Ashera
A
Cartagine, Ashera vegliava sul popolo addormentato.
Barca
ci aveva pensato, una volta, mentre stringeva Pietros fra le sue braccia.
Non
c’erano madri benigne a proteggere i Gladiatori.
Aveva
fatto scivolare una mano sul collo delicato del giovane, sorreggendogli il viso
mentre lo baciava.
-
A cosa pensi?- gli aveva chiesto lui, assonnato
-
Niente. Dormi.- aveva risposto Barca, con voce roca.
L’Arena
era sua madre, mentre di suo padre restava solo uno schizzo di sangue e
coraggio, su quella sabbia.
I
gladiatori erano i suoi fratelli. Era la voce di Batiato a scandire il corso
del suo destino.
E
quella di Pietros a scandire i battiti del suo cuore.
100
parole a settimana… quanto può essere difficile postare 100 parole a settimana?
Evidentemente
troppo per il mio cervellino, stressato da ore di diritto privato XD
Questo,
per dirvi che non mi sono dimenticata di Spartacus e delle nostre coppie
preferite (che poi mi sto innamorando sempre di più di Agron e Nasir ma, d’altro
canto, su questo credo che siamo tutte d’accordo XD) e che anche Cartagine
prosegue.
Ashera
doveva essere il secondo capitolo ma non mi convinceva, e non mi convince
troppo nemmeno adesso, però pazienza, non riuscivo a trovare una conclusione
migliore e quindi ve la mando così, sperando di non ricevere troppi sputi. XD
(basta,
sto abusando dell’XD)
Quindi
un bacio a tutti e buona pasqua, sperando che tanti piccoli cuoricini slashosi
escano dalle vostre uova!
--Char
N.B.- che brava che sono,
non ho nominato Ashur nemmeno una volta!