Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: telesette    12/04/2012    2 recensioni
Cosa succede quando un giovane moschettiere di Re Luigi XIII e l’eroe prescelto del Keyblade si uniscono in un’avventura a dir poco incredibile? La Francia del XVII° secolo, così come D’Artagnan la conosce, rischia di soccombere sotto l’oscurità di creature sovrannaturali chiamate “Heartless”. Con l’aiuto di Sora, Paperino e Pippo, il giovane guascone e i moschettieri suoi compagni si trovano dunque ad affrontare una minaccia senza precedenti…
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Constance Bonacieux, D'Artagnan, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando più tardi Constance provò a spiegargli cos'era accaduto, e di come Sora e compagni avessero aiutato lei e D'Artagnan, il povero signor Bonacieux sentì improvvisamente un gran mal di testa.

- Non... Non sono sicuro di aver ben capito, figliola! Ti... Ti spiace ripetermelo con calma?

Sia Constance che D'Artagnan, che pure avevano assistito all'invasione degli Heartless coi loro stessi occhi, erano confusi quanto e forse più del povero sarto. La storia di Sora e dei suoi due amici era veramente incredibile, tanto che difficilmente si poteva credervi: creature fatte di oscurità, a caccia di cuori da corrompere; viaggi dimensionali a bordo di navicelle spaziali; chiavi magiche e guerrieri prescelti...
Ce n'era abbastanza per fare uscire completamente di testa un uomo contemporaneo, figuriamoci dunque per un povero sarto della prima metà del '600.

- Ma... Ma se questa storia di... di... Come avete detto che si chiamano? - domandò dunque il povero Bonacieux, grattandosi la fronte nel vano tentativo di raccapezzarcisi.
- Heartless - risposero Sora e compagni.
- Papà, è la verità, devi crederci - esclamò Constance con veemenza. - Io e D'Artagnan li abbiamo visti sbucare all'improvviso dal nulla!
- Sì, sì, capisco - osservò il sarto. - Il fatto è che mi sembra tutto così... così incredibile, ecco!
- Erano veri, messieur Bonacieux - insistette D'Artagnan, guardando serio l'altro negli occhi. - Quando me li sono ritrovati addosso, è stato come sentire un freddo incredibile fin dentro alle ossa; non riuscivo neppure a muovermi, ero pietrificato!
- E' il tipico modo di agire degli Heartless - spiegò dunque Sora. - Quando entrano in contatto con persone in possesso di cuori puri, cercano di assorbirli per nutrirsene e generare altri Heartless come loro!
- Ma è terribile - gemette Constance inorridita. - Se quei cosi si mettessero ad aggredire altre persone, l'intera città corre un grave pericolo!

D'Artagnan strinse il pugno preoccupato. Il solo pensiero che altre persone innocenti potessero subire l'attacco di quelle creature era assolutamente inaccettabile per lui. Se quello che Sora diceva corrispondeva al vero, l'intera Parigi rischiava di essere tragicamente stravolta da un momento all'altro.

- Devo informare subito Athos e gli altri - esclamò. - Di sicuro loro sapranno aiutarmi a trovare una soluzione!
- Beh, se non hai nulla in contrario, possiamo venire con te - si offrì dunque Sora. - Così come ti hanno attaccato una volta, potrebbero decidere di riprovarci...

D'Artagnan si fermò di colpo.
In effetti, pensandoci bene, anche Constance correva un serio pericolo: ovviamente doveva correre ad avvisare i suoi amici moschettieri prima possibile, ma non poteva certo lasciare lei e suo padre nel timore che gli Heartless potessero attaccarli.

- Non preoccuparti, D'Artagnan - esclamò dunque Sora, indovinando la sua paura. - Facciamo così: io e te andremo ad avvertire i tuoi amici e a spiegare loro la situazione, mentre Paperino e Pippo resteranno qui a proteggere Constance e il signor Bonacieux!

D'Artagnan si disse dunque d'accordo e, nel mentre che fece per uscire, una mano lo afferrò leggermente per il polso. Constance lo guardò con occhi lucidi e un'espressione triste sul volto, tanto che il giovane guascone sentì un forte tuffo al cuore.

- Mi raccomando, D'Artagnan - esclamò dunque la fanciulla. - Sii prudente!
- Oh, Constance...

Subito D'Artagnan recuperò il suo sorriso di sempre e, stringendo la mano di Constance tra le proprie, la rassicurò per quanto possibile.

- Non aver paura, Constance - esclamò deciso. - Ti prometto che farò di tutto per sconfiggere quei mostriciattoli, abbi fiducia in me!

***

Frattanto il losco figuro che aveva spiato l'attacco degli Heartless poco tempo addietro, dopo aver percorso una serie di stretti vicoli in ombra, si era diretto verso una casa abbandonata all'estrema periferia di Parigi. Una volta giunto davanti alla porta, intrecciando le dita nervosamente, esitò incerto se entrare o meno.

- Che cosa potrei raccontarle? - si domandò tra sé. - Vediamo: "Stavo quasi per catturare la nostra preda, quando il moccioso e i suoi amici"... No, no, se le dico così, è capace di incenerirmi subito!
- Non stare lì fermo, idiota - esclamò d'un tratto una voce da dentro la baracca. - Sbrigati ad entrare piuttosto, prima che qualcuno ti veda!

Pallido e tremolante come un budino di gelatina, il grosso e lardoso individuo spinse piano la porta ed entrò nell'abitazione. L'ambiente era quasi completamente avvolto nell'ombra, illuminato solo leggermente da una lieve luce verdastra in un angolo della stanza. Qui una figura femminile alta e sicura di sé, avvolta in vesti nere come la notte, gli fece segno di avvicinarsi.

- Allora, Pietro - esclamò la donna con voce chiara e sottile. - Sei riuscito a catturare il giovane D'Artagnan?
- Beh, ecco... Cioé, io veramente... Il fatto è che... E' andata così, dunque io...

La donna accarezzò minacciosamente la sfera verde luminosa posta sulla cima del suo lungo scettro magico, e scrutò il suo sottoposto di nome Pietro Gambadilegno, scoccandogli una fredda occhiata di disapprovazione.

- Devo forse arguìre che non sei riuscito a fare ciò che ti avevo ordinato - osservò lei, inarcando lievemente il sopracciglio sinistro.
- No... Non è andata esattamente così - provò a balbettare Pietro. - I nostri Heartless erano riusciti ad immobilizzare lui e la sua compagna ma, proprio quando stavamo per impossessarci del suo cuore, è successo che... che...

Non riusciva a dirlo.
Il moccioso del Keyblade e i suoi due amici guastafeste erano riusciti a mettergli i bastoni tra le ruote così tante volte che, per quanto dovesse esserci abituato ormai, ogni volta le ire di Malefica erano terribili. La strega tuttavia, immaginando perfettamente cosa potesse essere successo, non si scompose più di tanto. Anzi, dopo essersi avvicinata lentamente al povero Pietro, sembrò quasi sorridere soddisfatta.

- Non importa - esclamò. - In fondo non è di D'Artagnan che abbiamo bisogno, bensì di ciò che lui e i moschettieri tuttora custodiscono... E che donerà al nostro nuovo amico una forza considerevole, non appena rientrerà in possesso della sua preziosa maschera! Dico bene, mio caro?

Così dicendo, Malefica volse lo sguardo verso un punto particolarmente buio della stanza. Qui vi era un misterioso individuo, vestito con un ampio mantello dal collo alto, che ricambiò la voce melliflua della strega con una rauca voce piena di disprezzo.

- Ho bisogno di quella maschera, per alimentare il mio odio - disse costui, spalancando due rosse pupille iniettate di sangue. - Dopodiche potrò prendermi finalmente la mia vendetta su quei dannati moschettieri... E in particolare su quel maledetto D'Artagnan!

( continua col prossimo capitolo )...

   
 
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