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Autore: mikilily    14/04/2012    9 recensioni
Salve, questa è l'ennesima Dramione che la mia mente malata sforna, ancora non so se sarò una long o una semplice one shot...vediamo cosa dice il pubblico sovrano.
La guerra magica è ormai alle spalle,i maghi hanno ripreso le consuete attività. Due in particolare, hanno trovato fortuna a Parigi e lì, hanno scoperto che infondo dall'odio può nascere qualcosa di buono come l'amicizia e forse... Questi sono: Draco Malfoy e Hermione Granger.
Se vi va' passate, Kiss.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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-5 Tra le sue braccia, la pace.

Hermione era stata condotta in una delle grandi stanze del Manor, una camera grande e spaziosa con tende di seta morbida dai colori tenui, un grande letto a baldacchino al centro, celato da leggerissime tende bianche come bianco era il piumino che lo ricopriva.

Sorretta da Ginny, avanzò lentamente al suo interno, il respiro era ancora agitato, le mani tremanti, gli occhi colmi di lacrime.

La sua amica, l’aveva condotta nel bagno adiacente alla stanza e aiutata a cambiarsi con degli abiti che Narcissa le aveva offerto.

-Non sono niente di che- aveva detto la Lady, -ma sono comodi-, ammise la donna, Hermione, la guardò un attimo ringraziandola con lo sguardo.

Quando finalmente le due amiche furono lasciate sole, Ginny cercò di comprendere quello che era successo con suo fratello nel giardino dei Malfoy, dalle urla di sdegno di Draco non era riuscita a intendere, anzi, non voleva crederci.

Ron, suo fratello Ron non aveva potuto compiere quel deprecabile gesto, nemmeno sotto imperio, nemmeno dopo una colossale sbronza.

-Herm, ti prego dimmi qualcosa? – chiese disperata la rossa Weasley.

Hermione invece si era come chiusa in se' stessa, la sua mente si rifiutava di pensare, si era messa la lunga veste da strega che Narcissa Malfoy le aveva portato e si era distesa sul letto portando le gambe al petto, rannicchiandosi in posizione fetale.

Si sentiva come una foglia, caduta dal ramo immersa nel vortice di una tempesta, ma quello che più la faceva star male e che non riusciva a reagire.

 Non sentiva nulla, nemmeno la voce di Ginny le giungeva.

Solo un brusio lontano, un brusio che non le interessava.

Nella sua mente non vi era altro che il ricordo dei momenti che poco prima aveva vissuto.

Momenti che doveva dimenticare, ma non ci riusciva.

Ricordava il tanfo di alcol e sudore, le mani goffe, viscide di Ron su di se.

Una morsa allo stomaco, lo schifo di essere stata quasi violentata da uno che credeva un amico, dall’uomo che meno di un anno prima era il suo fidanzato, dall’uomo che da adolescente voleva come compagno di vita.

Si sentì sporca.

Era colpa sua se era successo, era stata lei ad aver dato a Ron fiducia.

Lei ad averlo considerato ancora un amico.

Le si mozzò il respiro quando sentì la porta della stanza aprirsi di scatto. Sentì Ginny alzarsi in piedi e si girò piano per guardare due uomini che si guardavano con odio davanti al suo letto.

Un biondo e un moro che mai sarebbero andati d’accordo, nemmeno in quel momento quando lei aveva bisogno di loro dei suoi miglior amici, tanto diversi e tanto uguali.

-Hermione- disse Harry –Devi dirmi cosa è successo-secco e deciso era il tono del capo auror

-Potter, te l’ho detto io cosa è successo. Lei...- replicò Draco Malfoy digrignando i denti rabbioso nei confronti del nemico di sempre.

Harry si girò sdegnato verso il Serpeverde.

-Smettetela!- Urlò Ginny interrompendoli, lanciando poi uno sguardo di rimprovero al marito e uno schifato a Malfoy.

-Ginny! tu non sai cosa ha insinuato- si giustificò il marito, mentre Ginny si era come bloccata a osservare il biondo ex Serpeverde.

Draco le sembrò strano, era da molto che non lo vedeva, forse tre anni. Certo tutti chiacchieravano su di lui anche se da quanto aveva saputo, non lavorava a Londra. 

Le sue conquiste, le donne, che passavano nel suo letto arricchivano ogni giorno di dettagli sulle sue doti amatorie le pagine della Gazzetta del Profeta. Si era stupita, quando conobbe Narcissa, la sua classe era assoluta e pensare che da quella donna fosse nato un tale essere le faceva drizzare i capelli.

-Draco- disse impercettibilmente Hermione e lui attirato a lei come una calamita ridusse le distanze arrivando alla donna che ora lo guardava con gli occhi colmi di lacrime.

Harry e Ginny assistettero alla scena stupiti.

 Impossibile era un sogno, un incubo, pensava Harry mentre la sua migliore amica guardava Malfoy come se fosse l’unico sulla terra.

Draco si sedette sul letto, non riusciva a toccarla per paura che si spezzasse, ora la coraggiosa e inflessibile Hermione Granger non esisteva. Quella davanti a lui era una ragazza impaurita, una donna che lui amava più di se stesso e che aveva rischiato di perdere.

-Scusami- disse sussurrando a fil di labbra.

-Ero talmente offeso con te da non essermi nemmeno reso conto che ti aveva seguito. Se ti avesse...- cercò di dire Draco ma le parole gli morirono in bocca. Hermione aveva posato una mano su essa e l’aveva azzittito.

-Non voglio sentire niente. Voglio dimenticare tutto- rispose, appoggiando la testa al petto di Draco che pian piano prese ad accarezzarle i capelli.

Tra le sue braccia si sentì nuovamente bene, erano accoglienti, calde. Poteva sentire il suo cuore battere, il suo profumo, sandalo e menta, aveva la particolarità di rasserenarla. 

Solo vicino a Draco si sentiva bene, ma non volle pensarci, non volle indugiare ancora su quel sentimento che la legava al biondo amico. In quel momento voleva solo dimenticare tutto, tra le sue braccia ci sarebbe riuscita almeno quella notte, ma sapeva che purtroppo quella ferita sarebbe stata indelebile sulla sua pelle come quella maledizione che tempo prima una donna crudele le aveva inferto.

Si era addormentata, cullata da quel profumo e dalle sue carezze lui l’aveva adagiata sui comodi guanciali del letto a baldacchino e coperta con un morbido piumino e poi era uscito seguito da Harry e Ginny che lo guardavano con occhi indagatori.

-Che volete? – disse stizzito Draco, facendo sobbalzare Ginny.

-L’unica cosa che dovevate fare era tenere quell’insetto lontano da lei e non ci siete riusciti-.

-Che cosa c’è tra voi?- Harry lo guardava con rabbia e senza indugiare oltre aveva chiesto spiegazioni, quel tarlo ronzava da troppe ore nella sua testa, doveva avere una risposta e pregò, pregò di non sentirlo pronunciare quelle cinque parole.

-Non vedo come possa interessarti cosa c’è tra me e la Granger – disse secco volgendo ora le spalle ai due.

-Malfoy!- Urlò Harry brandendo ora la bacchetta.

-Dimmelo- intimò ancora l'auror

Draco rise ma non si girò, sentiva che dietro di lui Potter impugnava la bacchetta ma non se ne curò, s’incamminò lentamente con la sua solita camminata verso le sue stanze e giunto alla porta si girò verso i due ex grifondoro.

-Amici Potter, siamo amici e no, non me la porto a letto. Solo insinuare questo fa capire quanto poco la conosci e rispetti – disse il biondo entrando poi nella sua stanza chiedendo con un tonfo secco la porta.

SPAZIO AUTRICE

( O PRESUNTA TALE AH AH AH)

CAPITOLO BREVE, FORSE TROPPO, MA SENCONDO ME CARICO DI SIGNIFICATI.

HERMIONE VIENE CONDOTTA NELLA STANZA CHE NARCISSA A ALLESTITO PER LEI, SI PRENDE CURA DELL'AMICA CERCA DI SAPERE DALLA SUA BOCCA COSA è SUCCESSO, MA QUESTA SI CHIUDE A RICCIO, FINO A QUANDO DRACO NON ARRIVA è IN UN LIMBO. SI DA LA COLPA PER LA VIOLENZA SUBITA.

POI TRA LE SUA BRACCIA PER POCO TROVA LA PACE.

SAPPIAMO TUTTI CHE QUESTO RAPPORTO è AL LIMITE NON è SOLO AMICIZIA ... 

   
 
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