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Autore: Anguisa    13/04/2012    5 recensioni
Una long dedicata al pairing TomxEmma
La loro storia d'amore...
- Dio Char, sei così divertente: certe volte assomigli proprio a Hermione!-
- C-Cosa hai detto?- chiese la ragazza con un groppo in gola.
- Che assomigli ad Hermione-.
- No, non quello. Prima, cosa hai detto?-.
- Che sei divertente.-
- Uffa.. ma ci sei o ci fai? Intendevo come mi hai chiamata.-
- Ah, Char. Perché, non ti piace?-
- Sì che mi piace, ma da dove ti è venuto fuori?-
- Il tuo secondo nome è Charlotte, ed abbreviandolo mi è venuto in mente Char-.
- Allora io ti chiamerò An-.
- An?- chiese Tom inarcando un sopracciglio.
- Sì An, da Andrew. E’ il tuo secondo nome,no?-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emma Watson, Tom Felton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vero Amore.
Ecco ciò che Emma aveva pensato quando lei e Tom si erano dichiarati.
Era un venerdì* pomeriggio piovoso di Novembre ed avevano appena finito le riprese della scena in cui Hermione tira un pugno a Draco. Quando Alfonso ha annunciato l’ora dell’inizio delle riprese del giorno successivo, tutti si sono dileguati nei loro camerini per cambiarsi e struccarsi… tutti tranne Emma e Tom. La ragazza era ancora imbarazzata per lo schiaffo tirato al giovane biondino prima delle riprese, perciò si avvicinò al ragazzo per chiedergli scusa.
- Tom?-
- Sì Emma, cosa c’è?- chiese sorridente il biondino voltandosi verso di lei.
- Ecco… io volevo chiederti scusa per lo schiaffo che ti ho tirato stamattina. Sono veramente desolata, non avrei assolutamente dovuto farlo…- iniziò a scusarsi lei, parlando tutto d’un fiato.
- Oh, non ti preoccupare: sono stato io a chiedertelo*. E poi, è stato meglio così: durante le riprese il pugno è venuto più naturale e, per fortuna, non abbiamo dovuto ripetere la scena per più di tre volte… Altrimenti sono certo che il mio povero naso non avrebbe retto a lungo!-
La riccia rise nervosamente, annuendo: in realtà per lei le riprese di quella scena furono un inferno e il pensiero dello schiaffo l’aveva tormentata per tutto il pomeriggio.
- Ti va di fare merenda?- chiese Tom.
- Merenda alle sei di sera?- chiese scettica la ragazza – Non pensi che a questo punto sarebbe meglio fare cena?-
- Oh, andiamo… solo noi inglesi ceniamo con le galline!- disse il biondo.
- Con le galline?- chiese la ragazza sempre più stralunata.
- E’ un modo di dire- spiegò il biondino – Significa che mangiamo presto, come le galline. La gente normale fa cena dopo le sette, sette e trenta… Solo gli inglesi cenano alle sei.-
- Bè… allora vorrà dire che per una sera rinuncerò alla mia cittadinanza inglese, e tornerò ad essere francese- disse sorridendo la riccia.
- Cittadinanza? Perché, hai la carta d’identità?*-
- No, era un modo di dire… Non essere pignolo- lo riprese lei.
- Bè, sai come si dice: gli inglesi sono pignoli-
- Già, ma pensavo che avessimo appurato che stasera non fossimo più cittadini inglesi-
- Touchè, hai ragione. Dai, andiamo!-
- Andiamo dove?- chiese curiosa Emma.
- Come dove? A fare merenda, mi sembra ovvio-
- E dov’è che andiamo a fare merenda?-
- Nel mio camerino… Stamattina ho comprato dei pancakes, perciò possiamo mangiare quelli, che ne dici?-
- Per me va bene-
- Perfetto! Allora andiamo-
Una volta entrati negli “studios” della Warner Bros  notarono che non c’era traccia di anima viva, segno che tutti erano tornati a casa.
- Caz… pperi in salata!- esclamò improvvisamente Emma.
- Che c’è?- chiese Tom, riuscendo a stento a trattenere le risate per l’esclamazione alquanto originale della riccia.
- Stasera mia madre doveva venirmi a prendere appena finite le riprese… Oddio, l’ho fatta aspettare per quasi mezz’ora!- esclamò preoccupata la riccia dopo aver dato un’occhiata all’orologio situato sul muro di fronte a loro.
- Oh- disse dispiaciuto il ragazzo – Questo significa che non puoi più…-
- No- lo interruppe immediatamente lei – Non posso fare merenda con te, mi dispiace. Sarà per un’altra volta- e così dicendo scappò nel suo camerino a cambiarsi, mentre Tom si avviava verso il suo per mangiare in solitudine i pancakes.
In meno di dieci minuti Emma era struccata e cambiata, pronta per andare incontro a sua madre, ma appena uscita dagli “studios” non trovò da nessuna parte la macchina di Jaqueline*. Preoccupata, la ragazza decise di rientrare e chiamare sua madre dal telefono “comune” che usavano tutti i membri del cast.
Mentre percorreva il corridoio, la riccia decise di andare nel camerino di Tom per fare insieme merenda: se sua madre non l’aveva contattata finora, tanto valeva aspettare un’altra mezzoretta prima di chiamarla e chiederle spiegazioni.
Una volta raggiunta la sua nuova meta, notò che la porta del camerino del ragazzo era semi aperta, perciò prima di entrare sbirciò dentro: Tom stava mangiando una mela verde, simile a quella che aveva mangiato una settimana fa durante le riprese della scena in cui Malfoy viene ferito da Fierobecco.
- Dove sono i famosi pancakes?- chiese Emma.
Il ragazzo sobbalzò per lo spavento.
- Pensavo fossi andata a casa- disse poggiando la mela mezza mangiata sul tavolino di fronte a lui.
- Mia madre non c’è ancora: forse verrà a prendermi più tardi. Volevo andare a chiamarla dal “telefono comune”, ma ho deciso di fare merenda con te prima.-
- Ottima scelta… I pancakes sono buonissimi!!- disse euforico il biondo.
- E allora perché mangi una mela invece dei tuoi golosissimi pancakes?- chiese lei in tono accusatorio.
- Perché… bè, perché ci tenevo a mangiarli con t- te- rispose Tom arrossendo.
- C-Con m-me?- chiese Emma balbettando ed arrossendo furiosamente.
- Sì, cioè… volevo dividerli con qualcuno del cast, e visto che oggi siamo rimasti solo noi due…-
- Ah- disse lei in tono deluso.
-… ma poi tu sei andata via, quindi…- e lasciò la frase in sospeso.
- Già, ma siccome sono tornata, adesso possiamo mangiarli!-
- Hai ragione, solo che adesso sono le sei e mezza passate… Sicura di non aver paura di rovinarti l’appetito?- la provocò lui.
- Ma per chi mi hai presa? Mi sembra di averti già detto che ho rinunciato alla cittadinanza inglese, perciò posso permettermi di mangiare dei pancakes a quest’ora!-
- Oh, mi ricordo che hai rinunciato alla cittadinanza inglese, ma neanche per le persone degli altri Paesi è normale abbuffarsi di dolci prima di cenare… fa male alla salute.- aggiunse il biondo in una perfetta imitazione di Hermione Granger So-Tutto-Io.
- Ma io e te non siamo delle semplici persone…-
- Uao… Miss Watson che sfrutta per la prima volta il suo vantaggio di essere un’attrice famosa.- disse in tono canzonatorio Tom.
- Guarda che non mi riferivo a quello- rispose lei offesa.
- Ah, no?-
- No, io mi riferivo al fatto che siamo dei maghi, e per i maghi tutto è possibile: anche mangiare dolci alle sette meno un quarto-.
- Ah-. Disse il biondino: quella ragazza era proprio imprevedibile e riusciva sempre a sorprenderlo.
- Allora signor Felton, ha intenzione di farmi attendere ancora a lungo prima di fare merenda insieme?-
- Non sia mai che io mi comporti da maleducato!- esclamò il ragazzo fintamente sconvolto. – Prego- aggiunse – Si accomodi qui: i suoi pancakes arrivano subito-  e la fece accomodare su una delle due poltroncine presenti nel camerino.
Qualche secondo dopo Tom tornò con due confezioni di pancakes al cioccolato* tra le braccia.
- Ma dobbiamo mangiare tutto quello?- chiese stupita Emma.
- Hahahhahaha.. bè, l’idea originale era quella, ma direi che adesso ci basterebbe mangiarne solo una confezione.-
- Solo una confezione? Scusa, e quanti ce ne sono in una confezione?-
Il ragazzo prese il pacchetto e lesse: - Ce ne sono 12.-
- 12?? Ah, addio dieta- sbuffò contrariata la riccia.
- Dieta? E perché saresti a dieta?- chiese sorpreso.
- Ma per mantenermi in forma, ovvio!!-
- Ma se sei più magra di uno stecchino!- la prese in giro lui.
- Ora non esageriamo…- sbottò offesa.
- Hai ragione, scusa. Ma fidati: non hai bisogno di fare nessuna dieta, così sei perfetta-.
- G-Grazie!-
- Bena, allora mangiamo?- cambiò argomento Tom.
- Certo!-.
Una volta aperta la confezione Tom divise equamente i pancakes, dandone 6 ad Emma.
- Però non è giusto!- sbuffò lei contrariata.
- Cosa non è giusto?-
- Il modo in cui hai diviso i pancakes: tu sei più grande, e sei un maschio… dovresti mangiarne di più-
- E perché mai?- chiese lui stranito.
- Come perché? Ma tu non hai studiato a scuola che i maschi hanno bisogno di più calorie? Di conseguenza, tu dovresti mangiare più pancakes di me-.
Il biondino fissò stralunato la riccia, per poi scoppiare a ridere.
- Dio Char, sei così divertente: certe volte assomigli proprio a Hermione!-
- C-Cosa hai detto?- chiese la ragazza con un groppo in gola.
- Che assomigli ad Hermione-.
- No, non quello. Prima, cosa hai detto?-.
- Che sei divertente.-
- Uffa.. ma ci sei o ci fai? Intendevo come mi hai chiamata.-
- Ah, Char. Perché, non ti piace?-
- Sì che mi piace, ma da dove ti è venuto fuori?-
- Il tuo secondo nome è Charlotte, ed abbreviandolo mi è venuto in mente Char-.
- Allora io ti chiamerò An-.
- An?- chiese Tom inarcando un sopracciglio.
- Sì An, da Andrew. E’ il tuo secondo nome,no?-
- Sì. Va bene Char, mi piace An. Ma bando alle ciance, godiamoci questi pancakes. E se insisti, puoi non mangiarli tutti: la tua quantità giornaliera di calorie potrebbe risentirne-
Emma sorrise: non avrebbe mai pensato che si sarebbe ritrovata nel camerino di Tom a fare merenda con lui alle sette meno un quarto, ma soprattutto non avrebbe mai pensato che il loro rapporto possa diventare così intimo da trovare dei nomignoli con cui chiamarsi… sembravano una coppia di neo fidanzatini.
Dopo aver mangiato tutto – la ragazza scoprì che il biondino aveva un enorme appetito: si era mangiato otto pancakes- Tom la guardò.
- Char, sei sporca qui- disse indicandole l’angolo della bocca.
Emma non fece in tempo a ripulirsi perché il viso di Tom si stava pian piano avvicinando al suo, e lei non voleva rompere quel contatto. Quando il ragazzo era ormai a pochi centimetri da lei, arrestò la sua marcia e la fissò attentamente negli occhi. La riccia, non resistendo più alla vicinanza del biondino, lo baciò.
Fu un bacio casto, uno semplice sfiorarsi di labbra che non durò per più di qualche secondo, ma che procurò ad entrambi il fiatone ed il batticuore.
- Scu- Scusa… Io n-non a-avr-avrei dovuto…- iniziò balbettare lei, ma tutte le sue scuse furono bloccate sul nascere da un altro bacio a fior di labbra da parte del ragazzo.
- Non devi scusarti- disse lui imbarazzato e con le gote arrossate – E’ stato un bel bacio-.
- D-davvero?-
- Davvero. –
Entrambi erano in difficoltà a causa dell’imbarazzo provato e non riuscivano a trovare niente da dire per rompere quel silenzio che stava creando una grande tensione nell’aria.
- Sai- iniziò a dire Tom – sei molto carina-.
- G-Grazie. Anche tu sei un bel vedere- replicò la ragazza mentre lui si dava mentalmente dello sciocco: Andiamo Tom, con tutte le cose da dire tu le fai i complimenti…. Sei messo male, amico.
- Quello che volevo dire-  riprese il biondino cercando di trovare le parole giuste – E’ c-che m-mi piaci. Mi piaci molto Char.-
Mi piaci molto Char… un Mi piaci simile ad un timido ed insicuro Ti amo…
- Oh- fu tutto ciò che ricevette in risposta: Emma era ancora sotto shock e stava cercando di appurare che ciò che aveva sentito fosse vero, quando lo sguardo ansioso di Tom le fece capire che attendeva una risposta.
- A-Anche tu m-mi piaci m-molto An-.
Un altro Mi piaci simile ad un Ti amo. Un Ti amo che ad entrambi sembrava troppo prematuro ed azzardato da pronunciare, ma che in realtà esprimeva i loro sentimenti meglio del Mi piaci sussurrato timidamente dai due.
- Allora… direi che ci siamo appena dichiarati- affermò insicuro lui.
- Già, sembra proprio cosi-.
- Che ne dici di festeggiare dividendo l’ultimo pancake rimasto?-
- Direi che è un’idea stupenda-.
Il ragazzo prese il dolce e lo divise a metà, porgendone un pezzo ad Emma.
- An…?-
- Sì?-
- Quindi adesso tu ed io siamo fidanzati?-
- Sì Char, adesso siamo fidanzati-.
- Uao… che giornata intensa…- disse tra sé  e sé la riccia.
Una volta finito di mangiare, i due ragazzi si avvicinarono e si scambiarono un altro dolce bacio a fior di labbra.
- Mi ci potrei abituare-.
- Anch’io-.
Mentre i due continuavano a baciarsi, il Big Bang suonò il rintocco delle sette ed Emma si allontanò velocemente da Tom.
- Oddio, mia madre mi uccide di sicuro. Devo assolutamente chiamarla… -
- Ti accompagno, andiamo.-
Una volta raggiunta la “Sala Riunioni Ufficiose” (così chiamata perché vi si riunivano i membri del cast alla fine delle riprese per discutere tra loro), la riccia chiamò la madre.
 
Pronto?
Mamma!!
Emma! Oddio, bambina mia.. mi hai fatto preoccupare. Dove sei?
Agli studios.
Agli studios? E cosa ci fai ancora lì? Pensavo che oggi avresti finito le riprese per le sei.
Infatti, ma avevi detto che saresti venuta a prendermi.
Cosa? Non è vero: ho detto che sarei venuta a prenderti il venerdì della prossima settimana quando avresti finito le riprese più tardi… Sai che non mi fido un granchè nel lasciarti girovagare nei pullman per tornare a casa alle nove di sera.
Oh.
E comunque, perché non mi hai chiamata prima? Ero così preoccupata: un minuto in più ed avrei chiamato la polizia!
Mi dispiace mamma, ma Tom era rimasto ed abbiamo iniziato a parlare… Sai che sono una chiacchierona. Non mi sono accorta che fosse già passata un’ora: me l’ha ricordato il rintocco del Big Bang.
Ah, capito. Sei perdonata questa volta, a patto che appena tornata a casa tu mi racconta tutto ciò che è successo.
Cosa vuoi dire?
Oh, andiamo: di sicuro tu e Tom non avrete solo chiacchierato tutto il pomeriggio!
MAMMA!
Hai poco da gridare sconvolta, tu. Ah, povera me: sarei finita in ospedale per attacco di panico se non mi avresti chiamata.
Dai non esagerare.
Non esagero affatto. Ci vediamo tra un po’; cosa vuoi per cena?
Penso che un’insalata sia più che sufficiente… non ho molta fame.
Va bene, a dopo cara.
 
Finita la chiamata, Emma si girò verso Tom, che era al fondo della sala, e gli chiese che fine avesse fatto Sharon*.
- Mia madre non viene più a prendermi in questo periodo: ho il patentino e la moto, perciò vado a casa da solo-.
- Davvero? Non lo sapevo.-
- Bè, non l’ho detto a nessuno, ma visto che tu sei la mia ragazza…-
- Mhmm- fu tutto ciò che lei riuscì a dire: tutto ciò le sembrava ancora un sogno.
- Che ne dici se ti accompagno in moto? Arriverai prima!-
- Va bene… ma forse sarà meglio non dirlo a mia madre: non si fida dei pullman, figuriamoci delle moto.-
- Va bene, sarà il nostro segreto.- disse Tom, che poco dopo iniziò a ridere.
- E adesso cosa c’è?-
- Niente Char, solo che siamo fidanzati da meno di dieci minuti e già abbiamo segreti tutti nostri! Per non contare il fatto che devo stare attento a non farmi scoprire da tua madre mentre ti accompagno a casa in moto, altrimenti mi lincerebbe… Siamo come quelle coppiette fidanzate da mesi..-
- E questo non va bene?- chiese Emma preoccupata.
- Va più che bene… Mi piace questa cosa-. La rassicurò lui.
- Piace anche a me!-.
- Dai piccola, andiamo-.
E fu mentre uscirono dagli studios che entrambi capirono che il loro rapporto si sarebbe evoluto, portandoli verso nuove scoperte, ed in quel momento erano sicuri che niente e nessuno avrebbe mai potuto separarli…









 
MICROANGOLETTO AUTRICE
Allora, eccomi qui con questa long (che avrà 3 capitoli… una long un po’ short in effetti… XD Sto impazzendo!).
Spero di ricevere molti vostri pareri: questa storia è una sfida per me, e le recensioni sono sempre ben accettate.
* Da qualche parte ho letto che il venerdì è il giorno della settimana preferito di Emma Watson, perciò mi sono chiesta perché? Ecco un’eventuale risposta: la dichiarazione di Tom.
* Penso che tutti voi sappiate che Tom aveva chiesto ad Emma di tirargli uno schiaffo prima delle riprese della scena del pugno… E naturalmente la nostra Emma non  si è tirata indietro, mollandogli  uno schiaffo abbastanza doloroso (questo è ciò che sostiene Tom v.v).
* Emma è nata in Francia, quindi tecnicamente la sua cittadinanza è francese. Ai fini della storia ho messo che per ottenere la cittadinanza inglese bisogna avere la carta d’identità, cosa che Emma non ha perché è tredicenne (troppo piccola)… Un po’ confusa la cosa, lo so, ma la mia mente non è tanto normale XD.
* Jaqueline è il nome della madre di Emma.
* Uno dei cibi preferiti di Tom sono i pancakes, ed inoltre il biondino (ormai castano… o castanino, giusto per restare in tema) adora la ciccolata, perciò ho pensato che i pancakes alla cioccolata siano perfetti per la loro merenda.
* Sharon è il nome della madre di Tom.
Bene, ed ora vi saluto.
Alla prossima!!
Baci,
emiguggy
  
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