Film > Megamind
Segui la storia  |       
Autore: Kiarachu    13/04/2012    1 recensioni
Questa fiction parte da quando Megamind sconfigge Titan e dovrebbe finire all'apertura del suo Museo.
Roxanne è felice di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, però succederà qualcosa di molto preoccupante per Megamind, ma insieme al fidato Minion, lei risolverà la situazione, e scoprirà qualcosa che le farà credere ancora di più che l'eroe blu era veramente destinato a lei.
Questo nei primi tre capitoli, poi continuerà come una normale fiction, con varie scene tenere, scene divertenti e qualche colpo di scena
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Megamind stava nervosamente torcendosi le mani, Roxanne notò questa cosa e gli prese la mano nella sua, sorridendogli dolcemente.
Lui la guardò sorridendo a sua volta, e si rilassò un pochino. Quando entrarono in prigione, la guardia nella guardiola – e le due all’entrata – gli lasciarono passare, ed un’altra guardia li scortò all’ufficio del direttore.
 
Megamind stette di fronte alla porta dell’ufficio, deglutendo rumorosamente, si girò con espressione preoccupata verso dove Roxanne e Minion erano seduti, e loro fecero il doppio pollice in su.
Incoraggiato, bussò alla porta, e quando sentì dire “Avanti”, l’aprì ed entrò nella stanza.
 
“Buon pomeriggio, direttore”, disse Megamind con espressione timida.
 
“Buon pomeriggio, Megamind. Per favore, siediti”, l’uomo baffuto disse sorridendo.
 
L’alieno blu si sedette su una sedia di fronte alla scrivania del direttore, e per prima cosa guardò la familiare stanza.
 
Era un ufficio standard, con una scrivania di legno con sopra alcune buste e lettere.
Lungo il muro c’erano degli archivi, e due vetrinette sul muro destro e sinistro.
Sopra le vetrinette c’erano foto, diplomi e coppe. Dietro la sedia del direttore c’erano due finestre.
Quindi Megamind guardò le sue mani nude, appoggiate in grembo.
 
Dopo un po’, il direttore si schiarì la voce e fece un sorrisetto compiaciuto.
“Non preoccuparti…non ti mordo mica”, disse con un tono ironico.
 
Megamind fece un bel respiro e lo rilasciò sollevato, guardando il direttore.
“Ok…mi sento così stupido a comportarmi così. Ma penso che sia un riflesso condizionato dalla mia infanzia.”
 
“Quante volte son stato qui per essermi comportato male a sciuola?” disse con un mezzo sorriso.
 
“In ogni caso…volevo parlare con lei del mio conto bancario e…ehm…a proposito d’altre cose come i miei ottantotto ergastoli ed ulteriori piccolezze, non meno importanti, come la patente per me e Minion”, finì sorridendo.
 
Il direttore annuì. “Ho già scongelato i tuoi beni, e ho contattato la polizia e le autorità locali per vedere di darti un indulto. C’incontreremo per discutere di queste cose nei prossimi giorni.”
 
“Tu…beh…mi hai reso orgoglioso di come ti sei comportato due giorni fa”, disse con un sorriso orgoglioso, e Megamind s’illuminò di gioia.
 
Il direttore fece un’espressione tetra, e continuò, “Ma…c’è una cosa che non possiamo graziarti. La morte di Metro Man. Mi dispiace, ma credo che tu capisca il perché.”
 
Megamind si morse le labbra e annuì…sapeva che Wayne era vivo, ma non poteva dirlo al direttore Devo pensare ad una soluzione, pensò.
 
L’alieno si accasciò un poco nella sedia, e guardò il direttore con espressione triste.
 
“Grazie per il conto e…sì…capisco la cosa di Metro Mahn…questa volta ho fatto un bel casino e son pentito di quel che ho fatto. Ma questo non cambierà i fatti, e come ho detto a Roxanne, non c’è il bottone reset da premere per aggiustare cose di questo genere”, finì sospirando.
 
Il direttore annuì tristemente. “E per la patente, dovreste fare un corso speciale, perché la vostra macchina non è un’auto ordinaria. È invisibile e molto modificata. Se tu e Minion vi sentite più confortevoli, posso darvi io le lezioni di guida. Sono un istruttore di guida, ed ho una licenza speciale per casi come questo. O se vuoi puoi andare al Metro Driving”, disse sorridendo.
 
Megamind guardò il direttore e poi la targa col nome sulla scrivania, ridacchiò un po’ e poi rise di gusto.
 
Il direttore si accigliò. “Sei matto? Perché stai ridendo a quella maniera?” disse con tono intimidatorio.
 
L’ex-carcerato cercò di smettere di ridere, ma continuò a ridacchiare. “Ohohoh...scusi, direttore, ma ho visto il suo cognome sulla targa e stavo ridendo per il significato che ha per me. E per quello le chiedo di dare a me e Minion le lezioni di guida”, disse con un sorriso orgoglioso.
 
Il direttore lo guardò con espressione perplessa, alzando un sopracciglio.
“Non capisco…perché il mio cognome ti ha fatto scegliere me per le lezioni? Adesso son curioso…”, finì con un sorriso interrogatorio.
 
Megamind riguadagnò la sua usuale compostezza. “Beh…è molto semplice. Il suo cognome è Hudson, che è anche la marca della mia macchina. Di fatto, ho usato un’Hudson Hornet d’inizio anni ’50. Penso che sia una coincidenza piuttosto fantastica…non pensa?”
 
Il direttore Hudson fece un’espressione sorpresa.
“Veramente è un’Hudson Hornet? Non l’avevo riconosciuta subito perché è modificata parecchio. È un modello fantastico, e sarò felice di dare a voi due lezioni di guida. Fammi sapere quando tu e Minion sarete pronti a cominciare. E useremo la tua macchina, perché non abbiamo un’auto grande abbastanza da contenere Minion”, lui finì facendo l’occhiolino.
 
Megamind annuì e si alzò, chiedendo con un’espressione piena di fede, “Ah…un’altra cosa. Se posso chiedere…quand’è che lei e le altre autorità v’incontrerete per discutere del mio indulto?”
 
Il direttore lo guardò. “Spero che tu non abbia in mente una delle tue idee pazze…ma…penso che potrei avere fiducia in te, visto che ti conosco dall’inizio. MA! Se farai qualcosa di stupido, ti assicuro che non ti perdonerò” disse con tono grave, puntando un dito verso Megamind, che stava annuendo.
 
“Oh…non si preoccupi! Ho imparato la lezione. Ho qualcos’altro in mente”, disse con un luccichio negli occhi.
 
Il direttore sorrise. “Mmmh…ok…allora l’incontro è fra cinque giorni. Ricordati: non fare cose pazze. Ah…e se vuoi parlare con me, io sarò sempre qui, figliolo!” disse con un grande sorriso.
 
Megamind fece un sorriso molto felice, e portò in avanti la mano, così potettero stringerle, quindi l’alieno lasciò la stanza.
Aprì la porta e quando vide Minion, sbatté la mano sulla fronte.
 
“Ah…quasi me ne dimenticavo! Minion? Vuoi fare le lezioni di guida con il direttore Hudson, o vuoi andare al Metro Driving? Quasi mi dimenticavo di chiederti e…beh…non voglio ripetere i miei errori, prendendo decisioni per te e rischiando di perderti di nuovo, facendo un’altra discussione”, lui disse con un’espressione triste.
 
Nel frattempo, l direttore aveva raggiunto la porta, e guardava Minion sorridendo.
 
L’acquatico seguace sorrise verso di loro. “Ma certamente, sarò felice di fare le lezioni con il direttore Hudson! Nessun problema, e non si preoccupi, Signore, se lei sceglie qualcosa al posto mio, non me n’andrò di certo. E in ogni caso, possiamo sempre parlare”, disse con un caloroso sorriso e facendo l’occhiolino.
 
Il direttore fece il segno di pollice alzato sorridendo, e Megamind sospirò di sollievo.
“Grazie, Minion, significa molto per me. Veramente.”
 
Quindi si girò, si strinsero di nuovo la mano, e quando se n’andarono vai – scortati da una guardia – il direttore Hudson parlò, “Ah…tra l’altro, Megamind…mi piacciono i tuoi vestiti normali, perché sono nel tuo stile…ma…comuni. Pensavo che venissi qua nella tua solita tenuta, e son rimasto un po’ sorpreso di vederti in quei vestiti. Bella scelta!”
 
Roxanne ridacchiò, e Megamind fece un gran sorriso. “Grazie, direttore!”
 
Quando I tre furono fuori, andarono in direzione dell’auto, Minion l’aprì e disinserì l’allarme con il telecomando.
 
Stettero seduti nell’auto ferma per un po’, e poi Megamind parlò, “Penso che faranno un indulto per tutto, eccetto la “morte” di Wayne. Noi sappiamo che è ancora vivo, ma per le altre persone è morto. Devo trovare una soluzione o avrò questa colpa sulla testa per sempre”, disse imbronciandosi.
 
Roxanne fece un’espressione sorpresa, spalancando occhi e bocca.
 
“COSA?! Davvero? Adesso son proprio incavolata con Wayne! DOBBIAMO andare da lui, e convincerlo a confessare a tutti che è ancora vivo. È solo un egoista cretino se non lo fa, e non voglio che tu abbia una colpa addosso, quando sei senza colpa!”  
 
Megamind fece un sorriso faceto. “Lo sai che mi piaci tantissimo quando ti arrabbi così. In ogni caso non è che son proprio senza colpa…volevo distruggerlo. Ma non pensavo che ce l’avrei fatta. Fortunatamente non è morto. Ma il problema rimane…così adesso andremo da lui. Non voglio avere una colpa simile sulla mia testa, quando so che è ancora vivo. Non m’importa se questo rovinerà la sua “carriera musicale”, ma non voglio essere incolpato per il resto della vita per qualcosa così.”
 
Roxanne ghignò quando disse della “carriera musicale”.
“Beh…andiamo, allora!” lei disse, dando le indicazioni a Minion su dov’era il nascondiglio di Wayne.
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Megamind / Vai alla pagina dell'autore: Kiarachu