazzino, infatti, si ritrovò circondato da alcuni ammiratori che trovavano esaltante il fatto che non avesse avuto alcuna paura del figlio di Lucius Malfoy, e non prestò attenzione al resto. All'arrivo della professoressa McGranitt, si limitò a seguirla: vicino a lui - all'entrata in Sala Grande - c'era una ragazzina di nome Daphne Greengrass, con cui aveva scambiato alcune parole poco prima.
La canzone del Cappello Parlante non lo interessò, dato che perse il filo dopo due sole strofe, e si limitò a guardarsi attorno con aria delusa: i tavoli erano vuoti, non c'era la minima traccia di cibo! Stava per protestare ad alta voce, quando la strega chiamò il suo nome: lo Smistamento era iniziato, ma lui non ci aveva neppure fatto caso.
Si mosse con prepotenza - appioppando una gomitata al cugino mentre passava - e sentì lo sgabello scricchiolare sotto il suo peso dopo essersi seduto.
Dudley! Che piacere conoscerti e...
"Chiudi il becco, vecchio cappello! Ho fame, perciò fà quello che devi e sbrigati!"
Un silenzio scandalizzato riempì la Sala; Dudley non notò l'occhiata parzialmente divertita che il Preside lanciò nella sua direzione. Il Cappello sembrava aver accusato il colpo con dignità.
Beh, mi sembri proprio un caso difficile... Non sei pariticolarmente socievole, non sei coraggioso e neppure ti piace studiare. Però da qualche parte devo metterti: in quale Casa ti piacerebbe andare, se potessi scegliere?
"In quella dove ci sia da mangiare!"
Una risata attraversò la Sala: la professoressa McGranitt non nascose di essere colpita dal modo di fare estremamente prepotente di Dudley, e lanciò un'occhiata severa a Silente, che pareva più che mai divertito.
Oh, ma si mangia in tutte, sai? Ho deciso: ci sarà tempo per maturare, ma nel frattempo... SERPEVERDE!
Tutti applaudirono, tranne i Serpeverde: nessuno avrebbe voluto avere quel ragazzino come compagno di Casa, perciò il sollievo delle altre Casate fu evidente. Solamente gli insegnanti e i Prefetti non badarono a ciò, mentre Dudley raggiungeva di corsa il suo posto.
"Ciao, io sono Marcus Flitt. Mi piace la tua stazza, sono sicuro che potresti diventare un Battitore". Dudley osservò il ragazzo che gli aveva rivolto la parola, senza capire nulla: solo il nome Battitore l'aveva già sentito, e l'aveva pronunciato quel ragazzo sul treno. Grugnì qualcosa in risposta, e poi si voltò a guardare lo Smistamento che continuava.
Con sua somma gioia Harry fu assegnato a Grifondoro, e Malfoy invece si sedette al suo tavolo, assieme agli amici-scagnozzi. Alla fine osservò Silente alzarsi e i piatti riempirsi: finalmente!
"Accidenti, poteva essere dei nostri" disse Fred, che aveva trovato divertente il ragazzino, nonostante non fosse particolarmente simpatico.
"Beh, abbiamo forse die pregiudizi, noi?" chiese George in maniera retorica, ed entrambi ghignarono.
Severus Piton, invece, osservò Dudley per tutto il tempo: era raro che un figlio di Babbani fosse smistato nella sua Casa, ma non era un problema. Meglio lui di Potter, se non altro voleva dire che il Cappello aveva visto qualcosa in Dudley per mandarlo a Serpeverde. Anche se il lavoro sarebbe stato probabilmente molto arduo.




Serpeverde, il nostro Dudley! Non è stato semplice, ma effettivamente da nessuna parte c'è scritto che è vietato che i figli di Babbani ci finiscano: so che ce ne è una anche, ma non ricordo il suo nome uhm
Ero tentata dai Tassorosso, ma... non ce l'ho visto: figuratevi che Charlotte McGonagall, che mi ha aiutato a fare i test di smistamento come se fosse Dudley, ha detto che in uno era uscito Grifondoro O__O mah xdddd il resto, Serpeverde.
Vabbè spero di poter leggere i vostri commenti, mi fanno sempre molto piacere^^ Al prossimo, con Dudley alle prese con Piton, Draco, Harry e i fantasmi*ghigna*
Silente ce lo vedo a divertirsi, mentre il Cappello dev'essere estremamente diplomatico u.u La rissa tra Diddy e Draco... ahahaha ha già un nemico lol e che nemico XDDDD
vi lascio ipotizzare tutto il resto: avrà mai una fidanzata, il nostro Didino? se si, chi? I nomi - Ouarts, Kwiddich ecc... - sono scritti sbagliati apposta! MA prima o poi li impara LOL
ciao!
   
 
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