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Autore: mikilily    14/04/2012    7 recensioni
Salve, questa è l'ennesima Dramione che la mia mente malata sforna, ancora non so se sarò una long o una semplice one shot...vediamo cosa dice il pubblico sovrano.
La guerra magica è ormai alle spalle,i maghi hanno ripreso le consuete attività. Due in particolare, hanno trovato fortuna a Parigi e lì, hanno scoperto che infondo dall'odio può nascere qualcosa di buono come l'amicizia e forse... Questi sono: Draco Malfoy e Hermione Granger.
Se vi va' passate, Kiss.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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4- Raccolta Fondi e brutte sorprese .

Avanzarono lentamente all’interno della grande sala dispensando sorrisi e strette di mano.

Hermione aveva le mani sudate per l’agitazione e non sentiva più i piedi, le capitava sempre così quando era tesa.

Harry si bloccò di colpo facendola sbandare un poco, ma si ricompose in un attimo giusto il tempo per alzare lo sguardo e impallidire appena i suoi occhi incontrarono quelli della padrona di casa: Narcissa Malfoy.

La donna, vestita con un lungo e raffinato abito nero, strinse calorosamente la mano a Harry e poi a Ginny, quando si girò verso di lei, parve sorpresa ma glissò, sorridendo affabile.

-Signorina Granger! Che piacere averla qui-disse con tono melodioso.

Hermione non riuscì a far altro che sorridere, ma in quel momento il suo cuore stava battendo come un forsennato.

Non aveva più visto la donna dalla fine della guerra, il figlio le aveva parlato molto di lei e Hermione aveva imparato ad apprezzarla, quello che però la ragazza non sapeva era che anche Narcissa era affascinata dai racconti del figlio sulla ragazza, infatti, Draco aveva raccontato a sua madre e a tutti i suoi amici della sintonia e amicizia con la nemica di sempre Hermione Granger, solo lei ancora teneva il segreto.

-Pensavo che anche quest’anno evitasse questo baraccone- disse senza alcuna vergogna Narcissa stringendole la mano delicatamente.

Hermione la guardò preoccupata sgranando leggermente gli occhi.

-In effetti, voleva svignarsela- disse Ginny interrompendo Lady Malfoy che distese le labbra in un pallido sorriso,

-ma sono stata più lesta di lei e l’ho portata qui con la forza-

Narcissa rise divertita alla battuta di Ginny.

-Allora signora Potter può andarne fiera. È riuscita, dove in molti hanno fallito, io stessa lo scorso anno ho inviato una lettera d’invito scritto di mio pugno, senza ricevere risposta- ricordò l’anziana strega.

Hermione divenne rossa, al ricordo di quella mancanza.

-Mi scusi, io- si affretto a dire la Granger

-Suvvia, tranquilla, sono felice che oggi sia qui e spero che si diverta- disse invitandola a entrare la donna.

Hermione annuì e si allontanò alcuni passi seguita da Ginny, mentre Harry si era fermato a parlare con alcuni uomini del ministero.

-Certo che anche tu Hermione sei assurda, come ti salta in mente di non rispondere a Narcissa Malfoy-disse sottovoce Ginny tenendola per un braccio e dirigendola verso una parte sgombra di ospiti.

-Me ne sono scordata-disse prendendo un bicchiere di acqua viole che bevette in un sorso.

Ginny scosse il capo sconsolata.

-Tu e la mondanità non andate d’accordo- disse sbuffando la signora Potter.

-Sopravvivo uguale- rispose piccata Hermione, ma Ginny non la degnò di risposta intenta a osservare l’élite magica presente all’evento.

-Bene- disse Ginny allargando le fini labbra in un sorriso.

-Vediamo un po’ quanti scapoli sono presenti – disse senza vergogna.

-Ginny!- la riprese Hermione -abbassa la voce-finì la Granger agguantando un altro bicchiere questa volta di champagne.

-Ecco Zabini- disse Ginny guardando il moro ex serpeverde avanzare nella sala al braccio della bellissima e chiacchierata madre.

-Fa il legismago ed è molto bravo, cosi dice Harry, pare che la sua parcella sia di 100.000 galeoni-aggiunse Ginny con fare saccente.

-Cavolo- disse Hermione stupita, non immaginava che Zabini fosse così richiesto lei se lo ricordava non meno di due mesi prima a rincorrere due ragazze per Les Champs-Élysées per chiedere loro il numero di telefono.

-Comunque, non fa per te è troppo...- iniziò a dire Ginny,

-Sciupafemmine- conclusero in coro le due amiche ridendo.

-Oh bene-, disse Ginny battendo con la mano sul braccio di Hermione,

-Oliver Baston, mi sembra uno perfetto- concluse Ginny.

-Certo, se non fosse che odio il quidditch e lui è sempre via per lavoro- rispose Hermione, mentre Ginny sbuffò ma il suo malumore durò poco.

- Su Roger Davies, non puoi dire nulla- disse soddisfatta Ginny.

-è intelligente, colto, bello e fa il medimago al san mungo-disse soddisfatta Ginny per aver trovato un tipo giusto

-Medimago?- disse sorpresa Hermione.

-si, ha seguito Fleur quando è nata Vic- disse

-e Bill non era geloso?- chiese scettica Hermione.

-in effetti- rispose sbuffando Ginny.

-non voglio uno scarto di Fleur- disse subito dopo la Granger lanciando uno sguardo all’amica che stava già guardando un altro possibile pretendente al cuore della bella mora al suo fianco.

-anche Adrian Pucey è un buon partito-, disse seria Ginny mentre Hermione sgranava gli occhi.

La sua amica riteneva un serpeverde un buon partito? Il mondo stava per finire.

-lavora con mio padre al ministero ed è un ottimo ragazzo. La mamma l’ha invitato qualche volta a cena- disse Ginny sconvolgendola.

-Non mi piace- disse Hermione buttando lo sguardo nella folla alla ricerca del ragazzo cui Ginny aveva appena rivolto il saluto.

-Sei difficile- rispose Ginny prendendo anche lei un flûte.

-Oh bene-, disse poi Ginny- Ecco l’entrata trionfale del padrone di casa-

Hermione si girò di scatto seguendo lo sguardo di Ginny e per lei in quel momento fu come ricevere una secchiata di acqua gelata in viso.

-Draco Malfoy e la sua nuova puttana. Povera Parkinson pare che gli scaldi ancora il letto, ma non vi è una volta che la inviti a un galà-

Concluse Ginny.

Hermione era come ghiacciata, sapeva che l’avrebbe visto quella sera, ma non s’immaginava che la sua entrata le facesse questo effetto.

Se avesse accettato il suo invito sarebbe stata lei quella su cui tutti ora chiacchieravano?

Si , senza dubbio.

Nessuno avrebbe immaginato che tra loro vi era solo una semplice amicizia. Tutti avrebbero pensato che era diventata la sua amichetta, ma nonostante questo non riuscì ad essere sollevata dal fatto di aver rifiutato l’invito.

-Oh guarda! c’è anche Theodor Nott. Non puoi dirmi che lui è brutto- disse Ginny ma Hermione non la stava più ascoltando i suoi occhi erano catturati da Draco e la misteriosa mora al suo fianco.

 Misteriosa e bellissima mora, vestita con un bellissimo abito blu cobalto che le faceva risaltare le morbide forme.

Bella, troppo bella per solo pensare di competere.

Oddio voleva competere con una ragazza per Draco?

-Hermione?- la richiamò Ginny.

-chi è?- chiese infischiandosene di tutto .

-chi è chi?- chiese Ginny.

-Chi è la donna con Malfoy?-chiese ancora Hermione.

-La figlia del console Australiano- disse Harry raggiungendole in quel preciso momento.

-si tratta bene – aggiunse Ginny proprio nel momento in cui il biondo alzò lo sguardo verso i tre e Hermione si sentì improvvisamente senza fiato.

Draco assottigliò lo sguardo e contrasse la mascella non appena notò chi era accanto ai coniugi Potter ma con la consueta maschera celò i suoi sentimenti alzando il calice all’indirizzo dei tre.

-Pallone gonfiato- sbiaccicò Ginny e Harry sorrise lievemente alla frase della moglie.

-Ho bisogno di aria- disse invece Hermione avanzando a passo svelto verso l’uscita sotto lo sguardo attento di tutti i serpeverde presenti, tutti quelli che sapevano della sua amicizia con il padrone di casa.

Draco dal canto suo non fece una piega quando Hermione passò veloce accanto a lui, anzi strinse di più a sé, la misteriosa mora che rise alla successiva battuta del biondo.

***

Uscì quasi correndo dalla sala del grande manor dei Malfoy il cuore le batteva forte e le lacrime combattevano per uscire, non sapeva perché si trovava in quello stato.

Tristezza?

Rabbia?

Gelosia?

Queste erano le emozioni che provava in quel momento Hermione Granger.

 Appena uscì nel giardino del manor alzò la testa guardando il cielo nero privo di stelle e spalancò la bocca incamerando aria.

Il giorno dopo sarebbe stata a letto, per l’influenza poiché non si era messa nulla sopra le spalle, ma in quel momento non le importava.

Nulla le importava.

Oddio cosa le stava succedendo?

-Hermione- disse una voce alle sue spalle una voce familiare anche se un poco strana.

Si girò di scatto guardando ora l’uomo alto e dai lunghi capelli rossi che con occhi vacui la osservava stralunato.

-che ci fai qui, in questa casa schifosa?- chiese Ron Weasley ed Hermione rimase incredula.

-Hai bevuto Ron?- chiese già sapendo la risposta.

Lui rise e si grattò il capo, come faceva sempre. Quanto era buffo quando faceva così.

-un poco- ammise il rosso- ti va di fare una passeggiata?- chiese infine il suo ex fidanzato.

Hermione guardò oltre la porta, da lì a mala pena arrivava il suono melodioso della musica.

-va bene- disse. Infondo, quello era Ron, non ci sarebbe stato alcun problema.

Camminarono un poco per il grande giardino.

Ron, non la smetteva di parlare, le aveva raccontato del lavoro, della casa, del suo nuovo gufo e infine aveva affrontato l’argomento Lavanda.

-Abbiamo ripreso a vederci, così per caso- disse il rosso sfiorandole appena la spalla.

-lei era libera, io , bè io ero libero così da una burrobirra, siamo passati a una cena e poi bè a quello-disse Ron guardando verso la fontana ghiacciata che abbelliva il giardino della grande villa.

Hermione era imbarazzata, non sapeva cosa dire, ora sentiva freddo, avrebbe voluto interrompere Ron per rientrare dentro ma non vi era verso, lui, continuava a raccontarle tutto sulla sua relazione con la sua fidanzata Lavanda.

-Sai- disse girandosi verso Hermione che si trovò ora tra Ron e il muro.

-lei è diversa da te- enunciò il rosso avanzando di un passo arrivando cosi a meno di un millimetro dal viso di Hermione tanto che la riccia riusciva a sentire l’odore dell’alcol uscire dalla bocca dell’ex fidanzato.

-lei, non ha il tuo sorriso- disse Ron sfiorandole il viso tanto che Hermione si irrigidì.

-non ha la tua pelle- continuò il rosso facendo indietreggiare.

Hermione, ora si stava preoccupando, doveva allontanarlo, doveva levarsi Ron da sopra.

-lei non è te- disse il rosso gettandosi letteralmente a valanga sulla donna che cercava in tutti i modi di divincolarsi dalla presa.

-Ron ti prego lasciami- urlava Hermione, ma la sua forza era nulla in confronto a quella di Ron che non la ascoltava più preso dalla foga.

Le sue mani da polpo la toccavano, insinuandosi senza riguardo sotto il vestito , la sua bocca la baciava con forza, desiderio barbaro, tutto quello che stava succedendo la disgustava.

-Lasciami- continuava a ripetere Hermione mentre le lacrime scendevano sulle sue gote begandole fino a quando sentì il peso di Ron non gravare più su di se.

-Cosa cazzo stai facendo?- urlò il suo salvatore.

Il suo cuore esultò appena senti la voce di Draco.

-Fatti i cazzi tuoi Malfoy- rispose Ron accecato di rabbia.

Hermione cadde a terra esamine, mentre i due sia affrontarono in duello alla babbana, attirarono attorno a quel pessimo scenario tutti i partecipanti al galà.

Se le dettero di santa ragione, fino a quando Harry Potter da una parte e Blaise Zabini dall’altra non gli separarono.

Hermione nel mentre, fu soccorsa da una preoccupata e pallida Ginny che guardava schifa la scena.

Suo fratello si dibatteva, cercando di svincolarsi dalla presa di due uomini per poter nuovamente prendersi a pugni con Malfoy, che per la prima volta Ginny vide umano.

-schifoso!- urlava. –sei un lurido bastardo. Solo così la puoi avere fallito, sei un fallito Weasley-.

-Cosa è successo?-chiese infine la rossa e Hermione non riuscì nemmeno a parlare, guardò l’amica e scoppiò in un pianto inconsolabile tra le braccia di Ginny.

Lady Narcissa ,accorse subito, offrì uno scialle e accompagnò la ex Grifondoro in una stanza del grande manor, lasciando gli uomini ancora  a discutere sull’accaduto.

   
 
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