4- Raccolta Fondi e brutte sorprese .
Avanzarono
lentamente all’interno della grande sala
dispensando sorrisi e strette di mano.
Hermione
aveva le mani sudate per l’agitazione e non
sentiva più i piedi, le capitava sempre così
quando era tesa.
Harry
si bloccò di colpo facendola sbandare un poco,
ma si ricompose in un attimo giusto il tempo per alzare lo sguardo e
impallidire appena i suoi occhi incontrarono quelli della padrona di
casa:
Narcissa Malfoy.
La
donna, vestita con un lungo e raffinato abito nero,
strinse calorosamente la mano a Harry e poi a Ginny, quando si
girò verso di
lei, parve sorpresa ma glissò, sorridendo affabile.
-Signorina
Granger! Che piacere averla qui-disse con
tono melodioso.
Hermione
non riuscì a far altro che sorridere, ma in
quel momento il suo cuore stava battendo come un forsennato.
Non
aveva più visto la donna dalla fine della
guerra, il figlio le aveva parlato molto di lei e Hermione aveva
imparato ad apprezzarla,
quello che però la ragazza non sapeva era che anche Narcissa
era affascinata
dai racconti del figlio sulla ragazza, infatti, Draco aveva raccontato
a sua
madre e a tutti i suoi amici della sintonia e amicizia con la nemica di
sempre Hermione
Granger, solo lei ancora teneva il segreto.
-Pensavo
che anche quest’anno evitasse questo
baraccone- disse senza alcuna vergogna Narcissa stringendole la mano
delicatamente.
Hermione
la guardò preoccupata sgranando leggermente
gli occhi.
-In
effetti, voleva svignarsela- disse Ginny
interrompendo Lady Malfoy che distese le labbra in un pallido sorriso,
-ma
sono stata più lesta di lei e l’ho portata qui
con la forza-
Narcissa
rise divertita alla battuta di Ginny.
-Allora
signora Potter può andarne fiera. È riuscita,
dove in molti hanno fallito, io stessa lo scorso anno ho inviato una
lettera d’invito
scritto di mio pugno, senza ricevere risposta- ricordò
l’anziana strega.
Hermione
divenne rossa, al ricordo di quella mancanza.
-Mi
scusi, io- si affretto a dire la Granger
-Suvvia,
tranquilla, sono felice che oggi sia qui e
spero che si diverta- disse invitandola a entrare la donna.
Hermione
annuì e si allontanò alcuni passi seguita
da Ginny, mentre Harry si era fermato a parlare con alcuni uomini del
ministero.
-Certo
che anche tu Hermione sei assurda, come ti
salta in mente di non rispondere a Narcissa Malfoy-disse sottovoce
Ginny tenendola
per un braccio e dirigendola verso una parte sgombra di ospiti.
-Me
ne sono scordata-disse prendendo un bicchiere di
acqua viole che bevette in un sorso.
Ginny
scosse il capo sconsolata.
-Tu
e la mondanità non andate d’accordo- disse
sbuffando la signora Potter.
-Sopravvivo
uguale- rispose piccata Hermione, ma Ginny
non la degnò di risposta intenta a osservare
l’élite magica presente all’evento.
-Bene-
disse Ginny allargando le fini labbra in un
sorriso.
-Vediamo
un po’ quanti scapoli sono presenti – disse
senza vergogna.
-Ginny!-
la riprese Hermione -abbassa la voce-finì
la Granger agguantando un altro bicchiere questa volta di champagne.
-Ecco
Zabini- disse Ginny guardando il moro ex
serpeverde avanzare nella sala al braccio della bellissima e
chiacchierata
madre.
-Fa
il legismago ed è molto bravo, cosi dice Harry,
pare che la sua parcella sia di 100.000 galeoni-aggiunse Ginny con fare
saccente.
-Cavolo-
disse Hermione stupita, non immaginava che Zabini
fosse così richiesto lei se lo ricordava non meno di due
mesi prima a
rincorrere due ragazze per Les Champs-Élysées per
chiedere loro il numero di
telefono.
-Comunque,
non fa per te è troppo...- iniziò a dire
Ginny,
-Sciupafemmine-
conclusero in coro le due amiche
ridendo.
-Oh
bene-, disse Ginny battendo con la mano sul
braccio di Hermione,
-Oliver
Baston, mi sembra uno perfetto- concluse
Ginny.
-Certo,
se non fosse che odio il quidditch e lui è
sempre via per lavoro- rispose Hermione, mentre Ginny sbuffò
ma il suo malumore
durò poco.
-
Su Roger Davies, non puoi dire nulla- disse
soddisfatta Ginny.
-è
intelligente, colto, bello e fa il medimago al
san mungo-disse soddisfatta Ginny per aver trovato un tipo giusto
-Medimago?-
disse sorpresa Hermione.
-si,
ha seguito Fleur quando è nata Vic- disse
-e
Bill non era geloso?- chiese scettica Hermione.
-in
effetti- rispose sbuffando Ginny.
-non
voglio uno scarto di Fleur- disse subito dopo
la Granger lanciando uno sguardo all’amica che stava
già guardando un altro
possibile pretendente al cuore della bella mora al suo fianco.
-anche
Adrian Pucey è un buon partito-, disse seria
Ginny mentre Hermione sgranava gli occhi.
La
sua amica riteneva un serpeverde un buon partito?
Il mondo stava per finire.
-lavora
con mio padre al ministero ed è un ottimo
ragazzo. La mamma l’ha invitato qualche volta a cena- disse
Ginny
sconvolgendola.
-Non
mi piace- disse Hermione buttando lo sguardo
nella folla alla ricerca del ragazzo cui Ginny aveva appena rivolto il
saluto.
-Sei
difficile- rispose Ginny prendendo anche lei un
flûte.
-Oh
bene-, disse poi Ginny- Ecco l’entrata trionfale
del padrone di casa-
Hermione
si girò di scatto seguendo lo sguardo di Ginny
e per lei in quel momento fu come ricevere una secchiata di acqua
gelata in
viso.
-Draco
Malfoy e la sua nuova puttana. Povera Parkinson
pare che gli scaldi ancora il letto, ma non vi è una volta
che la inviti a un
galà-
Concluse
Ginny.
Hermione
era come ghiacciata, sapeva che l’avrebbe
visto quella sera, ma non s’immaginava che la sua entrata le
facesse questo
effetto.
Se
avesse accettato il suo invito sarebbe stata lei
quella su cui tutti ora chiacchieravano?
Si
, senza dubbio.
Nessuno
avrebbe immaginato che tra loro vi era solo
una semplice amicizia. Tutti avrebbero pensato che era diventata la sua
amichetta, ma nonostante questo non riuscì ad essere
sollevata dal fatto di
aver rifiutato l’invito.
-Oh
guarda! c’è anche Theodor Nott. Non puoi dirmi
che lui è brutto- disse Ginny ma Hermione non la stava
più ascoltando i suoi
occhi erano catturati da Draco e la misteriosa mora al suo fianco.
Misteriosa e
bellissima mora, vestita con un bellissimo abito blu cobalto che le
faceva
risaltare le morbide forme.
Bella,
troppo bella per solo pensare di competere.
Oddio
voleva competere con una ragazza per Draco?
-Hermione?-
la richiamò Ginny.
-chi
è?- chiese infischiandosene di tutto .
-chi
è chi?- chiese Ginny.
-Chi
è la donna con Malfoy?-chiese ancora Hermione.
-La
figlia del console Australiano- disse Harry
raggiungendole in quel preciso momento.
-si
tratta bene – aggiunse Ginny proprio nel momento
in cui il biondo alzò lo sguardo verso i tre e Hermione si
sentì improvvisamente
senza fiato.
Draco
assottigliò lo sguardo e contrasse la mascella
non appena notò chi era accanto ai coniugi Potter ma con la
consueta maschera
celò i suoi sentimenti alzando il calice
all’indirizzo dei tre.
-Pallone
gonfiato- sbiaccicò Ginny e Harry sorrise
lievemente alla frase della moglie.
-Ho
bisogno di aria- disse invece Hermione avanzando
a passo svelto verso l’uscita sotto lo sguardo attento di
tutti i serpeverde
presenti, tutti quelli che sapevano della sua amicizia con il padrone
di casa.
Draco
dal canto suo non fece una piega quando Hermione
passò veloce accanto a lui, anzi strinse di più a
sé, la misteriosa mora che
rise alla successiva battuta del biondo.
***
Uscì
quasi correndo dalla sala del grande manor dei Malfoy
il cuore le batteva forte e le lacrime combattevano per uscire, non
sapeva perché
si trovava in quello stato.
Tristezza?
Rabbia?
Gelosia?
Queste
erano le emozioni che provava in quel momento
Hermione Granger.
Appena uscì
nel giardino del manor alzò la testa guardando il cielo nero
privo di stelle e
spalancò la bocca incamerando aria.
Il
giorno dopo sarebbe stata a letto, per l’influenza
poiché non si era messa nulla sopra le spalle, ma in quel
momento non le
importava.
Nulla
le importava.
Oddio
cosa le stava succedendo?
-Hermione-
disse una voce alle sue spalle una voce familiare
anche se un poco strana.
Si
girò di scatto guardando ora l’uomo alto e dai
lunghi capelli rossi che con occhi vacui la osservava stralunato.
-che
ci fai qui, in questa casa schifosa?- chiese
Ron Weasley ed Hermione rimase incredula.
-Hai
bevuto Ron?- chiese già sapendo la risposta.
Lui
rise e si grattò il capo, come faceva sempre. Quanto
era buffo quando faceva così.
-un
poco- ammise il rosso- ti va di fare una
passeggiata?- chiese infine il suo ex fidanzato.
Hermione
guardò oltre la porta, da lì a mala pena
arrivava il suono melodioso della musica.
-va
bene- disse. Infondo, quello era Ron, non ci
sarebbe stato alcun problema.
Camminarono
un poco per il grande giardino.
Ron,
non la smetteva di parlare, le aveva raccontato
del lavoro, della casa, del suo nuovo gufo e infine aveva affrontato
l’argomento
Lavanda.
-Abbiamo
ripreso a vederci, così per caso- disse il
rosso sfiorandole appena la spalla.
-lei
era libera, io , bè io ero libero così da una
burrobirra, siamo passati a una cena e poi bè a quello-disse
Ron guardando
verso la fontana ghiacciata che abbelliva il giardino della grande
villa.
Hermione
era imbarazzata, non sapeva cosa dire, ora
sentiva freddo, avrebbe voluto interrompere Ron per rientrare dentro ma
non vi
era verso, lui, continuava a raccontarle tutto sulla sua relazione con
la sua
fidanzata Lavanda.
-Sai-
disse girandosi verso Hermione che si trovò
ora tra Ron e il muro.
-lei
è diversa da te- enunciò il rosso avanzando di
un passo arrivando cosi a meno di un millimetro dal viso di Hermione
tanto che
la riccia riusciva a sentire l’odore dell’alcol
uscire dalla bocca dell’ex
fidanzato.
-lei,
non ha il tuo sorriso- disse Ron sfiorandole
il viso tanto che Hermione si irrigidì.
-non
ha la tua pelle- continuò il rosso facendo
indietreggiare.
Hermione,
ora si stava preoccupando, doveva
allontanarlo, doveva levarsi Ron da sopra.
-lei
non è te- disse il rosso gettandosi letteralmente
a valanga sulla donna che cercava in tutti i modi di divincolarsi dalla
presa.
-Ron
ti prego lasciami- urlava Hermione, ma la sua
forza era nulla in confronto a quella di Ron che non la ascoltava
più preso
dalla foga.
Le
sue mani da polpo la toccavano, insinuandosi
senza riguardo sotto il vestito , la sua bocca la baciava con forza,
desiderio
barbaro, tutto quello che stava succedendo la disgustava.
-Lasciami-
continuava a ripetere Hermione mentre le
lacrime scendevano sulle sue gote begandole fino a quando
sentì il peso di Ron
non gravare più su di se.
-Cosa
cazzo stai facendo?- urlò il suo salvatore.
Il
suo cuore esultò appena senti la voce di Draco.
-Fatti
i cazzi tuoi Malfoy- rispose Ron accecato di
rabbia.
Hermione
cadde a terra esamine, mentre i due sia
affrontarono in duello alla babbana, attirarono attorno a quel pessimo
scenario
tutti i partecipanti al galà.
Se
le dettero di santa ragione, fino a quando Harry Potter
da una parte e Blaise Zabini dall’altra non gli separarono.
Hermione
nel mentre, fu soccorsa da una preoccupata
e pallida Ginny che guardava schifa la scena.
Suo
fratello si dibatteva, cercando di svincolarsi dalla
presa di due uomini per poter nuovamente prendersi a pugni con Malfoy,
che per
la prima volta Ginny vide umano.
-schifoso!-
urlava. –sei un lurido bastardo. Solo così
la puoi avere fallito, sei un fallito Weasley-.
-Cosa
è successo?-chiese infine la rossa e Hermione
non riuscì nemmeno a parlare, guardò
l’amica e scoppiò in un pianto inconsolabile
tra le braccia di Ginny.
Lady
Narcissa ,accorse subito, offrì uno scialle e
accompagnò la ex Grifondoro in una stanza del grande manor,
lasciando gli
uomini ancora a
discutere sull’accaduto.