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Autore: Laila    03/11/2006    4 recensioni
"- Ehi secchiona! Riesci a leggere cosa c’è scritto? – vi punta il suo fascio di luce sopra e scoppia a ridere.
Scorro con gli occhi sopra quel pezzetto di carta logoro.
E' il Morsmorde…
Brividi in serie si ramificano per tutto il corpo atterrendomi.
Un iniziazione…soffoco quasi sul nascere un - Cosa? -
Quella folle punta dritta la bacchetta su di noi, il compagno si sposta dalla sua traiettoria.
- Imperius! - "
Salve! questa storia è ispirata al mio paring preferito, la coppia Draco ed Hermione. Buona lettura! Laila
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Terrificanti rivelazioni

 

Grattastinchi mi si strofina sulla gamba ronfando sentitamente.

- Certe gatte reclamano la presenza della padrona nel momento del bisogno – è quello che decifro dalle parole sgrammaticate del custode.

- Grazie Hagrid, senza di te non saprei cosa fare! –

Il focolare è accesso, le fiamme scoppiettano basse consumando alcuni ceppi secchi e muschiosi, sulla destra, sotto la mensola fa capolino un cesto di vimini rivestito da un quadretto di maglia ai ferri, una specie di cuccetta per la mia gatta in gestazione.

Il gigante socchiude le doppie palpebre e mi sorride imbarazzato.

- Oh, lo faccio con piacere… piuttosto, Harry e Ron? -

La mia faccia cambia d’espressione, Hagrid se ne accorge subito.

- C’è qualche cosa che non va? - mi allunga una tazza fumante con circospezione, quasi che fossimo circondati da spie nemiche.

- E’ una lunga storia – sospiro, forse anche lui mi prenderebbe per un’altra strega, se gli dicessi che sono innamorata cotta almeno quanto questa cioccolata, di un certo Malfoy…

- Abbiamo ancora del tempo prima che…- accenna con un movimento della testa alla gatta, ora gattoni sulla cesta.

Mi confido apertamente, parlando a raffica di tutto quello che mi salta per la testa a lui ascolta di buon grado, arricciando attorno all’indice un ciuffetto crespo della barba.

La tazza nelle mie mani si raffredda nel mentre che ragiono, fino a che non si condensa una patina da cioccolata sulla superficie superiore. Prendo un cucchiaio dal cassetto e comincio a mangiarne a grosse boccate.

- Ed Harry? -

Levo dalla bocca il cucchiaio - Non lo vedo dal giorno della confessione, oh! non sopporterei che mi guardasse con quell’aria di commiserazione anche lui… –

L’omone si è sporcato di glassa al cacao l’angolo delle labbra prominenti, sembra un bambino per certi versi.

- Cerca di essere prudente nelle tue scelte e vedrai che il resto si aggiusterà, Malfoy a me non piace tanto ma il professor Silente crede ci sia del buon senso in lui… e io mi fido del suo giudizio -

Non sa fare l’occhiolino, gli viene una specie di smorfia, trattengo l’ilarità della cosa raschiando il fondo della tazza.

- Metterò una buona parola con loro, non posso vederti così abbattuta… -

Mi pizzica con un buffetto sulla guancia, distendo le labbra in un sorriso.

Dei miagolii ci fanno voltare il mento verso il basso. E’ il momento! Tutto quello che posso fare per la mia gatta è starle vicino trepidante per l’attesa.

Quando il primo cucciolo prova ad alzarsi mi fa un effetto! E’ piccolissimo bianco e grigio, col pelo più rado sulle zampine, gli occhi sono sbarrati, lì aprirà fra giorni…è un amore! Grattastinchi continua a leccarlo, non riesco a smettere di rimuginare sulla verosimiglianza del cucciolo al gattaccio di Theodore, comunque poteva andarmi peggio, considerando che poteva somigliare anche al tenebroso micio di Gazza.

Resto al capanno di Hagrid fino alle 17,30 del pomeriggio osservando altri due nascituri,  dopodiché sono costretta a rientrare al castello, la Mcgranitt  tiene un corso di riepilogo, con riassunto sugli argomenti più salienti di trasfigurazione.

Finita la sua lezione vado in camera a togliermi la divisa, sopra la maglia con maniche a tre quarti, metto la giacca a vento, quest’estate non ha fatto che piovere, sotto indosso la mia gonna di jeans preferita, larga coi tasconi laterali, dopo di che le infradito e schizzo via.

Non è freddo, ma sentendo l’erba umida solleticarmi i piedi mi pento di non aver scelto delle scarpe chiuse, comunque è troppo tardi per voltarsi indietro.

In prossimità della capanna Grattastinchi sgattaiola scomparendo fra le montagne di legno odorose.

Ho letto in qualche libro, che alcune gatte prendono i loro piccoli per la collottola e li nascondono altrove per proteggerli, in ogni caso devo sapere dove sono quei cuccioli, non posso permetterle di avvicinarsi troppo alla foresta…

- Ora ti ci metti anche tu Grattastinchi a farmi arrabbiare! – sbotto come una pazza.

Seguo le tracce fin dove è scomparsa inghiottita dall’ombra delle fascine.

Sento delle voci, c’è qualcuno, in punta di piedi comincio a sbirciare attraverso una fessura offertami fra un ceppo e l’altro.

Dall’altra parte, un ragazzo medio-alto che mi da le spalle getta una cicca, piccole scintille rimbalzano e s’affievoliscono sullo spiazzo polveroso.

Una studente col caschetto gli sta di fronte, somiglia a Pansy Parkinson ma dato l’insufficienza di luce non ne sono proprio sicura.

- Non ci posso credere! – la ragazza alza la voce adirata, ora ho la certezza che sia Pansy.

- Te l’ho già detto… – seppure l’abbia a malapena udita anche la voce del ragazzo mi è familiare.

– Non so com’è successo! Ero lì a cavalcioni della scopa e Malfoy era così vicino e non sai la tentazione di spingerlo e sentire quel BooM! Poi ho osservato per un attimo quei mangiamorte, erano fortissimi, attaccavano così rapidi e precisi e/ – Pansy non lo lascia proseguire, scuote il caschetto bruno incredula.

– Dovevi fare solo quello! E invece sei rimasto lì come un cretino mentre lui è fuggito per chissà dove… Lo so! Lo so! Me l’hai ripetuto cento fottutissime volte! siamo fortunati che non ci abbia scoperto nessuno… – fa per schiaffeggiarlo ma la sua mano si ferma a mezz’aria e piuttosto l’accarezza.

La sua voce si fa flebile, un bisbiglio:

 – Hai paura di me amore? Lo sai che dobbiamo fidarci l’uno dell’altro, ma la prossima volta andremo assieme… e la concludiamo una volta per tutte questa faccenda -

Il mago vestito in tuta si gira delineando il suo profilo. E’ Blaise.

Batto i denti stringendomi nelle spalle, porto le mani a scaldasi sotto le ascelle.

Devo avvertire Malfoy che lo vogliono morto, ma decine di Kg in più appesantiscono le mie gambe, riesco solo ad appoggiandomi ad un tronco che frana rumorosamente rovesciandosi giù dal mucchio. Perfetto!

- Chi è là? -

Mi aggiro nervosa fra i cumuli di legname, mordendomi le labbra, l’unica cosa che considero è quella di nascondermi, ma la sfortuna mi perseguita.

- Oh che bella micia! Non è della Granger? Vieni qui, pussie, pussie! – è la voce stridula della Parkinson a darmi i brividi.

Tento di trovare un nuovo spioncino fra i tronchi per vedere se quella pazza ha preso in collo Grattastinchi, in quel caso la schianto!

Una mano mi afferra costringendomi ad arretrare, Zabini mi torce il polso dietro la schiena, fa così male che la mia mano potrebbe incancrenirsi.

- Quanta fretta Granger, non vuoi vedere la tua micetta? – inveisce sussurrandomi con alito caldo, vicinissimo ad un orecchio.

- Eccola! – Il serpeverde mi strattona per un bel pezzo di strada tenendomi ben stretta.

Lo guardo, Blaise sorride osservando la compagna stringere a sé Grattastinchi, quella stronza non le permette di divincolarsi dal suo pericoloso abbraccio.

Sul volto della strega si dipinge un ghigno orribile.

- Bene, bene, bene… e adesso che ne facciamo di te? -

Cerco di liberarmi dal ragazzo ma basta che lui ruoti appena la presa sul polso per farmi letteralmente piegare in due, nella caduta sbuccio un ginocchio, la ghiaia pizzica come alcol sulla ferita. Gemo di dolore.

- Non fare altri scherzi Granger e non azzardarti ad urlare o la tua gatta finisce molto ma mooolto male… -

Tocca a lui impossessarsi della mia bacchetta, slacciandomela da uno dei passanti della gonna.

- Qualcuno verrà a cercarmi – obbietto.- Vi troveranno prima che possiate dire “La mezzosangue ce l’aveva detto!” -

Zabini se la ride: - Saresti pronta a scommetterci la testa di Nick?... L’hai capita? – fa a Pansy – Nick quasi senza testa! – la ragazza gli lancia uno sguardo di fuoco per ridimensionare le sue risa.

Grattastinchi rotola nervosa fra le sue braccia e alla fine riesce a scapparle.

La serpeverde stizzita si accovaccia tanto vicina che, se non sapessi che mi odia a morte, avrei paura che mi voglia baciare.

- Prima possiamo divertirci… – mi comunica con dolcezza, sollevandomi il mento con la punta della bacchetta ma spingendolo ben bene contro la pelle.

Un gufo vola alto sopra le nostre teste ululando, Zabini struscia un piede sullo sbrecciato, si guarda attorno, un pensiero gli balena per la testa. - Eri sola Granger? Niente scorta? -

Non rispondo.

- Io non ho visto nessuno – si affretta a dirgli la serpeverde.

Il coetaneo le afferra il gomito del pullover verdeacqua dandole una mano ad alzarsi.

 - Meglio che controlli – rincara insicuro, aspetta poi l’assenso di Pansy per partire.

- Sta giù – mi ordina quella rimasta di guardia, costringendomi ginocchioni, le mani incrociate dietro la testa.

- Non so cosa ci trovi in te un purosangue prediletto come Malfoy –

Viceversa non so cosa ci trovava in te, arguisco fra me e me.

A quest’ora Blaise dovrebbe aver superato le file delle cataste, magari starà già ispezionando i margini della foresta.

Scatto in avanti approfittando del momento, quella serpe mi viene dietro, sento che è ancora troppo vicina.

Scarto alcune cataste zigzagando a perdifiato, poi ne faccio crollare un mucchietto ottenendo un po’ di distacco, le infradito strascicano perdendo terreno, ho paura di cadere, tiro un po’ su la gonna per sfrecciare più rapida che posso, il sangue mi cola dal ginocchio.

- Impedimenta!-

D’improvviso i muscoli rallentano fino allo spasimo, rendendomi arduo il solo respirare, il tempo sembra fermarsi mentre dalla ferita il sangue arriva a bagnarmi la cavigliera.

Sono spacciata, è la fine. Un senso di vuoto incolmabile frena ogni mio pensiero di fuga.

Pansy mi raggiunge per prima.

- Tutto apposto, sembra che la mezzosangue non si sia portata pulci e zecche al seguito –

Precisa Blaise intervenendo in aiuto della fidanzata, la quale mi molla un ceffone.

Uno dei suoi numerosi anelli mi stordisce, avverto l’interno guancia pulsare e gli occhi perdere visibilità e campo.

Quanto vorrei essere rimasta in sala grifondoro a parlare con Harry e gli altri dei compiti da fare per l’indomani, o delle loro tattiche di gioco per la finale del torneo, proprio contro i serpeverde.

- Brutta smorfiosetta! Hai firmato la tua condanna a morte! -

- Ti è venuto in mente qualcosa di carino? – le chiede Blaise compiaciuto.

Lei gli bisbiglia qualcosa che non capisco e pur sforzandomi non riesco nemmeno a muovere ciglio!

Il serpeverde mi carica sulla schiena e insieme mi trascinano nel cuore del bosco facendosi strada con un Lumus.

La mascella è intorpidita ma riesco ad articolare qualcosa: - Dove mi state portando? –

Continuano ad inoltrarsi fra gli alberi, bisbigliando.

- Basta così non avanziamo oltre – intima Pansy.

Vengo posata ai piedi di grosso fusto.

Blaise accarezza col dorso della mano la guancia che la sua compagna al quanto psicopatica mi ha schiaffeggiato.

- Ora Granger viene il bello! Anche, anche Malfoy ne andrà fiero! – spiega con voce ancora ansante per la fatica.

Nella sosta il mago tira fuori dalla tasca un biglietto spiegazzato, ossequiosamente, quasi che ci fosse nascosta una reliquia magica lo dispiega.

- Ehi secchiona! Riesci a leggere cosa c’è scritto? – vi punta il suo fascio di luce sopra e scoppia a ridere. Scorro con gli occhi sopra quel pezzetto di carta logoro.

E’ il Morsmorde…

Brividi in serie si ramificano per tutto il corpo atterrendomi.

Un iniziazione… soffoco quasi sul nascere un - Cosa? -

Quella folle punta dritta la bacchetta su di noi, il compagno si sposta dalla sua traiettoria.

- Imperius! -

Angolo dell'autrice:

Babe: Un seguito dici? Forse. Al momento penso di no, ma mai dire mai...

Sakura_kimonoto: Che bello rivederti! Grazie^__^

Valemione: Draco mi riesce più difficile tratteggiarlo che Hermione, ah quel serpeverde! Sono contenta che ti piaccia ancora.

black_shadow: Vero, Herm è una ficcanaso congenita... ma di sicuro quando vuole non le manda a dire^^;;;

piccy1989: Ho letto la tua ficcy, davvero bella anche se pende per la coppia H/Hr che non rientra fra le mie preferite^^degustibus...

Darklight92: Anch'io alle volte sono un pò pigra a commentare le storie che leggo, mi rende felice essere fra i tuoi preferiti, spero di non deluderti nei prossimi cap!

Laila

   
 
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