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Autore: _Elisewin_    16/04/2012    1 recensioni
"Nel frattempo, al tavolo dei Serpeverde, due occhi color del ghiaccio la stavano guardando girandosi tra le mani un coltello. Draco Malfoy era molto arrabbiato con Hermione. Non le aveva obbedito. (...)"
Affinchè un cuore smetta di sanguinare quanto tempo occorre? Quanto tempo occorre che le ferite dell'anima guariscono completamente? Cosa può essere successo a Draco&Hermione? Come regirà Draco al segreto di Hermione volutamente taciuto?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ringrazio sempre tutte le persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, ricordate e seguite. Ringrazio vivamente anche chi recensisce, le vostre opinion, per ogni persona che scrive su EFP contano ricordatelo! =)

Per quanto riguarda gli aggiornamenti, ci tengo ad avvisarvi, che non sempre saranno spediti causa università =)! Capitemi =)!

Vi lascio al capitolo e spero che vi possa piacere!

Grazie mille, vostra _Elisewin_

 

Capitolo 3

 

“ Ero un cuore pesante da portare
Trascinavo i miei piedi a terra
E lui mi portò al fiume
Dove lentamente mi lasciò annegare

Sono così pesante, pesante
Pesante per tue braccia
Sono così pesante, pesante
Pesante per tue braccia

Ed è valsa la pena di aspettare
Per tutto questo tempo devastante ?
Sei abbastanza forte da resistere
Proteggendo sia il tuo cuore e il mio?

Chi è il traditore?
Chi è l’assassino tra la folla?
Quello che si insinua nei corridoi
E non fa nessun rumore(…) . “

(Florence + The Machine, Heavy in your arms)

 

 

Finito di cenare Hermione si avviò alla Torre dei Grifondoro insieme a Ginny.

Harry e Ron si erano già avviati nella loro stanza, mentre lei e Ginny, avevano preferito passeggiare un pò prima di tornare alla Torre.

Era chiaro come il sole che ovunque andasse si sentisse sempre in allerta.

Era tesa quasi quanto una corda di violino… ma mentre la corda del violino è fatta per suonare, lei invece, era pronta per urlare.

“Scappa” le diceva la sua coscienza, ma lei, non era una che mollava o ancor meno fuggiva.

Girovagavano per I corridoi di Hogwarts in cerca di pace e di silenzio.

Un pò difficile dopo quel magnifico banchetto, ma alle due amiche, non serviva poi molto per parlare.

Ginny era come Harry… bastava un semplice sguardo per parlare, capirsi, comprendersi e cosa molto importante sfogarsi.

Non sempre nella parola si trova la giusta valvola di sfogo.

A volte il silenzio è più utile di molte altre cose.

“Herm dimmi la verità come stai?” domandò Ginny fermando con la mano l’amica e girandola verso di sè  “Subito dopo il parto ti sei come allontanata da noi, perchè? Ti vergogni?” domandò ancora.

“No Ginny non mi vergogno di aver partorito Lizzie. Lei… lei è la mia gioia più grande, certo, avvenuta in un momento non proprio idilliaco, ma posso assicurarti, che è stata la migliore cura.

Non mi vergogno di lei Ginny, ma, mi vergogno di me” rispose  Hermione avvicinandosi su di una panchina del corridoio e incurvando le spalle come se fino a quel momento avesse trattenuto dentro di sè tutto il peso del mondo.

“ Sono così stanca Gin. Sono così stanca di nascondermi. Di tenermi tutto dentro. Dopo il parto non ho fatto altro che avere paura di una sua ricomparsa. Sai cosa significa che ero arrivata al punto di avere paura di essere anche solamente toccata da mio padre? Mio padre Gin ti rendi conto?!” nascose la testa tra le mani Hermione.

In quel momento Ginevra Weasley vedeva Hermione per quello che era agli occhi di tutti: una ragazza madre, di soli diciassette anni, con la paura, che presto qualcosa di brutto le sarebbe successo.

Sbuffò Ginny e si sedette accanto a lei, prese un profondo respiro, si rigirò fra le dita una ciocca di capelli e parlò come non aveva mai fatto prima “Sai cosa c’è Hermione? In generale, penso, che non siamo mai pronti nel momento in cui qualsiasi verità viene fuori. Accumuliamo così tante bugie e segreti, che alla fine, contro ogni nostra aspettativa, prendono il sopravvento e… non possiamo farci niente. Possiamo aspettare e vedere quello che accade dopo. Oppure, possiamo piangere, disperarci e maledirci magari. Ma siamo noi stessi fautori del nostro male. Così come lo creiamo, credo, che possiamo sempre trovare una soluzione. Ma quando I segreti vengono a galla, non c’è via d’uscita. Prima o poi esploderai, o forse, non succederà e andrà tutto bene… chi lo sà! Il problema è proprio questo Herm, dal momento in cui decidiamo di avere un segreto, devi tenere conto di molte cose e una di queste, è che, dal momento in cui pensi di poterli controllare, sai per certa, che non potrai mai controllarli”

Hermione era sbalordita.

Ginny era veramente cresciuta in quegli anni.

Aveva rafforzato il suo carattere, il suo corpo aveva preso un aspetto più femminile, aveva incominciato a curarsi di più ma… ma non si sarebbe mai aspettata un discorso del genere.

“La mia piccola saggia amica è cresciuta a quanto vedo”

“Oh dai… ogni tanto mi concedo anche io qualche attimo di riflessione”

Le due amiche si guardavano e si sorridevano.

“Senti Herm si è fatto un pò tardi… che fai torni con me al dormitorio o ti fai un giretto?” domandò Ginny

“No Ginny, ti ringrazio, ma credo che mi farò un’altra passeggiata per rilassarmi, e poi, tornerò alla Torre… ok?”

“Oook”e così Ginny si allontanò.

Hermione rimase ancora un pò seduta su quella che considerava fosse una delle poche panchine di Hogwarts dalla vista fenomenale.

Si vedeva tutto il Lago Nero che risplendeva delle luci emanate dalle tenue candele sparse per il castello. Il cielo era bellissimo. Un blu notte intenso e pieno di stelle.

Un sospiro le uscì tra le labbra. Ma, mentre era persa ad osservare ciò che la natura le stave offrendo davanti, non si accorse, di una figura che era semi nascosta da una colonna del corridoio.

La osservava e pensava a quanto fosse bella.

A come quella gravidanza inaspettata l’aveva resa più donna.

Ma non era lì per farle dei complimenti.

Draco Malfoy era lì per parlare.

Si avvicinò piano a lei portandosi dietro le sue spalle.

Hermione non fece in tempo a girarsi per vedere a chi potesse appartenere quell’ombra che stava dietro di lei, che una mano veloce, le serrò la bocca al fine di non urlare.

Due braccia la trascinarono lontano dal corridoio e la portarono in una stanza.

Quelle mani che la toccavano le avrebbe riconosciute ovunque.

Quelle mani così fini.

Quelle mani da pianista.

Quelle mani che un tempo pensava potessero darle piacere e invece le diedero tutt’altro.

Quelle mani che solo da lontano poteva vedere come accarezzavano  il viso di qualcuno.

Si ritrovò con I polsi intrappolati in una morsa potente.

Schiena completamente al muro.

E il cuore batteva all’impazzata.

Che l’incubo stesse nuovamente ricominciando?

Non poteva accadere nuovamente… “Basta!” si diceva.

E poi… poi fu un attimo.

Due occhi color del ghiaccio le sollevarono violentemente il mento.

Poche volte aveva visto Draco Malfoy così arrabbiato ma aveva visto molte volte Draco celare molto bene le sue emozioni.

Le labbra di Draco erano così vicine a quelle di lei.

Il suo respiro caldo lentamente entrava nella sua bocca semiaperta.

Ancora un altro passo e, con un dito, le accarezzò leggero il profilo della guancia destra.

Poi, scese lentamente sul collo e lì si fermò.

Un ghigno sottile gli nacque fra le labbra e velocemente la sua mano strine il collo di lei.

Con l’altra mano invece le scostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e le sussurrò piano e lentamente “Finalmente soli Granger… noto che in questi mesi il tuo fisico si è molto ammorbidito”

Aveva la salivazione azzerata e il cuore le stava andando in fibrillazione.

Non doveva cedere alle sue provocazioni.

Non doveva cedere alle sue minacce… se mai avesse dovuto fargliene.

“Sapevo che prima o poi avresti voluto parlare con me!”

“Parlare dici? Oh no! Sono venuto sia a riscuotere che a farti presente un paio di cosette” e detto questo la lasciò libera.

Hermione cadde a terra e prese a massaggiarsi il collo.

Le doleva.

Aaveva una forza brutale.

Draco nel frattempo che lei si ricomponesse  prese a camminare avanti e indietro per la sala.

Poi d’un trattò si fermò e quasi a rallentatore si girò verso di lei, prese una sedia e si sedette.

“Una sola cosa ti avevo chiesto con gentilezza, o quasi, Mezzosangue e non l’hai fatta. Ti avevo chiesto di eliminare ciò che portavi in grembo, perchè non lo volevo, non volevo un impegno del genere a soli diciassette anni, e tu invece che hai fatto? Non hai eliminato ciò che ti avevo chiesto!” Draco buttò un pugno sul tavolo che gli stava affianco facendola sobbalzare e arretrare nuovamente al muro.

“Lei non è affare che ti riguardi, non porta il tuo cognome!” ribadì sottilmente Hermione.

Draco si alzò di scatto afferrandole violentemente il viso e sibilandole “Non porterà il mio illustre cognome sulla carta, su una delle carte del Mondo Magico, ma ho potuto constatare che lo porta sulla pelle il mio cognome. Una voglia Hermione. Una voglia che ci tramandiamo tutti i Malfoy, che siano maschi o femmine” le strinse nuovamente il collo impedendole quasi di respirare

“Lasciami Draco ti prego mi fai male” Hermione incominciò a urlare e strepitare e questo a detta della sua coscienza non andava affatto bene. Non doveva dimostrargli nuovamente le sue paure e debolezze. Non doveva dimostrargli quanto ancora era succube di lui perchè questa volta in gioco c’era qualcosa di più grande e importante.

“Lasciarti andare dici?! Sai che significa Granger? Significa che adesso o più tardi nel tempo, dovrò fare una cosa che non volevo assolutamente fare, ma che ahimè, per tua sfortuna, tu piccola ipocrita non potrai farci niente”

Draco spinse nuovamente Hermione al muro e si accasciò a terra fra le lacrime, lui a sua volta, si accovacciò vicino a lei.

Fra I singhiozzi Hermione non potè fare altro che urlagli contro “Che significa che non potrò fare niente? Lizzie è mia, è mia soltanto, e tu, tu non c’entri nulla. Non fa niente che dentro di lei scorra metà del tuo cromosoma, ma questo particolare, non fa di te un padre!”

“Ti conviene non farmi arrabbiare Hermione o potrei facilmente rovinare la tua ben candida reputazione e credimi che dopo passeresti le pene dell’inferno” le sibilò piano all’orecchio.

Di nuovo l’alito caldo di lui la destabilizzava e il suo cuore, il suo cuore non avrebbe retto ad un’altra ondata di pura paura.

“Non puoi ricattarmi! Non puoi fare questo ad una creatura innocente… la condanneresti e basta!”

“Innocente dici? IO NON LA VOLEVO” la schernì

“Ti prego non farlo. Non fare gesti avventati. Troviamo un’altra soluz…” uno schiaffo le fece girare il viso dall’altra parte.

“Forse non ci siamo capiti Mezzosangue… I piedi in testa a me, Draco Lucius Malfoy, non li mette nessuno, e tu, tu sei l’ultima ruota del carro che gira e che può sparare sentenze.

Finchè non ti farò partecipe della mia sorpresa , ti consiglio vivamente di assaporare ogni attimo della tua miserabile vita… è chiaro?” detto ciò le lasciò con poco garbo I capelli che le aveva stretto in una morsa fra le mani.

Si alzò da terra, le sputò sui piedi e, lei potè udire il rumore di una porta che sbatteva violentemente.

Singhiozzava ancora e ancora Hermione.

Aveva ragione Ginny: quando tieni un segreto devi tenere conto di molte cose.

Una di queste, era che, la vita di Hermione Jane Granger aveva appena iniziato il suo declino, e lei, lei era finita… forse, per sempre!

 


Da quando si viene alla luce, all’uomo viene insegnato che nella vita esistono sette ben precisi peccati o vizi(qualsivoglia) capitali.

Tutti diversi tra loro.

Tutti con un compito diverso.

I principali si conoscono facilmente, poichè, li si affronta ogni giorno. Consciamente e Non.

Si ha la Lussuria, l’Invidia, la Gola, l’Avarizia, la Superbia e l’Accidia.

Quello che non viene tenuto conto invece è il settimo e ultimo peccato: l’IRA.

Si pensa che l’ira non sia abbastanza pericolosa e che si possa facilmente controllare.

Molti pensano che la si potrebbe controllare semplicemente contando…

Quello che invece nessuno sà, è che, l’ira delle volte viene fin troppo sottovalutata, potrebbe diventare improvvisamente molto più pericolosa, di quanto, l’uomo possa immaginare.

Dopotutto l’ira, provoca reazioni distruttive all’interno di una persona e quindi, diventa, il più grave dei sette peccati.

Draco Malfoy era posseduto dall’ira e dalla distruzione.



 



 

  
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