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Autore: Kiarachu    13/04/2012    1 recensioni
Questa fiction parte da quando Megamind sconfigge Titan e dovrebbe finire all'apertura del suo Museo.
Roxanne è felice di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, però succederà qualcosa di molto preoccupante per Megamind, ma insieme al fidato Minion, lei risolverà la situazione, e scoprirà qualcosa che le farà credere ancora di più che l'eroe blu era veramente destinato a lei.
Questo nei primi tre capitoli, poi continuerà come una normale fiction, con varie scene tenere, scene divertenti e qualche colpo di scena
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fecero l’incubo, e Roxanne sentì la presenza di Megamind e Minion (anche se di meno)
Quando lei e Minion morirono nell’incubo, volarono vicino a “Metro Man” e si aggrapparono alle sue braccia.
Si tennero stretti quando caricò Titan e, prima che lui potesse usare la vista laser, tirarono giù lo spirito di Megamind, e l’incubo sbiadì.  
 
Erano vicini alla fontana, e Roxanne gli stava sorridendo, e lo abbracciò.
Minion stava sguazzando felicemente nella fontana, e della gente fuori fuoco faceva loro delle foto. Era felice oltre ogni previsione, e abbracciò Roxanne, che gli stava sorridendo e lo baciò brevemente sulla guancia. Fu così sorpreso che svenne, e poi venne il buio.  
 
Si svegliò all’improvviso, sbattendo gli occhi, e quando li mise a fuoco fece un’espressione shockata, perché c’era Roxanne vicino a lui, nel suo letto, con una camicia da notte che era parecchio sensuale, tenendogli la mano e sorridendo.
Deglutì e sospirò in modo sognante, arrossendo molto, mentre guardava Roxanne.
Dev’essere un sogno…o sono morto e sono in Paradiso, pensò
 
L’alieno si pizzicò il braccio, e quando sentì dolore spalancò gli occhi e pensò NO! Non è un sogno!, accigliandosi pensieroso.
 
“Mmmh…non ricordo molto bene. Ricordo che ho sconfitto Titan, e dopo siamo andati all’appartamento di Roxanne, ed ero sul sedile posteriore dell’auto. E dopo è tutto oscuro. Ricordo un incubo, ed un sogno con Roxanne che mi prometteva un sacco di cose. Oh beh…probabilmente era solo un sogno. Mi godrò sta situazione fin che posso”, finì con un dolce sorriso, guardando Roxanne.  
 
I suoi occhi caddero sul braccio, e quasi urlò perché in ENTRAMBE aveva aghi che conduceva a due flebo.
E notò che aveva anche i sensori dell’ECG ed EEG sulla testa e sul petto.
Respirò affannosamente, guardando gli aghi e, girandosi, spense l’EEG e l’ECG, cominciando a rimuovere i sensori.   
 
Quindi, prendendo il coraggio a due mani, cominciò a rimuovere gli aghi, dopo aver chiuso i “rubinetti” delle flebo, dicendosi, “Che razza di uomo sono se mi faccio spaventare da dei piccoli aghi?”
Quando estrasse gli aghi, venne fuori un po’ di sangue dai buchini, ma vide dei cerotti sulla testiera del letto e gli usò per rattopparsi un po’.
 
Dopo questo si rilassò un pochino, mettendosi di fianco, con il gomito sul cuscino e la mano che supportava la sua testa, guardando sognante Roxanne, che stava ancora sorridendo.
Guardò un orologio a muro che era posto sopra l’entrata della camera, e notò che erano le nove di mattina.
Spostò il ciuffo di Roxanne con la mano destra, e la baciò gentilmente sulla fronte.
 
La brunetta si stiracchiò un pochino, mugolando, aprendo gli occhi, sbattendoli cercando di mettere a fuoco.
Vide qualcosa di blu, e si accigliò un pochino, pensando Dove sono? Oh…giusto…nel letto di Megamind, nel suo appartamento. Che notte!
Cominciò a mettere a fuoco un po’ di più, e vide due incredibili occhi verdi, guardarla gentilmente, li sbatté di nuovo e i suoi occhi si misero a fuoco completamente.
Lei fece un sorriso molto lieto, e lo abbracciò felicemente, affondando la testa vicino al collo flessuoso, all’attaccatura con le spalle.
 
Quindi cominciò a piangere sommessamente, e Megamind era preoccupato; si liberò dall’abbraccio e, guardandola con espressione preoccupata, rimosse le lacrime con le dita.
“Hei…che c’è che non va? Ho fatto qualcosa che ti ha offeso DI NUOVO?”, chiese con un poco di panico nella voce.
 
La reporter rise raucamente, guardandolo e aggrottandosi un pochino. “No, schiocchino! Son molto felice di vederti. Lo sai che io e Minion eravamo molto preoccupati per te?”
E lo abbracciò di nuovo, sorridendo dolcemente.  
 
Megamind era in uno stato di beatitudine, ma dopo un po’ l’abbracciò e se ne stettero così per un po’.
Quindi si staccarono dall’abbraccio, e si guardarono negli occhi, quindi si sporsero in avanti e si baciarono, un dolce bacio sulle labbra, ad occhi chiusi in un’estasi perfetta.
 
Lei fece scivolare fuori la lingua, per separare le sue labbra, e Megamind spalancò gli occhi, sorpreso, ma poi li chiuse di nuovo in uno stato paradisiaco, muovendo la lingua in ritmo con quella di lei.
Dopo quello che sembrava essere un tempo infinito, si separarono dal bacio, e lei lo guardò in quegli occhi verdi, e lui la guardò negli occhi azzurri, e poi si abbracciarono di nuovo.
 
L’alieno blu era così pieno di emozioni nuove per lui, che rimase senza parole, ma dopo un po’ riprese la voce, e con uno dei suoi sorrisi cattivelli e un sopracciglio alzato, disse, “Così…penso che lei voglia darmi un’altra opportunità, Miss Ritchi? O mi sbaglio?”
 
Lei rise brevemente. “Ma certo, Mister ex-Signore del Male! Pensavo che avessi sentito e ricordato tutte quelle promesse che ti ho detto quando eri in coma”, disse con tono ironico, facendo un sorrisetto compiaciuto. 
 
Megamind spalancò gli occhi. “COMA? Ah…quello spiega PARECCHIE cose. Ricordo quelle promesse, ma pensavo che fossero solo un bel sogno. Quanto tempo ho trascorso in coma? E come ho recuperato?”
 
Lei gli spiegò tutto, e in certi momenti rise per le espressioni buffe che faceva.
Specialmente quando gli disse del LEGAME.
I suoi occhi si spalancarono e fece un’espressione raggiante, così contagiosa che anche Roxanne sorrise ampiamente. 
 
Quindi lui l’abbracciò con passione. “Questo è MERAVIGLIOOSO! Il LEGAME! Ah…son così felice! Ehm…spero che non sia un problema per te…voglio dire…adesso sei felice con me, ma magari in futuro vorrai stare con un umano normale, ed avere una normale relazione etcetera…”
 
Rise alle sue pronunce errate, e gli mise un dito sulle labbra per farlo star zitto, guardandolo con un’espressione di rimprovero.
 
“Non dire stupidaggini! Ti amo, e sono più che certa che anche tu mi ami. Io non posso veramente immaginare una vita senza te. Mi hai salvata, hai salvato la città, e sei l’uomo più divertente e sensibile che io abbia mai incontrato. Tu se…l’uomo giusto per me…veramente. Capito?”, finì con espressione volpina.
 
L’alieno sospirò in modo sognante, guardando Roxanne con un’espressione molto dolce.
“Sono così FELICE di sentirtelo dire. Ho…ho avuto una vita piena di brutture e fallimenti, e stare insieme a te per me è come stare al settimo cielo.”
 
“Poi venne quella notte di pioggia, e desiderai che il terreno si aprisse e m’inghiottisse. Ma poi quando mi hai chiamato, quando ero nella mia cella, mi sentii come se potessi di nuovo camminare sopra le nubi!”
 
“So che questo suonerà un po’ egoistico da parte mia, ma ho DAVVERO bisogno di te. Hai cambiato la mia vita, e non posso VERAMENTE immaginarla senza di te”, finì con la sua espressione da cucciolo.
 
La brunetta sorrise dolcemente, e l’abbracciò. “Non temere, dolcezza! Non me n’andrò da te!”
 
Sentirono un ronzio provenire dalla tuta robotica di Minion, e Megamind fece un sorrisetto malvagio, e andò velocemente ad accucciarsi ai piedi di Minion, facendo un gesto “zitta” a Roxanne, che aveva un’espressione perplessa, ed un sopracciglio alzato.
 
 Minion emerse nella boccia dentro una casetta (il castello era solo nella tenuta a forma di gorilla), sbatté un po’ gli occhi, guardando il letto, strizzandoli per mettere a fuoco notò che mancava qualcosa, ma era troppo addormentato per capire che mancava.
 
Prima che potesse mettere completamente a fuoco, Megamind saltò di fronte alla sua boccia, gridando “BOOOH!”, e il pesce fu così spaventato che gridò, saltò a piè pari e fece un volo per terra.
 
Megamind era sul pavimento che si rotolava, tenendosi la pancia, ridendo di tutto cuore per lo scherzo, e Roxanne stava roteando gli occhi, facendo un’espressione tipo “che bambino”.
 
Minion rimase sul pavimento per un po’, con espressione shockata, e Megamind si riprese e camminò verso Minion, sorridendo e allungando una mano per aiutarlo ad alzarsi.
 
“Il gatto ti ha rubato la lingua, mio acquatico amico?” chiese dopo che si stavano fissando per un po’, dandogli un colpettino sulla spalla, con un sorriso birichino.
 
Minion sbatté gli occhi, ed emise dei strani suoni gorgoglianti: stava piangendo.
 
“Oh, Signore! Sono così FELICE di vederla e parlarle DI NUOVO! Non sono nemmeno arrabbiato per il suo scherzo! Santo cielo…sto piangendo come…come una vecchia mamma che è stata riunita con il suo figliolo perduto da tempo!”
 
Roxanne e Megamind sorrisero ampiamente nella direzione di Minion, e Megamind parlò, “Sono felice di rivederti, amico mio! Spero di non andare di nuovo in coma. Adesso…parlando di cose pratiche: sono affamato e devo mangiare qualcosa. E guarda l’ora!”
 
Minion guardò l’orologio da muro e ansimò. “Oh, santo cielo! È TERRIBILMENTE tardi! Devo andare a preparare qualcosa!”, disse correndo verso la cucina.
 
Roxanne rise brevemente, e fece un sorriso sbilenco.
 
“Quel Minion è di sicuro come una vecchia chioccia acquatica,…e tu sei DAVVERO malvagio ad avergli fatto quello scherzo…povero Minion!”, disse con un sorriso volpino.
 
Megamind assunse una delle sue migliori pose malvagie, e disse, “Ah-ha! Sono molto bravo…ad essere cattivo!”, dimenando le sopracciglia e saltando sul letto, per catturare Roxanne, che stava scappando via, ridendo.
 
“Presa!”, l’alieno disse, prendendola per la spalla da dietro, e sporgendosi in avanti per sussurrarle all’orecchio, con voce sensuale, “Adesso…dove ho messo le corde e il sacco?”
 
La brunetta si girò, e mise le braccia sulle spalle dell’alieno ed intorno al collo, poi si sporse in avanti per sussurrargli all’orecchio, “Non ti servono le corde…ho già un LEGAME con te”.
Quindi si tirò indietro e si baciarono dolcemente e a lungo.
 
Poi si lasciarono cadere sul letto, e se ne stettero così per un po’, mano nella mano.
 
“Non capisco pienamente questo LEGAME…voglio dire: quali sono i vantaggi o gli svantaggi di questo “potere”? A parte il fatto che ci ha aiutato a salvarti dall’incubo”, chiese la reporter.
 
L’alienosospirò. “Beh…fondamentalmente è un legame spirituale. Abbiamo scoperto questa caratteristica speciale quando ero molto giovane, ed ancora in prigione. Abbiamo avuto questa strana discussione con uno dei miei “zii”…una cosa veramente poco piacevole…e quella notte abbiamo fatto un incubo, e Minion mi ha aiutato ad uscire da esso, ed entrare in un sogno normale. Quando mi svegliai gli raccontai dell’incubo e mi disse che aveva avuto lo stesso sogno e così scoprimmo il LEGAME”. 
 
“Abbiamo poi raccolto altre informazioni con…altre risorse. Ma per favore non domandarmi quali sono perché, per il momento, non voglio dirtele. Scusa”, disse con la sua espressione da cucciolo triste.
 
“Comunque penso che il LEGAME sia una specie di collegamento d’amicizia o qualcosa di simile”, finì con un sorrisino.
 
La brunetta annuì. “Minion mi ha detto le stesse cose…e non preoccuparti…sentiti pure libero di non dirmi quali sono le “altre risorse”. Capisco che sono delle cose importanti per te e Minion. Tutte le persone hanno segreti che vogliono tenere…segreti. Un’altra cosa del LEGAME…tu hai detto che è un collegamento. Così mi stavo chiedendo se tu sei capace di vedermi attraverso di esso, o qualcosa di simile.” 
 
Megamind la guardò con gratitudine. “Grazie per la comprensione. E sì…col LEGAME son capace di “vederti”…voglio dire…con un po’ di concentrazione riesco a vedere i tuoi sentimenti. E anche tu…un giorno t’insegnerò come fare, va bene?”, disse con un dolce sorriso.
 
Roxanne gli sorrise. “Beh…è una cosa dura da digerire…voglio dire…è così strano…ma non è una brutta cosa, dopo tutto. E sì…sarei definitivamente felice se potessi imparare a collegarmi a te”, finì abbracciandolo.
 
Dopo un po’, Minion li chiamò per la colazione tardiva: uova strapazzate, bacon e toast.
Lei fece un sorriso di contentezza. “Wow…anche un semplice piatto fatto da te, è delizioso!”, disse a Minion.
 
Il pesce sorrise ampiamente. “Grazie, Miss Ritchi!”, disse facendo cadere il contenuto del piatto dallo sportello sulla boccia.
 
Megamind, appoggiandosi all’indietro sulla sedia, e dando colpetti alla pancia, disse, “Ah…molto bene! Torniamo a lavorare! Ho perso così tanto tempo! Riparerò la tenuta di Minion, e poi coordinerò i robocervelli per la ricostruzione della città. Son sicuro che hanno già cominciato a ripulire le strade dalle macerie, come gli avevo detto. Ma prima andrò in prigione.”
 
Minion e Roxanne fecero un’espressione confusa nella sua direzione, e dissero insieme, “NO! Perché vuoi farlo?”, quindi si guardarono a vicenda e risero, e poi fecero un’espressione corrucciata verso Megamind.
 
L’ex-criminale rise di gusto. “Hei, non preoccupatevi! Voglio solo parlare col direttore del mio conto in banca e d’altre cose. Mmmh…forse è meglio se faccio una telefonata prima, in ogni caso”, finì con espressione seria ed entrambi furono d’accordo.
 
Così chiamò la prigione. “Pranto! Sono io, Megamind, si…no…hm…no…voglio solo parlare col direttore. Ho detto no…ugh…le ha viste le notizie in televisione? No…”
Roteò gli occhi.
 
“Non è un altro dei miei truchetti. Santo cielo…che devo fare perché lei mi creda? Per l’amor del cielo! Ehm…oh…va bene. GRAZIE…magari LUI mi ascolterà”, finì con un’espressione incupita, picchiettandocon le dita sultavolo.   
 
Minion e Roxanne fecero un’espressione perplessa verso lui: lui fece un gesto “spiego dopo” nella loro direzione.
 
“Oh! Finalmente! Direttore…devo dire che son felice di sentirla. Sì…è tutto vero. Ma potremo parlare di questo ed altre faccende, quando sarò lì. E no…volevo essere solo sicuro che qualche guardia non mi fermasse, pensando che questo è uno dei miei soliti piani malvagi. Sì, va bene…grazie mille e ci si vede più tardi!”, finì felicemente, chiudendo il cellulare, e battendo le mani.
 
“Molto bene! Adesso andrò”, disse ai due, che lo stavano fissando.
 
“Ah…ma prima devo dire: che idiota di centralinista che hanno! Anche dopo che aveva visto le notizie in televisione, non voleva credermi…bah! Fortunatamente mi ha passato il direttore. Adesso torniamo a lavorare!”, il difensore blu finì di dire, andando verso il Bagno Principale, per lavarsi.
 
Roxanne rea un po’ sconvolta, ma si riprese velocemente e disse a Minion che sarebbe andata a vestirsi.
Minion annuì e cominciò a pulire il tavolo, mettendo tutti i piatti nella lavastoviglie.
 
Roxanne andò nella sua stanza, e scelse una camicetta bianca e una gonna grigia.
Mise queste cose sul letto, e prese il beauty-case, andando nella direzione del bagno principale.
 
Quando fu vicino alla porta, sentì l’acqua scorrere e Megamind stava cantando.
Alzò le sopracciglia e ridacchiò un po’, sentendo Megamind.
 
Quindi andò verso la cucina, cercando Minion. “Hei…Minion? Per caso c’è un altro bagno qui? Vorrei lavarmi, ma il bagno principale è occupato da Megamind…e sta cantando”, disse ridacchiando.
 
Minion fece un’espressione buffa, e ridacchiando, disse, “Ah…sì, Miss Ritchi…c’è un altro bagno. Mi segua per favore.”
 
Lei lo seguì, e a destra della cucina c’era un piccolo bagno con una doccia, WC, lavandino e un armadietto come quello che c’era nel bagno principale.
Lei lo ringraziò ed entrò nel bagnetto.
 
Era lungo e stretto, con la doccia in fondo, sull’angolo sinistro. La toilette era a sinistra, vicino alla doccia, e nello stesso lato c’era anche l’armadietto.
Sulla destra, quasi al centro, c’era il lavandino. Sopra esso c’era uno specchio con quattro lampadine nel lato superiore ed inferiore della cornice.
 
Lei si lavò e poi andò, lungo il corridoio, alla sua stanza, notando delle scale che andavano di sopra, di fronte al bagnetto.
Si chiese che c’era la sopra, e andò in cucina per chiederlo a Minion, ma lui non era là. Lo chiamò e sentì un “Venga avanti” alla sua sinistra.
 
Aprì la porta ed entrò nella camera di Minion. Era la stanza più vuota dell’appartamento.
Di fronte alla porta, nell’angolo in alto a sinistra, c’era un acquario gigante, con una scaletta sulla sinistra.
Dentro c’era qualche roccia e piante acquatiche.
Vicino alla porta, nell’angolo destro, c’era un tavolo con un PC ed una sedia metallica.
 
Minion era sulla sedia, di fronte al PC.
“Scusa se ti disturbo, ma ero curiosa a proposito delle scale di fronte al bagno. Dove arrivano?” chiese la reporter.
 
L’acquatico seguace sorrise. “Oh…non si preoccupi…nessun disturbo. In ogni caso quelle scale portano all’attico”, lui rispose. 
 
“Oh…ok…grazie per l’informazione”, lei disse sorridendo ed andando nella sua stanza, chiedendosi che tipo di cose un criminale tenesse nella soffitta Lo chiederò più tardi a Megamind, pensò.
 
Lei si vestì coi vestiti che aveva scelto, e si mise addosso l’unico paio di scarpe eleganti sopravvissute al disastro.
Si accigliò molto Ugh…ODIO Hal! Adesso devo spendere MOLTI soldi per comprare nuovi vestiti…per non parlare d’altre cose. Spero che la mia compagnia assicurativa mi paghi per quelle cose, pensò.
 
Nel frattempo, Megamind si stava godendo l’idromassaggio nella vasca occidentale, rilassandosi moltissimo.
Dopo un po’ uscì e si asciugò, usando un asciugamano pulito preso dall’armadietto.
 
Usò un po’ di lozione sulle sopracciglia e sul pizzetto e, con un sorrisetto compiaciuto ed una posa orgogliosa, si guardò nello specchio.
“Ah! Che bellissimo alieno che sono!” disse con orgoglio.
Quindi indossò il suo accappatoio blu con saette bianche, ed andò nella sua stanza.
 
Spostò uno degli arazzi e aprì una porta che portava in un armadio quasi non usato.
Era enorme e l’alieno si meravigliò di quanti vestiti formali e per ogni giorno ci fossero al suo interno.
 
Fece un’espressione faceta. “Devo ringraziare Minion per tutti questi completi che ha fatto. E devo ringraziarlo anche per le modifiche che ha apportato su vestiti che ho comprato. Non avrei mai pensato che un giorno avrei indossato uno di questi abiti”, finì guardando tutti quei vestiti.
 
“Vediamo…formale o casual? Oggi è caldo, così se vado con un completo soffrirei la calura…ma vorrei dare al direttore una buon’impressione. Mmmh…è difficile per me…non son così bravo con cose del genere…magari lo potrei chiedere a Minion”, finì di dire il nuovo difensore, andando fuori della camera.
 
Nel corridoio incontrò Roxanne, che fece una faccia un poco stupita, vedendolo in accappatoio e con un paio di pantofole pelose a forma di pipistrello.
 
Lei si morse le labbra, cercando di trattenere la risata che stava per emergere, ma fallì, e rise di tutto cuore.
 
“Scusa, dolcezza, ma sei così buffo! Scusa-scusa-scusa”, continuando a ridere, con le mani intorno alla pancia.
 
Megamind s’imbronciò un pochino.
“AH-AH-AH...molto divertente. Stavo andando a chiedere qualcosa a Minion, ma penso che tu sia più competente in queste cose. Seguimi, per favore”, le disse puntando la sua camera.
 
Camminò con lui nel corridoio e poi nella sua stanza da letto, ridacchiando. Entrarono nella camera, e Megamind aprì di nuovo la porta dell’armadio, invitandola ad entrare.
 
Lei alzò un sopracciglio, sorpresa, ed entrò nella stanzetta, spalancando gli occhi ed emettendo un breve ansito quando vide tutti quei vestiti.
 
“Wow…questo è il guardaroba più fantastico che abbia mai visto! Per caso è stato Minion a fare tutti quei completi e vestiti?” lei chiese.
 
Megamind sorrise, compiaciuto della sua reazione.
“Sì…la maggior parte di questi vestiti è fatta da Minion, e ci sono altre cose che ho comprato e lui ha modificato. Ed è un peccato che non ho mai indossato queste cose”, lui finì con una faccia triste.
 
“In ogni caso…vorrei mettermi qualcosa di bello per il direttore, ma oggi fa caldo e non vorrei soffrire la calura, così potrei mettermi una T-shirt e jeans. Ma vorrei anche non fare una brutta figura col direttore. Così ti chiedo se puoi aiutarmi a scegliere qualche completo o vestiti per fare una buon’impressione”, finì con espressione preoccupata.
 
Lei roteò gli occhi, e mise una mano sulla sua spalla, scuotendo la testa.
“Penso che farai bella figura anche indossando vestiti casual. Penso che il direttore sarà impressionato lo stesso. Ti conosce, e se tu vai da lui con un completo potrebbe sembrare strano…non pensi?” disse sorridendo.
 
Lui fece un’espressione molto lieta.
“Davvero lo pensi? Senza offesa, ma se non fosse così? E se il direttore si arrabbiasse?” domandò con dubbio nella voce.
 
Lei roteò di nuovo gli occhi, e fece un bel respiro.
“Beh…se mi sbaglio…ti lascerò colpirmi con il bastone dimenticami, ok?” lei disse con un sorriso volpino.
 
Gli occhi color smeraldo di Megamind luccicarono, e fece uno dei suoi sorrisi malvagi, alzando le sopracciglia.
 
“Questo potrebbe essere piacevole, ma…non voglio rovinare la tua testa così carina con quella mazza. Mmmh…magari potremmo giocare a “rapitore e rapita”, per rimembrare i vecchi tempi. Che ne dici?” finì con un’espressione maliziosa.
 
La brunetta rise e annuì. “Ok…ma son più che sicura che il direttore sarà impressionato”, lei disse con un sorriso furbesco e agitando le sopracciglia.
 
Poi fece un’espressione seria. “Bene…vediamo che abbiamo qui. Penso che jeans e T-shirt possano andare”, la reporter disse mentre ricercava nella sezione dell’armadio etichettata “PANTALONI E JEANS”, scegliendo un paio di jeans neri con borchie argentate sui bordi delle tasche.
 
Quindi andò nella sezione “CAMICE E T-SHIRT” e prese una maglietta blu con la saetta stampata in bianco.
 
E alla fine nella sezione “SCARPE” scelse un paio di scarpe da tennis blu, annuendo.
 
“Ecco qui. Adesso uscirò, così potrai cambiarti, e quando hai finito chiamami, ok?” lei disse andando fuori dall’armadio e dalla stanza.
 
L’alieno venne fuori dal guardaroba e si cambiò, mettendo anche la cintura col suo logo, e guardandosi allo specchio, che era vicino ad uno degli arazzi, nel lato sinistro della stanza.
 
Fece un’espressione di approvazione e chiamò Roxanne,che fece due pollici in su, e disse, “Wow…niente male! Adesso…se non ti da fastidio, verrò anch’io”, lei finì sorridendo. 
 
Megamind alzò un sopracciglio. “Perché? Anche tu vuoi chiedere qualcosa al direttore? Solo curiosità…”, lui chiese.
 
La reporter scosse la testa e sorrise. “No…voglio solo stare con te. E se non ti disturba, vorrei avere un passaggio per la città, per controllare una cosa alla stazione della polizia e al mio ufficio assicurativo”, disse con un dolce sorriso.
 
L’alieno annuì e le sorrise, chiamando Minion. Presero l’auto invisibile, che era già stata riparata grazie ai robocervelli, ed andarono prima verso la prigione.
Roxanne era seduta dietro, e notò che neppure lì c’erano le cinture di sicurezza, e fece un’espressione irritata.
 
“Mmmh…magari come prossima cosa, sarebbe meglio se metteste delle cinture in questa macchina. E son sicura che nessuno di voi due ha una regolare patente. Così voi due dovete farla, capito?” lei disse con un tono un po’ intimidente.
 
Megamind e Minion si fecero piccoli, e Megamind si girò nella sua direzione.
“Beh…ehm…odio dirlo, ma hai ragione. Installerò le cinture di sicurezza E andremo alla sciuola guida”, disse con un mezzo sorriso.
 
Lei sorrise. “Moltobene! Siamo quasi arrivati. Magari potresti parlare anche della patente col direttore.”
 
Lui annuì ed arrivarono davanti all’entrata della prigione.
Smontarono tutti dall’auto, Minion la chiuse ed allarmò con un telecomando, ed andarono nella direzione della prigione.
 
 
  
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