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Autore: mikilily    15/04/2012    10 recensioni
Salve, questa è l'ennesima Dramione che la mia mente malata sforna, ancora non so se sarò una long o una semplice one shot...vediamo cosa dice il pubblico sovrano.
La guerra magica è ormai alle spalle,i maghi hanno ripreso le consuete attività. Due in particolare, hanno trovato fortuna a Parigi e lì, hanno scoperto che infondo dall'odio può nascere qualcosa di buono come l'amicizia e forse... Questi sono: Draco Malfoy e Hermione Granger.
Se vi va' passate, Kiss.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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6- Amici, solo amici.

Quella notte Draco Malfoy non riuscì a chiudere occhio, avrebbe voluto dormire con lei, tenerla tra le braccia, stingerla.

Aveva desistito per paura, la sua solita paura.

Paura di rivelare con i suoi gesti molto più di quello che voleva far credere.

Amici. Solo amici. Siamo solo amici.

L’aveva detto cosi tante volte da iniziare a crederlo anche lui.

Daphne aveva riso divertita con la sua solita risata allegra.

Blaise l’aveva ascoltato scuotendo il capo, Theo era stato zitto come sempre e sua madre...rise Draco.

Sua madre aveva obbiettato, l’unica che aveva replicato alla stupida affermazione.

-Nascondere i sentimenti non ha mai portato a niente di buono, credevo che avessi compreso qualcosa dagli errori del passato-.

Cosi li aveva detto.

Per lei era facile, sì era risposto Draco, lei non si rende conto di cosa vuol dire rivelare a una donna, come Hermione quello che provi per lei.

Significava perderla per sempre.

Perderla. Lui non voleva perderla e quello era il suo unico modo per starle accanto.

Amici, siamo solo amici.

Quello, era il suo mantra da un anno.

Amici anche se nel suo petto il cuore batteva ogni volta che le stava accanto, ogni suo sorriso provocava un brivido, ogni sua carezza risvegliava i sensi.

Pulsioni che poi era costretto a scaricare con altre di cui non gli importava, donne da una notte come Pansy.

Alle sette della mattina, con i nervi ancora in allerta e un senso di ostruzione nello sterno, si alzò regalandosi un distensivo bagno.

Rimase in ammollo nell’acqua calda per più di un’ora, nemmeno quando era piccolo, rimaneva così tanto. Anche lì, la sua mente vagò senza sosta.

Non riusciva a dimenticare nulla della notte passata, non riusciva a sopportare che Ron Weasley le avesse messo le mani sopra, violandola.

Non riusciva ad accettare che il tutto fosse successo a casa sua, sotto i suoi occhi, lui, accecato dalla gelosia, dallo stupido rancore, non aveva chiesto spiegazioni, non l’aveva seguita, si era disinteressato.

Dovevano chiarirsi, invece, le aveva mostrato che anche senza di lei si stava divertendo, fingendo.

Aveva notato che il rosso Weasley, non le aveva tolto gli occhi di dosso. L’aveva visto bere: Uno, due, tre bicchieri e quando l’aveva seguita, non si era mosso.

Solo dopo mezz’ora, quando nessuno dei due rientrava, si era preoccupato.

Era colpa sua.

Sì, era colpa sua, non l’aveva protetta, non aveva fatto l’amico.

Era offeso, geloso, poiché aveva preferito andare al galà con i Potter che con lui era stato messo da parte.

Erano amici solo lontano da Londra, amici.

Lui non era suo amico, le amiche non si desiderano, le amiche non si sognano la notte, le amiche non si vogliono baciare, le amiche non si amano.

***

Un leggero toc toc alla porta la ridestò dal sonno.

-Avanti- disse piano quasi in un sussurro. Sentì la porta , aprirsi piano e dei passi leggeri avvicinarsi al suo letto.

Ginny era li davanti alle leggere tende bianche che celavano il suo corpo che stava ancora disteso nel letto a baldacchino.

-Sei sveglia- chiese dolcemente l’amica.

-Si- rispose finalmente Hermione sedendosi sul letto, portando la schiena a combaciare con la spalliera del letto.

-Che ore sono?-chiese infine.

-Le otto- rispose Ginny scostando la tenda e sedendosi sopra il soffice letto. –Harry, vorrebbe parlarti-disse ancora la donna.

Hermione sollevò leggermente il viso incontrando gli occhi castani dell’amica.

-Non ho alcuna intenzione di parlare di quello che è successo- la sua voce era dura, nessun’emozione, nemmeno più una lacrima.

Ginny aprì un poco la bocca pronta a replicare, ma venne interrotta.

-Principessa- disse una voce proveniente dalla porta della stanza che Ginny aveva scordato di chiudere.

-Buongiorno! Ecco a voi una ricca colazione come piace a lei- concluse Draco Malfoy, avanzando lentamente verso il letto dal quale Hermione gli regalava uno dei sorrisi più belli che Ginny le aveva mai visto fare.

Amici si ripeteva la rossa, sono amici. Possibile che siano solo questo, possibile che Malfoy sia cambiato così tanto da conquistare la sua fiducia.

L’uomo ignorandola, fece il giro del letto e posò sul grembo di Hermione il vassoio.

-I croissant- disse euforica Hermione.

-Ho mandato un elfo a prendere i tuoi preferiti da Jean Pierre- enunciò con un sorriso soddisfatto il biondo padrone di casa.

-Tranquilla!- disse subito dopo. –ha lasciato i soldi sul bancone -.

Hermione sorrise divertita.

-Grazie- rispose poi.

-Prego- replicò il biondo baciandole la fronte e uscendo subito dopo.

***

Dopo aver fatto colazione, Hermione, si riassestò, regalandosi una energizzante doccia, poi scese a ringraziare Narcissa per le cure che le aveva dato la  notte prima. Rimase sorpresa nel vedere, seduta nella grande tavolata, oltre che alla padrona di casa e suo figlio Draco , Harry e Blaise Zabini.

Quando l’ex Grifondoro entrò nella sala tutti stettero zitti, ma dai visi cruciati  si intuiva perfettamente che i toni della discussione appena interrotta da Hermione erano accesi.

-Cara- disse Narcissa alzandosi e venendole incontro. Hermione rimase spiazzata nel sentire le braccia della Lady stringerla con fare materno, s’irrigidì un secondo, poi si lasciò stringere dalla donna.

Quando la donna sciolse l’abbracciò sorrise.

-Grazie per tutto- le disse successivamente.

Narcissa le donò una carezza senza replicare, invitandola a sedersi alla tavola.

Guardò Draco seduto a capotavola, poi Harry lontanissimo dal biondo e Blaise Zabini alla destra del padrone di casa, di fronte a Narcissa.

Decise quindi si sedersi accanto al Legismago che la guardò un secondo salutandola con un cenno del capo.

-Hermione- disse a un tratto Harry appena la ragazza si era seduta.

-Zabini- disse con una smorfia disgustata il suo amico Harry.

-Insiste sul fatto che dovresti fare denuncia, per quello che...-

Hermione guardò Harry e poi Blaise che ricambiò il suo sguardo.

-Io penso- aggiunse ancora l’auror che non vi è nulla da denunciare.

Draco strinse i pugni e sua madre gli passò delicatamente una mano sul braccio, per rasserenarlo.

-Questi sono problemi miei-disse infine la Granger, alzandosi in piedi.

-Grazie ancora Signora Malfoy-continuò rivolgendosi alla donna.

-Dove stai andando?- Chiese preoccupata Ginny.

-A casa mia- rispose Hermione guardando l’amica.

-Ti accompagno?- disse Draco alzandosi talmente in fretta da far oscillare la sedia che cadde provocando un rumore sordo.

-Malfoy, non essere ridicolo-. Lo canzonò Harry. –Tu! non ci fai un bel niente nel mondo dei babbani e Jane non sarà certo felice di vedere la tua faccia. Sai,- disse ancora l’auror -sa quello che le hai fatto quando eravamo a scuola-.

-Harry!- urlò stizzita Hermione.

-Quello che pensa mia madre su Draco non sono problemi tuoi- disse la ragazza.

-E per essere precisi, per me casa, vuol dire Parigi. Quindi, accetto Draco-. Concluse girando le spalle all’amico di sempre e a sua moglie Ginny che la guardavano increduli.

-Non denuncio Ron perché era ubriaco e non voglio distruggergli la vita- aggiunse – Però, non voglio vederlo mai più- concluse e con due passi raggiunse Draco e con lui si smaterializzò.

***

Arrivare a Parigi dopo averla lasciata da soli tre giorni la stranì, era rientrata per il Natale e questo non era nemmeno arrivato che già si ritrovava nella capitale Francese.

-Dovrei parlare con mia madre- disse piano staccandosi piano dall’abbraccio di Draco che l’aveva stretta nella smaterializzazione congiunta.

Amici solo amici, ma sentiva il bisogno di stare ancora attaccata a lui, sentire il suo profumo, il calore del suo abbraccio.

Al tempo stesso, doveva scappare, allontanarsi.

Amici, sono amici si ripeteva Hermione.

-Se vuoi, possiamo organizzare una passaporta e passare il Natale qui tutti insieme-. Disse Il biondo Malfoy.

Hermione sollevò lo sguardo perplessa per quell’affermazione.

-Tu, ritorni a Londra. Tua madre è sola Draco e non la priverò della tua presenza. Non voglio sentire ragioni- aggiunse la donna con il suo solito cipiglio deciso a cui nessuno sapeva rispondere.

Ora- disse, -chiamo mia madre e le spiego un po’. Se vuole venire allestiamo una passaporta...-.

-Non ti lascio qui sola- disse Draco.

-So badare a me, Malfoy-replicò stizzita

-Posso dissentire su questo punto-rispose secco il biondo ex Serpeverde.

Hermione lo guardò truce e lui rispose.

-Gli amici stanno vicini, si sostengono e tu hai bisogno di sostegno. Io voglio stare con te mia madre capirà-.

-Non ho bisogno di essere compatita Draco-urlò Hermione.

-Non ti sto compatendo, io...-replicò Draco

-Tu, Harry, Ginny. Mi state tutti addosso. Io non respiro, tutti pensate cosa è bene per me, pensate per me perché siete convinti io non possa più farlo. Ieri non è successo niente-urlò perdendo quasi il fiato.

Draco era livido, perché negava l’evidenza. Perché non lo voleva.

Perché si era innamorato della sua amica. Perché lo considerava solo un amico.

-Se veramente mi vuoi bene, passa il Natale con tua madre- disse donandoli un bacio sulla guancia e invitandolo senza mezzi termini a rientrare a Londra.

Lontano da te soffrirò, ma vicino a te soffro il doppio, amici solo amici , pensò Hermione ancora una volta dopo esservi staccata da lui.

Sorrise, fingendo tranquillità.

Cercò così, di sembrare a Draco, sicura per decisione presa.

-Starò bene, -disse ancora, -Ora vai-gli intimò Hermione.

L’uomo la guardò un attimo.

-Ti voglio bene- disse prima di smaterializzarsi.

Hermione rimase spiazzata era la prima volta che Draco Malfoy dava voce al sentimento che provava per lei.

Bene, lui le voleva bene, mentre lei cosa provava per quel ragazzo?

Lei, lo sapeva benissimo, provava qualcosa di più forte, lei lo amava.

Amici, solo amici.

SPAZIO AUTRICE.

SALVE MIE CARE, COME VA?

SPERO BENE. 

ECCO A VOI ENNESSIMO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA.
 UN BACIO.

   
 
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